Una parola su altre terapie del New Age apparentemente innocue

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Tra le pratiche che propone il New Age per ampliare la coscienza vi sono anche queste:

– Le attività creative, come il canto, la pittura, la scultura, che danno al creatore l’opportunità di perdersi nella creazione.

– L’esperienza estetica, compresa la contemplazione della natura che crea una profonda emozione; lo psicodramma, che richiede un totale coinvolgimento nella parte e nella recitazione.

– Lo sport, l’alpinismo, e simili attività fisiche esilaranti. Il ritiro nel deserto, la navigazione solitaria e il volo solitario che favoriscono la scoperta di se stessi e il senso dell’infini­to.

Che dire di queste cose? Innanzi tutto bisogna tenere presente che tutte queste cose vengono proposte da uomini che non conosco­no Dio come vie per risolvere dei problemi spirituali o fisici; e questo fa capire come esse tendono a distrarre l’uomo dall’attingere presso la sola e vera fonte di acqua viva che è Dio. Sì, sono delle distrazioni, delle forte distrazioni di cui gli uomini diventano schiavi perché viene loro detto che esse possono risolvere i loro problemi. Quando in realtà sono cose che non possono risolvere nessun problema spirituale dell’uomo.

Noi vi esortiamo a non darvi a queste cosiddette pratiche sugge­rite dal New Age per queste ragioni.

Darsi al canto (qui ci riferiamo al mettersi ad imparare a canta­re da tenore o soprano presso qualche scuola, o a mettersi a cantare canzoni musicali del mondo) è una vanità ingannatrice che fa parte di questo mondo. Quantunque ci siano coloro che dicono che questa cosa li fa sentire meglio, felici, soddisfatte, o un tutt’uno con quello che cantano, ecc. I credenti devono sì cantare ma devono cantare innanzi tutto degli inni, dei salmi e dei cantici spirituali, e poi devono farlo sotto l’impulso della grazia, come dice Paolo,[1] alla gloria di Dio, e non per perdersi nella musica o nelle parole e sentirsi magari un tutt’uno con esse. Certamente il credente prova gioia e pace quando si mette a cantare a Dio; e questo avviene perché egli fa ciò che è giusto agli occhi di Dio.

Anche la pittura e la scultura proposte dal New Age quantunque sembrino innocue in effetti nascondono delle insidie; esse fanno parte della terapia dell’arte che ‘consiste nell’incoraggiare il paziente a disegnare, a dipingere o a modellare. Non ha naturalmente lo scopo di impartire un insegnamento come fa, per esempio, una scuola d’arte, né di spingere il paziente a produrre un’opera d’arte. Questa terapia serve a mettere le persone in grado di esprimersi con mezzi che forse sono loro più congeniali dell’espressione verbale’.[2] Innanzi tutto esse vengono suggerite perché permette­rebbero al pittore o allo scultore di perdersi nella loro opera, e questo ci fa capire come il fine è malvagio. Perché in questa maniera l’uomo viene indotto a pensare di essere uno con quello che egli fa il che non è vero. In altre parole il New Age vuole indurre la mente dell’uomo a non ragionare ma a pensare come fanno gli orientali. E poi esse vengono incoraggiate perché si ritiene che siano dei mezzi d’espressione più congeniali per alcuni di quanto sia l’espressione verbale; noi non crediamo in questo. Una persona che fa fatica ad esprimersi deve essere esortata a rivolgersi a Dio affinché gli possa dare d’esprimersi nella maniera migliore. Nella Guida alla medicina alternativa questa terapia viene consigliata per la guarigione dall’alcolismo, dalla tossicodipendenza, e dalla nevrosi; ma la Parola di Dio che è una guida infallibile dice al nevrotico, all’alcolizzato, e al tossicodipendente di andare a Cristo Gesù per ottenere la soluzione del loro problema perché Cristo è in grado di spezzare ogni legame d’iniquità.

Per quanto riguarda la contemplazione della natura essa è una cosa buona quando è intesa a farci riflettere quanto grande è l’Iddio che l’ha creata. Ma è bene stare attenti sia a non la­sciarsi dominare da essa, sia a non lasciarsi andare mentre la si contempla a pensare in maniera errata come nel caso del fisico Capra che mentre contemplava l’oceano arrivò alla conclusione di stare assistendo alla danza di Shiva uno degli dèi Indù!! Cingete i fianchi della vostra mente e tenete lungi da voi tutti quei pensieri che si fondano sulla filosofia orientale perché essi vi distruggerebbero.

Per quanto riguarda lo psicodramma esso nella Guida alla medicina alternativa è descritta in questa maniera: ‘E’ un metodo terapeutico di gruppo nel corso del quale l’individuo impersona problemi e conflitti che lo assillano e mediante l’azione drammatica si libera dalle inibizioni. Lo psicodramma è un metodo eclettico che aiuta alla comprensione e risoluzione di problemi psicologici e sociali mediante l’impiego di tecniche teatrali quali la danza, la recita e le arti mimetiche’.[3] Non è affatto così; per risolvere i suoi problemi psicologici l’uomo si deve rivolgere a Dio chiedendogli perdono dei suoi peccati e non deve mettersi per nulla né a danzare, né a recitare e neppure a mimare. Un credente poi, quand’anche avesse dei problemi psicologici deve fare un’unica cosa, pregare Dio in Cristo Gesù affinché glieli risolva; perché Lui e solo Lui conosce appieno i nostri problemi, di qualunque natura essi siano, ed ha il potere di risolverli. Beato l’uomo che si rivolge al Signore ogni qual volta ha un problema!

Per quanto riguarda poi l’esercizio fisico, vi esortiamo a non darvi a nessun sport né a livello dilettantistico e meno che meno a quello professionista; per quanto riguarda invece gli esercizi fisici naturali ricordiamo che “l’esercizio corporale è utile a poca cosa”[4] mentre la pietà è utile ad ogni cosa. L’alpinismo è da evitare; ma pure si può andare in montagna: Gesù vi andò con i suoi per pregare per esempio. Escludiamo pure il volo solitario o la navigazione solitaria o il ritiro nel deserto per i motivi addotti dal New Age; sono una perdita di tempo e di denaro.

Ma allora qualcuno dirà, se un credente non si deve dare neppure a queste cose, a che cosa deve darsi? Egli deve darsi alla pre­ghiera, al digiuno, al compiere ogni tipo di opera buona (dal fare elemosina al fare visita ai fratelli che sono malati); egli deve darsi alla lettura e alla meditazione della sacra Scrittura; egli deve darsi al parlare della grazia di Dio ai perduti, darsi al parlare delle cose di Dio ogni qual volta incontra altri fratel­li, darsi al cantare e al salmeggiare a Dio. Se vi darete a queste cose vedrete che non avrete il tempo e neppure il minimo desiderio di darvi alla pratica di quelle attività creative del New Age (avete notato che il New Age suggerisce ogni attività tranne quelle a cui deve essere dato un cristiano totalmente consacrato a Dio?). Naturalmente tutto ciò non esclude una pas­seggiata con la famiglia o con altri fratelli, o il ritirarsi in un qualche posto solitario per contemplare la natura creata da Dio, per meditare sulle sue opere (qui però è esclusa ogni sorta di meditazione orientale) e per pregare; e neppure qualche esercizio fisico quando questo è necessario a qualche cosa. Per quanto ci riguarda, noi credenti dobbiamo attenerci alle parole di Paolo: “Ogni cosa è lecita ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita ma non ogni cosa edifica”,[5] e: “Ogni cosa m’è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna”;[6] e dobbiamo quindi metterci ad esaminare le cose che facciamo o che altri ci suggeriscono di fare per vedere se sono di qualche utilità e se esse edificano, e nel caso esse sono utili a qualcosa dobbiamo stare attenti a non lasciarci dominare da esse. Per concludere vi ricordo fratelli che ogni cosa che noi credenti facciamo deve essere fatta con lo scopo di glorificare Iddio secondo che è scritto: “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio”,[7] e mai per la nostra gloria. Nel New Age invece gli uomini fanno tutto per glorifi­care se stessi perché loro pensano di essere Dio.

 


[1] Cfr. Col. 3:16

[2] Brian Inglis, op. cit., pag. 156

[3] Ibid., pag. 205

[4] 1 Tim. 4:8

[5] 1 Cor. 10:23

[6] 1 Cor. 6:12

[7] 1 Cor. 10:31