I riscattati devono compiere opere buone per rendere sicura e ferma la loro vocazione ed elezione

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La Scrittura dice chiaramente che noi non siamo stati salvati mediante delle opere giuste, ma mediante la fede in Cristo e quindi per la grazia di Dio. Ma la stessa Scrittura dice altresì chiaramente che noi ora che siamo salvati dobbiamo compiere opere buone. Paolo disse infatti agli Efesini che noi siamo “stati creati in Cristo Gesù per le buone opere, le quali Iddio ha innanzi preparate affinché le pratichiamo”;[1] ed a Tito che Gesù Cristo “ha dato se stesso per noi affin di riscattarci da ogni iniquità e di purificarsi un popolo suo proprio, zelante nelle opere buone”.[2] Ma ancora prima di Paolo questo concetto lo aveva spiegato il Signore Gesù Cristo il quale aveva detto ai suoi discepoli di averli scelti affinché praticas­sero le opere buone. Ecco le sue parole: “Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v’ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente”.[3] Ma perché dobbiamo essere zelanti nelle opere buone? Perché Gesù ha detto: “In questo è glori­ficato il Padre mio: che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli”,[4] ed anche: “Così risplenda la vostra luce nel co­spetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è ne’ cieli”[5] volendo significare che noi compiendo opere buone faremo glorificare il nome di Dio. Oltre a ciò va tenuto presente che noi facendo opere buone ci facciamo un tesoro nel cielo che costituisce il premio che il Signore ci darà in quel giorno (il che per noi è uno stimolo). Gesù infatti quando disse al giovane ricco di vendere tutto quello che aveva e darlo ai poveri gli disse: “ed avrai un tesoro nei cieli”,[6] e Paolo disse a Timoteo di ordinare ai ricchi di essere “ricchi in buone opere, pronti a dare, a far parte dei loro averi, in modo da farsi un tesoro ben fondato per l’avvenire”.[7]

Vi ricordo infine fratelli che le opere buone possono essere presenti nella nostra vita solo se osserviamo i comandamenti di Dio secondo che é scritto: “Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto..”;[8] ma saranno assenti se noi non osserviamo i comandamenti di Dio perché é scritto: “Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppur voi, se non dimorate in me”.[9] Per concludere diciamo questo: noi credenti sappiamo che per la nostra fede siamo stati salvati dal peccato e dal presente secolo malvagio, e che per le fatiche del nostro amore (le nostre opere buone) saremo premiati, cioè riceveremo da Dio il frutto delle opere che abbiamo compiute sulla terra per amore del Signore e degli eletti.

 


[1] Ef. 2:10

[2] Tito 2:14

[3]Giov. 15:16

[4] Giov. 15:8

[5] Matt. 5:16

[6] Matt. 19:21

[7] 1 Tim. 6:18,19

[8] Giov. 15:5

[9] Giov. 15:4