Perché la chiesa cattolica romana non è una, santa, cattolica e apostolica

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Unità.

La Chiesa di Dio antica aveva la fede in Cristo Gesù predicata dagli apostoli. Ma questa fede la chiesa cattolica romana non la possiede perché essa ripone la sua fiducia in Maria e in altri presunti intercessori che non possono fare proprio nulla in suo favore, e nei propri meriti anziché nei meriti di Gesù Cristo. E difatti essa non annunzia la fede in Cristo come via di salvezza perché è occupata a predicare che la salvezza si ottiene per opere e non per fede. Questo è un altro Vangelo e non il Vangelo predicato dagli apostoli.

E non si può dire neppure che la chiesa cattolica romana crede in tutte le cose in cui credeva la Chiesa primitiva perché quest’ultima non credeva nel purgatorio, nelle indulgenze, nell’immacolata concezione di Maria, nella transustanziazione, nella ripetizione incruenta del sacrificio di Cristo, nel culto delle immagini, nell’intercessione dei santi in cielo, nei sette sacramenti che essa possiede, nel primato di Pietro prima e poi di quello del vescovo di Roma quale suo successore, e in tante altre sue dottrine; quindi non è vero che i Cattolici romani credono le stesse cose che furono credute dai primi Cristiani. In effetti tutte queste dottrine erano estranee al ‘credo’ dei primi Cristiani. Basta leggere gli Atti degli apostoli e le epistole degli apostoli per rendersi conto di tutto ciò.

E poi non si può dire neppure che la stessa chiesa cattolica romana abbia sempre creduto le stesse cose perché come vedremo in appresso gli stessi papi si sono contraddetti tra di loro nel corso del tempo; ci furono degli scismi durante i quali esistevano due o talvolta tre papi e ognuno aveva la sua parte di seguaci; e i cosiddetti padri e i concili si sono contraddetti anch’essi nel corso dei secoli. Qui mi limito a ricordare ai lettori alcune controversie verificatesi nell’ambito della chiesa cattolica romana. I Domenicani combattevano l’immacolata concezione di Maria mentre i Francescani la difendevano e a motivo di ciò nacquero tra loro delle aspre e lunghe guerre. I Gesuiti (seguaci di Ignazio Loyola, 1491 ca. -1556) e i Giansenisti (seguaci di Cornelio Jansen, 1585-1638) si scontrarono su tante questioni di fede e di morale, come anche i Tomisti (seguaci di Tommaso d’Aquino, 1225-1274) e i Scottisti (seguaci di Duns Scoto, 1263-66 ca. -1308) sull’effetto dei sacramenti. In verità studiando la storia della chiesa cattolica romana ci si rende conto di quanto divisa sia stata nel passato. E non è che le cose sono cambiate nella sostanza, perché anche oggi tra i Cattolici romani sono in corso delle controversie sull’infallibilità papale, sul celibato, sul controllo delle nascite, sul limbo, sul battesimo dei bambini, e su altri punti dottrinali; alcuni dicono una cosa altri un’altra. Perciò non è neppure vero che anche oggi tutti i Cattolici credono le stesse cose. E poi ci vengono a parlare di unità a noi!

Che dire allora dell’unità esteriore di cui fa sfoggio la chiesa cattolica romana (nella maggioranza dei suoi membri)? Diciamo che essa è un’unità che si può riscontrare anche nei Testimoni di Geova, nei Mormoni, e in tante altre pseudochiese. Pure loro si vantano di essere uniti, di credere le stesse cose, di agire nella stessa maniera. Ma che significa questo? che sono la vera Chiesa di Dio solo perché manifestano tra di loro un’unione apparente nel perseguire i loro scopi? Affatto. Anche stando uniti si può sbagliare; anche stando uniti in qualche credenza o pratica si può andare in perdizione. Nel vedere questa unità fra i Cattolici è come se noi vedessimo un branco di capri che tutti uniti s’avviano verso un burrone. E questo perché sono uniti nel credere le medesime menzogne e nel compiere le medesime opere meritorie che non li possono salvare dall’ira a venire. Quindi, per riassumere, la chiesa cattolica romana mente quando afferma di essere lei sola la Chiesa di Cristo a motivo di questa cosiddetta unità passata e presente. E noi siamo rattristati molto nel vedere i suoi membri credere in questa menzogna.

La vera unità è quella che scaturisce dall’unità con Cristo Gesù; in altre parole la vera Chiesa è unita al suo interno perché i suoi membri sono uniti a Cristo Gesù mediante la fede. Possono anche variare certe forme esteriori tra le diverse Chiese, tal­volta variano anche certe dottrine non fondamentali, ma questo non significa che non siano uno in Cristo Gesù; perché i veri credenti si sentono legati l’uno all’altro dall’amore di Cristo a prescindere dalla denominazione a cui dicono di appartenere.

Santità.

Innanzi tutto è falso che Gesù Cristo abbia fondato la chiesa cattolica romana; con questo vogliamo dire che Gesù Cristo ha fondato sì la sua Chiesa universale, ma essa non è per nulla la chiesa cattolica romana perché Gesù ha fondato la sua Chiesa su se stesso e perciò sulla verità e non sulla menzogna come invece è fondata la chiesa cattolica romana. Sì, l’antica Chiesa di Roma, quella a cui Paolo scrisse la sua lettera, era stata vera­mente fondata da Cristo, ma pian piano quella Chiesa scomparve e il suo posto lo prese una chiesa apo­stata che tolse il fondamento che era Cristo Gesù e vi mise il suo vescovo e bramosa di potere si mise a signoreggiare con la sua arroganza le altre chiese e volle estendere il suo potere di giurisdizione a tutto il mondo; di questa la chiesa cattolica romana ha ereditato l’arroganza, la falsità, le eresie; questa è una chiesa che non assomiglia in nulla all’antica Chiesa di Roma. Quella era lodata per la sua fede, questa è lodata per le sue ricchezze materiali; quella era ricca in conoscenza questa peri­sce per mancanza di conoscenza; quella era ripiena di bontà, questa è spietata. Proseguiamo la nostra confutazione: è falso che la chiesa catto­lica romana è santa perché non sono santi né la sua dottrina, né la sua messa e neppure i suoi sacramenti, e poi perché i suoi membri non sono chiamati a santificarsi ma a corrompersi dietro gl’idoli muti e dietro ogni sorta di superstizione. Ma come si fa a definire santa la dottrina che incoraggia a mentire? O quella che dice che è lecito uccidere per legittima difesa? O quella che afferma che fumare non è peccato? O quella che afferma che il papa in alcuni casi ha il potere di sciogliere i matrimoni e fare passare a nuove nozze uno dei due coniugi mentre l’altro è in vita? O quella che impone il celibato ai preti? O quella che permette il culto a Maria, agli angeli, ai santi che sono in cielo? O quella della messa? O la venerazione delle reliquie? E non è neppure santificante come invece afferma il catechismo della chiesa romana: ‘Tutte le attività della Chiesa convergono, come a loro fine, verso la santificazione degli uomini..’,[1] perché i suoi sacramenti, i mezzi di salvezza di cui essa dice di essere in possesso, non hanno il potere di conferire nessuna grazia santificante a chi li riceve, e perché non è la Chiesa che santi­fica ma Dio secondo che è scritto: “Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente…”.[2] Per quanto riguarda poi il fatto che la chiesa cattolica romana affermi di essere santa perché ‘molti realmente furono santi, e sono e saranno’;[3] bisogna dire che questa è quella santità eccezionale che loro assegnano a coloro che si sono distinti per opere meritorie particolari. Essi ricordano tra di questi, ‘Giovanni Bosco, Giuseppe Cafasso, Giuseppe Cottolengo’[4] e molti altri.[5] Ma tra i santi della chiesa cattolica romana non ci sono solo persone che si sono distinte per le loro opere di beneficenza, ma anche per le loro inique opere, come per esempio Damaso, Pio V, e tanti altri.

Quindi tra i santi dichiarati tali dai Cattolici ci sono uomini le cui vesti erano lordate; quelli che ignorando la giustizia di Dio che si ha mediante la fede in Cristo cercarono di stabilire la loro giusti­zia che agli occhi di Dio è un panno lordato, e quelli che invece si abbandonarono in maniera palese ad ogni sorta di iniquità, vestiti anche loro di abiti sudici perché le iniquità nella Scrittura sono rappresentate da abiti sporchi.

La Scrittura afferma che la Chiesa di Cristo è santa secondo che è scritto che Gesù l’ha amata e “ha dato se stesso per lei, affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la Parola”,[6] e che tutti quelli che ne fanno parte sono dei santi già sulla terra (questo anche se non tutti si santifi­cano nella stessa misura) perché tutti – senza distinzione di sorta – sono “stati santificati mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo”,[7] e perciò non esiste una categoria di santi normali e una di santi eccezionali. Tra i santi ci sono quelli che si santificano di più e quelli che si santificano di meno.

Cattolicità.

La chiesa romana non è stata istituita per tutti gli uomini e non è adatta agli uomini perché, al contrario di quello che i teologi dicono, essa non serve a fare diventare santo nessuno. Come può essere definita utile a fare diventare santi gli uomini una chiesa che distoglie le persone dal volgersi a Cristo per ottenere gratuitamente la salvezza da lui ed essere da lui santificati, e li induce a confidare nelle proprie opere per la propria salvezza? Non è forse vero invece che la chiesa catto­lica romana con le sue perverse dottrine aiuta gli uomini a rimanere peccatori? Un Mussulmano diventa Cattolico? Rimane peccatore. Un Buddista diventa Cattolico romano? Che cambia? Il nome della religione solo, perché peccatore era prima di diventa­re Cattolico e peccatore rimane anche dopo. Cambiano le dottrine, ma l’ex Mussulmano o l’ex Buddista continua a rimanere perduto, perché l’Islam, il Buddismo ed il Cattolicesimo sono religioni che si basano sui meriti umani che non possono affrancare l’uomo dal peccato; cambiano gli atti del culto, ma non cambia il cuore perché il cuore lo può trasformare solo Cristo Gesù mediante il Vangelo della grazia. Proprio quello che la chiesa cattolica romana si rifiuta di annunziare agli uomini. Per quanto riguarda la sua pretesa cattolicità riconosciamo che la chiesa romana é sparsa sulla faccia della terra e che di essa fanno parte persone di tante nazioni, ma non la riconosciamo come la Chiesa universale stabilita da Dio perché non è la Chiesa di Dio sparsa sulla faccia della terra, ma solo una grossa orga­nizzazione religiosa che benché dica di essere cristiana non predica il Vangelo della grazia di Dio ma un suo proprio Vangelo fondato sui meriti dell’uomo anziché sulla grazia di Dio, che non costituisce per nulla una buona notizia. Può forse essere chiama­ta buona novella quella che dice che chi vuole essere salvato deve ricevere i sacramenti; il battesimo una volta sola, la cresima pure, la comunione più spesso possibile, la penitenza almeno una volta all’anno; ed oltre a ciò deve fare, fare, fare più opere buone possibili per guadagnarsi la salvezza eterna. E per giunta dopo avere fatto tutte queste cose egli non può essere sicuro di essere salvato e di andare subito in cielo alla sua morte – perché se lo dicesse peccherebbe di presunzione – perché egli deve andare in purgatorio ad espiare i suoi peccati? No, non può essere definita buona ma cattiva notizia questa della chiesa cattolica romana, perché nella sostanza ha annullato la grazia di Dio rendendo vana la fede.

La Chiesa di Cristo è veramente cattolica, cioè universale, perché di essa fanno parte persone di ogni tribù, popolo, lingua e nazione;[8] che nel luogo della terra dove abitano rendono a Dio un culto in ispirito e verità mediante Cristo Gesù. Nel loro cuore dimora Cristo, sulle loro labbra abbondano le azioni di grazie rivolte a Dio per averli messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Dio ne conosce il numero; noi no. Certo è però che essi sono riconoscibili dalla certezza di essere salvati che possiedono e dai loro frutti di giustizia che portano. Questa è la Chiesa che è utile agli uomini perché annun­cia al mondo la parola della fede che dice che se l’uomo confessa con la sua bocca Gesù come Signore e crede col cuore che Dio l’ha risuscitato sarà salvato.[9] Questa è la buona novella della grazia di Dio; perché afferma che per essere salvati occorre soltanto credere; questo messaggio è utile agli uomini perché da certezza di salvezza eterna a chi lo accetta con tutto il cuore.

Apostolicità.

E’ falso che la chiesa romana sia apostolica perché essa non si attiene agli inse­gnamenti che gli apostoli hanno dato per lo Spirito Santo. Essa si attiene a molti precetti che voltano letteralmente le spalle alla verità che é in Cristo Gesù; quelli insegna, non quelli degli apostoli. Gli apostoli insegnavano che si viene salvati soltanto mediante la fede e loro dicono che la fede non basta; gli apostoli insegnavano che c’è solo un mediatore tra Dio e gli uomini, mentre loro insegnano che oltre a Cristo ci sono tanti altri mediatori tra cui spicca Maria; gli apostoli insegnavano che dopo questa vita c’è solo l’inferno e il paradiso, mentre loro gli hanno aggiunto il purgatorio; gli apostoli mettevano in guardia dagli idoli e loro invece insegnano a servire le statue e le immagini; gli apostoli esortavano a non mentire e loro invece dicono che in alcuni casi si può mentire; ecco alcuni punti in cui la dottrina cattolica romana è l’opposta di quella apostolica. Ed oltre a ciò essa non è neppure governata dai successori degli apostoli, ma solo da uomini morti nei loro falli che si fanno passare per i legittimi successori degli apostoli. Gli apostoli non poterono lasciare dei successori perché l’ufficio che essi aveva­no ricevuto da Dio non era trasmissibile ad altri. Essi trasmise­ro il loro insegnamento e non il loro ministerio. Ma quando mai nella Scrittura il ministerio apostolico veniva trasmesso da chi lo possedeva ad un suo successore? Il ministerio apostolico, come anche qualsiasi altro ministerio, non si riceveva per successione ma per decreto di Dio in virtù di una vocazione celeste. Per questo si deve escludere che gli apostoli abbiano trasmesso il loro ministerio a dei loro successori.

La vera Chiesa di Cristo è sì apostolica perché i suoi membri sono “stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare”;[10] dove per fonda­mento degli apostoli si deve intendere l’insegnamento degli apo­stoli. Quindi ogni chiesa che si attiene fermamente alla dottrina dei santi apostoli è una Chiesa di Cristo, mentre ogni chiesa che rigetta il loro insegnamento non è apostolica.

Romanità.

La Chiesa di Gesù Cristo è sì una, è sì santa, è sì apostolica, e cattolica, ma non è affatto Romana perché il suo capo e colui che la governa non è il capo dello Stato del Vaticano che risiede a Roma, ma Cristo Gesù che dimora alla destra del Padre nei luoghi altissimi. Lui prima di lasciare questo mondo e tornare al Padre non lasciò nessun capo visibile alla sua Chiesa. Per quanto riguarda questa pseudochiesa essa possiede il titolo di romana perché colui che la governa risiede a Roma dove essa dice che l’apostolo Pietro ha esercitato il suo papato e lo abbia trasmesso ai suoi successori a Roma; ma questa del papato di Pietro a Roma e della trasmissione del relativo primato petrino è una favola artificiosamente composta; un qualcosa smentito dalle Scritture e dalla storia.

Quindi se il titolo di Romana si può addurre per questa organizzazione solo perché colui che la comanda è a Roma, certamente non si può applicare alla Chiesa di Gesù Cristo sparsa sulla faccia della terra perché il suo Capo è in cielo e non a Roma.

Concludendo, questa organizzazione non può essere definita neppu­re cristiana ma deve essere definita anticristiana, e questo perché a parole dice di attenersi al capo che é Cristo, ma nei fatti rinnega il suo insegnamento e lo annulla in moltissime maniere, impedendo alle persone di credere nel Vangelo per otte­nere la remissione dei loro peccati.

Sappiamo bene che il concilio Vaticano ha decretato: ‘Se alcuno dirà, che la vera Chiesa di Cristo, fuori della quale nessuno può salvarsi, non sia quella di Roma, che è una, santa, cattolica ed apostolica, sia anatema’;[11] ma a noi non ci importa nulla di questo loro ennesimo anatema perché esso non è verità ma menzogna.

 


[1] Rino Fisichella, Il Catechismo della Chiesa Cattolica, pag. 169

[2] 1 Tess. 5:23

[3] Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 192

[4] Giovanni Bosco (1815-1888) aprì oratori, ospizi e collegi sia in Italia che all’estero. Giuseppe Cafasso (1811-1860) si distinse tra le altre cose nell’assistenza ai morenti; in particolar modo i carcerati e i condannati al patibolo. Giuseppe Cottolengo (1786-1842) si prodigò con i derelitti, i raminghi, i senza tetto ed in particolare gli ammalati privi di assistenza.

[5] Come vedremo in appresso, i santi della chiesa cattolica romana sono dichiarati tali dagli uomini, dopo la loro morte dopo una lunga e costosa prassi, e dopo che si sono accertati almeno quattro miracoli compiuti dal morto.

[6] Ef. 5:25,26

[7] Ebr. 10:10

[8] Cfr. Ap. 5:9

[9] Cfr. Rom. 10:8-13

[10] Ef. 2:20

[11] Concilio Vaticano I, De Eccl. Christi, can. 13; citato da Luigi Desanctis in Compendio di controversie tra la parola di Dio e la teologia romana, ott. ediz. Firenze 1925, pag. 31