Le accuse rivolteci confutate

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Vediamo ora di confutare le accuse che ci lanciano i Cattolici.

La prima accusa che i Cattolici romani ci lanciano è questa: ‘I Protestanti non hanno veri vescovi anche se ne portano il nome e quindi neppure veri sacerdoti’. Così dicendo essi mostrano di non conoscere le Scritture.

Ora, le Chiese di Dio hanno degli anziani a pascerle i quali vengono anche chiamati vescovi; questo è quello che si deduce dal fatto che Paolo quando vennero a lui gli anziani della Chiesa di Efeso che lui aveva mandato a chiamare da Mileto, li chiamò vescovi secondo che é scritto: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio…”.[1] Quindi l’anziano ricopre l’ufficio di vescovo. Ma oltre a ciò biso­gna dire che colui che ambisce all’ufficio di vescovo nella Chiesa deve avere dei particolari requisiti senza i quali non può ricoprire quest’ufficio. Paolo spiega questo a Timoteo quando gli dice: “Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non amante del danaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riveren­za (che se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia novizio, affinché, divenuto gonfio d’orgoglio, non cada nella condanna del diavolo. Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada in vituperio e nel laccio del diavolo”.[2] Quindi non ha nessun fondamento l’accusa rivoltaci, appunto perché quei credenti che sono stati eletti dalla Chiesa anziani perché possedenti tutte le caratteristiche enumerate da Paolo sono dei vescovi che sono stati costituiti tali dallo Spirito Santo. Essi portano il nome di vescovi perché lo sono secondo l’insegnamento della Scrittura.

Un’altra calunnia lanciataci dai Cattolici è che noi non abbiamo veri sacerdoti. Essa si fonda sul significato errato che essi danno alla parola sacerdote sotto il Nuovo Patto. Per loro un sacerdote è uno che offre sacrifici per i peccati del popolo come facevano i sacerdoti Giudei (perciò chi ministra la messa) e che possiede ‘il potere di rimettere i peccati’. Ma noi non abbiamo di questi sacerdoti e neppure ne vogliamo perché sappiamo che non ce n’è affatto bisogno nella Chiesa di Dio dato che il sacrificio di Cristo è stato offerto una volta per sempre per i nostri peccati e che nessuno ha il potere di rimetterci i peccati che commettiamo all’infuori di Dio stesso. Si tengano i loro sacerdo­ti; quanto a noi riconosciamo come sacerdoti tutti i figliuoli di Dio lavati con il sangue dell’Agnello perché essi lo sono perché offrono sacrifici spirituali accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo (badate che questi sacrifici non vengono offerti né per espiazione e neppure per meritarsi il perdono di Dio, ma come segno di riconoscenza in verso Dio essendo il frutto portato dalla Parola di Dio piantata in noi).

Per concludere: la chiesa romana possiede una gerarchia cosiddet­ta sacra che appare maestosa ed affascinante a tutti coloro che non conoscono la verità; bisogna riconoscere che essa riesce a colpire le persone con tutti quei riti di iniziazione che la concernono e con tutti i suoi abiti sacerdotali, ma nonostante tutto ciò bisogna dire che essa non trova riscontro nella Parola di Dio.

Lo so, sembra tutto vero nella chiesa romana, anche la gerarchia di cui essa è composta a prima vista sembra ordinata da Dio, ma questa è solo una vana apparenza perché essa non è stata istituita da Cristo Gesù. I teologi papisti cercano pure di spie­gare il tutto con le Scritture ma i loro ragionamenti non vengono affatto confermati dalle Scritture ma vengono smentiti da esse.

Quindi, noi non riconosciamo il papa quale successore di Pietro, non riconosciamo il cardinalato come istituzione divina, non riconosciamo i vescovi cattolici come veri vescovi, non ricono­sciamo i preti come veri presbiteri, non riconosciamo i loro diaconi come veri diaconi, e non riconosciamo neppure gli altri loro ordini come il suddiaconato, l’ostiariato, il lettorato, l’esorcistato, e l’accolitato. In altre parole non riconosciamo la gerarchia cattolica come una gerarchia voluta e ordinata da Dio per il suo popolo.

 


[1] Atti 20:28

[2] 1 Tim. 3:2-7