Il monachesimo non è in armonia con l’insegnamento di Gesù Cristo

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Il monachesimo non è biblico perché i credenti, secondo l’insegnamento del Signore, non sono chiamati a fare una vita da eremiti, nel deserto o su un monte, lontano dalle persone, ma sono invece chiamati a vivere in mezzo a questa generazione peccatrice ri­splendendo come luminari.

Questo lo ha detto Gesù quando disse ai suoi: “Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può rimaner nascosta; e non si accende una lampada per metterla sotto il moggio; anzi la si mette sul candeliere ed ella fa lume a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è ne’ cieli”.[1]

Gesù stesso che era la luce del mondo visse in mezzo alla gente di questo mondo, il suo ministerio non lo adempì in un cantuccio di questo mondo, ma pubblicamente in mezzo ai peccatori. Mangiò e bevve assieme ai pubblicani e ai peccatori, insegnò per le stra­de, per le piazze, sui monti, sulle rive del mare di Galilea, nelle sinagoghe e nel tempio che erano i luoghi dove i Giudei si radunavano per udire la legge e i profeti.

Qualcuno dirà: ‘Ma anche Gesù si appartò sul monte con Giacomo, Giovanni e Pietro, anche lui si ritirava nei luoghi deserti!’ Sì, è vero, ma è altresì vero che in questi luoghi deserti egli non ci rimase tutta la sua vita come i monaci o le monache di clausura. Lui si ritirava in luoghi deserti per pregare secondo che è scritto: “Si ritirava ne’ luoghi deserti e pregava”,[2] e: “Si ritirò in disparte sul monte per pregare”,[3] ma poco dopo tornava nei paesi e nelle città per predicare l’Evangelo e guarire coloro che avevano bisogno di guarigione.

Anche noi siamo persuasi che è cosa buona di tanto in tanto appartarsi in luoghi solitari, lontani dal frastuono della città o del paese, per pregare o meditare o leggere la Parola di Dio; ma sentiamo sempre di dovere tornare in mezzo alla gente che non conosce il Signore per testimoniargli con le nostre parole e con le nostre opere l’Evangelo di Dio.

A che serve la lampada se dopo essere stata accesa viene messa sotto il letto? A nulla. Nella stessa maniera, che utile ne avranno le persone del mondo se i discepoli di Cristo si rifugiano in qualche luogo sperduto della terra per vivere da eremiti? Nessuno.

Ricordiamo poi che sia nei monasteri dei monaci che nei conventi delle monache, il fatto che essi devono rinunciare a sposarsi per vivere da persone caste, alimenta sia la fornicazione che la sodomia. Vi sono abbondanti fatti che comprovano tutto ciò.

Questa è una delle nefaste conseguenze del monachesimo. Tutto ciò ci insegna che ogni qual volta si viola la Parola di Dio e si stabiliscono precetti umani che voltano le spalle alla verità i frutti non possono che essere velenosi.

 


[1] Matt. 5:14-16

[2] Luca 5:16

[3] Matt. 14:23