La Chiesa Cattolica Romana – Indice > Dottrine e pratiche varie > Collane, anelli, orecchini, ecc. > Confutazione – La Scrittura ordina che l’ornamento della donna non deve essere quello esteriore; perciò ella deve rigettare anelli, collane, orecchini, braccialetti, ecc.
L’apostolo Paolo dice a Timoteo: “Similmente che le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti sontuose, ma d’opere buone, come s’addice a donne che fanno professione di pietà”,[1] e l’apostolo Pietro dice alle mogli: “Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose, ma l’essere occulto del cuore fregiato dell’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo. E così infatti si adornavano una volta le sante donne speranti in Dio…”.[2]
Come si può vedere Dio vuole che le donne non si mettano addosso né gioielli d’oro e né perle, e quindi condanna l’indossare collane, orecchini, braccialetti, anelli e così via.
Non è abbastanza chiara la Scrittura a tale riguardo? Sono proprio questi ornamenti (collane, orecchini, anelli, braccialetti ecc.) che favoriscono l’orgoglio secondo che è scritto nel libro del profeta Ezechiele: “La bellezza dei loro ornamenti era per loro fonte d’orgoglio”.[3]
Perciò, o donne che professate la religione cattolica romana, sappiate che quando una donna si ravvede dai suoi peccati e crede in Gesù Cristo, diventa una figlia di Sara, ed ella deve smettere di indossare ogni sorta di gioielli; anche l’anello nuziale, il cui uso, oltre tutto, si basa su una superstizione.