La dottrina e la morale vengono relativizzate

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La Massoneria – come disse Albert Pike – ‘non dogmatizza, nè vanamente immagina che esistono assolute certezze’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 2, pag. 57 – 8° Intendente degli Edifici). Ognuno quindi è libero di credere nel dio che vuole, non importa come si chiama; come anche ognuno è libero di accettare come sacro il libro che vuole; ed ognuno è libero di credere nella sua verità perchè non esiste una verità assoluta, per cui un uomo può dire: ‘Questa è la verità, seguitela’. Nella Massoneria dunque c’è un rifiuto categorico di accettare gli insegnamenti di Cristo e degli apostoli, come la verità in senso assoluto. Questo rifiuto si fonda sulla assoluta autodeterminazione dell’uomo, perchè nella Massoneria l’uomo, la dignità dell’uomo e la completa autodeterminazione dell’uomo stanno al centro. L’Internationales Freimaurer-Lexikon approfondisce questo concetto con la seguente affermazione: ‘Il punto di vista della massoneria riguardo al problema del mondo e dell’umanità si deduce dal relativismo. Nel suo simbolismo e nei suoi rituali appare chiaramente l’atteggiamento relativistico’ (Eugen Lennhoff e Oskar Posner, Internationales Freimaurer-Lexikon [Enciclopedia massonica internazionale], Vienna-Monaco di Baviera 1980, col. 1300). Per questo, chi vuole essere ammesso alla Massoneria deve essere un uomo ‘che possiede quell’intima libertà di pensiero che non conosce sottomissione a dogmi e a passioni’.

E quindi nella Massoneria c’è l’esaltazione del cosiddetto libero arbitrio dell’uomo. Dicono i massoni infatti: ‘L’uomo è l’unico essere visibile che ha coscienza di se stesso, coscienza della vita e della morte, del bene e del male; che ha facoltà di libero arbitrio. Su queste premesse si fonda il principio d’uomo, cioè il principio secondo cui ogni uomo è dotato di spirito, ragione, autoconsapevolezza, volontà, autonomia, libertà’. In altre parole, un massone afferma. ‘Io sono un essere totalmente libero, e quindi libero di credere quello che vuole, e nessuno mi deve dire quello che devo credere o fare, nessuno ha il diritto di impormi alcunché’! Albert Pike per esempio affermava sull’uomo: ‘La sua Libertà significa essere libero d’avere una propria fede ed una propria volontà senza il controllo di poteri esterni. Tutti i Sacerdoti e gli Auguri di Roma e della Grecia non hanno diritto di imporre a Cicerone o a Socrate di credere nell’assurda mitologia plebea. Tutti gli Imam dell’Islamismo non hanno diritto di chiedere ad un Pagano di credere che Gabriele abbia dettato il Corano al Profeta. Tutti i Bramini di questo mondo, se riuniti in conclave come i cardinali, non potrebbero avere il diritto di obbligare anche un singolo essere umano a credere nella Cosmogonia Induista. Nessun uomo, o consorzio di uomini, può essere infallibile, nè essere autorizzato a decidere in quale cosa altri uomini debbano credere, qualunque sia il dogma della loro fede’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 1, pag. 59-60 – 2° Compagno d’Arte). E badate che questo principio nella Massoneria viene applicato anche a certe idee religiose dello stesso Albert Pike, infatti Ludovico Fulci, un 33° del RSAA, nella sua nota di commento al 5° di Morals and Dogma, ha scritto: ‘…. la presenza di elementi che in Pike denunciano una formazione religiosa cristiana non significa che i massoni debbano condividere le sue personali opinioni religiose’ (Nota di commento di Ludovico Fulci, in Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 2, pag. 25 – 5° Maestro Perfetto).

E naturalmente questa cosiddetta libertà di pensiero va di pari passo con la tolleranza verso tutti coloro che insegnano cose storte e perverse agli occhi di Dio, e infatti nella Massoneria – che peraltro è un insieme di eresie – non esiste nessuna opposizione alle eresie, nessuna confutazione di esse, perchè loro ritengono che coloro che la pensano diversamente devono essere tollerati, e infatti la Massoneria accoglie tutti e tollera tutti (tolleranza di cui si vanta), tranne i veri discepoli di Cristo che si oppongono alle eresie della Massoneria e non tollerano coloro che le insegnano. Chi scrive, un giorno parlando con un massone, dinnanzi ad una mia categorica affermazione biblica che non lasciava dubbi di alcun genere, mi ha detto con un certo senso di intolleranza nella voce: ‘Questa è la tua interpretazione!’. Questo perchè i massoni detestano e avversano quelli che loro chiamano ‘gli integralisti’ o ‘i fondamentalisti’, e difatti nell’Editoriale del numero 4/2000 di Hiram (rivista del GOI), il Gran Maestro Raffi a conclusione di un suo discorso, afferma: «Per questi motivi i massoni, che si sono posti da sempre l’obbiettivo della laicizzazione e modernizzazione del Paese, saranno sempre in prima fila per difendere l’esperienza risorgimentale, che si cementò sul vincolo strettissimo fra sentimento nazionale, spinta modernizzatrice e forte visione laica della civiltà, e saranno fieri avversari dell’integralismo cattolico e delle forze disgregatrici che, da qualunque versante politico provengano, tenteranno di minare la democrazia e il laicismo nel nostro Paese». Qui lui ovviamente ha citato l’integralismo cattolico, ma il suo discorso vale anche per l’integralismo protestante. Infatti Giuliano di Bernardo, ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia nonché fondatore della Gran Loggia Regolare d’Italia, nel suo libro intitolato Filosofia della Massoneria, afferma: ‘Il principio di tolleranza è per definizione la negazione di ogni forma di integralismo” (pag. 94). Nella massoneria c’è dunque il divieto di accettare dogmi che vengano dall’esterno, e quindi i comandamenti di Dio. Ecco perchè i massoni sono a favore del controllo della nascite, dell’aborto, del divorzio, dell’eutanasia, dei ‘matrimoni’ gay e di altre cose perverse agli occhi di Dio, perchè per loro al centro di tutto c’è l’assoluta libertà dell’uomo di decidere quello che vuole fare della propria vita. Un esperto di massoneria ha detto che ‘tutte le propagande per il divorzio, per l’aborto, per la droga, per le famiglie omosessuali sono finanziate e volute dalla alta massoneria’.

E non è forse quello che avviene in molte Chiese Evangeliche, anche Pentecostali? Quante volte, dopo avere affermato che Cristo ha comandato questo o gli apostoli hanno comandato questo, ci siamo sentiti dire: ‘Questo è il tuo pensiero!’, o ‘Questa è la tua idea!’, o ‘Questo è opinabile!’? E quindi coloro che hanno il coraggio di affermare con forza quello che ci hanno comandato Cristo e gli apostoli, e di dire che bisogna ubbidire ad essi se non si vuole essere definiti dei ribelli, vengono in fin dei conti definiti dei dogmatici o fanatici o degli integralisti o dei fondamentalisti che sono addirittura contrari allo spirito del cristianesimo, che è uno spirito di libertà e non di costrizione a credere o fare certe cose! Cosa significa questo se non che c’è un influsso massonico nelle Chiese? In nome quindi di una cosiddetta libertà di pensiero e di idee, tipica della Massoneria, ecco che nella Chiesa è penetrata una forte avversione verso molte parti del consiglio di Dio. Ed alla radice di ciò c’è il cosiddetto libero arbitrio sbandierato ai quattro venti dai ribelli. E naturalmente questa cosiddetta libertà cammina assieme alla tolleranza verso i falsi ministri del Vangelo e le loro eresie.

Ma le parole di Cristo e quelle degli apostoli non sono opinabili o discutibili, ma devono essere credute ed osservate, perchè la verità di Dio.

La Sacra Scrittura afferma che “la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo” (Giovanni 1:17). E difatti il Figliuolo di Dio, nei giorni della sua carne, non disse mai e mai fece capire che le sue parole fossero una delle tante verità esistenti, ma LA VERITA’. Infatti oltre ad affermare di essere Lui stesso la verità (Giovanni 14:6), fece svariate affermazioni che fanno capire il valore assoluto che hanno le sue parole. Alcuni esempi significativi. Ai Giudei che volevano ucciderlo, disse: ” cercate d’uccider me, uomo che v’ho detta la verità che ho udita da Dio …. Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi siete progenie del diavolo, ch’è vostro padre, e volete fare i desiderî del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando parla il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna. E a me, perché dico la verità, voi non credete. Chi di voi mi convince di peccato? Se vi dico la verità, perché non mi credete? ” (Giovanni 8:40, 43-46); e a Ponzio Pilato, quando questi gli chiese se era re, rispose: ” Tu lo dici; io sono re; io son nato per questo, e per questo son venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è per la verità ascolta la mia voce” (Giovanni 18:37).

L’apostolo Paolo – fedele discepolo e imitatore di Cristo – disse ai Romani: “Io dico la verità in Cristo” (Romani 9:1), ed ai Corinzi: “V’abbiam detto in ogni cosa la verità” (2 Corinzi 7:14) ed anche: “La verità di Cristo è in me” (2 Corinzi 11:10); e ai Galati: “Son io dunque divenuto vostro nemico dicendovi la verità?” (Galati 4:16).

Quindi il Vangelo che Cristo prima, e poi gli apostoli hanno annunciato, come anche la loro dottrina, non è una verità, ma LA VERITA’.

E difatti gli apostoli, che annunciarono agli uomini il Vangelo e la dottrina di Cristo, ne parlarono in termini assolutistici e non relativistici.

Paolo per esempio ai Galati e ai Colossesi parlò della “verità del Vangelo” (Galati 2:5,14; Colossesi 1:5), e agli Efesini chiama il Vangelo ‘la parola della verità’ secondo che dice: “In lui voi pure, dopo aver udito la parola della verità, l’evangelo della vostra salvazione, in lui avendo creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio s’è acquistati, a lode della sua gloria” (Efesini 1:13-14; cfr. Giacomo 1:18).

Questa è la ragione per cui noi che abbiamo creduto nel Vangelo, abbiamo creduto nella verità, e quindi siamo nella verità e la verità dimora in noi, e come dice Paolo abbiamo ben conosciuto la verità (1 Timoteo 4:3; cfr. Ebrei 10:26). L’apostolo Pietro dice che noi siamo stabiliti nella verità che ci è stata recata (2 Pietro 1:12). Siamo perciò “la Chiesa dell’Iddio vivente, colonna e base della verità” (1 Timoteo 3:15).

Coloro dunque che non hanno ancora creduto nel Vangelo non conoscono la verità (1 Timoteo 2:4), e coloro che dopo averlo accettato lo hanno abbandonato si sono sviati dalla verità (Giacomo 5:19

Coloro dunque che contrastano il Vangelo e la dottrina degli apostoli, sono degli stolti che contrastano la verità, secondo che dice Paolo: “E come Jannè e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede. Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini” (2 Timoteo 3:8-9). Sono degli stolti perchè fanno un’opera vana, in quanto dice la Scrittura: “Poichè noi non possiamo nulla contro la verità; quel che possiamo è per la verità” (2 Corinzi 13:8), perchè mettersi contro la verità significa mettersi contro Dio, perchè così Gesù chiamò l’Iddio e Padre suo quando disse ai Giudei: “Colui che mi ha mandato è verità” (Giovanni 7:28).

Costoro soffocano la verità con le loro menzogne (favole e comandamenti di uomini che voltano le spalle alla verità), e perciò riceveranno da Dio il giusto castigo, secondo che dice la Scrittura: “Poiché l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia” (Romani 1:18).

Guardatevi dunque, fratelli, da tutti quegli ‘Evangelici’ che relativizzano le parole di Cristo e quelle degli apostoli, perchè non vi parlano da parte di Dio. Dice bene Giovanni: “Noi siamo da Dio; chi conosce Iddio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo conosciamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore” (1 Giovanni 4:6).

Ma entriamo nel merito di alcune posizioni della Massoneria, che fanno capire molto bene la relativizzazione in campo morale – che consiste di fatto in ribellione contro Dio – diffusa dalla Massoneria.