Il battesimo

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La dottrina dei teologi papisti

Il battesimo rimette i peccati, fa nascere di nuovo chi lo riceve che diventa così un cristiano. Esso è assolutamente necessario alla salvezza. I neonati quindi lo devono ricevere al più presto perché senza il battesimo, in caso di morte, non possono andare in paradiso, ma vanno nel limbo. Il battesimo lo amministra il sacerdote versando l’acqua benedetta sul capo del battezzando.

‘Il Battesimo è il sacramento della remissione dei peccati e della rigenerazio­ne. E’ di fede (…) Per disposizione divina, il Battesimo è assolu­tamente necessario a tutti gli uomini per la salvezza. E’ di fede’.[1]

In altre parole, il battesimo per i teologi papisti rimette i peccati all’uomo e a sostegno di ciò essi prendono le parole che Pietro disse ai Giudei il giorno della Pentecoste; “Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri peccati”,[2] e lo fa rinascere e diventare un figlio di Dio e per sostenere questo prendono le seguenti parole di Gesù: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio”,[3] e le seguenti parole di Paolo: “Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione…”.[4] Questo potere di rigenerare, il battesimo lo possiede perché l’acqua usata nel ministrarlo è un’acqua del tutto speciale infatti viene ‘consacrata mediante una preghiera di Epiclesi (sia al momento stesso, sia nella notte di Pasqua). La Chiesa chiede a Dio che, per mezzo del suo Figlio, la potenza dello Spirito Santo discenda su quest’acqua, in modo che quanti vi saranno battezzati ‘nascano dall’acqua e dallo Spirito’…’.[5]

Essendo il battesimo indispensabile alla salvezza, i genitori devono portare il proprio bambino al battesimo non più tardi di otto o dieci giorni; per ‘assicurargli subito la grazia e la felicità eterna, potendo egli molto facilmente morire’.[6]

Esso è amministrato dal sacerdote cattolico ‘versando l’acqua sul capo del battezzando e dicendo nello stesso tempo le parole della forma[7] che sono: Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figliuo­lo e dello Spirito Santo.[8] Nella cerimonia del battesimo, il bambino, siccome non può parlare e rispondere alle domande che fa’ il prete, viene rappresentato dai padrini. Il catechismo dice di costoro: ‘I padrini nel Battesimo sono quelli che presentano alla Chiesa il battezzando, rispondono in suo nome se è bambino, assumendosi, quali padri spirituali, la cura della sua educazione cristiana, se vi mancassero i genitori, e perciò debbono essere buoni cri­stiani’.[9] Perciò, quando il bambino diviene adulto ha il dovere di ‘mantenere le promesse fatte a suo nome dai padrini.[10] Per sostenere il battesimo dei neonati i teologi papisti prendono le parole di Gesù di lasciare che i piccoli fanciulli vadano a lui,[11] poi le parole di Luca che dice che Lidia e il carceriere di Filippi furono battezzati con le rispettive famiglie,[12] e la circoncisione dei neonati da farsi all’età di otto giorni secondo il comando di Dio.[13]

Che succede nel caso il bambino muore senz’avere ricevuto il battesimo? Se egli muore non battezzato andrà nel limbo. Il catechismo infatti dice: ‘I bambini morti senza Battesimo vanno al Limbo, dove non é premio soprannaturale né pena; perché, avendo il peccato originale, e quello solo, non meritano il Paradiso, ma neppure l’Inferno e il Purgatorio’.[14]

Quantunque i teologi papisti dicano che il battesimo con acqua è assolutamente necessario per conseguire la salvezza, pure vi sono alcuni casi in cui per necessità, cioè per la ragione che la persona è impossibilitata a farsi battezzare, esso può essere sostituito da due altri battesimi: quello di sangue e quello di desiderio.

Per quanto riguarda il battesimo di sangue essi dicono: ‘Il battesi­mo di sangue (baptisma sanguinis) dona la giustificazione come quello di acqua, ma non il carattere indelebile e quindi l’incor­porazione nella chiesa e la capacità di ricevere gli altri sacra­menti. Sono compresi come battesimo di sangue; la morte violenta o la tortura, che dovrebbe portare alla morte; il martirio per causa di Cristo (per la fede cristiana o per una virtù cristiana); la sopportazione fino in fondo di questi tormenti per amore di Cristo; almeno un dolore imperfetto per i propri peccati e la volontà di ricevere, alla prima occasione, il battesimo di acqua’.[15] Per confermare il battesimo di sangue i teologi papisti prendono le parole che Gesù rivolse a Giacomo e Giovanni: “Voi certo berrete il calice ch’io bevo e sarete battezzati del battesimo del quale io sono battezzato…”.[16]

Per quanto riguarda il battesimo di desiderio essi affermano: ‘Se è moralmente o fisicamente impossibi­le la ricezione del battesimo di acqua, il battesimo di desiderio può conferire gli effetti della grazia del primo. Gli elementi costitutivi del battesimo di desiderio sono: il desiderio sincero del battesimo, il dolore perfetto dei propri peccati e la ferma volontà di ricevere alla prima occasione il sacramento del batte­simo di acqua. Esso è efficace quando a motivo di un fatto ester­no (morte) non si è più in grado di ricevere il battesimo di acqua. Esso produce la giustificazione, ma non l’incorporazione nella chiesa visibile’.[17]

Contro chi non accetta il battesimo della chiesa cattolica romana ci sono i seguenti anatemi lanciati dal concilio di Trento: ‘Se qualcuno afferma che nella chiesa romana (che è madre e maestra di tutte le chiese) non vi è la vera dottrina del battesimo: sia anatema’;[18] ‘Chi nega che per la grazia del signore nostro Gesù Cristo, conferita nel battesimo, sia rimesso il peccato originale (…) sia anate­ma’;[19] ‘Chi nega che i fanciulli, appena nati debbano essere bat­tezzati (….) sia anatema’;[20] ‘Se qualcuno afferma che i bambini, poiché non hanno la capacità di credere, ricevuto il battesimo non devono essere considerati cristiani e quindi divenuti adulti, devono essere ribattezzati; o che è meglio omettere il loro battesimo, piuttosto che battezzarli nella fede della chiesa, senza un loro atto di fede; sia anatema’.[21]

 


[1] Bernardo Bartmann, Teologia Dogmatica, vol. III, pag. 91, 96

[2] Atti 2:38

[3] Giov. 3:5

[4] Tito 3:5

[5] Catechismo della chiesa cattolica, Città del Vaticano 1992, pag. 327

[6] Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 461

[7] Ibid., pag. 453

[8] I bambini cominciarono ad essere battezzati nel secondo secolo in Egitto. Da lì con il passare del tempo questo uso si diffuse un po’ da per tutto. Nel V secolo il pedobattesimo (ossia il battesimo dei bambini) si consolidò grazie all’idea che ormai molti avevano del battesimo, e cioè che fosse una sorta di atto magico che operasse anche sui neonati che non potevano comprendere, ed anche all’insegnamento di Agostino di Ippona che affermava che, dato che il battesimo cancellava i peccati e i bambini nascevano col peccato in loro stessi, i bambini che morivano senza battesimo andavano all’inferno.

[9] Ibid., pag. 460

[10] Ibid., pag. 461

[11] Cfr. Mar. 10:13

[12] Cfr. Atti 16:14,15,32-34

[13] Cfr. Gen. 17:12

[14] Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 171. La dottrina del limbo come luogo dove sono destinati ad andare i bambini morti senza battesimo nacque nel medioevo e prese il posto di quella che diceva che essi andavano all’inferno. Il termine limbo deriva dal latino limbus che significa ‘orlo, estremità, lembo’.

[15] Johann Auer e Joseph Ratzinger, I sacramenti della chiesa, Assisi 1974, pag. 88-89.

[16] Mar. 10:39

[17] Johann Auer e Joseph Ratzinger, op. cit., pag. 89

[18] Concilio di Trento, Sess. VII, can. 3

[19] Concilio di Trento, Sess. V,5

[20] Concilio di Trento. Sess. V,4

[21] Concilio di Trento, Sess. VII, can. 13