Il battesimo con lo Spirito Santo si riceve non quando si nasce di nuovo ma dopo essere nati di nuovo; quindi è una esperienza distinta dalla nuova nascita

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Il battesimo con lo Spirito Santo è un esperienza che si fa dopo avere creduto; quando diciamo dopo avere creduto però non inten­diamo dire per forza di cose dopo essere stati battezzati in acqua perché il caso di Cornelio sta a dimostrare che taluni possono essere battezzati con lo Spirito Santo anche prima di essere battezzati in acqua. Qualcuno dirà: ‘Dopo avere creduto che cosa?’ Dopo avere creduto che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e che egli è morto sulla croce per i nostri peccati, che fu seppellito, e che dopo tre giorni fu risuscitato mediante la gloria del Padre, ed apparve a coloro che egli aveva scelto come suoi testimoni. Ora, siccome che quando si crede con il proprio cuore in ciò che ho qui sopra detto avviene che si riceve la remissione di tutti i peccati secondo che è scritto: “Chiunque crede in lui riceve la remission de’ peccati mediante il suo nome”;[1] si viene giustifi­cati cioè resi giusti da Dio perché è scritto: “Col cuore si crede per ottener la giustizia”[2] ed anche: “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio”;[3] si viene vivificati dallo Spirito di Dio perché lo Spirito Santo entra in noi portando la vita in luogo della morte perché Giovanni dice: “Affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome”;[4] si riceve la vita eterna perché Gesù ha detto che “chi crede ha vita eterna”;[5] e si diventa figliuoli di Dio secondo che è scritto: “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio”;[6] dico, in virtù di tutte queste cose affermiamo che quando si crede si nasce da Dio. D’altronde non ha forse detto Giovanni: “Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio?”;[7] quindi perché meravigliarsi nel sentire dire che si nasce di nuovo quando si crede nel nome del Figliuolo di Dio? Va poi detto che quando si diventa figliuoli di Dio, mediante appunto la nuova nascita, si è certi di essere tali per questa ragione scritta da Paolo ai Romani: “Avete ricevuto lo spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre! Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio”:[8] perciò in coloro che credono c’è lo Spirito di Dio altrimenti non potrebbero essere sicuri di essere figli di Dio e di appartenere a Cristo. In altri termini una persona che ha creduto da pochi attimi ha lo Spirito di Cristo in lui e mediante di esso sa di appartenergli. Di certo se egli non avesse lo Spirito di Cristo non potrebbe affermare di essere un figlio di Dio lavato nel prezioso sangue dell’Agnello e di essere un membro del corpo di Cristo, e di certo Dio stesso non potrebbe chiamarlo suo figliuolo; e neppure noi potremmo chiamarlo nostro fratello perché Paolo dice che “se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui”.[9] Dicendo ciò escludiamo che lo Spirito Santo si riceva quando si viene battezzati in acqua perché Esso si riceve quando ci si ravvede e si crede nel Signore, ovvero quando si nasce di nuovo (prima di essere battezzati in acqua). Ma dicendo ciò escludiamo anche che lo Spirito Santo venga a dimorare nel bambino quando il prete versa la cosiddetta acqua santa sul capo del bambino, e questo perché il neonato non ha per nulla la fede nel Signore, non avendo ancora la capacità di credere; l’acqua del prete non ha il potere di nettarlo dal peccato perché è solo mediante la fede che i peccati vengono cancellati dalla coscienza umana. Ma noi sappiamo anche che lo Spirito Santo i fanciulli non lo ricevono neppure con la cresima; e i motivi li ho esposti quando ho parlato della cresima. Quindi Sullivan erra quando afferma che lo Spirito Santo si riceve nell’iniziazione cristiana, cioè quando si ricevono il battesimo e la cresima. Questa è la ragione per cui i carismatici cattolici parlano di nuova effusione dello Spirito Santo in rela­zione al battesimo con lo Spirito Santo, perché essi sostengono che lo Spirito Santo è già in coloro che sono stati battezzati da fanciulli e poi cresimati (nella cresima secondo la teologia romana si riceve la pienezza dello Spirito), ma col battesimo con lo Spirito Santo si prende coscienza della potenza dello Spirito già ricevuto. Tutto questo lo dicono per cercare di conciliare il battesimo con lo Spirito Santo con la teologia cattolica romana; conciliazione che non può esserci. Come potete vedere dalle parole di Sullivan si evince chiaramente che il Rinnovamento carismatico cattolico rimane pur sempre attaccato alla teologia cattolica e non se ne distacca nei suoi punti cardini.[10] Quanto poi alla sua affermazione secondo la quale manca un soste­gno reale per affermare che il modo normale per i Cristiani del Nuovo Testamento fosse di essere stati battezzati in acqua, rimanendo poi in attesa e in preghiera per essere riempiti di Spirito Santo, essa non è da accettare perché il sostegno c’è: è quello dei discepoli in Gerusalemme. Che fecero infatti essi dopo che Gesù fu assunto in cielo, loro che erano stati battezzati in acqua? Non pregavano forse assieme e aspettavano di ricevere lo Spirito Santo? La Scrittura dice che gli apostoli “perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui”;[11] e questo avvenne nei giorni prima che fossero battezzati con lo Spirito Santo. Non aspettaro­no forse di essere battezzati con lo Spirito Santo? Certo, infat­ti Gesù aveva detto loro di non dipartirsi da Gerusalemme “ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre”.[12]

Anche il caso dei credenti di Samaria conferma che il battesimo con lo Spirito Santo lo si riceve normalmente (le eccezioni ci sono) dopo avere creduto ed essere stati battezzati in acqua infatti prima è scritto: “Ma quand’ebbero creduto a Filippo che annunziava loro la buona novella relativa al regno di Dio e al nome di Gesù Cristo, furon battezzati, uomini e donne”,[13] e poi che gli apostoli Pietro e Giovanni “essendo discesi là, pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; poiché non era ancora disceso sopra alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signor Gesù. Allora imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo”.[14]

Anche nel caso dei circa dodici discepoli di Efeso essi furono battezzati con lo Spirito Santo dopo essere stati battezzati in acqua infatti è scritto: “Udito questo, furon battezzati nel nome del Signor Gesù; e dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese su loro, e parlavano in altre lingue, e profetizzavano”.[15]

Ed infine citiamo le parole che Pietro il giorno della Pentecoste rivolse a quei Giudei che furono compunti nel cuore: “Ravvedete­vi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo”.[16]

Quindi, da tutte queste Scritture si comprende che il battesimo con lo Spirito Santo è una esperienza contraddistinta dalla nuova nascita perché si riceve dopo avere creduto, e che solitamente, tranne che in alcuni casi, esso si riceve dopo essere stati battezzati in acqua.

Dopo avere ciò detto è inevitabile che qualcuno domandi: ‘Ma se quando le persone nascono di nuovo lo Spirito Santo viene a dimorare in loro, perché è necessario che esse preghino e aspet­tino di essere battezzati con lo Spirito Santo?’ La ragione è per essere rivestiti di potenza, infatti bisogna sempre ricordare che quando Gesù Cristo battezza con lo Spirito Santo chi ha creduto in lui, costui viene rivestito di potenza perché Gesù disse: “Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra”.[17] Questa è la ragione per cui Gesù disse ai suoi discepoli di non dipartirsi da Gerusalemme ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre, cioè di aspet­tarvi di essere battezzati con lo Spirito Santo. Sia ben chiaro: i discepoli prima di essere battezzati con lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste avevano una misura di Spirito Santo infatti quando Gesù gli apparve disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”,[18] però essi non erano ancora rivestiti di potenza altrimenti Gesù non avrebbe detto loro di aspettare di essere rivestiti di potenza e che essi avrebbero ricevuto potenza quando lo Spirito Santo sarebbe venuto sopra di loro. Quindi il battesimo con lo Spirito Santo corrisponde al rivesti­mento di potenza.

Ma vi è un’altra questione a cui rispondere ed è questa: ‘Se i discepoli prima del giorno della Pentecoste avevano lo Spirito Santo, perché si dice che essi furono battezzati con lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste? Non è questa una contraddizio­ne? Ora, per comprendere la differenza che ci fu tra la ricezione dello Spirito che essi sperimentarono quando Gesù apparve loro e la ricezione del battesimo con lo Spirito Santo che essi speri­mentarono il giorno della Pentecoste bisogna tenere presente che il battesimo con lo Spirito Santo è il riempimento di Spirito Santo del credente. In altri termini i discepoli quando Gesù disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”,[19] ricevettero una certa misura di Spirito Santo senza esserne riempiti, ma quando essi furono battezzati con lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste essi ne furono ripieni secondo che è scritto: “E tutti furon ripieni dello Spirito Santo…”.[20] Come potete vedere non c’è nessuna contraddizione tra i due eventi, perché il battesimo con lo Spirito Santo non è altro che la ricezione di una misura maggiore di Spirito Santo da parte del credente.

 


[1] Atti 10:43

[2] Rom. 10:10

[3] Rom. 5:1

[4] Giov. 20:31

[5] Giov. 6:48

[6] Giov. 1:12,13

[7] 1 Giov. 5:1

[8] Rom. 8:15,16

[9] Rom. 8:9

[10] A conferma che per i carismatici cattolici (in virtù della loro dottrina sul battesimo e sulla cresima), il battesimo con lo Spirito Santo non ha lo stesso significato che gli diamo noi, voglio citare alcune parole di Serafino Falvo: ‘L’espressione ‘battesimo nello Spirito’ l’abbiamo mutuata dai Pentecostali fondamentalisti, i quali, non avendo una teologia sacramentaria, danno ad essa il significato di una vera e propria effusione dello Spirito Santo, successiva e distinta dalla rigenerazione. Per noi invece ha un significato differente, che, se non ben capito, potrebbe prestarsi ad essere equivocato. Comunque fino a quando non si troverà una frase teologicamente più precisa, anche noi cattolici continueremo a parlare di ‘battesimo nello Spirito’ (Serafino Falvo, L’ora dello Spirito Santo, Bari 1974, pag. 115). Attenzione dunque quando si sente parlare di battesimo con lo Spirito Santo ai carismatici, perché per loro questo battesimo lo hanno ricevuto col battesimo e con la cresima (nella cresima avverrebbe una nuova infusione di Spirito Santo più perfetta e più abbondante); quando invece essi si mettono ‘a parlare in lingue’ prendono semplicemente coscienza di qualcosa che essi avevano già ricevuto con quei loro sacramenti; in altre parole, prendono coscienza della potenza dello Spirito che già avevano ricevuto.

[11] Atti 1:14

[12] Atti 1:4

[13] Atti 8:12

[14] Atti 8:15-17

[15] Atti 19:5,6

[16] Atti 2:38

[17] Atti 1:8

[18] Giov. 20:22

[19] Giov. 20:22

[20] Atti 2:4