Il non mantenere un giuramento fatto ai propri nemici è un atto condannato dalla legge di Dio

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Il non mantenere un giuramento fatto è peccato davanti a Dio infatti nella legge è scritto: “Questo è quel che l’Eterno ha ordinato: Quand’uno… avrà con giuramento contratta una solenne obbligazione, non violerà la sua parola, ma metterà in esecuzione tutto quello che gli è uscito di bocca”;[1] quindi se uno giura (anche se non è lecito sotto la grazia) deve mantenere la parola data, anche ad un nemico, se non vuole essere giudicato da Dio. Nei Salmi è scritto: “O Eterno, chi dimorerà nella tua tenda? chi abiterà sul monte della tua santità? Colui che cammina in integrità ed opera giustizia… Se ha giurato, foss’anche a suo danno, non muta”.[2] Ma non così la pensa la chiesa romana quando si tratta di difendere i propri interessi. In verità, della curia romana non ci si può fidare neppure quando giura in nome di Dio!

 


[1] Num. 30:2

[2] Sal. 15:1,2,4