I loro oltraggi (passati e presenti) contro di noi; noi ci compiacciamo in essi

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La sacra Scrittura attesta in svariate maniere che i profeti antichi furono oltraggiati, che il Signore Gesù fu oltraggiato e anche gli apostoli di Gesù Cristo furono oltraggiati.

Vediamo ora le Scritture che attestano ciò:

–  Geremia disse: “Io non do né prendo in imprestito, e nondimeno tutti mi maledicono”.[1]

–  Gesù ha detto: “E’ venuto Giovanni non mangiando né bevendo, e dicono: Ha un demonio! E’ venuto il Figliuol dell’uomo mangiando e bevendo, e dicono: Ecco un mangiatore ed un beone, un amico dei pubblicani e de’ peccatori”.[2]

–  Matteo dice che gli scribi e i Farisei dicevano di Gesù: “Costui non caccia i demonî se non per l’aiuto di Beelzebub, principe dei demonî”;[3] Giovanni dice che tra le turbe gli uni dicevano di Gesù: “Travia la moltitudine”;[4] Luca dice che i capi sacerdoti lo accusarono davanti a Pilato dicendo: “Abbiam trova­to costui che sovvertiva la nostra nazione e che vietava di pagare i tributi a Cesare”.[5]

–  Luca dice che a Tessalonica le turbe davanti ai magistrati dissero queste parole contro gli apostoli: “Costoro che hanno messo sossopra il mondo, son venuti anche qua, e Giasone li ha accolti; ed essi tutti vanno contro agli statuti di Cesare, dicen­do che c’é un altro re, Gesù”;[6] ad Efeso Demetrio disse agli artigiani: “Voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato gran moltitudine non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia, dicendo che quelli fatti con le mani non sono dèi”;[7] a Filippi, i padroni della serva che era posseduta e fu liberata mediante l’apostolo Paolo dissero ai magistrati di Paolo e Sila: “Questi uomini, che son Giudei, perturbano la nostra città…”.[8]

Come potete vedere sia i profeti, che Gesù, che gli apostoli furono oltraggiati.

Ora, secondo l’insegnamento di Cristo anche noi che siamo tuttora in vita saremo oltraggiati a cagione del Figliuol dell’uomo infatti lui ha detto: “Se hanno chiamato Beelzebub il padrone, quanto più chiameranno così quei di casa sua!”,[9] ma Egli ci ha detto pure di rallegrarci quando saremo oltraggiati a motivo del suo nome secondo che é scritto: “Beati voi, quando v’oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia. Rallegratevi e giubila­te, perché il vostro premio é grande ne’ cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi”.[10]

Dopo avere detto ciò propongo alla vostra attenzione alcuni passi di un’opera letteraria di Giovanni Perrone (Gesuita che attorno al 1852 era considerato il più grande teologo romano) la quale s’intitola Catechismo intorno al Protestantesimo ad uso del popolo. ‘Questo nome di protestante, e di protestantesimo viene adoperato a significare la ribellione di tutte le moderne sette contro la chiesa Cattolica fondata da Gesù Cristo, ovvero, ciò che riesce al medesimo, la ribellione degli uomini orgogliosi contro Gesù Cristo fondatore della medesima Chiesa’[11] (Il protestantesimo) ‘contiene una dottrina orribile in teoria, ed immorale in pratica, cioè una dottrina oltraggiosa a Dio, oltraggiosa all’uomo, danno­sa alla società, e contraria al buon senso ed al pudore (…) né i pagani, né i turchi non sono mai giunti a tanta empietà di dottrina’;[12] (i Protestanti) ‘possono questi considerarsi come rivol­tosi nati, i quali sono sempre pronti ad ogni novità; e ad ogni sommossa che si ecciti vi accorrono ad occhi chiusi, senza calco­lare né i pericoli loro né i danni altrui (…) Questo puro Vangelo, come lo chiamano, ossia il protestantesimo, non è altro che la irreligione, e la scostumatezza mantellata di belle parole, è il più terribile flagello che pesi sopra l’umanità; esso conduce la società sorda­mente all’anarchia, allo scioglimento…’;[13] ‘Sono la schiuma della ribalderia e della immoralità in ogni paese. Vengono in prima fila alcuni pochi preti e frati apostati sacchi di putridume e di vizii (…) è il rifiuto d’Ita­lia, è il sozzume più vile degli Italiani che passa nelle file dei barbetti. Tutti i malviventi, che non osservano nessuna prati­ca religiosa, tutti i settari venduti al diavolo anima e corpo, tutti gli atei ed increduli che vivono da bestia, sono le reclute più preziose del protestantesimo in Italia (…) (Se costoro preva­lessero) ‘l’Italia diverrebbe un campo di guerre civili le più accanite; il sangue cittadino scorrerebbe per le città e per le campagne; scomparirebbero tutte le istituzioni di carità e di beneficenza cristiana; si farebbe scempio di tutti i buoni; si manderebbero in rovina i più superbi edifici dei quali ora va altiera la nostra penisola’;[14] ‘E’ certo di certezza di fede che quanti cattolici si fanno protestanti, tutti sono dannati, tranne il caso di un sincero pentimento prima di morire coll’abiura degli errori professati. Fuori di questo caso, è di fede che tutti i cattolici che si fanno protestanti, tutti si dannano irremissibilmente per tutta l’eternità (..) Basta il non essere ateo per esserne persuaso’[15]; ‘..li dovete avere in orrore ed in abominazione (…) Intendo dire che al solo sentire a parlare di protestantesimo voi dovete ricolmarvi di spavento, più che se sentiste a parlare di un tentativo d’assassinio contro la vostra vita (…) Il protestantesimo e i fautori del protestantesimo sono nell’ordi­ne religioso e morale ciò che la peste e gli appestati sono nell’ordine fisico’;[16] ‘Questi dobbiamo sfuggirli ad ogni nostro potere, non tenere conversazioni con loro, trattarli insomma dall’odio in fuori, come si trattano i ladri e gli assassini (…) Questo è anzi l’atto più esimio della carità’;[17] ‘Fuggite da loro come dal demonio. Pregate sempre Dio che vi tenga lontano da questi sciagurati apostati corrompi­tori della fede e della morale’.[18] Ecco, come molti nostri fratelli furono considerati dai Cattolici romani circa centocinquanta anni fa in questa nazione.

Adesso vi propongo alcuni estratti da degli articoli apparsi sull’Osservatore Romano sessanta anni fa circa. In uno si legge: ‘Esiste un vero pericolo protestante o meglio anticattolico in Sicilia? La risposta al lettore (…) Il loro motto potrebbe ben essere: non bramo altr’esca. Distruggere la fede dei Padri. E passiamo in rivista i manipoli di questi ‘guastatori’. Poi l’articolista enumera tra gli altri i Valdesi, i Metodisti, i Battisti ed i Pentecostali. Di questi ultimi si esprime così: ‘I pentecostali. Conosciamo anche questi. Pretendono di rivivere la vita della chiesa primitiva. Si radunano in sale pubbliche, dove si legge la bibbia e si cantano inni. Ad un certo punto cominciano ad invocare lo Spirito Santo con alte grida, a contorcersi, a tremare, a battere a terra i ginocchi, a rotolare sul pavimento, a fare miracoli. Sicuro. L’unico e massimo – dati i tempi – fare ridere coloro che vi capitano per caso. Quanto contribuisca questo culto alle malattie nervose, specialmente nelle donne e nei bambini, s’immagina’. Parlando poi dell’evangelizzazione fatta dai Protestanti egli afferma: ‘E non è raro il caso di incontrarsi con gregari del proselitismo acattolico in quasi tutti i ritrovi pubblici, dinanzi le caserme all’uscita od alla ritirata dei soldati, sui treni, sulle tranvie per le strade e per le piazze ove insistentemente vogliono imporre, specie a signore, signorine (…) la loro merce avariata, sulla quale scrivono sovente l’indirizzo delle loro riunioni onde attirare gli incauti e trascinarli così ad abbracciare i loro errori’[19] In un altro articolo si legge: ‘Di una prassi intollerabile per cui la cosiddetta e sia pure per un momento, supposta libertà di proselitismo – niente affatto compresa nella libertà di culto finché culto significa ciò che in italiano non si chiama proselitismo nemmeno per sinonimo – non si limita alla propaganda esercitata mediante sermoni in chiesa, o libri religiosi, o studi e discussioni… degni di questo nome, ma si butta alla sfrenata, subdola, iniqua attività di apostati, di colportori, di mercanti di libri dai titoli ingannevoli, fatta dovunque nelle case, nelle vie, nelle piazze, come si fosse in terra di missione, tra’ barbari, sì che si è potuto stampare e dire che di là dall’Alpi e degli Oceani, si viene in Italia per redimerla dalla superstizione e rivelarle il vero Vangelo. Ed è a questo sconcio carnevale di buffoni, a questo bel concetto ch’essi hanno, a questa bella fama ch’essi vanno diffondendo, della Patria, che un alto funzionario della Direzione Generale dei Culti avrebbe dato l’opera sua sotto veste giuridica quasi a servizio della scienza e della vita religiosa ferite sin qui da una lacuna…’.[20]

Ma oggi come stanno le cose? Anche oggi noi siamo vituperati dai Cattolici romani – sempre per i soliti motivi – perché secondo loro le chiese di cui noi tutti facciamo parte non hanno come fondatore Cristo Gesù ma solo degli uomini, perché rifiutiamo di riconoscere il cosiddetto papa come capo della Chiesa di Dio sulla terra, perché non rendiamo il culto a Maria come fanno loro, e per molte altre ragioni. In poche parole perché rigettiamo la loro tradizione.[21]

A conferma di ciò propongo alla vostra attenzione alcune parole di Amatulli Flaviano, Fondatore e Direttore Generale del Movimento Ecclesiale ‘Apostoli della Parola’. ‘Quelli che escono dalla Chiesa, che Cristo ha fondato personalmente e insegnano altre dottrine, la Bibbia li chiama ANTICRISTI, cioè nemici di Cristo e perturbatori. Per tanto, sono MALEDETTI’;[22] ‘bisogna evitarli per non lasciarsi contaminare dai loro errori’;[23] ‘Non è conveniente leggere o ascoltare propaganda protestante, per non lasciarsi sedurre dai loro errori (…) generalmente quelli che escono dalla vera Chiesa che ha fondato Cristo, per entrare nelle sette, lo fanno per ignoranza’;[24] ‘I pastori protestanti non hanno gli stessi poteri che hanno i pastori della Chiesa Cattolica, perché le loro organizzazioni religiose sono state fondate da uomini, separati dalla Chiesa fondata da Cristo e alla quale diede i suoi poteri’;[25] ‘Anche i fratelli separati hanno il diritto di predicare la Parola di Dio? No. I fratelli separati non hanno nessun diritto di predicare la Parola di Dio (…) Se lo fanno, è per proprio conto, senza nessuna garanzia da parte di Dio’;[26] ‘Secondo la Bibbia, sono anticristi tutti coloro che escono dalla Chiesa di Cristo e l’attaccano (…) In questo senso, sarebbero anticristi i fratelli separati, che sono usciti dalla Chiesa di Cristo e stanno cercando tutti i modi per danneggiarla’.[27] E questo in pieno dialogo ecumenico! Così mentendo, i Cattolici romani ancora oggi dicono ogni sorta di male contro di noi a motivo del Vangelo: ma noi siamo felici di essere reputati degni di essere vituperati a cagione di Cristo come lo sono stati in questa nazione e in molte altre molti nostri fratelli dai loro predecessori, ancora prima che noi nascessimo. Fratelli nel Signore, come dice Pietro: “Se siete vituperati per il nome di Cristo, beati voi! perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su voi”.[28]

 


[1] Ger. 15:10

[2] Matt. 11:18,19

[3] Matt. 12:24

[4] Giov. 7:12

[5] Luca 23:2

[6] Atti 17:6,7

[7] Atti 19:26

[8] Atti 16:20

[9] Matt. 10:25

[10] Matt. 5:11,12

[11] Giovanni Perrone, Catechismo intorno al Protestantesimo ad uso del popolo, Roma 1854, pag. 10. Questo libro del Perrone a suo tempo fu sparso a piene mani dai preti per tutti i paesi d’Italia.

[12] Giovanni Perrone, op. cit., pag. 22,23

[13] Ibid., pag. 44,45

[14] Ibid., pag. 70, 73, 75

[15] Ibid., pag. 102,103

[16] Ibid., pag. 109

[17] Ibid., pag. 112,113

[18] Ibid., pag. 115

[19] L’Osservatore Romano, 25 Aprile 1934, pag. 2

[20] L’Osservatore Romano, 7 Aprile 1934, pag. 2

[21] D’altronde non si capisce perché le cose dovrebbero essere differenti quando la chiesa cattolica romana è la stessa di secoli fa e noi continuiamo a riprovare tutte le sue eresie ed imposture come facevano esattamente i nostri fratelli che ci hanno preceduto. Sappiate dunque che c’è da preoccuparsi quando si sente dire che taluni Evangelici sono ben visti e stimati da zelanti preti cattolici o da altri zeloti della gerarchia cattolica perché questo significa che essi hanno smesso di riprovare e confutare pubblicamente le eresie papiste per accattivarsi la loro amicizia e rispetto, e per non aver noie.

[22] Amatulli Flaviano, La Chiesa Cattolica e le sette protestanti, Putignano 1991, pag. 19. Il libro ha l’Imprimatur.

[23] Amatulli Flaviano, op. cit., pag. 20

[24] Ibid., pag. 21

[25] Ibid., pag. 31

[26] Ibid., pag. 43

[27] Ibid., pag. 152

[28] 1 Piet. 4:14