I Gesuiti

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I Gesuiti hanno avuto un’influenza sia sulla Massoneria che sugli Illuminati, e secondo alcune testimonianze sarebbero proprio i Gesuiti a controllare sia la Massoneria che gli Illuminati per poter realizzare il Nuovo Ordine Mondiale in cui verrà adorato il diavolo.

I Gesuiti sono un ordine all’interno della Chiesa Cattolica Romana che viene chiamato anche Compagnia di Gesù, e il cui capo è soprannominato ‘Papa nero’ per l’enorme potere che esercita in Vaticano fino al punto che secondo degli ex Gesuiti è lui che controlla le gerarchie vaticane e la Chiesa Cattolica Romana .

Il fondatore di questo ordine fu uno spagnolo di nome Ignazio Loyola (1491 ca. – 1556). Costui assieme a dieci suoi amici che egli aveva reclutato per formare un ordine che doveva avere come obbiettivo la conversione degli infedeli, dopo avere assieme a loro redatto gli statuti della loro Società ed averla chiamata ‘Compagnia di Gesù’ ne chiese l’approvazione a Paolo III il quale gliela accordò il 17 settembre del 1540. Ai tre voti ordinari di castità, di povertà e di obbedienza, la società ne aggiunse un altro. Essa giurava di ‘votare la sua vita al servizio costante di Cristo e dei papi, di combattere sotto la bandiera della Croce, di servire solo il Signore e il romano pontefice, suo vicario in terra; essa s’impegnava d’obbedire al papa ed i suoi successori in tutto quanto concerneva la salvezza delle anime e la propagazione della fede, qualunque fossero i paesi ove li avrebbero condotti gli ordini di Sua Santità’. Così il papa si trovò a sua disposizione un ordine pronto a tutto pur di difendere i suoi interessi che in quel tempo erano fortemente attaccati dai Protestanti le cui idee si erano diffuse per tutta l’Europa.

L’ordine era strutturato gerarchicamente. Al suo vertice c’era il generale. Egli aveva il diritto di fare le costituzioni e le regole, conferiva tutte le cariche, regolava ed ordinava a suo piacimento tutta la società; tutta l’autorità dei provinciali e degli altri superiori dipendeva da lui; poteva dispensare dalle costituzioni e dai voti; insomma era un monarca assoluto a cui tutti dovevano una obbedienza cieca. Il primo generale fu Ignazio Loyola.

Il corpo della compagnia era composto da quattro categorie o gradi. La prima categoria o grado era quella dei preti professi che avevano pronunciato i tre voti solenni di povertà, castità, e obbedienza e aveva fatto uno speciale voto di ubbidienza al papa. Anche se tutti i Gesuiti erano tenuti ad ubbidire al papa i preti professi facevano questo particolare voto. Solo i Gesuiti di questa categoria potevano accedere alla carica di generale e ai posti immediatamente inferiori.

La seconda categoria o grado era costituita da preti che prendevano i voti semplici, non solenni, e che non pronunciavano il quarto voto al papa. Erano chiamati coadiutori spirituali.

Il terzo grado era quello dei fratelli laici; questi non diventavano mai preti, ma prendevano i tre voti semplici ed erano incaricati del lavoro manuale nelle case: cucinare, pulire, ecc.

La quarta categoria era quella dei giovani allievi, generalmente chiamati scolastici perché la loro preparazione avveniva attraverso le varie scuole del sapere. Alla fine dei loro studi venivano ordinati preti e a secondo dei loro progressi entravano tra i professi o tra i coadiutori spirituali.

Per entrare nell’ordine occorreva prima seguire un periodo di noviziato che durava due anni durante il quale il novizio era sottoposto ad una dura disciplina perché doveva perdere la sua individualità e mettersi interamente nelle mani del suo superiore. Chi riusciva a superare il noviziato prendeva i tre voti semplici; alcuni restavano fratelli laici, altri continuavano come scolastici per diventare professi o coadiutori spirituali. Alla fine dell’istruzione pronunciavano i voti finali; i professi aggiungevano anche il quarto voto speciale.

Gli effettivi della compagnia erano organizzati in ‘provincie’ in cui si trovavano le diverse case dell’ordine che erano di sei tipi. Le residenze (per scrittori, studiosi, superiori locali, membri a riposo o malati); le case di studio (per giovani Gesuiti); un noviziato (dove venivano esaminati e preparati gli aspiranti della provincia); e poi c’erano scuole e collegi destinati all’educazione dei laici e case per il ritiro spirituale dove i laici andavano in cerca di aiuto spirituale o per compiere delle devozioni. Ogni casa aveva un superiore (sotto cui c’erano altri superiori intermedi), e al di sopra di tutti i superiori delle case della provincia c’era un provinciale e al di sopra di tutti i provinciali c’era un assistente che risiedeva a Roma con il generale.

Ad ogni Gesuita era richiesto di ubbidire incondizionatamente al suo superiore qualunque cosa egli gli ordinasse infatti nel libro delle regole dei Gesuiti dal titolo Regulae societatis Jesu alla costituzione numero 36 si legge: ‘Ciascuno persuada sé stesso, che coloro che vivono sotto la ubbidienza, sono condotti e diretti dalla divina provvidenza; e che perciò debbono lasciare che i superiori lo trattino come se fosse un cadavere, che si lascia far tutto senza lagnarsi; ovvero come il bastone di un vecchio, il quale colui che lo tiene in mano se ne serve quando, dove, ed in qualunque cosa egli vuole’. Il Gesuita doveva vedere nella persona del superiore Gesù stesso: nella regola n° 16 e 18 si legge: ‘Non guardate nella persona del superiore l’uomo soggetto ad errare, e sottoposto alle umane miserie; ma riguardate in lui la stessa persona di Cristo, che è somma sapienza, immensa bontà, e carità infinita, il quale né può essere ingannato, né può volere ingannare voi. E siate certi che seguendo la volontà del superiore, voi seguite con tutta certezza la divina volontà. Voi dovete fermamente credere che tutto quello che il superiore comanda è precetto e volere di Dio’. Con simili regole è chiaro che il Gesuita ritenesse il suo superiore infallibile e perciò disubbidirgli per lui avrebbe significato disubbidire a Dio. E poi che il superiore si trovava nei confronti di coloro che erano alle sue dipendenze in una posizione che gli permetteva di far fare loro tutto quello che avrebbe voluto senza essere contraddetto. Inoltre, affinché il superiore conoscesse bene i suoi schiavi alla costituzione n° 40 era prescritto al Gesuita che entrava nella compagnia che egli ‘debba manifestare al superiore tutta la sua coscienza con grande umiltà, purità e carità, non nascondendo nulla di quello col quale avesse potuto offendere Iddio, e renda ad esso, od a chi sarà da lui deputato, un intero conto della sua vita precedente; ed ogni sei mesi renda poi lo stesso conto incominciando dall’ultimo’. Il Gesuita aveva inoltre l’ordine di non riferire agli esterni le cose dell’ordine. Le regole comuni n° 38 e 39 dicono infatti: ‘Nessuno riferisca a quei di fuori quello che si fa o si pensa fare fra noi. Nessuno, senza espressa licenza del superiore, comunichi le nostre costituzioni, i nostri libri, ovvero scritti nei quali si contengono le nostre ordinazioni o privilegi. Nessuno dia o mandi fuori le istruzioni spirituali, le meditazioni, o gli esercizi della società’.

L’ordine si proponeva di convertire al Cattolicesimo gli eretici e i pagani tramite la predicazione, l’insegnamento e la confessione. Esso affermava di fare tutto ad majorem Dei gloriam (a maggiore gloria di Dio) il che significava a maggiore gloria del papato perché per i Gesuiti glorificare il papa – per loro il vicario di Cristo sulla terra – significava glorificare Dio. Ecco perché diversi papi concessero loro tanti privilegi e li appoggiarono; perché la loro opera tendeva a consolidare ed estendere il dominio del papato nel mondo. Ma nello stesso tempo, e questo lo si deve ben tenere presente, l’ordine procacciava pure i suoi propri fini che erano quelli di voler dominare il mondo e arricchirsi.

Ma l’ordine affermava altresì che per raggiungere i propri obbiettivi erano leciti tutti i mezzi anche quelli illeciti (o come esso affermava tutti i mezzi erano indifferenti), e quindi la menzogna, l’astuzia, il furto, la frode e la violenza ecc. erano consentiti. Avevano una morale che giustificava il peccato con ogni sorta di sofismi, cosicché l’aborto, l’omicidio, l’adulterio, il furto, il duello, la menzogna, la doppiezza, l’idolatria, l’impurità, erano permessi in svariate circostanze e se non diventarono proprio delle virtù di certo venivano fatti passare per delle lievi colpe o per cose da nulla. Insomma il peccato nelle mani dei Gesuiti divenne irriconoscibile e nei loro libri introvabile. Per cui con le loro lusinghe si acquistarono il favore di coloro che prendevano piacere in ogni sorta di peccato. Perché questo era il loro scopo, volgere più persone dalla loro parte per dopo spogliarle dei loro beni se erano ricche e se in posti di autorità per usarsi di loro per estendere la compagnia nel loro paese. La diabolica massima ‘il fine giustifica i mezzi’ era (ed è) l’essenza del gesuitismo. Si insediarono alle corti dei re e dei principi sia come predicatori che come confessori e riuscirono con la loro astuzia ad avere da loro il permesso di aprire collegi ed altre istituzioni e a persuaderli a distruggere quelli che per loro erano degli eretici. In Italia aprirono diversi collegi, furono protetti dai principi e presero parte ai massacri dei Valdesi sia al nord che al sud d’Italia. Anche nelle altre nazioni aprirono dei collegi, e si cattivarono l’amicizia di imperatori e principi (facendogli credere che cercavano il loro interesse) per indurli a favorire la loro società e sterminare i Protestanti. Quando qualche re dimostrava di favorire il protestantesimo a danno del cattolicesimo o di non gradire la ‘Compagnia di Gesù’ nel suo paese essi erano pronti a toglierlo di mezzo o ad incoraggiare altri a farlo. Perché anche questo era permesso ad majorem Dei gloriam. Suarez, uno dei loro teologi più conosciuti disse infatti che un re eretico prima può essere deposto, e dopo, se continua a regnare può essere legalmente ucciso come un tiranno. Ecco le sue parole: ‘Ma però data che è la sentenza, (il Sovrano) è decaduto dal trono, sicché per giustizia, non può più possederlo. Fin d’allora adunque può essere trattato come un Tiranno, e come tale da qualunque privato può essere ucciso’ (Franc. Suarez, Def. Fid. Cathol. lib. VI, cap. 4) (questa diabolica dottrina si chiama regicidio). Alcuni esempi che confermano questo loro modo di agire sono i seguenti. Baldassare Gèrard, l’assassino di Guglielmo d’Orange, ‘confessò che aveva partecipato la sua intenzione al rettore del collegio dei Gesuiti di Trèves, il rettore l’aveva approvata, gli aveva impartito la benedizione, assicurandolo che ove avesse perduto la vita eseguendo l’attentato, sarebbe stato compreso nel numero dei martiri’ (G. Huber, I Gesuiti, Roma 1909, pag. 134). Ma non sempre riuscirono i loro complotti contro i re; per esempio il re del Portogallo scampò all’attentato che i Gesuiti avevano ordito per ucciderlo e per questo vennero espulsi con la forza dal paese, imbarcati su navi reali e sbarcati sulle coste dello Stato della chiesa e tutte le loro proprietà furono confiscate (questo avvenne tra il 1759 e il 1761). Anche in Inghilterra un tentativo di assassinare il re non ebbe il risultato che essi volevano perché fu scoperta la mina che doveva fare saltare il parlamento alla sua apertura il 7 febbraio 1605. I tre Gesuiti che erano tra i congiurati fuggirono, ma furono presi, processati e condannati a morte.

L’ordine fu soppresso (anche se i Gesuiti nella pratica continuarono a sussistere in Prussia e in Russia) da Clemente XIV nel 1773 ma fu restaurato da Pio VII nel 1814. E in mezzo a molte polemiche sussiste ancora in seno alla Chiesa Cattolica Romana.

La Pontificia Università Gregoriana, il Pontificio Istituto biblico, e il Pontificio Istituto di studi orientali, che si trovano qui a Roma sono tutti gestiti dai Gesuiti. Giovanni Paolo I eletto papa il 26 Agosto 1978 aveva un atteggiamento sfavorevole alla compagnia di Gesù e si proponeva di pronunciare un duro discorso di monito alla Congregazione generale dei Gesuiti che si sarebbe tenuta a Roma il 30 settembre 1978. Il papa aveva in mente, se la Compagnia non ritornava ad assumere il ruolo che gli era stato assegnato, di liquidare definitivamente l’ordine. Ma quel discorso non poté tenerlo perché la mattina del 29 settembre fu trovato morto sul suo letto. Giovanni Paolo II nel 1981 depose l’allora Generale dell’ordine Pedro Arrupe perché aveva fama di liberale (costui infatti permetteva la pubblicazione di libri di autori Gesuiti che andavano contro gli insegnamenti tradizionali della chiesa cattolica) e nominò un altro al suo posto. Il cattolicesimo rimane comunque fortemente impregnato di gesuitismo perché molti istituti cattolici sono in mano ai Gesuiti e là gli studenti imparano la ‘morale’ dei Gesuiti.

Molti Gesuiti di oggi insegnano apertamente cose che si oppongono alla dottrina cattolica (per esempio approvano l’omosessualità, l’aborto, il sacerdozio delle donne, il coinvolgimento diretto nella politica, mettono in dubbio la divinità di Cristo, l’infallibilità papale, ecc.), per cui non sono affatto ben visti in seno al Cattolicesimo. E difatti nel corso della trentacinquesima Congregazione generale della Compagnia di Gesù, riunitasi a Roma per eleggere il nuovo Preposto Generale in sostituzione dell’uscente Peter-Hans Kolvenbach, il cardinale Franc Rodé, prefetto della congregazione romana che si occupa degli ordini religiosi, ha tenuto un discorso in cui ha ammonito i Gesuiti dicendo: ‘Con tristezza e inquietudine vedo anche un crescente allontanamento dalla gerarchia. La spiritualità ignaziana di servizio apostolico “sotto il Romano Pontefice” non accetta questa separazione’, ed ancora: ‘ I tempi sono cambiati e la Chiesa deve oggi affrontare nuove ed urgenti necessità. Ne menziono una, e la propongo alla vostra considerazione, poiché a mio giudizio è oggi urgente e allo stesso tempo complessa. È la necessità di presentare ai fedeli e al mondo l’autentica verità rivelata nella Scrittura e nella Tradizione. La diversità dottrinale di coloro che a tutti i livelli, per vocazione e missione, sono chiamati ad annunciare il Regno di verità e di amore, disorienta i fedeli e conduce verso un relativismo senza orizzonte’ (http://holyqueen.altervista.org/teol_att_gesuiti.htm).

Ma veniamo al ruolo avuto dai Gesuiti nella Massoneria e alla loro presenza in essa. I Gesuiti hanno avuto un ruolo nella creazione del Rito Scozzese Antico ed Accettato, infatti in una lettera del massone Charles Sotheran (1847-1902), che aveva ottenuto tanti gradi nella Massoneria da poter essere considerato un’autorità in materia, indirizzata al New York Press Club datata 11 Gennaio 1877, si legge: ‘E’ anche curioso notare che la maggior parte di questi enti, come l’Antico e Accettato Rito Scozzese, il Rito di Avignone, l’Ordine del Tempio, il Rito di Flesser, il Grande Consiglio degli Imperatori di Oriente e di Occidente, i Principi sovrani Massoni ecc., sono quasi tutti frutto dei figli di Ignazio di Loyola. Il barone Hundt, il cavaliere Ramsay, Tschoudy, Zinnendorf e numerosi altri che fondarono i gradi in questi riti, operarono dietro istruzioni del Generale dei gesuiti. Il nido in cui questi gradi vennero covati e nessun rito massonico è immune dalla sua funesta influenza – è stato il Collegio gesuitico di Clermont a Parigi. Il trovatello bastardo della massoneria, l’ ‘Antico e Accettato Rito Scozzese’, che non è riconosciuto dalle Logge Azzurre, fu anzitutto l’enunciato del cervello del gesuita cavaliere Ramsay. Fu portato da lui in Inghilterra nel 1736-38 per sostenere la causa dei cattolici Stuart. Nella sua forma attuale di trentatré gradi, il rito è stato riorganizzato alla fine del diciottesimo secolo da una mezza dozzina di avventurieri massoni a Charleston, nella Carolina del Sud’ (in Helena Petrovna Blavatsky, Iside Svelata, Volume 2, pag. 303). Questa cosa è confermata anche dallo scrittore massone William O. Peterson, 32° grado nella Massoneria, che dice: ‘Chevalier de Bonneville formò un capitolo di venti-cinque Gradi dei cosiddetti Alti Gradi nel College dei Gesuiti di Clermont a Parigi nel 1754. Gli aderenti della Casa Stuart avevano fatto del college di Clermont il loro istituto, essendo quasi tutti Scozzesi. Uno di questi Gradi essendo il ‘Maestro Scozzese’, il nuovo ente organizzato a Charleston, Carolina del Sud, nel 1801, diede il nome di Rito Scozzese a questi Gradi, nome che da allora ha caratterizzato il Rito in tutto il mondo’ (Masonic Quiz Book “Ask Me Another, Brother,” William O. Peterson, Chicago, Illinois: The Charles T. Powner Co., 1951, pag. 194, 195).

Quanto il Gesuitismo sia pieno di Massoni, lo conferma Alberto Rivera, ex Gesuita convertitosi a Cristo, quando dice: ‘Più in alto andavo nell’Ordine Gesuita, e più corruzione vedevo all’interno dell’istituzione. Fui invitato da Gesuiti di alto grado a partecipare ad una messa nera segreta in un monastero nella parte nord della Spagna. Quando mi inginocchiai per baciare l’anello di un alto ufficiale, vidi un simbolo su quell’anello che mi fece diventare il sangue freddo. Era un simbolo Massonico! Una cosa che io odiavo e che mi era stato detto di combattere …. Io scoprii che il Generale Gesuita era anche un Massone e un membro del Partito Comunista in Spagna’ (Alberto: Alberto Part One, Jack Chick, Chino, California: Chick Publications, 1979, pag. 27, 28).

Nella lista ‘Pecorelli’ compaiono questi prelati Gesuiti massoni: il prete Giovanni Caprile e l’arcivescovo Alessandro Gottardi. Secondo ‘la lista di Mons. Marinelli’ pubblicata in molti scritti, il cardinale gesuita Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, morto nell’agosto del 2012, era anch’egli un massone (cfr. ‘Lo scandalo del tempio satanico a San Giovanni Rotondo dedicato a San Padre Pio’ a cura di Franco Adessa e Alberto Felici – http://musicasacra.forumfree.it/?t=51100131). La cosa è stata confermata da quelli del Grande Oriente Democratico in occasione della sua morte, infatti affermano del Martini che ‘volle essere iniziato Libero Muratore’ – http://www.grandeoriente-democratico.com/). Questa sua appartenenza alla Massoneria, spiegherebbe dunque le belle parole spese dal Gran Maestro del GOI Gustavo Raffi in occasione della sua morte: ‘Ha creduto nell’ecumenismo e nel dialogo con la società civile e con le altre religioni a cominciare dall’ebraismo e mancherà a credenti e non credenti la sua grande umanità e l’esempio di una riflessione che ha affrontato i grandi temi della vita umana. In ogni occasione ha saputo sempre guardare l’altro negli occhi, cercando insieme la verità’ (http://www.corrispondenzaromana.it/omaggio-del-grandoriente-al-card-martini/). Vorrei peraltro ricordare che il cardinale Carlo Maria Martini fu assieme ad altri l’iniziatore del Movimento Carismatico Cattolico in Italia, come si legge sul sito del Rinnovamento: ‘Fu – e lo ricordava spesso – tra gli iniziatori del Rinnovamento in Italia, alla Università Pontificia Gregoriana, già nel 1971, insieme ad altri confratelli e colleghi gesuiti. Tra tutti p. Francis Sullivan, animatore dei primi gruppi romani di lingua inglese, italiana, francese, tedesca e spagnola che trovarono impianto e prima “accoglienza ecclesiale” proprio alla Gregoriana’ (http://www.rns-italia.it/).

Inoltre nel libro Fratelli d’Italia di Ferruccio Pinotti leggiamo che l’Università di Trento sarebbe nata da un «patto» segreto tra Gesuiti e massoneria (cfr. Fratelli d’Italia, pag. 22-23).

A conferma di quanto stretti siano i legami tra Massoneria e Gesuiti, c’è la dichiarazione di Giuliano di Bernardo, ex Gran Maestro del GOI, che alla domanda del giornalista Ferruccio Pinotti se esistono veramente delle contiguità o delle concordanze tra Gesuiti e massoneria ha risposto così: ‘Le concordanze ci sono sempre, al vertice. A un certo livello ci sono sempre state, segretamente. Quando si parla di questo filo segreto, si parla di un dialogo sottile, profondo, che esiste tra persone di qualità. Sono queste convergenze a evitare – in caso di crisi o conflitti – i danni maggiori, le situazioni irreparabili. E’ chiaro che, alla base della piramide, troviamo il prete e il massone che si comportano come don Camillo e Peppone. Ma i vertici, poichè sono vertici illuminati, si toccano sempre’ (Ferruccio Pinotti, Fratelli d’Italia, pag. 23). Dunque gli stretti rapporti tra Massoneria e Gesuiti sono provati.

Ad avvalorare poi tutto ciò c’è anche la testimonianza dell’ex Gesuita Gerard Bouffard. Infatti in un articolo di Greg Szymanski (del 2006), a cui l’ex vescovo gesuita Gerard Bouffard ora pastore di una Chiesa in Canada, ha rilasciato una interessante intervista, leggiamo alcune cose molto interessanti dette da questo ex Gesuita a proposito del rapporto tra Gesuiti e Massoneria/Illuminati:

«L’ex vescovo Gerard Bouffard del Guatemala ha affermato che il Vaticano è “il reale controllore spirituale” degli Illuminati e del Nuovo Ordine Mondiale, mentre i Gesuiti, tramite il Papa Nero, il generale padre Peter Hans Kolvenbach [1], controllano effettivamente la gerarchia vaticana e la Chiesa Cattolica Romana. Il vescovo Bouffard, che ha lasciato la Chiesa ed ora è un Cristiano nato di nuovo che vive in Canada, ha fondato la sua conclusione dopo aver lavorato sei anni come sacerdote in Vaticano, incaricato del compito di trasmettere la corrispondenza giornaliera e sensibile tra il Papa ed i dirigenti dell’Ordine dei Gesuiti, che risiedono in Borgo Santo Spirito n° 5, vicino Piazza San Pietro.

“Sì, l’uomo conosciuto come il Papa Nero controlla tutte le più importanti decisioni prese dal Papa ed egli a sua volta controlla gli Illuminati,” ha dichiarato il vescovo Bouffard la settimana scorsa nel corso del programma radiofonico di Greg Szymanski “Il Giornale Investigativo”, a www.gcnlive.com, dove gli archivi delle sensazionali dichiarazioni possono essere ascoltati nella loro interezza.

“So che questo è vero, dato che ho lavorato per anni in Vaticano ed ho viaggiato con Papa Giovanni Paolo II. Il Papa prende i suoi ordini di marcia dal Papa Nero, mentre i Gesuiti sono anche i leaders del Nuovo Ordine Mondiale, con il compito di infiltrarsi nelle altre religioni e nei governi del mondo, allo scopo di realizzare un governo mondiale unico fascista ed una religione mondiale unica basata sul Satanismo e su Lucifero.”

“Le persone non possono immaginare quanto male e quanta distruzione i Gesuiti hanno causato e causeranno, mentre nello stesso tempo usano la perfetta copertura di nascondersi dietro tuniche nere e di professare di essere uomini di Dio.”

La conoscenza di prima mano da parte del vescovo Bouffard del male che si cela all’interno della gerarchia del Vaticano e particolarmente nell’Ordine dei Gesuiti conferma la testimonianza di altri ricercatori, compreso Bill Hughes, autore degli sconvolgenti libri “Il nemico smascherato” ed “I terroristi segreti”, come pure il preminente ricercatore sull’Ordine dei Gesuiti Eric Jon Phelps, autore di “Assassini Vaticani”.

Oltre a dipingere un ritratto oscuro del Papa Nero in Roma, il vescovo Bouffard sostiene che il potere malefico dei Gesuiti si estende in tutto il mondo, inclusa una solida infiltrazione nel governo Usa, nel Consiglio per le Relazioni con l’Estero (CFR) e nelle più importanti organizzazioni religiose.

Il vescovo Bouffard sostiene che i Gesuiti agiscono come perfetti camaleonti, assumendo l’identità’ di Protestanti, Mormoni, Battisti e Giudei, con l’intenzione di causare il tracollo degli Usa così come di portare la nazione sotto una religione mondiale unica, fondata in Gerusalemme e sotto il controllo del loro leader, Lucifero.

“Io so di prima mano che il Vaticano controlla e monitora ogni cosa in Israele, con l’intenzione di distruggere i Giudei,” ha affermato il vescovo Bouffard, aggiungendo che il vero proposito dell’Ordine dei Gesuiti è quello di orchestrare e controllare tutti i leaders del mondo, allo scopo di provocare un gran conflitto mondiale, che alla fine distruggerà gli Usa, il Medio Oriente ed Israele. “Essi distruggono ogni cosa dall’interno e vogliono provocare la distruzione pure della stessa Chiesa Cattolica, allo scopo di dare inizio ad una religione mondiale unica basata sul Satanismo. Ciò si vede anche nel modo in cui i sacerdoti adorano durante la Messa, in effetti adorando i morti. Inoltre segni di Satanismo si vedono in molti simboli esteriori, usanze e paramenti esibiti dalla Chiesa”.

Dopo aver prestato servizio in Roma, il vescovo Bouffard passò del tempo in Africa ed in Guatemala, salendo ad una posizione di potere all’interno della Chiesa. Comunque, insieme a questo potere religioso, sopravvenne l’affiliazione e l’appartenenza come Frammassone, e divenne membro massonico del 37° grado [2], un qualcosa in apparenza disapprovato nella Chiesa Cattolica Romana, dal momento che, secondo il Diritto canonico, l’appartenenza ad una Loggia massonica comporta l’immediata scomunica. Secondo il vescovo Bouffard la Frammassoneria viene usata dalla Chiesa per adempiere i suoi piani segreti, dato che molti altri sacerdoti di alto livello, vescovi, cardinali e persino papi, si sono uniti a società segrete insieme ad altri in posizioni di potere in altre religioni e governi, molti lavorando insieme per promuovere la malvagia agenda degli Illuminati.

E le sue dichiarazioni avvalorano i rapporti che affiorarono sui giornali italiani e francesi nei primi anni ’80, che riportarono più di 150 sacerdoti di alto rango iscritti alla Frammassoneria, compresa la Loggia massonica P2, e ad altre società segrete.

“Alla fine sono nato di nuovo ed ho denunciato la Chiesa Cattolica,” ha affermato il vescovo Bouffard, che ora è un Cristiano praticante e segue la parola di Dio tramite la Bibbia. “Dobbiamo sempre pregare per i nostri dirigenti, denunciando apertamente il male e smascherando i Gesuiti per quello che realmente sono.”

Dopo aver lasciato la Chiesa, il vescovo Bouffard fece anche ammenda e chiese perdono al defunto [ex] sacerdote gesuita, padre Alberto Rivera. Padre Rivera fu uno dei pochi sacerdoti Gesuiti con il coraggio di smascherare le intenzioni malvage della Società di Gesù, venendo avanti dicendo in che modo lavorasse come uno degli infiltrati dell’Ordine dei Gesuiti in Usa, con il compito di penetrare nelle chiese Protestanti e Battiste, con l’intento di distruggerle dall’interno.

‘Quando ero vescovo ed ancora fedele alla Chiesa, una volta scrissi una lettera, denunciando padre Rivera e patrocinando la sua morte,’ ha dichiarato il vescovo Bouffard. “Quando compresi la verità’, cercai padre Rivera e chiesi il suo perdono. Diventammo buoni amici ed io so che diceva la verità. Era un uomo onesto che trovò anche lui Dio.”

‘Io so che i Gesuiti hanno cercato di alterare la verità, affermando che egli non era mai stato un sacerdote e distruggendo ogni prova che avvalorasse ciò. Hanno cercato di fare lo stesso a me, ma padre Rivera proclamava la verità senza dubbi. So questo per certo e sono anche stato con lui alcune settimane prima della sua morte. Soffriva terribilmente dopo essere stato avvelenato con acido. Come ho già detto, non potete immaginare la sofferenza e la distruzione che sono state causate e saranno causate dai Gesuiti’» (L’intero articolo può essere letto in inglese qua http://www.arcticbeacon.com/confessions/25-Sept-2006.html).

E termino con quello che ha detto un altro ex Gesuita, Martin Malachi (1921-1999), eminente teologo e professore presso il Pontificio Istituto Biblico, intimo amico di Paolo VI e segretario del Cardinal Bea. Egli sostenne che un gruppo di Massoni-Illuminati fatto di plutocrati Occidentali chiamato ‘L’Assemblea’ o la ‘Superforza’ si era infiltrato ai più alti livelli dell’amministrazione Vaticana e stavano lavorando per realizzare un Nuovo Ordine Mondiale. D’altronde la Chiesa Cattolica Romana è una organizzazione enorme che ha circa un miliardo di membri sparsi in tutto il mondo, che esercita un enorme influenza geopolitica nel mondo intero, e quindi gli Illuminati non potevano non cercare di infiltrarsi in essa per portare a compimento il loro progetto.

Ecco le risposte date da Martin Malachi a John F. McManus, in una intervista fattagli per The New American:

McManus: Il tuo libro sostiene che influenze sovversive nelle più alte posizioni clericali della Chiesa stanno lavorando per introdurla nel Nuovo Ordine Mondiale. Che cosa intendi per ‘Nuovo Ordine Mondiale?’

Martin: Nella sua forma completamente progettata … i governi del mondo saranno diretti da quelli che sono ascesi al punto culminante.

McManus: Che cosa intendi per ‘il punto culminante’?

Martin: La forza sottostante di cui ho scritto in Windswept House è strutturata in maniera molto simile ad una piramide. E’ larga nella parte inferiore dove molti individui operano per i suoi obbiettivi e sperano di essere elevati ad un posto più elevato. Ci sono sempre meno abitanti in ognuno dei gradini ascendenti nella struttura. Solo molto pochi formano il suo finale consiglio d’amministrazione, il punto culminante della piramide’ (John F. McManus, ‘Interview with Malachi Martin,’ The New American, June 9, 1997 – http://www.newswithviews.com/).

Questa descrizione fatta da Martin Malachi, come potete vedere, non è altro che la struttura piramidale degli Illuminati, il cui simbolo – appunto quello di una piramide – si può vedere sulla banconota del dollaro americano. Ma Malachi Martin conferma anche l’esistenza in Vaticano del Satanismo, che gli Illuminati vogliono instaurare nel Nuovo Ordine Mondiale, infatti nel suo libro The Keys of This Blood sostiene che Giovanni Paolo II era andato contro ‘la irremovibile presenza di una forza maligna nel suo Vaticano e nelle cancellerie di certi vescovi. Era quella che gli uomini di Chiesa bene informati chiamavano la ‘superforza’. Voci di corridoio, sempre difficili da verificare, legavano la sua installazione all’inizio del regno di Papa Paolo VI nel 1963. In effetti Paolo aveva alluso cupamente al ‘fumo di Satana che era entrato nel Santuario’ … un riferimento indiretto ad una cerimonia di intronizzazione fatta dai Satanisti in Vaticano’ (Malachi Martin, Keys of this Blood: Pope John Paul II Versus Russia and the West for Control of the New World Order, New York: Simon and Schuster, 1991, pag. 632). Quella cerimonia di intronizzazione secondo Martin avvenne in Vaticano il 29 Giugno 1963, e contemporaneamente se ne tenne un’altra parallela negli Stati Uniti nella città di Charleston, nella Carolina del Sud (USA). Perchè proprio questa città? Perchè a Charleston nel 1801 fu fondato il Primo Supremo Consiglio Madre del Mondo del Rito Scozzese Antico ed Accettato, che come sappiamo promuove il culto di Satana.

Nella sopra citata intervista, Martin conferma l’accaduto infatti leggiamo:

‘McManus: Il tuo libro comincia con una descrizione vivida di una sacrilega ‘Messa Nera’ tenutasi nel 1963 a Charleston, nella Carolina del Sud. Accadde veramente ciò?

Martin: Sì, accadde veramente. E anche la partecipazione via telefono di alcuni alti ufficiali della Chiesa nel Vaticano è un fatto [cioè è vera]. La giovane donna che fu costretta ad essere parte di questo rituale satanico è piena di vita e felicemente è riuscita a sposarsi e a condurre una vita normale. Ella ha fornito dei dettagli su quell’evento …

McManus: Inoltre … tu descrivi numerosi altri cardinali e vescovi sotto una luce molto brutta. Sono basate su dei fatti queste caratterizzazioni?

Martin: Sì, tra i cardinali e la gerarchia ci sono satanisti [3], omosessuali, anti-papisti, e cooperatori nella spinta per il governo del mondo.

E sempre Martin nel suo romanzo Windswept House (romanzo ambientato in Vaticano durante gli anni novanta che parla in maniera piuttosto esplicita di vicende legate al pontificato di Giovanni Paolo II) racconta quanto segue: ‘Improvvisamente divenne indiscutibile che ora durante questo papato, l’organizzazione della Chiesa Cattolica Romana portava dentro di sè una permanente presenza di chierici che praticavano il culto di Satana e lo apprezzavano; di vescovi e preti che si sodomizzavano a vicenda e sodomizzavano bambini; di suore che praticavano i ‘riti neri’ della wicca, e che vivevano in relazioni lesbiche… Ogni giorno, inclusa la domenica e i giorni santi, atti di eresia e blasfemia erano commessi e permessi ai sacri Altari da uomini che un tempo erano chiamati preti. Atti e riti sacrileghi non solo erano effettuati dinanzi i sacri Altari, ma avevano la connivenza o almeno il tacito permesso di alcuni Cardinali, arcivescovi e vescovi… Il loro numero totale era minoritario – qualcosa come dall’uno al dieci percento dei consacrati. Ma di questa minoranza, molti occupavano sorprendentemente alte posizioni o ranghi… I fatti che conducevano il Papa ad un nuovo livello di sofferenza erano principalmente due: i sistematici legami organizzativi – la rete, in altre parole – che era stata stabilita fra alcuni gruppi di chierici omosessuali e covens satanisti. E la disordinata potenza ed influenza di questa rete” (pag 492-493).

 

Note

 

[1] Dal gennaio 2008 a Peter Hans Kolvenbach è succeduto Adolfo Nicolás Pachón (1936-) gesuita spagnolo.

[2] Per capire questa dichiarazione dovete sapere che questo ex gesuita nell’intervista audio afferma che ci sarebbero due piramidi massoniche: una in Nord America il cui capo è un 38 grado, l’altra in Europa e il cui capo è sempre un 38° grado. Il capo supremo della massoneria sarebbe invece il 39° grado. A tale proposito, lui riferisce che Paolo VI era un massone del 39° grado, quindi a capo della Massoneria mondiale (video su Youtube: http://youtu.be/us-KSYFFB-k minuto 6-7).

[3] Articoli di stampa che riportano le dichiarazioni di Milingo sulla presenza di Satanisti in Vaticano, cosa questa attestata a più riprese dal defunto Gesuita Malachi Martin. I Massoni-Illuminati voglio creare un nuovo ordine mondiale basato sul culto a Satana.

 

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