Come i reincarnazionisti sostengono la reincarnazione nei confronti di noi cristiani e come noi rispondiamo loro

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Coloro che sostengono la reincarnazione pensano di avere trovato un alleato persino nella Bibbia che è la Parola di Dio (un po’ come pensano alcuni maghi per sostenere certe loro pratiche occulte); quindi per loro la reincarnazione è presente pure nella Parola di Dio. Adesso citeremo i passi principali da loro presi a sostegno di questa eresia di perdizione e ne daremo la giusta spiegazione per dimostrare la fallacia delle loro interpretazioni.

– Mosè disse in una sua preghiera a Dio: “Ritornate, o figliuoli degli uomini”.[1] Queste parole starebbero a indicare che Mosè credeva nella reincarnazione perché dice che Dio dice agli uomini di ritornare a vivere sulla terra, ossia di rinascere sulla terra.

Falso. Il profeta Mosè non ha per nulla attribuito a Dio una tale cosa perché poco prima ha detto: “Tu fai tornare i mortali in polvere”[2] e poi afferma: “E dici: Ritornate, o figliuoli degli uomini”.[3] Quel “ritornate” sta a indicare quindi quel processo naturale secondo il quale l’uomo ritorna nella polvere donde è stato tratto secondo che Dio disse all’uomo: “Sei polvere, e in polvere ritornerai”[4] e secondo che è scritto: “Prima che la polvere torni alla terra com’era prima, e lo spirito torni a Dio che l’ha dato”.[5] Quel ritornare è dunque un ritornare alla polvere della terra e non un ritornare a vivere sulla terra nel corpo di qualcun altro.

– Dio disse a Geremia: “Prima che io ti avessi formato nel seno di tua madre, io t’ho conosciuto; e prima che tu uscissi dal suo seno, io t’ho consacrato e t’ho costituito profeta delle nazioni”.[6] Geremia quindi prima di venire al mondo era vissuto in qualcun altro perché Dio l’avrebbe conosciuto e costituito profeta ancora prima che egli nascesse in questo mondo.

Falso. La dottrina della prescienza di Dio non ha nulla che fare con la dottrina della preesistenza delle anime; la prima è vera la seconda è falsa. Dio aveva preconosciuto Geremia e perciò lo aveva potuto anche prestabilire profeta delle nazioni: ma ciò non significa che Geremia era esistito prima di essere concepito nel seno di sua madre. Egli, se così possiamo dire, prima di essere concepito esisteva nella mente di Dio; ma nella realtà del mondo invisibile non esisteva affatto. Sono cose impossibili a comprendere perché troppo profonde; sia chiaro comunque che queste parole di Dio a Geremia non sostengono per nulla la preesistenza di Geremia o la sua reincarnazione.

– Gesù disse ai suoi discepoli di Giovanni Battista: “E se lo volete accettare, egli è l’Elia che dovea venire”.[7] Giovanni Battista sarebbe stato quindi la reincarnazione di Elia.

Falso. Innanzi tutto ricordiamo che per esserci la reincarnazione deve esserci la morte di chi si va a reincarnare; nel caso di Elia egli non morì ma fu assunto in cielo spirito anima e corpo.[8] Quindi gli stessi reincarnazionisti sono impossibilitati a sostenere persino la trasmigrazione dell’anima di Elia perché egli non morì. E poi Giovanni Battista se fosse stato Elia lo avrebbe saputo e confessato; mentre lui disse chiaramente di non essere Elia. Quando infatti gli fu chiesto: “Sei Elia?”[9] egli rispose: “Non lo sono”.[10] Se dunque Giovanni disse di non essere Elia gli dobbiamo credere. Che volle dire allora Gesù con quelle parole ai suoi discepoli? Questo, che Giovanni Battista era venuto con lo spirito e la potenza d’Elia come era stato predetto dall’angelo Gabriele a suo padre Zaccaria quando gli disse: “Egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia”.[11] Questa è la retta interpretazione da dare a quelle parole di Gesù.

– E’ scritto: “E passando vide un uomo, ch’era cieco fin dalla nascita. E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco? Gesù rispose: Né lui peccò, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui”.[12] Ecco la prova che i discepoli credevano nella ‘legge’ del karma e nella reincarnazione! dicono i reincarnazionisti. Come avrebbe potuto quell’uomo peccare prima di nascere se non perché era vissuto prima in un altro corpo umano?

Innanzi tutto diciamo che quantunque i discepoli in questa loro domanda fanno capire che essi pensavano che prima di nascere si potesse peccare, bisogna escludere che essi pensavano che l’uomo quando moriva se ne andava nel corpo di un altro a scontare i suoi peccati. La legge, i salmi e profeti infatti non insegnano una tale cosa. Si può supporre però, ma precisiamo che si tratta solo di una supposizione, che al tempo di Gesù ci fossero scribi che insegnavano che prima di nascere si potesse peccare e per questi peccati si veniva puniti da Dio, e i discepoli avevano accettato questo particolare insegnamento errato (che fa pensare subito ad una preesistenza dell’anima) e volevano sapere da Gesù se la cecità di quel cieco nato fosse dovuta a qualche suo peccato commesso prima di nascere. Quello comunque che è importante non è la domanda dei discepoli, ma la risposta di Gesù; egli rispose infatti che quell’uomo non era nato cieco per qualche suo peccato compiuto prima di nascere ma in virtù di un disegno di Dio. Dio aveva decretato infatti di fare nascere cieco quell’uomo per poi un giorno tramite il suo Figliuolo donargli la vista e manifestare così la sua gloria. Ancora oggi ci sono persone che sono nate cieche in virtù di questo disegno di Dio.

– Gesù disse a Nicodemo: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio”.[13] Ecco la rinascita ossia la reincarnazione insegnata da Gesù, dicono i reincarnazionisti!

Falso anche questo. Gesù qui ha parlato della nuova nascita spirituale che l’uomo deve sperimentare per potere entrare nel regno di Dio. Infatti poco dopo egli afferma: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio”.[14] Nascere d’acqua significa essere rigenerati (o vivificati) dalla Parola di Dio e nascere dallo Spirito significa essere rigenerati (o vivificati) dallo Spirito Santo. Questa nuova nascita si sperimenta quando ci si ravvede e si crede in Cristo Gesù.

Vediamo ora di confutare altre asserzioni che fanno i reincarnazionisti nei nostri confronti.

‘La reincarnazione era nella Bibbia inizialmente ma poi col tempo fu da essa tolta’. In altre parole la Bibbia sarebbe stata manipolata per questo la reincarnazione non è chiaramente insegnata nella Bibbia. E quale fu la ragione per cui i passi che parlavano chiaramente della reincarnazione sarebbero stati tolti dalla Bibbia? Questa: la dottrina della reincarnazione diminuiva il potere della chiesa perché essa responsabilizza l’individuo, il quale diventa il padrone del proprio destino e non ha bisogno di rendere conto a nessuno, se non a se stesso, delle proprie azioni. Il perdono non viene più da Dio ma si ottiene attraverso l’espiazione del karma nelle vite successive, finché non si raggiunge, vita dopo vita, la perfezione e pertanto Dio. La chiesa una volta che l’individuo scopre la reincarnazione diventa inutile perché l’individuo si rende conto di essere autonomo; in altre parole il reincarnazionista non ha più bisogno che i cristiani gli mostrino la via che mena a Dio perché lui stesso diventa la via che lo porterà a Dio. Comunque – dicono sempre i reincarnazionisti – i riferimenti sulla reincarnazione nella Bibbia rimangono in forma velata, simbolica, ma chiara per chi è in grado di tradurre dalle antiche lingue ebraiche e greco!! Rispondiamo: la dottrina della reincarnazione non è mai stata nella Bibbia, al pari di qualsiasi altra eresia. La Bibbia insegna la risurrezione finale dei morti sia nell’Antico Testamento che nel Nuovo, il che esclude che in essa ci potesse essere anche la dottrina della reincarnazione perché questa e la risurrezione sono in aperta contraddizione l’una contro l’altra, sono due dottrine inconciliabili, l’una esclude l’altra. Dio non si contraddice su nessun punto; la sua parola quindi non ha mai potuto includere la reincarnazione. I reincarnazionisti assomigliano in questo modo di parlare a tanti cattolici romani che non conoscono le Scritture e neppure la storia i quali ci dicono che noi siamo colpevoli perché abbiamo tolto dalla Bibbia i libri apocrifi. Ma noi diciamo: ma essi non sono ispirati e non fecero mai parte del canone, come è possibile che siano stati da noi tolti? Non è forse vero piuttosto che essi sono stati ingiustamente aggiunti al canone a danno di tante persone? Per quanto riguarda la ragione addotta a questa sua presunta estromissione dalla Bibbia, diciamo che in effetti essa descrive in maniera chiara la ragione per cui essa non ha potuto mai essere nella Bibbia; perché essa annulla la Buona Novella della grazia di Dio, che ricordiamo era stata promessa dai profeti di Dio nelle Scritture[15] (quelle dell’Antico Testamento). In sostanza queste ragioni addotte dai reincarnazionisti non fanno altro che fare capire quanto pericolosa sia la dottrina della reincarnazione per la chiesa di Dio. Per quanto riguarda poi l’affermazione che i riferimenti sulla reincarnazione sono nella Bibbia in forma velata e simbolica, diciamo che essi invece sono inesistenti, anche per chi conosce la lingua ebraica e quella greca.

‘La chiesa ha condannato la reincarnazione al concilio di Costantinopoli del 553 d. C’. Con questo vogliono dire che essa veniva insegnata da taluni cosiddetti padri ma poi venne condannata. I fatti sono altri; in quel concilio vennero lanciati diversi anatemi contro degli insegnamenti di Origene; uno dei quali (il primo) era contro la dottrina della preesistenza delle anime che Origene insegnava. Origene aveva insegnato infatti la preesistenza delle anime dicendo che l’anima esisteva prima del corpo umano (ma non in un altro corpo umano) e che l’uomo era sulla terra quello che meritava di essere in base alle sue azioni commesse prima di incorporarsi nel corpo. Ma non si può dire che Origene insegnava la reincarnazione perché la reincarnazione insegna che dopo la morte l’anima torna a incarnarsi ripetutamente in altri corpi per purificarsi e questo Origene non l’accettava. Si deve quindi attribuire a Origene la dottrina errata della preesistenza delle anime ma non gli si può attribuire la reincarnazione. Origene insegnava la risurrezione. Ma noi vogliamo dire pure che quand’anche un concilio della chiesa antica avesse approvato la reincarnazione non per questo noi saremmo chiamati ad accettarla per questo motivo, ma saremmo sempre chiamati a rigettarla. I concili hanno introdotto nel corso dei secoli tante dottrine di demoni che annullano la Scrittura e che noi per questo rigettiamo; quindi se ci fosse stata tra di esse pure la reincarnazione noi la rigetteremmo ugualmente. Noi non ci appoggiamo sui concili per stabilire se una dottrina è vera o no, ma sulla Parola di Dio e sulla guida dello Spirito Santo che Dio ha mandato nei nostri cuori appunto per guidarci in ogni verità.

‘La reincarnazione fu insegnata da Gesù ai suoi discepoli in privato e non pubblicamente’. In altre parole Gesù come spiegava in privato ai suoi discepoli il significato delle parabole, così avrebbe spiegato loro in privato la reincarnazione. Falso anche questo. Dire una tale cosa è come affermare che Gesù in privato avrebbe spiegato ai suoi discepoli che Pietro era il loro capo che alla morte avrebbe lasciato le chiavi del regno dei cieli a un suo successore che poi sarebbe diventato capo di un impero, che esisteva un purgatorio, che oltre a lui sarebbero sorti nel tempo altri mediatori su cui appoggiarsi nelle preghiere a Dio, che Maria sua madre doveva essere adorata e pregata da loro, e tante altre eresie. Niente di nuovo sotto il sole; il discorso di costoro è vecchio, molto vecchio.

 


[1] Sal. 90:3

[2] Sal. 90:3

[3] Sal. 90:3

[4] Gen. 3:19

[5] Ecc. 12:9

[6] Ger. 1:5

[7] Matt. 11:14

[8] Cfr. 2 Re 2:9-12

[9] Giov. 1:21

[10] Giov. 1:21

[11] Luca 1:17

[12] Giov. 9:1-3

[13] Giov. 3:3

[14] Giov. 3:5

[15] Cfr. Rom. 1:1,2