La testimonianza di un ex-prete

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Ecco come il fratello Fumagalli che ha fatto il prete cattolico per diversi anni, e quindi aveva ricevuto l’ordinazione da parte del vescovo in base al sacramento dell’ordine, parla del suo passato nella chiesa cattolica e cosa dice a proposito della maniera in cui ha conosciuto il Signore.[1]

Il Signore ‘ha operato una grande, una grande cosa nella mia vita, mi ha salvato, mi ha fatto un suo figlio, e mi ha riempito la vita, il mio cuore di gioia, di pace, quello che non avevo mai avuto nella mia vita. Io ho fatto il prete cattolico per quindici anni, quindi ho imparato, ho studiato tutte le dottrine cattoliche, non solo, ma poi da prete ero stato mandato in seminario per due anni, io ho fatto professore di seminario per cinque anni, ho fatto direttore spirituale di seminario per due anni, ho aperto un collegio teologico a Londra, ma la mia vita era nel buio e nelle tenebre e brancolavo nel buio. Ricordo che dopo essere stato ordinato prete avevo guardato quei libri sui quali avevo studiato per lunghi anni, tutti libri, grossi libri, scritti in latino di teologia, di dogmatica, di morale e sentivo come dentro di me una voce che mi diceva: ‘Ma non ti rendi conto che tante cose che sono scritte in quei libri non possono essere vere?’ Il Signore stava già parlando al mio cuore anche se ero cieco, anche se ero stato indottrinato in tante cose che non avevano niente a che fare con la verità della Parola di Dio. E ricordo che presi tutti quei libri e li andai a buttare nella carta straccia. Però c’era in me un vuoto, la verità non la conoscevo. Avevo la Bibbia ma ero cieco e non la potevo intendere; non la potevo intendere perché mi era stato insegnato che per intendere la Bibbia dovevo fondarmi sul magistero della chiesa cattolica. Ora, la Bibbia è l’unico libro al mondo che non si può avvicinare con la ragione, con l’intelletto e meno che meno con la filosofia e la teologia. La Bibbia è l’unico libro che ha come autore suo lo Spirito Santo, Dio stesso, gloria a Gesù. Ora, la Bibbia dice anche che l’unico modo per intenderlo si può solo fare questo quando lo Spirito di Dio apre la mente a intendere queste cose. Gloria al Signore. Ora, ricordo che dopo avere qui in Italia passato sette anni come professore di seminario, come direttore di seminario chiesi ai miei superiori di mandarmi in Africa nelle missioni. Credevo forse di trovarmi più realizzato in terra di missione, lavorando in un ambiente totalmente estraneo, diverso da quello qui in Italia. Ma i miei superiori mi proposero di andare negli Stati Uniti per altri studi. Io accettai la proposta, e così, dopo avere passato alcuni mesi in Inghilterra, Londra, dove ero stato mandato per aprire un collegio teologico, varcai l’oceano nel gennaio del 1969, e nel settembre dello stesso anno, sempre come prete, iniziai a studiare all’università statale di New York, a Buffalo. Iniziai a studiare antropologia, una disciplina complessa che studia l’uomo dalle sue origini fino ai problemi di maggiore attualità del giorno d’oggi. E così iniziai a studiare anche l’uomo come è presentato dalla cosiddetta scienza, che l’uomo deriva dalla scimmia, è evoluto dalla scimmia e da forme ancora inferiori a questa. Ora, come prete cattolico, io non avevo nessun problema di coscienza a studiare queste cose perché la dottrina cattolica dice questo, nella enciclica Humani Generis di Pio XII scritta nel 1950, che noi possiamo accettare, cioè la chiesa cattolica, che l’uomo è venuto da forme inferiori; per cui anche se avevo delle riserve nella mia mente mi trovai un giorno a credere l’evoluzione in modo completo. Non solo, ma arrivai anche ad insegnarla all’università. Io credevo, siccome mi ero reso conto di non avere trovato la risposta a tanti problemi nella mia mente nella dottrina cattolica, credevo di trovarla nella scienza, studiando, ricercando, investigando, ma mi rendevo conto che quanto più ricercavo, quanto più la verità si allontanava da me, quanto più mi vedevo come sprofondare in un pantano o nelle sabbie mobili, non avevo alcun posto in cui mettere i miei piedi al sicuro. E siccome non trovavo niente che mi appagasse, allora iniziai a ricercare e a studiare anche nell’occulto, nella parapsicologia, in altre religioni, nelle religioni orientali, studiare e investigare sugli ufo, praticavo yoga, leggevo e mi interessavo di astrologia, tutte queste cose, e non sapevo che tutti questi campi sono campi che appartengono a Satana. Ero cieco, non conoscevo la Parola di Dio; strano, ho fatto il prete quindici anni ma non conoscevo la Parola di Dio. Per cui non potevo ovviamente né insegnarla e meno che meno praticarla. Per cui continuai a ricercare; poi andai in Africa. In Africa sarei dovuto andare per compiere una ricerca. Però prima di andare in Africa, ricordo che passai da Roma e richiesi ai miei superiori di darmi un po’ di tempo libero per riflettere, per decidere sul futuro della mia vita, perché onestamente non mi sentivo più di fare il prete. Mi ero reso conto che troppe cose non potevano essere vere, erano storte, nella chiesa cattolica, ma i miei superiori mi invitarono a tramandare la mia decisione ultima, a riflettere di nuovo. In questo stato d’animo andai in Africa, in Kenya, e qui mi fermai per diciassette mesi. Compii questa ricerca in mezzo ad una popolazione di pastori nomadi nel Kenya settentrionale, e credo proprio che il Signore mi dava l’opportunità in questo ambiente, un ambiente al di fuori di tutte le pressioni nelle quali ero vissuto fino allora, perché di lavoro me ne facevano fare, e quanto più ne facevo, quanto più me ne davano da fare. Ma non avevo tempo neppure per riflettere alle cose più importanti, diciamo che riguardavano la mia vita. E qui ricordo, alla sera, anche se lavorai seriamente per questa ricerca, avevo tempo, tempo per riflettere, per pensare, soprattutto per dare ascolto a tutte quelle onde tumultuose della mia anima che affioravano e che mi facevano vedere che la mia vita era un vita da ipocrita, una vita da disonesto, perché oramai avevo visto, avevo realizzato, mi ero reso conto che troppe cose nella chiesa cattolica erano storte e io ero ancora dentro. Per cui riconobbi e mi resi conto che potevo fare un unica scelta onesta, ed era quella di lasciare la chiesa cattolica, di lasciare di fare il prete, sapevo che mi sarei messo contro i miei superiori, i miei colleghi, i miei parenti, i miei amici, un po’ tutti, ma onestamente a questo punto più non mi interessava e decisi; decisi che me ne sarei andato. E a questo punto accadde una cosa strana, ma meravigliosa nella mia vita. Fino ad allora, da quando ero entrato in seminario, m’avevano detto: ‘Se tu lasci la chiesa cattolica, se tu non diventi prete, mi dicevano allora, Dio non può che maledire la tua vita. Certo, questo è un modo molto… è … io ero entrato in seminario a nove anni, sono cose tristi, ma la verità bisogna dirla perché oggi troppe ipocrisie sono predicate un po’ da tutti i pulpiti e anche dai mezzi, diciamo, i mass media. Ma la verità è l’unica che può liberare l’uomo, e la verità è una persona, è Gesù Cristo, gloria al suo santo nome, alleluia. Ora, decisi, anche se m’avevano detto che il Signore m’avrebbe maledetto, che non sarei più potuto vivere in pace, io quando decisi di uscirmene dalla chiesa cattolica provai una pace così profonda e così grande che non avevo mai conosciuto prima. Non solo, ma mi sentii liberato in quel momento, liberato da un oppressione, da catene che gravavano sopra di me e ora intendo il significato di tutto questo. Io credo che per la prima volta in vita avevo dato ascolto alla voce di Dio che mi diceva: ‘Esci, esci da dove sei’. E avevo per la prima volta ubbidito alla voce di Dio senza guardare né a destra né a sinistra, senza guardare a quello che avrebbero potuto dire colleghi, superiori, parenti o amici, gloria al Signore, ed ero stato liberato anche in quel momento da uno dei più grandi gioghi, il giogo della religione organizzata, nel caso mio della religione cattolica romana. Terminata la mia ricerca in Africa tornai negli Stati Uniti, in America, e qui mi trovai da solo, però tutto questo non mi scoraggiava perché mi sentivo perlomeno libero da questo giogo. Mi adattai a fare un po’ di tutto, poi ottenni un posto d’insegnamento part-time all’università. E così decisi che avrei perseguito nel mondo una carriera come professore di università. Terminai i miei studi, ottenni il grado accademico più alto che danno le università americane, e credevo in questo modo di farmi una carriera nel mondo, di farmi un nome, ma grazie al Signore che egli aveva un piano molto più grande per me. Divenni agnostico, non credevo quasi più a niente, buttai a mare quasi tutto quello in cui credevo prima. Però c’era un vuoto in me, e soprattutto certi momenti, anche quando avevo cercato di trovare nei piaceri o in altro, soddisfazione, io sentivo come un vuoto, un vuoto che mi schiacciava, un vuoto che mi opprimeva (…) finché un giorno comprai un libro, un libro che è stato tradotto anche in italiano, dal titolo Addio terra, ultimo pianeta, di Hal Lindsey. Iniziai a leggere questo libro con senso molto critico, questo era all’inizio del 1979, ma poi mi dovetti fermare. Mi trovavo di fronte per la prima volta in vita a un qualche cosa che la mia ragione non poteva spiegare e cioè delle profezie che scritte 2500, 2600 anni fa si avveravano ora sotto i mie occhi e con la mia ragione non potevo spiegare queste cose. Io conoscevo dalla scienza che neppure il più grande scienziato del mondo può prevedere con certezza quello che può accadere all’indomani. Sapevo quindi che nessun uomo al mondo poteva fare questo, per cui in quel momento il Signore mi mise come con le spalle al muro, io dovetti ammettere in quel momento che la Bibbia doveva per forza di cose essere vera e che poteva venire solo da Dio. I preti non credono alla Bibbia, io non credevo alla Bibbia, perché mi avevano indottrinato a mettere la tradizione cattolica, i dogmi cattolici, le dottrine cattoliche, teoricamente, si dice, alla pari della Bibbia, ma praticamente e di fatto sono al di sopra della Bibbia. E questo lo so perché ho fatto il prete quindici anni. E’ una cosa molto triste questa. Ecco perché Satana è riuscito a tenere incatenate tante anime nelle tenebre, nella menzogna, perché la verità è vietata loro. E anche quando si accostano alla Bibbia si accostano sempre indottrinati da filosofie e dottrine umane. Ora, in quello stesso momento il Signore ebbe misericordia di me, e aprì la mia mente e toccò il mio cuore e in quel momento io mi vidi quello che ero, ero un peccatore ed ero perduto, per me non ci sarebbe, non c’era speranza di salvezza, anche se volevo fare del mio meglio per contribuire nel mondo della ricerca, dell’insegnamento e pubblicazione, a migliorare situazioni di popoli, soprattutto di popolazioni del terzo mondo. Lo Spirito Santo mi convinse di peccato, di giustizia e di giudizio, ero perduto, e c’era un’unica possibilità di salvezza per me, Gesù Cristo che era andato a morire alla croce per i miei peccati. E in quel momento intesi che dovevo fare una scelta, o gridare a Gesù o andare in perdizione. E in quel momento uscì dal mio cuore una preghiera: ‘Gesù, perdona tutti i miei peccati ed entra nel mio cuore come mio Signore e Salvatore’. E in quel momento sperimentai veramente una cosa meravigliosa, in quel momento mi sentii pulito da ogni peccato, mi sentii lavato da tutte quelle colpe, peccati che gravavano su di me, che pesavano su di me. Li avevo confessati tante volte, ma erano sempre con me; avevo fatto confessioni generali tante volte, ma quei peccati nessuno me li aveva tolti perché solo uno può togliere i nostri peccati, è Gesù, l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, gloria al suo santo nome, Alleluia Gesù, alleluia. E in quel momento io mi sentii nascere di nuovo. In me entrò una gioia così grande che dovetti inginocchiarmi e piangendo di gioia, veramente assaporare l’opera grande che Gesù aveva compiuto in me in quel momento, mi aveva salvato, per grazia, per quella fede che avevo posto in lui, egli mi aveva salvato e in me entrò la certezza che ero stato salvato in quel momento. Da prete io mi domandavo: ‘La salvezza che cosa è? Non lo sapevo. E io sono andato da tanti preti dopo che il Signore mi ha salvato a parlare di Gesù, della salvezza, della necessità della nuova nascita, e i preti non lo sanno, non sanno, non sanno cosa significa salvezza, non sanno cosa significa nuova nascita. Questo è triste (…) io vi confesso che detesto il sistema della religione cattolica romana perché porta in perdizione tante anime (…). Sì, in quel momento io ebbi la certezza che ero salvato e ricordo che la prima cosa che dissi a me quando tornai al mio tavolo di studio, io mi dissi: ‘La salvezza è così semplice, come mai nessuno mi ha mai parlato di queste cose prima?’ Gloria al Signore, alleluia (…) da quel giorno che accettai Gesù nel mio cuore lo Spirito di Dio è entrato in me ed egli mi ha aperto gli occhi e sapevo ora con certezza che la verità era la Bibbia, la Parola di Dio. Per cui iniziai a studiare la Parola di Dio, e ora intendevo, la capivo, quello che prima invece non intendevo (…) poi richiesi il battesimo in acqua; dopo due mesi circa che il Signore mi aveva salvato il Signore mi battezzò di Spirito Santo (…) Il Signore presto tornerà; ma sei tu pronto? Questo, sei tu pronto? Io non ero pronto. Ho fatto quindici anni il prete, avevo studiato tanto, fossi morto da prete sarei andato diritto in perdizione, diritto, perché non c’è il purgatorio. Il purgatorio è un’invenzione dei preti, sono stati ingannati loro, ingannano gli altri. La Scrittura dice chiaramente è stato stabilito che gli uomini muoiano una volta sola e poi viene il giudizio; ora, se uno ha accettato Gesù Cristo come suo personale Signore e Salvatore Gesù lo lava dai suoi peccati, se lo lava dai suoi peccati quale pena c’è da pagare? Ha già pagato tutto lui; alla croce, il Signore ha fatto l’opera completa, prima di morire ha detto: ‘E’ compiuto!’ E’ compiuto!’ E’ compiuto!’ Gloria al Signore, alleluia! (…) Il Signore è stato buono con me …’.

 


[1] Queste sue parole le ho trascritte da una registrazione sonora su audiocassetta.