In Italia

La Massoneria smascherata – Indice > La Massoneria nella Chiesa Cattolica Romana e nelle Chiese Protestanti > Nelle Chiese Protestanti >  In Italia

Anche in Italia nel corso del tempo ci sono stati protestanti massoni, sia pastori che semplici membri di Chiese Protestanti. In particolare durante il Risorgimento tanti Protestanti aderirono alla Massoneria, in quanto quest’ultima contrastava il papato proclamando la piena libertà religiosa, cose che invece il papato negava e faceva negare, e poi nel tentativo di liberare l’Italia dal potere del papato e di riunificare la penisola sotto una sola bandiera; perchè – come disse il massone Albert Pike – ‘la vera Massoneria, non evirata, sostiene le bandiere della Libertà e dell’Uguaglianza dei Diritti, ed è ribelle alla tirannia temporale e spirituale’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 1, pag. 82).

I massoni infatti ebbero un ruolo nell’unificazione dell’Italia, e rivendicano di avere avuto un ruolo fondamentale in essa, come ha detto Gustavo Raffi il 20 settembre 2000 durante una manifestazione tenutasi a Porta Pia: ‘Noi Massoni festeggiamo questa ricorrenza da oltre un secolo con il cuore e la passione di quanti sono consapevoli di aver svolto un ruolo determinante nel processo di fondazione dello stato unitario’ (http://www.radioradicale.it/). Peraltro va ricordato a tal proposito che la Massoneria inglese finanziò la spedizione dei Mille, finanziamento che fu determinante perchè si trattò di un finanziamento di alcuni milioni di franchi che servirono a Garibaldi (massone, e così anticlericale che affermò: «il grido di ogni italiano, dalle fasce alla vecchiezza deve essere: guerra al prete») per comprare a Genova i fucili di precisione, senza i quali non avrebbe potuto affrontare l’esercito borbonico, e poi oltre a ciò la massoneria inglese monitorò costantemente la spedizione (cfr. Michele Traversa, ‘La spedizione dei Mille fu finanziata dalla massoneria inglese’ in LSDmagazine, 11 Luglio 2009 – http://www.lsdmagazine.com/la-spedizione-dei-mille-fu-finanziata-dalla-massoneria-inglese/2771/). E in questa lotta per l’unità d’Italia la Massoneria si trovò degli alleati sia in tanti Protestanti che anche in tanti Ebrei, che appunto entrarono nella Massoneria proprio per questo, per opporsi allo strapotere del papato e liberare il popolo Italiano dalle sue grinfie.

Quindi tanti Protestanti, essendo già anticattolici per motivi dottrinali, e sapendo di essere una piccola minoranza in Italia, si allearono con questa istituzione diabolica che è la Massoneria – anch’essa una piccola minoranza, ma molto potente – per ‘difendersi’ dal soverchiante avversario che era il papato e liberare gli Italiani dal suo opprimente potere, nella speranza di far acquisire ai Protestanti ‘la libertà religiosa’, non tenendo in considerazione innanzi tutto di prestare la mano d’associazione ad una istituzione che si propone di annientare il Cristianesimo, e poi che il combattimento che devono affrontare i Cristiani non è contro carne e sangue e quindi le armi non sono carnali.

Anche dopo la riunificazione però, la Massoneria ha continuato ad attirare al suo interno tanti Protestanti, soprattutto nella prima metà del Novecento, e non solo per la sua opposizione alla Chiesa Cattolica Romana, ma anche a motivo del positivismo e della scienza accettati dalla Massoneria.

A tale riguardo è interessante quello che dice Marco Novarino su questo rapporto tra Massoneria e Protestantesimo, ossia sugli elementi che hanno contribuito a unire i due soggetti: ‘Dopo la lunga parentesi imposta dalla Restaurazione, il rapporto tra massoneria e protestantesimo in Italia riprese su basi diverse, in cui l’anticlericalismo divenne l’elemento che rese saldo il rapporto tra questi due soggetti. La comune opposizione alla politica della Chiesa cattolica, secondo alcuni autori, nasceva da posizioni di difesa e rientrava in quel fenomeno ricorrente di alleanza tra minoranze nei confronti di un avversario soverchiante. Per avvalorare queste interpretazioni e meglio comprendere la relazione di mutuo aiuto esistente è sufficiente leggere i rapporti inviati dai pastori o colportori ai responsabili dei comitati di evangelizzazione delle varie Chiese. Spesso avveniva che nei piccoli e medi centri le logge o i massoni influenti, anche senza nutrire un particolare interesse per l’opera degli evangelici e tanto meno avendo l’intenzione di abbracciare una nuova fede, mettessero a disposizione le loro reti di relazioni per difenderli dagli attacchi del clero locale e, con altrettanta frequenza, accadeva che in breve tempo chi aveva beneficiato di tale aiuto chiedesse di essere iniziato. Sebbene l’anticlericalismo fosse un forte elemento unificante, esistettero, pur nella diversità degli ambiti d’intervento, anche altri atteggiamenti, non solo di tipo «difensivo», che agevolavano l’incontro e che agivano all’interno di un comune progetto di sostenere il tentativo di laicizzazione e modernizzazione condotto dalla dirigenza liberale italiana. Questo venne favorito anche dal fatto che nelle Chiese protestanti, nella seconda metà dell’Ottocento, incominciò a diffondersi la teologia liberale, aperta al positivismo e alla scienza. Anche il deismo, professato da buona parte dei massoni, non era considerato l’anticamera dell’ateismo, come in seguito venne sostenuto dai teologi post-barthiani. Anzi, fino all’avvento del fascismo, i teologi protestanti rivolgevano molta attenzione a coloro che, partendo da vaghe concezioni deiste, cercavano una religione e una Chiesa «nuova», non tollerando più le posizioni del cattolicesimo, incapace di offrire una risposta spirituale adeguata al mondo moderno’ (Marco Novarino ‘Massoneria e Protestantesimo’, in Gian Mario Cazzaniga, Storia d’Italia, Annali, 21, La Massoneria, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2006, pag. 268-269). Notate le parole: ‘Spesso avveniva che nei piccoli e medi centri le logge o i massoni influenti, anche senza nutrire un particolare interesse per l’opera degli evangelici e tanto meno avendo l’intenzione di abbracciare una nuova fede, mettessero a disposizione le loro reti di relazioni per difenderli dagli attacchi del clero locale e, con altrettanta frequenza, accadeva che in breve tempo chi aveva beneficiato di tale aiuto chiedesse di essere iniziato’, perchè sono molto e ripeto molto inquietanti, perchè mostrano come tra coloro che la Massoneria aiuta ci siano coloro che proprio grazie al fatto di avere visto l’efficacia dell’aiuto massonico si sentano attirati alla Confraternita Massonica e chiedano l’iniziazione. Quando dunque la Massoneria ‘aiuta’ la Chiesa, sicuramente essa presta il suo aiuto con la speranza di poter far proselitismo in mezzo alla Chiesa.

In particolare i Massoni sono stati e sono presenti soprattutto nella Chiesa Valdese, quella Metodista, e in quella Battista.