I falsi miracoli eucaristici

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I teologi papisti, talvolta, per confermare la dottrina della transustanziazione, ossia per confermare che il pane e il vino nelle mani del prete dopo la benedizione diventano il vero corpo ed il vero sangue del Signore Gesù Cristo, citano diver­si miracoli eucaristici. Secondo loro ‘il miracolo eucaristico, particolarmente volto a confermare la fede nel mistero della reale presenza, è pertanto fuori discussione quanto alla sua possibilità ed alla sua efficacia probativa, ma è soggetto a tutte le cauzioni, che una sana critica storica impone’.

Ora, noi per brevità non vogliamo trascrivere tutti questi mira­coli eucaristici avvenuti. Ne citeremo solo due che sono tra i più conosciuti dai Cattolici romani. Il primo, che è citato anche dal teologo Perardi nel suo catechismo, è il seguente: ‘Nel 1453 venne saccheggiato il paese di Exilles (circondario di Susa), e fu rapito un ricco Ostensorio col SS. Sacramento, e messo a fascio con altri oggetti entro un sacco. Giunti a Torino il 6 Giugno, i ladri attraversavano la piazza S. Silvestro, quando, il giumento cadde; le corde che legavano il sacco si sciolsero, l’involto si sfasciò e l’Ostensorio si levò in alto, a vista di tutti. Il popolo accorse ad adorare Gesù Cristo. Il vescovo Ludovico dei marchesi di Romagnano, radunò il Capitolo, il Clero, e ordinata una processione, mosse verso il luogo del miracolo. Giunto il Vescovo, ecco un nuovo prodigio: l’Ostensorio si apre e cade a terra, mentre l’Ostia rimane sola, librata in aria, splendente di luce vivissima. A tale vista pianti, grida, voci di preghiera dei fedeli che supplicano e adorano: il Vescovo elevando un calice verso l’Ostia, scongiura il Signore di scendere tra i suoi fedeli, ripetendo le parole dei discepoli di Emmaus: Mane nobiscum, Domine. E l’Ostia scende a poco a poco fino a posarsi nel calice, lasciando dietro di sé una striscia luminosa. Il luogo dove avvenne il miracolo fu coperto da una lapide che ricorda il fatto: nella piazza fu poi edificata la ricca chiesa del Corpus Domini. Nella chiesa, il posto in cui avvenne il miracolo e la lapide che lo ricorda, sono circondati da una ricca cancellata’.[1]

L’altro cosiddetto miracolo eucaristico che vogliamo citare è quello avvenuto a Bolsena nel 1263. Questo in sintesi è quello che viene narrato ai Cattolici romani: al tempo in cui Berengario arcidiacono di Angers (Francia) sosteneva che nell’eucaristia non vi fosse la presenza reale del corpo di Cristo, Pietro da Praga, un sacerdote di origine boema, assalito da dubbi, decise di recarsi a Roma per implorare sulla tomba di Pietro la risposta al suo angoscioso problema. Durante il viaggio sostò a Bolsena, diocesi di Orvieto, dove si mise a celebrare la messa. Dopo la consacrazione il prete versò sbadatamente una goccia di vino sul corporale e cercò di sfregarla via, ma la goccia si diffuse per tutto il corporale trasformandosi in macchie sanguigne tondeg­gianti in forma di ostia. In seguito si è detto che le gocce di sangue fossero uscite dall’ostia quando il prete l’aveva rotta o quando lui l’aveva elevata; e si aggiunto pure che l’ostia si fosse trasformata in carne e che le macchie di sangue siano scese anche sopra le pietre dell’altare. Il sacerdote, visto quello che era accaduto, fu preso da terrore, coprì il calice con la patena, vi pose sopra il corporale, portò tutto in sacrestia e fuggì via. In seguito a questo fatto il papa Urbano IV nel 1264 istituì la festa detta del Corpus Domini,[2] con la quale i Cattolici romani pretendono onorare il sacramento dell’Eucarestia. Il nome Corpus Domini significa ‘il corpo del Signore’, e siccome che la dottrina cattolica dice che l’ostia è il corpo del Signore in quel giorno particolare l’ostia è oggetto di una particolare adorazione da parte dei Cattolici.

I qui sopra citati prodigi non procedono da Dio, ma sono o storie inventate o se veramente le cose sono andate in questa maniera dei prodigi bugiardi operati da demoni per ingannare le persone. Non possiamo accettare questi prodigi come prodigi di Dio perché essi non fanno altro che confermare una menzogna, vale a dire la dottrina secondo la quale quando il prete fa la benedizione dell’ostia essa miracolo­samente diventa anima, corpo sangue e divinità di Cristo.

Per dimostrarvi che ogni miracolo che Dio compie ha come fine di fare credere alle persone la verità e non la menzogna, citiamo il miracolo della risurrezione di Lazzaro. Quando Gesù si trovò davanti al sepolcro dove era stato posto il corpo di Lazzaro, prima ordinò di togliere la pietra e poi, “alzati gli occhi in alto, disse: Padre, ti ringrazio che m’hai esaudito. Io ben sapevo che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu m’hai manda­to. E detto questo, gridò con gran voce: Lazzaro vieni fuori! E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare. Perciò molti de’ Giudei che eran venuti da Maria e aveano veduto le cose fatte da Gesù, credettero in lui”.[3] Come potete vedere questo miracolo che Dio operò tramite Cristo Gesù portò molti Giudei che lo videro a credere che Gesù era stato mandato da Dio: non una menzogna quindi, ma la verità, perché in verità Gesù Cristo non venne da sé stesso in questo mondo ma fu mandato dall’Iddio e Padre suo. Ma questo miracolo servì pure per confermare nella fede gli stessi discepoli di Gesù perché Gesù aveva detto ai suoi discepo­li: “Lazzaro è morto; e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate..”.[4]

Un altro miracolo che ci fa comprendere come ogni miracolo che Dio compie in Cristo porta a credere nella verità e non nella menzogna perché Colui che lo opera è verità, è quello di Cana di Galilea, ossia il mutamento dell’acqua in vino. Infatti dopo che Cristo operò il miracolo è scritto che “Gesù fece questo primo de’ suoi miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria; e i suoi discepoli credettero in lui”.[5]

Ho voluto parlarvi anche di questi cosiddetti miracoli eucaristi­ci per farvi capire come la chiesa cattolica possiede anche racconti di prodigi bugiardi per indurre le persone a credere che l’ostia consacrata è Cristo stesso. Se siano successi per opera del diavolo o siano solo una invenzione dei preti poco importa: falsi rimangono.

 


[1] Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 473

[2] Alcuni ritengono però che la festa del Corpus Domini era stata istituita da Urbano IV prima del fatto di Bolsena perché la bolla con la quale la istituì era stata scritta prima del ‘miracolo’.

[3] Giov. 11:41-45

[4] Giov. 11:15

[5] Giov. 2:11