Il movimento carismatico cattolico – La storia

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‘Il Rinnovamento carismatico cattolico (denominazione oggi cor­rente per designare il neo-pentecostalismo in ambito cattolico) ha avuto inizio nel 1967. Due studenti cattolici dell’Università Duquesne a Pittsburg, partecipando a un’assemblea di preghiera organizzata da Pentecostali protestanti, fecero l’esperienza tipica di cui abbiamo parlato,[1] mentre il gruppo pregava e imponeva loro le mani. Poco dopo, durante un ritiro di fine settimana per studenti all’Università Duquesne, questi due ‘battezzati nello Spirito’ condivisero la loro esperienza con altri: si formava il primo gruppo neo-pentecostale cattolico per il fatto che numerosi studenti cominciarono ugualmente a parlare in lingue. Da questa università, il movimento raggiunse quella di Notre Dame e altre; altrettanto rapidamente si aggiunsero adepti nelle parrocchie, conventi e monasteri, un pò dovunque negli Stati Uniti. Il ‘Pent­ecostalismo cattolico’, come fu chiamato, passò sollecitamente in Canada, nell’America Latina e in Europa; prese piede anche in alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa, grazie a missionari reduci da una vacanza nel Nord-America o in Europa (…) Per la maggiore parte dei cattolici in questione, la partecipazione al Rinnova­mento carismatico suppone che siano membri di un gruppo di pre­ghiera che si riuniscono ordinariamente per un’ora e mezzo o due una volta alla settimana. In molti gruppi l’assemblea di preghie­ra settimanale è preceduta o seguita da una celebrazione eucari­stica che non sostituisce la celebrazione parrocchiale della domenica. Ciò che distingue l’uno dall’altro i gruppi di preghie­ra del Rinnovamento carismatico cattolico sono elementi quali: la propor­zione dei non cattolici che vi prendono parte; il grado di parte­cipazione del clero cattolico locale; la loro direzione da parte del laicato o del clero; il loro rapporto con la parrocchia locale (vale a dire l’appartenenza dei loro membri a una o più parrocchie); il luogo scelto per la riunione (eventualmente collegato con una chiesa parrocchiale, una casa religiosa, una università ecc.). Benché numerosi preti abbiano parte attiva in questi gruppi di preghiera, tuttavia il ruolo prevalente nella diffusione del Rinnovamento nella Chiesa viene svolto dal laica­to. In molti casi, dei gruppi di preghiera sono stati avviati da laici e soltanto in seguito hanno trovato un prete desideroso di farne parte’.[2] Per quanto riguarda la sua diffusione nel mondo ed in particolare in Italia si legge in Tempi di Restaurazione: ‘Fino al 1990 il Rinnovamento carismatico si è diffuso in 240 paesi dei cinque continenti fra 82 milioni di cattolici romani (…) Il Rinnovamento Carismatico cattolico ha un Consiglio Internazionale denominato ICCRS (International Catholic Charismatic Renewal Services, riconosciuto dalla Santa Sede, sul piano giuridico-canonico, come Associazione privata di fedeli della Chiesa Cattolica di Diritto Pontificio con un suo ufficio ospitato presso la Cancelleria del Vaticano (…) In Italia si è diffuso da due centri; a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana ad opera di due Padri Gesuiti, Francis Sullivan e Carlo Maria Martini, ora Arcivescovo Cardinale di Milano, e a San Mauro Pascoli, in Romagna, ad opera del mis­sionario canadese P. Valerien Gaudet che aveva fatto l’esperienza all’Università di Notre Dame a South Bend (Indiana) (…) Il numero complessivo dei gruppi carismatici italiani è 1200, mentre esisto­no una ventina di comunità di varia spiritualità (…) Il numero totale dei membri del Rinnovamento nello Spirito in Italia è di circa 250 mila, fra laici, sacerdoti e vescovi’.[3]

 


[1] L’autore si riferisce al battesimo con lo Spirito Santo.

[2] Francis A. Sullivan S. J, ‘Pentecostalismo’ in Alleluja N°1, Gennaio – Febbraio 1985, pag. 4. Il Sullivan è professore emerito della facoltà di teologia all’Università Gregoriana di Roma, e attualmente insegna ecclesiologia al Boston College.

[3] Matteo Calisi, ‘Carismatici Cattolici: chi sono?’ in Tempi di Restaurazione, Giugno 1994, pag. 8