Uccidere il proprio aggressore è peccato

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Ancora una volta dobbiamo riscontrare quanto la chiesa cattolica romana non tenga in nessuna considerazione la Parola di Dio perché afferma che non solo si deve usare violenza nei confronti del prossimo se questo ci assale ma anche che nel caso lo si uccida non si disubbidisce alla legge divina. Gesù lo ha detto chiaramente: “Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico: Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; ed a chi vuol litigar teco e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. E se uno ti vuol costringere a far seco un miglio, fanne con lui due”.[1] Quindi come suoi discepoli noi non dobbiamo rispondere alla violenza con la violenza perché un simile comportamento va sia contro le parole di Cristo Gesù e sia contro il suo esempio (e non potrebbe essere altrimenti perché Gesù quello che disse di fare agli altri lo fece lui stesso). La Parola di Dio infatti dice che lui “maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca. Come l’agnello menato allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa, egli non aperse la bocca”.[2] Egli non rispose mai con la violenza ai suoi aggressori e persecutori. Lo dimostrò quando fu percosso da una delle guardie mentre si trovava davanti al sommo sacerdote[3] e quando fu percosso dai soldati del governatore.[4] E non solo, ma anche quando Pietro nell’orto del Getsemani sfoderò la sua spada e percosse il servo del sommo sacerdote in difesa del Maestro, infatti in quell’occasione Gesù ammonì Pietro dicendogli: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendon la spada, periscon per la spada”.[5] Egli dunque non permise neppure che i suoi discepoli combattessero per lui affinché non fosse dato nelle mani dei suoi nemici.

Ma come abbiamo visto ai Cattolici romani, e per primo ai loro papi, non importa proprio nulla delle sante parole di Gesù e dell’esempio perfetto che ci ha lasciato Gesù. Basta considerare che le guardie preposte alla difesa dei papi hanno l’ordine di colpire a morte coloro che mettono a repentaglio la loro vita per rendersi conto di questo.

 


[1] Matt. 5:38-41

[2] Is. 53:7

[3] Cfr. Giov. 18:22

[4] Cfr. Matt. 27:27-31

[5] Matt. 26:52