Qual’è il fine delle visioni che Dio da a coloro che non lo conoscono

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Sappiate fratelli che tutte le visioni che Dio dà a coloro che ancora non lo conoscono contribuiscono a salvarli e non a farli rimanere nella via della perdizione. Questo è confermato dalle parole di Elihu a Giobbe: “Iddio parla, bensì, una volta ed anche due, ma l’uomo non ci bada; parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti; allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti, per distoglier l’uomo dal suo modo d’agire e tener lungi da lui la superbia; per salvargli l’anima dalla fossa, la vita dal dardo mortale”.[1] (Faccio notare che le visioni possono essere anche diurne e non solo notturne). Come si possono quindi accettare le apparizioni di Maria quando queste ‘visioni’ non servono affatto a distogliere i Cattolici o i mariani dal culto a Maria ma anzi a fortificare le loro mani in quest’opera iniqua, quando esse non servono ad allontanare da loro la super­bia di cui sono pieni ma a gonfiarli ancora di più di orgoglio, quando esse non contribuiscono alla salvezza dell’anima loro ma bensì a farli rimanere nella fossa di perdizio­ne? Non sarebbe una follia farlo? Certo, che lo sarebbe perché ci metteremmo a credere che Dio da delle visioni per fare rimanere i Cattolici romani sotto il peccato a servire gli idoli muti anziché per riscattarli dal peccato e farli smettere di servire gli idoli. Badate dunque a voi stessi e nessuno vi seduca.

Per farvi comprendere ora come le visioni che dà Dio contribuiscono alla salvezza di chi le riceve voglio citarvi l’esempio scritturale di Corne­lio. Quest’uomo era un centurione; “era pio e temente Iddio con tutta la sua casa, e faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo. Egli vide chiaramente in visione, verso l’ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: Cornelio! Ed egli guardandolo fisso, e preso da spavento, rispo­se: Che v’é, Signore? E l’angelo gli disse: Le tue preghiere e le tue elemosine son salite come una ricordanza davanti a Dio. Ed ora, manda degli uomini a Ioppe, e fà chiamare un certo Simone, che è soprannominato Pietro. Egli alberga da un certo Simone coiaio, che ha la casa presso al mare”.[2] Cornelio fece come l’an­gelo del Signore gli aveva detto in visione e mandò a chiamare l’apostolo Pietro, il quale si recò presso di lui, annunziò a lui e alla sua casa il Vangelo ed essi credettero e furono battezza­ti. E’ vero che Cornelio, quando ricevette la visione dell’angelo era ancora perduto, ma è altresì vero che l’angelo gli disse di mandare a chiamare Pietro il quale gli avrebbe parlato di cose per le quali sarebbe stato salvato lui e la sua casa; e difatti poi successe proprio quello che l’angelo gli aveva detto.

 


[1] Giob. 33:14-18

[2] Atti 10:2-6