Le glorie di Maria

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Per farvi comprendere quanto i Cattolici siano attaccati al culto di Maria e cosa rappresenta veramente Maria per loro propongo alla vostra attenzione alcuni brani tratti dal libro Le glorie di Maria, scritto da Alfonso Maria De Liguori (1696-1787) più di due secoli fa ed approvato solennemente dalla chiesa romana con un decreto speciale di Gregorio XVI. Questo libro su Maria è molto amato dai Cattolici romani.

‘Dio vuole che tutte le grazie ci provengano per mano di Maria’;[1] ‘Quante sono le creature che servo­no a Dio, tante debbono ancora servire a Maria; giacché gli Angeli, gli uomini e tutte le cose che sono nel cielo e nella terra, essendo soggette all’impero di Dio, sono anche soggette al dominio della Vergine’;[2] ‘L’eterno Padre ha dato al Figlio l’uffi­cio di giudicare e punire, ed alla Madre l’ufficio di compatire e sollevare i miserabili’;[3] ‘Siccome Adamo ed Eva per un pomo vende­rono il mondo, così ella col Figlio con un cuore riscattarono il mondo. Ha ben potuto Dio, conferma s. Anselmo, creare il mondo dal niente; ma essen­dosi perduto il mondo per la colpa, non ha voluto Dio ripararlo senza la cooperazione di Maria’;[4] ‘E’ impossibile che si danni un devoto di Maria che fedelmente l’ossequia ed a lei si raccoman­da’.[5] Mi fermo qui con le aberrazioni scritte da quell’idolatra[6] perché ritengo che abbiate capito a sufficienza che cosa è in effetti Maria per i Cattolici romani. E poi i Cattolici romani ci vengono a dire di essere dei Cristiani, che siamo tutti fratelli e tante altre belle cose! Ma quali Cristiani, ma quali fratelli?

Fratelli, mi rivolgo a voi che parlate tanto di ecumenismo: ma vi rendete conto con chi avete a che fare? Ma non lo vedete che vi siete messi con gente che a Cristo non lo tengono in nessuna considerazione a confronto di Maria? Svegliatevi dal vostro sonno mortale nel quale siete caduti!

 


[1] Alfonso Maria De Liguori, Le glorie di Maria, Roma 1944, pag. 15

[2] Alfonso de Liguori, op. cit., pag. 28

[3] Ibid., pag. 31

[4] Ibid., pag. 206,207

[5] Ibid., pag. 282

[6] Alfonso dei Liguori dopo la sua morte, e precisamente nel 1839, è stato pure canonizzato santo da Gregorio XVI, il che conferma che per essere canonizzati santi dal papa è necessario essere stati degli idolatri sulla terra.