La battaglia di Harmaghedon, il ritorno di Cristo, la prima risurrezione, il millennio, la sorte di Satana, la seconda risurrezione e il giudizio degli empi

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Abbiamo visto per sommi capi cosa insegnano gli Avventisti a ri­guardo del ritorno di Cristo, delle risurrezioni, del regno millenario e del castigo che subiranno il diavolo e gli empi. Naturalmente tra tutte le cose che essi insegnano ci sono delle cose giuste; prima fra tutte il ritorno glorioso e visibile di Cristo, e poi che i giusti risusciteranno all’inizio del millennio e che gli empi risusciteranno alla fine dei mille anni per essere puniti. Ma ci sono diverse cose false che sono mescolate assieme alle vere e che essi credono ugualmente; noi vogliamo confutare proprio queste.

La battaglia di Harmaghedon, il ritorno di Cristo, la prima risurrezione, il millennio, la sorte di Satana, la seconda risurrezione e il giudizio degli empi

 

La battaglia di Harmaghedon.

Cominciamo col dire qualcosa a proposito della battaglia di Harmaghedon, battaglia di dimensioni uniche nella storia dell’umanità che deve avere luogo prima del ritorno di Cristo. Essa si combatterà in un luogo preciso del territorio di Israele, ossia presso il monte di Meghiddo. Nel libro dell’Apocalisse si legge infatti: “Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e l’acqua ne fu asciugata affinché fosse preparata la via ai re che vengono dal levante. E vidi uscir dalla bocca del dragone e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane; perché sono spiriti di demonî che fan de’ segni e si recano dai re di tutto il mondo per radunar­li per la battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente… Ed essi li radunarono nel luogo che si chiama in ebraico Harmaghe­don”.[1] Come potete vedere Giovanni dice che prima che ad Harmaghedon si radunino i re di tutto il mondo Dio prosciugherà il fiume Eufrate per preparare la via ai re che vengono da Levante. Poi l’apostolo dice che i re di tutto il mondo verranno radunati per la grande battaglia da degli spiriti immondi, che lui stesso vide, in un luogo chiamato Harmaghedon, ossia il monte di Meghiddo. Questa località si trova nel territorio d’Israele e nell’antichità fu teatro di grandi battaglie, tra cui segnaliamo quella tra l’eser­cito di Giuda capeggiato dal re Giosia e quello di faraone Neco; in quella battaglia il re Giosia morì.[2] Quindi è errato pensare che Harmaghedon sia da intendere simbolicamente (come anche è errato pensare che il prosciugamento dell’Eufrate sia da intendere simbolicamente).

Il ritorno di Cristo e la risurrezione dei giusti.

In quel luogo, che si chiama in ebraico Harmaghedon, la bestia e i re della terra (che saranno di un medesimo pensiero, e per questo essi daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia) guerreggeranno contro Cristo che cavalcherà un cavallo bianco e contro l’esercito suo,[3] ma Egli “li vincerà, perché egli è il Signor dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e fedeli”.[4] La bestia e il falso profeta verranno presi e gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, e il rimanente sarà ucciso con la spada che esce dalla bocca di colui che cavalcherà il cavallo bianco, cioè Gesù Cristo. Dei loro cadaveri si satolleranno gli uccelli del cielo che verranno chiamati a questo convito da un angelo del Signore con queste parole: “Venite, adunatevi per il gran convito di Dio, per mangiar carni di re e carni di capitani e carni di prodi e carni di cavalli e di cavalieri, e carni d’ogni sorta d’uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi”.[5]

Veniamo ora alla risurrezione dei giusti che è la prima risurrezione. La Scrittura insegna che non ci saranno credenti privilegiati che risusciteranno prima del ritorno di Cristo, perché tutti i giusti morti risusciteranno contempora­neamente alla venuta di Cristo. Paolo infatti dice ai Tessaloni­cesi: “Il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi…”.[6] E’ quindi del tutto priva di ogni fondamento scritturale la dottrina avventista che i credenti morti nella fede del messaggio del terzo angelo ‘predicato dal 1846 in poi’ avranno il privilegio di risuscitare prima degli altri. Anche per quanto riguarda la risurrezione di coloro che condannarono e trafissero Gesù, che secondo gli Avventisti avverrà prima che Cristo ritorni per permettergli di assistere al suo ritorno, si deve dire che è priva di fondamento scritturale: di certo lo vedranno tornare pure loro, ma affermare che risusciteranno poco prima del ritorno di Cristo per assistere al suo ritorno e agli onori che saranno concessi ai santi è cosa priva di ogni fondamento scritturale.

Per quanto riguarda la descrizione della White dell’apparizione nel cielo della mano con le due tavole di pietra con su scritte le dieci parole, e la disperazione in quel giorno di coloro che non avranno insegnato ed osservato il sabato diciamo che si tratta di menzogne perché la Scrittura insegna che tutti coloro che sono nati di nuovo, pur non avendo osservato il sabato come dice la legge (e questo lo ribadiamo giustamente perché essi non sono più sotto la legge), saranno salvati e non condannati. Paolo dice che non c’è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù,[7] e questa è la ragione per cui egli dice che quel che importa è l’esser una nuova creatura, perché egli sapeva che è diventando una nuova creatura in Cristo che si viene liberati dall’ira a venire. Non è affatto mettendoci a osservare il sabato che possiamo essere sicuri di essere salvati dall’ira a venire, ma solo rimanendo nella fede e dimorando nel suo amore. Giovanni dice: “Figliuoletti, dimorate in lui, affinché, quando egli apparirà, abbiam confidanza e alla sua venuta non abbiam da ritrarci da lui coperti di vergogna”.[8] E dimorare in lui, lo sappiano bene gli Avventisti questo, significa credere nel nome del Figliuolo di Dio e amarci gli uni gli altri. Perché lo stesso apostolo dice più avanti: “E questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del suo Figliuolo Gesù Cristo, e ci amiamo gli uni gli altri, com’Egli ce ne ha dato il comandamento. E chi osserva i suoi comandamenti dimora in Lui…”.[9] Qui non si tratta di osservare il sabato o meno, ma di credere e di amare i fratelli. E’ pienamente legittima dunque la nostra diffidenza nei confronti degli Avventisti del settimo giorno, perché essi parlando come fa la White fanno dipendere la salvezza finale di una persona dall’osservanza del sabato e non dalla sua fede in Cristo. Avete compreso dunque perché gli Avventisti si studiano di annunciare agli uomini più il sabato che Cristo: perché alla fin fine per loro credere in Cristo non è sufficiente per salvarsi perché alla fede va aggiunta l’osservanza del sabato! Avete compreso il perché quando si parla con loro è subito scontro aperto sul sabato? Perché per loro è di suprema importanza! E poi come possiamo, dopo avere letto le eloquenti parole della White, onestamente credergli quando essi affermano che per loro la salvezza è solo per grazia?

L’incatenamento di Satana.

Passiamo ora all’incatenamento di Satana che gli Avventisti inter­pretano simbolicamente. Giovanni dice: “Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e avea la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico, che è il Diavolo e Satana e lo legò per mille anni, lo gettò nell’abisso che chiuse e suggellò sopra di lui onde non seducesse più le nazioni finché fossero compiti i mille anni; dopo di che egli ha da essere sciolto per un pò di tempo”.[10] Da quello che dice l’apostolo quindi, Satana sarà lette­ralmente legato e gettato nell’abisso per mille anni e non potrà più sedurre le nazioni sulla terra. Dunque siccome l’incate­namento di Satana è letterale, bisogna dire che il suo vagare per la terra desolata e nel caos con tutte le iniquità degli uomini su di lui è una fantasticheria. A riguardo di queste ultime loro asserzioni non si può non riconoscere che la fallace interpretazione allegorica data al capro destinato ad Azazel ha portato gli Avventisti a negare un letterale incatenamento di Satana all’inizio del millennio (ed anche l’instaurazione del regno di Cristo sulla terra durante il millennio), perché hanno dovuto far vagare il ‘capro-Satana’ per il deserto, e questo deserto lo hanno trovato nella terra. Ancora una volta dobbiamo farvi notare come un antiscritturale senso allegorico porta sempre a negare qualche Scrittura. Ecco perché occorre stare molto attenti ai sensi allegorici dati, perché se un senso allegorico è errato le spiegazioni che saranno date per sostenerlo a tutti i costi porteranno a negare qualche dottrina o il significato letterale di qualche passo della Scrittura.

Il regno millenario.

Passiamo ora al regno millenario. La Scrittura insegna che i santi regneranno sulla terra durante quei mille anni e non in cielo. E’ scritto infatti: “Ne hai fatto per il nostro Dio un regno e de’ sacerdoti; e regneranno sulla terra”,[11] ed anche: “Il suo dominio si estenderà da un mare all’altro, e dal fiume sino alle estremità della terra”.[12] E ciò è confermato dal fatto che nell’Apocalisse è scritto che dopo che Satana sarà sciolto dalla sua prigione e sedurrà le nazioni ai quattro canti della terra esse “salirono sulla distesa della terra e attorniarono il campo dei santi e la città diletta; ma dal cielo discese del fuoco e le divorò”,[13] Ora, dov’era questo campo dei santi se non sulla distesa della terra? Dire quindi come fanno loro che i santi durante il millennio non regneranno sulla terra significa andare contro la Scrittura.

Il giudizio degli empi.

Per quanto riguarda il giudizio degli empi che secondo gli Avventisti avverrà durante il millennio esso annulla la dottrina del giudizio del gran giorno descritto nell’Apocalisse che avverrà alla fine dei mille anni quando risusciteranno tutti gli empi secondo che è scritto: “Poi vidi un gran trono bianco e Colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggiron terra e cielo; e non fu più trovato posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro”.[14] Per gli Avventisti infatti durante il millennio avverrà un giudizio investigativo (del tipo di quello in atto adesso nei confronti dei credenti) nei confronti dei peccatori mediante il quale sarà stabilita la pena da infliggere ai peccatori, mentre alla fine del millennio avverrà solo l’ese­cuzione del giudizio. Ma la Scrittura insegna che durante il millennio i santi non giudicheranno il mondo e neppure gli angeli decaduti; perché questo avverrà nell’ultimo giorno dopo che il cielo e la terra scompariranno e il loro posto sarà preso dai nuovi cieli e la nuova terra. Che sia così lo si deduce anche dalle parole di Gesù ai suoi discepoli: “Io vi dico in verità che nella nuova creazio­ne, quando il Figliuol dell’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che m’avete seguitato, sederete su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele”.[15] Quindi i santi (gli apostoli giudicheranno in particolare le dodici tribù di Israele) giudicheranno sì il mondo e gli angeli ribelli, ma dopo il millennio al tempo fissato da Dio.

 


[1] Ap. 16:12-14,16

[2] Cfr. 2 Cron. 35:20-24

[3] Cfr. Ap. 17:13; 19:19

[4] Ap. 17:14

[5] Ap. 19:18

[6] 1 Tess. 4:16

[7] Cfr. Rom. 8:1

[8] 1 Giov. 2:28

[9] 1 Giov. 3:23-24

[10] Ap. 20:1-3

[11] Ap. 5:10

[12] Zacc. 9:10

[13] Ap. 20:9

[14] Ap. 20:11-12

[15] Matt. 19:28