Si cerca di conciliare la fede con la scienza moderna

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Uno degli obbiettivi della Massoneria è di unire o fondere fede e scienza moderna. Ascoltate cosa dichiarò Ernesto Nathan (1845-1921), Ebreo di origine inglese primo sindaco di Roma, che fu Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (lo fu dal 1896 al 1903 e dal 1917 al 1919), in un suo famoso discorso pronunciato a Torino nel 1898, intitolato al «Compito massonico»: ‘E però siamo associazione educatrice. Perono le religioni, vive immortale la religione, quel sentimento che, nella lenta evoluzione delle razze, ispira gli uomini a muoversi innanzi e risalire le vette inesplorate della civiltà, alla ricerca delle leggi che li governa. Base e fondamento d’ogni fede, non isterilità, permane nel cuore umano la conoscenza, la sete dell’idea e, che, attraverso la scoperta della scienza e le manifestazioni della natura, lo martella e persegue. Là gli eroi nostri del risorgimento attinsero la forza per subire persecuzioni e martiri, e il martirio più d’ogni altro doloroso, l’opera persistente, sconosciuta, calunniata: là il gran coro greco del popolo ignoto trasse ispirazione e lena per morire, senza speranza di riconoscenza o di guiderdone, in cento attentati, in cento, in cento campi di battaglia; là pensatori e poeti trovarono le forti ispirazioni che scossero le coscienze e sollevarono le sante ire e i santi odii. Risvegliare nelle anime assopite quelle sante ispirazioni, informandole alle esigenze odierne di riscatto morale; temprare le coscienze col sentimento del dovere civile all’amore fraterno, alla fraterna difesa contro la ingiustizia; piantare profonde le radici della idealità che, fondendo la fede con la scienza, sollevi in alto l’essere, ecco l’apostolato educatore dell’Italia civile; e per essa, nel desiderio del bene che ci punge, dove altri non comprendano e si incarnino il compito sublime della Massoneria …. un’associazione universale, che non riconosce limiti al progresso, nè ceppi alla pacifica manifestazione del pensiero, mancipia di uomini e gruppi i quali asservono progresso e pensiero a parziali, immediati, determinati fini’ (sul discorso pubblicato in «Garibaldi», numero unico edito dalla massoneria savonese, Savona, 4 Luglio 1907, cfr. L. Fucini, La massoneria nel Ponente ligure, Edizioni Atene, Arma di Taggia 2003).

Dunque, l’obbiettivo della massoneria è unire fede e scienza, e la scienza deve servire come base per la formazione della nazione, e dunque in questo compito si devono impegnare tutti. Per i massoni questa è una missione, e – a prescindere il loro credo religioso – si impegnano fortemente con lo scopo di costruire la nazione dove risiedono ognuno attraverso le proprie qualità e attività. E naturalmente per fare ciò cercano di far accettare alle Chiese le moderne teorie scientifiche che vanno ad annullare la Parola di Dio. Ci sono riuscite prima con la Chiesa Cattolica Romana, e poi con tante Chiese Evangeliche. Una di queste teorie scientifiche è quella dell’evoluzione propugnata da Charles Darwin, nella quale la Massoneria ha pensato di trovare un ‘potente alleato’ per dissipare le tenebre più fitte propagate dalla Chiesa nel corso dei secoli e liberare dunque gli uomini dall’ignoranza nella quale erano caduti per colpa della Chiesa!! In altre parole, la Massoneria ha trovato nell’evoluzione un potente strumento per annullare il creazionismo, e far quindi accettare il racconto biblico della creazione come simbolico o allegorico!

Ecco perchè la Massoneria – negando il creazionismo proclamato dalla Bibbia – ha accettato e promosso sin dall’inizio la teoria dell’evoluzione propugnata da Darwin. Ecco cosa dice lo storico della Massoneria Aldo A. Mola: ‘Su un piano parallelo al culto della Tradizione, e con il riposto intento di sostituirvisi, cresceva l’opinione che la Parola Perduta, di cui i figli d’Hiram erano andati in cerca attraverso i secoli, fosse Evoluzione. Grimaldello onniesplicativo, la teoria generale dell’evoluzione apriva suggestivi spiragli cosmogonici attraverso i quali la multiforme varietà del mondo esperienziale veniva ricondotta a una ‘unità’ bene accetta ai teisti, che le attribuivano razionalità, finalità e persino provvidenzialità, non meno che ai più irriducibili agnostici e materialisti, che la identificavano con il ‘caos-caso’ primigenio o con la ‘materia’. Nella cultura filosofica e scientifica italiana di metà Ottocento, ‘senza intima vita e chiusa ad ogni soffio degli studi stranieri contemporanei’ (G. Gentile), non era solo l’idealismo tedesco a ingenerare rumori e scotimenti. L’irruente positivismo evoluzionistico ‘squassò e distrusse con violento urto e quasi con furia barbarica sorda ad ogni voce che parli di arte, di religione e di qualsiasi altro interesse esterno’ la ‘filosofia di cartapesta’ sino ad allora dominata dal pio Terenzio Mamiani. Il quale – va notato bene – era molto innanzi tra i cultori dell’Arte Reale. Fulcro polemico dell’evoluzionismo, la trionfale rivendicazione della stretta parentela tra gli uomini e le scimmie sconvolgeva gli orizzonti etici, culturali e scentifici, ancora imperniati su un antropocentrismo (vale a dire un restaurato geocentrismo radicato nel preteso rapporto privilegiato tra l’Uomo e Dio, e quindi, tra la Terra e Dio) passato pressochè indenne attraverso l’affermazione della fisica classica e l’avvento di paleontologia, biologia e della meccanica celeste di Immanuel Kant e del napoleonico marchese Pierre Simon Laplace. In quel secolo di guerra e rivoluzioni l’antropocentrismo era anzi l’ultima trincea su sui allestiva le proprie difese la concezione reazionaria dei rapporti sociali e delle istituzioni politiche, pronta ad appropriarsi, a buon profitto, persino del luogo comune secondo cui ‘siamo tutti nella storia’. La vulgata dell’evoluzionismo divenne presto uno dei punti d’incontro di certi massoni che, anche senz’avere una precisa cognizione dei contenuti scientifici del darwinismo e delle sue possibili implicanze socio-politiche, dalle strenua lotta sostenuta dalla Chiesa di Roma contro la sua diffusione e per la sua stessa provenienza dalla terra di Desaguliers e Anderson deducevano ch’esso fosse comunque un buon compagno di strada, se non verso la Vera Luce almeno per dissipare le tenebre più fitte; e che dalla sua diffusione sarebbe scaturita la definitiva liberazione dai lacci dell’ignoranza e dall’occhiuta ‘clerocrazia cattolica’ ….’ (Aldo A. Mola, Storia della Massoneria Italiana, pag. 103-104).

In merito a Charles Darwin (1809-1882), così tanto amato dai Massoni (in Italia sono a lui intitolate diverse Logge), attualmente non ci sono documenti tali da poter affermare che fosse un massone, anche se molti lo danno per massone. Comunque Darwin non era affatto estraneo alla Massoneria, anzi, in quanto lo scrittore Albert Mackey dice nell’Enciclopedia della massoneria che fu massone suo nonno, Erasmus Darwin (1732-1802), che era stato iniziato in Scozia nella famosa ‘Time Immemorial Lodge of Cannongate Kilwinning, No. 2’ (Albert Mackey, Encyclopedia of Freemasonry, vol . 3, pag. 1199). Fu massone anche uno dei suoi figli, Sir Francis Darwin, iniziato nella Tyrian Lodge, n. 253, a Derby, nel 1807 o 1808, e Reginald figlio di Francis (cugino di Charles Darwin), iniziato nella Tyrian Lodge nel 1840′ (Ibid.,). Charles Darwin, non appare nei registri nella Loggia – dice Albert Mackey – ma è molto possibile che lui, come Francis, fosse un Massone’ (Ibid.,). Ma c’è di più, la teoria dell’evoluzione – quantunque venga attribuita a Charles Darwin – in effetti era stata già enunciata da Erasmus Darwin, il nonno di Charles Darwin, che era un importante medico e scienziato del suo tempo e come abbiamo visto anche massone. Costui infatti nel 1794 aveva pubblicato l’opera Zoo-nomia o Le leggi della vita organica in cui aveva suggerito innanzi tutto l’origine spontanea per caso della vita e poi la graduale evoluzione delle semplici piante e animali originali in piante ed animali più complessi. Charles Darwin lesse l’opera di Erasmus e poi nel 1859, avendo elaborato la teoria di suo nonno, scrisse la sua infame opera L’origine delle specie che tanto danno ha fatto e continua a fare nel mondo e nella Chiesa.

La teoria dell’evoluzione infatti è penetrata in molte Chiese Protestanti. Si chiama evoluzione teistica o creazione evolutiva od ancora Darwinismo cristiano, e partendo dal presupposto che esiste un’entità superiore ed onnipotente, generalmente identificata con Dio Creatore, sostiene che la vita ebbe origine per volontà divina e che Dio avrebbe quindi scelto e calibrato il meccanismo dell’evoluzione, per creare ogni tipo di essere vivente, dalle creature invisibili ad occhio nudo come microbi, sino alle piante ed ai mammiferi. Da qui il termine di ‘creatio continua’ data a questa teoria, perchè la creazione non sarebbe uscita dalle mani del Creatore interamente compiuta, ma in uno stato predisposto e avviato per la sua perfezione ultima. Quindi nel caso dell’uomo, Dio non lo creò come lo vediamo e conosciamo adesso, ma come un bruto come un essere inferiore e con il tempo fece sì che diventasse o diventò poi quello che è adesso. Praticamente è la stessa teoria evolutiva accettata e insegnata dalla Chiesa Cattolica Romana.

In ambito Protestante è stata accettata nel corso del tempo da molte Chiese, e sta via via diffondendosi sempre di più. D’altronde il Protestantesimo storico è pieno di massoni anche ad alti livelli, quindi non ci si deve meravigliare di ciò. La Chiesa Anglicana e quella Metodista per esempio accettano ufficialmente questa teoria evolutiva sull’uomo. Ma ci sono altre denominazioni in cui sta conquistando molto terreno. All’Evolution Weekend – un importante evento annuale a cui partecipano tanti pastori che ha tra i suoi obbiettivi quello di mostrare alle religioni che non c’è nessuna contraddizione o incompatibilità tra la religione e l’evoluzione – tenutosi dal 10 al 12 Febbraio 2012, hanno partecipato 567 Congregazioni da 50 Stati Americani e da Washington D.C., e rappresentanti 10 nazioni. La lista di tutti i partecipanti è consultabile on line sul sito di questo evento, ma qui vi posso dire che c’erano Cattolici Romani, Anglicani, Episcopaliani, Presbiteriani, Congregazionalisti, Battisti, Riformati, Luterani, Metodisti, Universalisti Unitariani (queste Chiese Unitariane non vanno confuse con le Chiese Pentecostali Unitariane), e Quaccheri (http://www.theclergyletterproject.org/). Negli anni precedenti però fino al 2007 hanno partecipato più congregazioni: il massimo fu raggiunto nel 2009 (quando ricadeva il bicentenario della nascita di Charles Darwin) con la partecipazione di 1049 Congregazioni. Questa ampia partecipazione mostra quanto la diabolica teoria dell’evoluzione si è fatta strada in ambito Protestante.

Il predicatore Billy Graham si è aperto a questa teoria evoluzionista sull’origine dell’uomo, infatti ha affermato: ‘Penso che non ci sia affatto alcun conflitto tra la scienza oggi e le Scritture. Penso che abbiamo interpretato male le Scritture molte volte ed abbiamo cercato di far dire alle Scritture cose che esse non intendevano dire, penso che abbiamo fatto un errore nel pensare che la Bibbia sia un libro scientifico. La Bibbia non è un libro di scienza. La Bibbia è un libro di Redenzione, e naturalmente io accetto la storia della Creazione. Io credo che Dio creò l’universo. Io credo che Dio creò l’uomo, e sia che esso venne tramite un processo evolutivo e ad un certo punto Egli prese questa persona o questo essere e lo fece un’anima vivente o non venne in questa maniera, ciò non cambia il fatto che Dio creò l’uomo’ (Billy Graham: Personal Thoughts of a Public Man, 1997, pag 72-74). D’altronde lui è un massone, e da vero massone deve cercare di fondere fede e scienza.

In Italia la teoria dell’evoluzione è presente nella Chiesa Valdese, dove ci sono quelli che sostengono che l’uomo discende dalla scimmia, esattamente come faceva Giovanni Luzzi (1856-1948), già professore alla Facoltà Teologica valdese di Roma, che ebbe a dichiarare: ‘…il primo uomo, nel racconto genesiaco, sarebbe presentato come un essere fin da principio intellettualmente evoluto in modo completo; come un essere fin da principio nel pieno, perfetto, armonico sviluppo di tutte le sue facoltà (….) Come dissi già nel quarto capitolo, le ultime conclusioni dell’archeologia, della geologia, della biologia e delle altre scienze affini ritengono come fatto probabilissimo che l’uomo, invece di aver cominciato la sua esistenza in mezzo ad un tranquillo, felice paradiso terrestre, sia uscito lentamente, a poco a poco, dalla condizione selvaggia nella quale primordialmente si trovava ; condizione che, almeno esternamente, non avrebbe differito molto da quella dei bruti. ‘E perché no …?’ io chiedevo a quel punto del capitolo quarto. Ora qui aggiungo. Non è forse più in armonia con quanto sappiamo del governo provvidenziale di Dio nella natura e nella storia l’ammettere, non che l’uomo fosse fin da principio intellettualmente evoluto in modo completo e nel pieno, armonico sviluppo di tutte le sue facoltà, ma un essere perfettibile, chiamato, come tutto nell’immenso dominio della creazione, a passare gradualmente da forme più rudi a forme meno rudi, da forme meno perfette a forme più perfette’. (Giovanni Luzzi, La religione cristiana secondo la sua fonte originaria, Roma 1939, pag. 181-182). D’altronde Luzzi faceva parte di quella nuova élite protestante di cui facevano parte anche diversi massoni, che voleva affrancarsi da tante assurdità che la Chiesa aveva proclamato fino a quel momento, quindi non ci si meraviglia più di tanto di questa sua eresia. A conferma della presenza odierna di questa eresia nella Chiesa Valdese, ecco quello che troviamo scritto sul sito della Chiesa Valdese in un articolo dal titolo ‘Creazione ed Evoluzione’ di Giovanna Pons: ‘Lo scrittore della Genesi, malgrado non avesse conoscenze scientifiche moderne, intuì quanto tempo doveva essere passato prima che nell’universo potesse nascere la vita. Oggi sappiamo che i giorni della Bibbia corrispondono a miliardi di anni e che la vita è il risultato di una serie di cambiamenti, alcuni graduali e altri sporadici, responsabili delle forme e delle funzioni presenti in oggetti, organismi e sistemi naturali e artificiali. È questa l’idea generale dell’evoluzione biologica, a cui l’uomo ha sovrapposto l’evoluzione culturale’ (tratto da Riforma del 25 novembre 2005 – http://www.chiesavaldese.org/).

Per conoscere altre due teorie scientifiche di origine massonica che tante Chiese Evangeliche hanno accettato e che vanno anch’esse ad annullare la Parola di Dio, leggi il capitolo ‘L’ombra della massoneria sulle Assemblee di Dio in Italia’.