L’inferno non viene menzionato

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Non è solo la Massoneria a non parlare dell’inferno e a non mettere in guardia da esso, ma anche tanti predicatori evangelici persino Pentecostali. Pare proprio infatti che per costoro non bisogna parlare di questo luogo di tormento dove scendono le anime di coloro che muoiono nei loro peccati, come anche non bisogna parlare dello stagno ardente di fuoco e di zolfo dove alla resurrezione i peccatori saranno gettati anima e corpo per esservi tormentati per l’eternità. E quindi alla fin fine, l’inferno è come se non esistesse per tante Chiese: viene ignorato e fatto ignorare. Molti pastori arrivano a biasimarci per mettere in guardia le anime dall’inferno, perchè così facendo le spaventiamo, e noi non dobbiamo spaventare le anime! Costoro però dimenticano volontariamente che la Bibbia parla parecchio sia dell’Ades che della Geenna.

E quando alcuni di questi predicatori accennano all’inferno (cosa rarissima) lo fanno passare per un luogo dove non c’è vero fuoco, come ha fatto il famoso predicatore Billy Graham – che come abbiamo visto è un massone – in più di una occasione dicendo che il fuoco non è da intendersi come un fuoco letterale (cfr. Billy Graham, The Challenge, Sermons from Madison Square Garden, pag. 74-75; Graham, Orlando Sentinel, Orlando, Florida, April 10, 1983; Billy Graham, interview with Richard Ostling, Time magazine, Nov. 15, 1993). E badate che anche Francesco Toppi, ex presidente delle ADI, ha in comune con Billy Graham il fatto che nega la letteralità del fuoco dell’inferno (cfr. Francesco Toppi, A Domanda Risponde, Volume 1, pagina 231, ADI-MEDIA, seconda edizione, Roma 2004).

E perchè fanno questo queste Chiese Evangeliche? Perchè dicono che parlare dell’inferno e avvertire le anime da esso disonora Dio facendolo apparire cattivo e vendicativo, esattamente quello che pensa la Massoneria, perchè come ha detto il massone Albert Pike: ”Noi non dovremmo credere in ciò che la Ragione nega decisamente, in ciò che il senso della giustizia respinge, in ciò che è assurdo o contraddittorio, in conflitto con l’esperienza e la scienza, in ciò che degrada il simbolo della Divinità, facendola apparire vendicativa, maligna, crudele o ingiusta’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 1, pag. 59). Questa è la ragione per cui siamo persuasi che tutti quegli Evangelici che rifiutano di parlare dell’inferno e di avvertire le anime da esso in effetti non ci credono: se ci credessero, ne parlerebbero secondo che è scritto: “Ma siccome abbiam lo stesso spirito di fede, ch’è in quella parola della Scrittura: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo, e perciò anche parliamo” (2 Corinzi 4:13).