Come stanno oggi le cose

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Ma oggi come stanno le cose? Ancora oggi in questa nazione benché per certi versi le cose sono diverse, nella sostanza le cose non sono cambiate da come erano allora. Perché? Perché la chiesa romana, benché ufficialmente abbia moderato il suo parlare contro di noi arrivando a definirci comunità ecclesiali (non vere chiese perché la sola vera Chiesa è lei), nei fatti ci detesta considerandoci delle sette formatesi per opera di alcuni usciti dal suo mezzo o dal mezzo del protestantesimo storico. Certo, contro di noi non ci sono persecuzioni a morte come ci furono contro tanti nostri fratelli nei secoli passati in Europa o il carcere o il confino, ma la persecuzione sussiste anche se è solo verbale nella massima parte dei casi; e non può essere altrimenti perché noi predichiamo la Parola di verità e riproviamo le eresie e le opere infruttuose della chiesa romana come fecero i nostri fratelli antichi. Ma noi non cesseremo di parlare in difesa del Vangelo e contro le false dottrine di questa organizzazione che conduce milioni di anime all’inferno. Siamo odiati, scherniti, reputati pazzi, fanatici, da persone che si chiamano ‘Cristiani facenti parte della santa chiesa apostoli­ca’; sì fratelli é così, ma siamo felici di subire questi loro oltraggi perché Gesù ha detto: “Beati voi, quando v’oltraggeran­no e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio é grande ne’ cieli; poiché così hanno persegui­tato i profeti che sono stati prima di voi”.[1] Noi sappiamo che i profeti furono perseguitati dai Giudei disub­bidienti perché essi parlarono da parte del Signore. I profeti riprovarono tra le molte opere malvagie del popolo anche l’idola­tria a cui esso si era abbandonato e perciò furono perseguitati, perché parlarono contro quegli spauracchi dei loro idoli per i quali gli Israeliti andavano in delirio. Perché dunque meravi­gliarci se i Cattolici romani ci odiano e ci oltraggiano, e se potessero ci toglierebbero di mezzo con la forza perché parliamo contro quei cadaveri dei loro idoli che essi adorano, pregano e portano in spalle nelle loro processioni? Perché meravigliarci dei loro insulti come se ci avvenisse qualcosa di strano, quando secoli addietro delle altre persone per avere riprovato e confu­tate le loro eresie furono derisi, odiati, e messi a morte? Fra­telli, sappiate che é inevitabile che si venga perseguitati da coloro che giacciono nell’errore quando si dice loro la verità.

Infine vorrei dire – e qui torno a quello detto precedentemente – che benché oggi la chiesa cattolica romana ufficialmente non si rivolge più nei confronti di coloro che escono da lei nella stessa maniera in cui hanno parlato certi papi del passato e certi suoi dottori nei secoli passati (appog­giandosi sulle parole di Agostino), cioè dichiarando che bisogna usare la forza per fare ritornare gli apostati all’ovile o che gli eretici bisogna sterminarli in ogni maniera per estirpare così l’eresia, pure essa conserva in lei lo stesso sentimento di odio verso coloro che, dopo avere conosciuto il Signore escono dal suo mezzo e cominciano a riprovare le sue dottrine diaboliche e a cercare di strappare dalla sua bocca le anime. Basta che li guardiate negli occhi o li sentite parlare dopo avere loro detto che Maria non la si deve pregare e non gli si deve prestare alcun culto o che il papa non è il capo della Chiesa o che è inutile confessarsi al prete o fare battez­zare i fanciulli appena nati, per rendervi conto di questo. Solo che a differenza di secoli addietro, è impossibilitata ad usare la forza contro di loro per farli tornare nel suo mezzo – cioè non può mettere su l’Inquisizione come nei tempi addietro e incitare le autorità a perseguitarci o sterminarci – perché i tempi e le circostanze non glielo permettono. Ma io sono convinto che questa situazione sia solo temporanea, perché quando nel futuro le circostanze cambieranno per volere di Dio, allora i papi della chiesa cattolica romana torneranno a inebriarsi del sangue dei santi, facendoli trucidare o bruciare sui roghi, esattamente come fecero Innocenzo III o Giulio III. Nessuno si dimentichi che la Scrittura dice che “ciò che sarà è già stato, e Dio riconduce ciò ch’è passato”.[2] Da questi millenari nemici della croce di Cristo ci si può aspettare solo male, e non del bene. Chi ha orecchi da udire oda. Qualcuno dirà forse: ‘Ma allora non credi che il rinnovamento in atto nella chiesa cattolica romana sfocerà nella loro conversione? No, non ci credo per nulla; solo un piccolo numero di loro si convertiranno, ma la maggioranza rimarrà quella che è sempre stata, attaccata alla tradizione pronta a difenderla anche con le armi facendo ricorso ad ogni compromesso e ad ogni astuzia. Dalla strada che la chiesa cattolica romana ha deciso di prendere, essa non tornerà indietro.

 


[1] Matt. 5:11,12

[2] Eccl. 3:15