Spiegazione delle Scritture prese a sostegno del sacramento dell’ordine

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La sacra Scrittura insegna che Gesù fra tutti i suoi discepoli elesse dodici apostoli; è scritto infatti: “E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne elesse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli”.[1] Quando poi Giuda Iscariot abbandonò il suo ufficio per andarsene al suo luogo, dopo che Gesù fu assunto in cielo, al suo posto ne fu scelto un altro; la sorte cadde su Mattia che fu così associato agli undici. Ma non è che di apostoli esistessero solo quei dodici, perché Dio ne costituì degli altri nella sua Chiesa; come per esempio Paolo e Barnaba,[2] Sila e Timoteo,[3] Andronico e Giunio.[4]

E’ bene precisare però che gli apostoli, sia quelli che furono costituiti mentre Cristo era sulla terra che quelli costituiti da Dio dopo l’assun­zione di Gesù in cielo, non ricevettero mai da Cristo né la pote­stà di offrire il sacrificio della messa e neppure la potestà di rimettere i peccati agli uomini (così come la intende la teologia romana).[5] Gli apostoli che Cristo scelse furono mandati a predicare l’Evangelo, a cacciare i demoni, a guarire gli infermi; e non per offrire il sacrificio della messa o a rimettere i peccati. Anche gli apostoli, che non erano nel novero dei dodici, cioè Paolo, Barnaba ed altri non ricevettero la pote­stà di offrire la messa o di rimettere i peccati; per quanto riguarda Paolo e Barnaba, furono mandati a predicare con l’auto­rità di guarire gli infermi, ma non a rimettere i peccati o ad offrire il sacrificio della messa. E’ falso dunque quello che dice Bartmann a riguardo degli aposto­li quando dice che Cristo dette loro il potere di offrire il sacrificio e di rimettere i peccati.

Veniamo adesso all’ordinazione degli anziani che Bartmann dice essere l’ordinazione dei preti. La Scrittura ci dice che gli apostoli Paolo e Barnaba fecero eleggere degli anziani per le chiese secondo che é scritto: “E fatti eleggere per ciascuna chiesa degli anziani, dopo aver pregato e digiunato, raccomandarono i fratelli al Signore, nel quale aveano creduto”.[6] Questo è vero, ma si deve tenere presente che essi non erano dei sacerdoti, come invece dicono i Cattolici, con la potestà di celebrare la messa e di rimettere i peccati, ma semplici credenti che avevano i requisiti necessari per assumere quell’ufficio di anziano. A questo proposito, cioè a proposito dell’elezione fatta dalla Chiesa, si potrebbe citare pure l’esempio dei sette a Gerusalemme i quali non furono scelti dagli apostoli ma dalla moltitudine dei credenti infatti gli apostoli dissero: “Perciò, fratelli, cercate di trovar fra voi sette uomini, de’ quali si abbia buona testi­monianza, pieni di Spirito e di sapienza, e che noi incaricheremo di quest’opera… E questo ragionamento piacque a tutta la molti­tudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia; e li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani”.[7] Notate che fu la moltitudine che scelse i sette in base ai requisiti stabiliti dagli apostoli, mentre gli apostoli li approvarono in quella opera pregando e imponendogli le mani. Quindi, nella Chiesa primitiva gli anziani (o vescovi) e i diaco­ni venivano eletti dalla Chiesa, e poi gli apostoli pregavano su di loro imponendogli le mani per raccomandarli alla grazia del Signore. Viene fatto questo nella chiesa cattolica? No, perché i preti vengono scelti non dal popolo, ma dai vescovi e da loro ordinati. Quindi i teologi cattolici vengono smentiti dagli stessi passi della Scrittura che essi prendono per sostenere questo loro sacramento dell’ordine.

Parliamo adesso dell’imposizione delle mani fatta dai profeti e dai dottori di Antiochia su Barnaba e Saulo dopo che parlò loro lo Spirito Santo. E’ scritto: “Or nella chiesa d’Antiochia v’eran dei profeti e dei dottori: Barnaba, Simeone chiamato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, fratello di latte di Erode il tetrarca, e Saulo. E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati. Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani, e li accomiatarono”.[8] Innanzi tutto Barnaba e Saulo erano già dei ministri di Dio perché sono annoverati tra i profeti e i dottori che c’erano ad Antiochia. Quello che va dunque detto è che in quell’occasione per mezzo di quella rivelazione dello Spirito Santo essi furono appartati dagli altri per una particolare opera, cioè per quella opera di apostolato di cui Luca poi parla. Infatti da allora in poi sono chiamati apostoli. Lo Spirito Santo ordinò che si appar­tassero; e sempre lui li mandò perché subito dopo è scritto: “Essi dunque, mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia…”.[9] Gli altri ministri invece pregarono per loro e imposero loro le mani ma non perché vedevano in quel rito un sacramento che avesse in se stesso il potere di conferire un carattere indelebile di apostolo, ma solo per raccomandarli in questa maniera al Signore per l’opera alla quale erano stati consacrati da Dio stesso. Vogliamo dire con questo che non fu mediante quell’imposizione di mani e quella preghiera che Barnaba e Saulo ricevettero la capa­cità di adempiere il ministerio di apostolo, perché quello di apostolo fu un ministerio che essi ricevettero per rivelazione. Ed anche in questo caso non si può scorgere questo sacramento dell’ordine.

Occupiamoci adesso dell’imposizione delle mani ricevuta da Timo­teo. E’ scritto: “Non trascurare il dono che è in te, il quale ti fu dato per profezia quando ti furono imposte le mani dal colle­gio degli anziani”,[10] ed altrove: “Per questa ragione ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per la imposizione delle mie mani”.[11] Ora, per quanto riguarda il primo dono ricevuto da Timoteo occorre dire che esso gli fu dato per profezia, quindi in seguito ad un parlare dello Spirito Santo per bocca di qualcuno; l’occa­sione fu quando gli furono imposte le mani dal collegio degli anziani. Ma non è che quello che accadde a Timoteo escluda che si possano ricevere doni da Dio senza l’imposizione delle mani di un collegio di anziani; tanto è vero che nella Scrittura ci sono esempi di uomini che hanno ricevuto dei doni di ministerio e dello Spirito Santo senza l’imposizione delle mani di nessuno (come per esempio Samuele, Eliseo, Isaia, Ezechiele, i dodici apostoli e Paolo). Rimane il fatto però che in qualsiasi caso, cioè sia che ci sia un’imposizione delle mani o sia che non ci sia; il dono lo si riceve da Dio in maniera soprannaturale. I doni di ministerio – che ricordiamo sono quello di apostolo, profeta, evangelista, pastore e dottore – si hanno in virtù di una vocazione celeste; e non in virtù di una vocazione umana. Essi sono conferiti dal Signore a chi vuole lui e nella maniera in cui vuole lui. Per esempio nel conferire i doni di ministerio il Signore si usa alcune volte di visioni, altre volte di sogni, altre volte ancora del dono di profezia. In alcuni casi poi il Signore opera potentemente nel credente in maniera da fargli sentire interiormente mediante il suo Spirito di averlo chiamato ad adempiere un particolare ministerio confermandolo poi in quel ministerio nel corso del tempo sia facendogli vedere il suo favore e concedendo a lui o ad altri delle rivelazioni a tale riguardo. Sia chiaro, comunque, che in qualsiasi maniera avvenga il conferimento di un ministero, sarà manifesto a tutti che quel credente ha ricevuto quel particolare ministerio perché Dio è con lui in quello che fa. Per quanto riguarda i doni dello Spirito Santo – che sono dono di parola di sapienza, di parola di conoscenza, di fede, doni di guarigioni, potenza d’operare miracoli, profezia, il discernimento degli spiriti, diversità delle lingue, interpretazione delle lingue – sono distribuiti dallo Spirito Santo a ciascuno in particolare come Egli vuole. Può avvenire anche in questo caso sia con l’imposizione delle mani (come avvenne ad Efeso a quei circa dodici discepoli) sia senza in virtù di una rivelazione di Dio o di una visitazione improvvisa da parte di Dio. Spiego questa ultima manifestazione; può succedere per esempio che mentre uno prega, all’improvviso lo Spirito Santo lo investe e lo fa cominciare a parlare in diverse lingue (mentre prima poteva pregare solo in una altra lingua), o a profetizzare, o gli comincia a fare vedere delle cose in visione che avverranno o che sono avvenute, o degli spiriti maligni che tormentano taluni. O si mette a pregare sugli ammalati spinto dalla potenza di Dio ed essi guariscono. Questo quando non c’è l’imposizione delle mani di nessuno e la distribuzione del dono o dei doni non è da Dio preannunziata né tramite visione né tramite un sogno.

Per quanto riguarda il dono di Dio che Timoteo ricevette in seguito all’imposizione delle mani di Paolo, crediamo che esso si tratti dello Spirito Santo. Paolo aveva infatti il dono di impor­re le mani ai credenti affinché ricevessero lo Spirito Santo; abbiamo un esempio nel caso di quei circa dodici discepoli di Efeso su cui scese lo Spirito Santo dopo che lui gli impose le mani.[12] Anche in questo caso però non si vede nessun sacramento dell’ordine, come invece lo vedono i teologi cattolici. Non ci meravigliamo comunque che essi in questi passi qua sopra citati ci vedano il sacramento dell’ordine quando esso non c’è: di cose che non esistono ne vedono tante nella Bibbia!

 


[1] Luca 6:13

[2] Cfr. Atti 14:14

[3] Cfr. 1 Tess. 2:6

[4] Cfr. Rom. 16:7

[5] Vedi la confutazione della penitenza.

[6] Atti 14:23

[7] Atti 6:3,5,6

[8] Atti 13:1-3

[9] Atti 13:4

[10] 1 Tim. 4:14

[11] 2 Tim. 1:6

[12] Cfr. Atti 19:6,7