Secondo la Scrittura non si può identificare il rimanente della progenie con il movimento avventista

Gli Avventisti del Settimo Giorno – Indice  >  Il rimanente della progenie e l’autorità degli scritti di Ellen G. White  >  Il rimanente della progenie  >  Confutazione – Secondo la Scrittura non si può identificare il rimanente della progenie con il movimento avventista

Gli Avventisti si identificano nel rimanente della progenie (escludendo da esso i credenti delle altre Chiese) perché fanno i seguenti errori. Primo: essi ritengono il quarto comandamento del Decalogo ancora in vigore e quindi obbligatorio come sotto la legge, e dato che loro lo ‘osservano’ di conseguenza essi osservano i comandamenti di Dio. Secondo: essi ritengono che dato che il dono di profezia si manifestò in Ellen G. White (per cui la White era una profetessa) e questo dono è strettamente collegato allo spirito di profezia che è la testimonianza di Gesù, loro hanno la testimonianza di Gesù.

Per quanto riguarda il sabato abbiamo già dimostrato che noi non lo dobbiamo osservare perché ombra di cose avvenire, ombra che in Cristo è stata abrogata mediante la sua morte. Di conseguenza tra i comandamenti di Dio che la progenie della donna serba non ci può essere il comandamento sul sabato. Come d’altronde non ci possono essere i comandamenti relativi ai cibi impuri, e il comandamento della decima, perché anche questi sono stati abrogati da Cristo mediante la sua morte. Che poi voglio ribadire che gli Avventisti non osservano il sabato esattamente come dice la legge di Mosè, difatti loro di sabato accendono il fuoco per riscaldarsi, cosa espressamente vietata dalla legge. O l’ordine sul sabato lo si osserva tutto o non lo si osserva per nulla; non è ammesso dalla legge che il sabato si accenda il fuoco nelle proprie dimore. Voglio anche ribadire che gli Avventisti ordinando l’astensione da ogni tipo di carne, vanno contro la legge che permette di cibarsi di alcune carni di animali; per cui essi nella loro ignoranza si mettono audacemente contro la legge che è santa, giusta e buona. Se dunque la progenie della donna ritiene i comandamenti di Dio – ammesso e non concesso che tra questi comandamenti ci sia quello di non mangiare le carni impure della legge – si deve dire che gli Avventisti stessi non ritengono i comandamenti di Dio perché ordinano persino di astenersi dalle carni pure secondo la legge di Mosè.

Per quanto riguarda il fatto che il dono di profezia si manifestò in Ellen G. White siamo pienamente persuasi che questa affermazione è falsa perché Ellen G. White non aveva questo dono dello Spirito Santo. Dono che vi ricordo non costituisce profeta chi lo ha perché per essere profeti occorre avere oltre al dono di profezia i doni di rivelazione. Ma ammettiamo per un momento che Ellen G. White avesse il dono di profezia; questo non darebbe agli Avventisti il diritto di definirsi la progenie della donna. Il dono di profezia infatti è semplicemente uno dei doni dello Spirito Santo che Dio distribuisce tuttora secondo la sua volontà a uomini e donne in mezzo al suo popolo. Di conseguenza questo dono è tuttora nella sua Chiesa, e si manifesta tramite coloro che lo hanno ricevuto. Dunque quand’anche ammettessimo che la White aveva ricevuto questo dono questo non farebbe di coloro che le hanno dato ascolto un gruppo particolare di credenti possedenti qualcosa che gli altri non hanno (che gli Avventisti si ritengono una categoria di discepoli di Cristo a parte, particolarmente privilegiata per aver avuto nel loro mezzo una grande profetessa si evince nel leggere i loro scritti dove compare spesso l’espressione ‘lo Spirito di Profezia’, o ‘le Testimonianze’ per indicare l’illuminazione divina concessa da Dio tramite la White alla chiesa del rimanente che gli altri cristiani non hanno). E poi, sempre nel caso ammettessimo che la White aveva il dono di profezia, questo non le avrebbe dato nessun diritto di insegnare perché Paolo ha detto espressamente: “Non permetto alla donna d’insegnare… la donna impari in silenzio”.[1] La White dunque avrebbe dovuto imparare invece che mettersi ad insegnare ed andare così contro il comandamento di Dio. Se lei era guidata dallo Spirito Santo avrebbe dovuto dare un esempio a tutte le donne, profetizzando ma non insegnando. Profetizzando perché la Parola di Dio permette alla donna di profetizzare difatti Filippo aveva quattro figliuole che profetizzavano, e il profeta Gioele dice che “le vostre figliuole profeteranno”,[2] ma non insegnare perché – come prima detto – questo è vietato alla donna. Ma la White era una profetessa, dicono gli Avventisti. E perché, noi domandiamo, i profeti insegnano? Non sono forse i dottori preposti ad insegnare? O gli anziani della chiesa? O il pastore? I profeti profetizzano e quando hanno delle rivelazioni le riferiscono, ma non insegnano la Parola di Dio. E poi anche ammettendo che la White fosse una profetessa per logica dato che alla donna non è permesso insegnare neppure lei avrebbe potuto farlo. E che insegnò la White? Che rivelazioni riferì? Ella insegnò diverse dottrine che non hanno nulla a che fare con la sana dottrina come la pula non ha nulla a che fare con il grano e proclamò di avere avuto delle ‘visioni’ che guarda caso conferma­vano queste sue eresie; non basta tutto ciò per capire che la White non fu chiamata da Dio ad insegnare e che quelle ‘visioni’ erano frutto della sua immaginazione e non la manifestazione dello Spirito Santo? Lo Spirito della verità non può averle mostrato Gesù passare nel 1844 dal luogo santo al luogo santissimo nel santuario celeste, e neppure che il sabato si deve ancora osservare, e neppure che ci si deve astenere dalla carne, dal vino e dalle bevande alcooliche, od averle detto che l’adulterio annulla il vincolo matrimoniale e permette di passare a nuove nozze. Non ha dunque per nulla ragione Roger Coon quando dice con orgoglio: ‘Ellen White fu un vero profeta; e come Pietro anche noi possiamo dire che ‘non siamo andati dietro a favole artificiosamente composte’ quando abbiamo creduto in questa profetessa dei tempi moderni’.[3] Perché purtroppo gli Avventisti sono rimasti sedotti dai vani ragionamenti di una donna apparentemente ispirata. Ma su Ellen G. White e la posizione degli Avventisti nei suoi con­fronti torneremo più avanti.

Ma allora chi forma il rimanente della progenie? E’ detto chiaramente: chi “serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù”, quindi coloro che credono in Gesù e rendono testimonianza di lui e osservano la sua parola. Non possiamo però dire che i credenti di questa generazione siano quel rimanente della progenie di cui si parla nell’Apocalisse; ossia non possiamo dire che i credenti di questa generazione tuttora viventi saranno quel rimanente della progenie combattuta in quella maniera dal diavolo infuriato predetta nell’Apocalisse. Comunque sia, gli Avventisti errano nell’applicare questa Scrittura a loro stessi, perché oltre che a interpretare male quelle parole, così dicendo si innalzano in qualche maniera sui credenti che si trovano nelle varie denominazioni cristiane, perché ritengono di essere la parte principale di questa progenie chiamata a proclamare certe verità trascurate e dimenticate, quale l’osservanza del sabato, l’asten­sione dai cibi, il giudizio investigativo ed altre cose. Certo è che così parlando essi si presentano come gli unici in seno alla Chiesa che possiedono il completo messaggio da dare all’umanità. Da come parlano, essi hanno ricevuto una luce maggio­re da Dio perché osservano il sabato. Ma come si fa a definire luce l’osservanza di un precetto della legge abolito da Cristo che noi non siamo chiamati ad osservare? E se per luce si intende il divieto di mangiare la carne o certi tipi di carne, o la dottrina del giudizio investigativo, noi diciamo: Ma come si fa a chiamare luce il divieto di mangiare la carne o il divieto di mangiare i cibi considerati impuri dalla legge quando questo divieto è una dot­trina di demonî? Ma come si fa a chiamare luce il giudizio inve­stigativo che non fa altro che offuscare non poco l’opera di espiazione compiuta da Cristo? E tutto ciò sarebbe il frutto dello spirito di profezia che si manifestò in Ellen G. White? In verità queste dottrine non sono il frutto della luce ma delle tenebre; non procedono dallo spirito di profezia ma dallo spirito dell’errore!

Con questo discorso abbiamo voluto dimostrare che l’osservanza del sabato e il ministerio di Ellen G. White non sono affatto dei segni distintivi del rimanente della progenie perché vanno contro la parola di Dio (per quanto riguarda il ministerio di Ellen G. White va detto però che non tutte le cose che ha dette sono errate), e che perciò gli Avventisti non hanno nessun diritto di dire che essi sono stati suscitati da Dio a proclamare al mondo il sabato, l’ora del giudizio investigativo e la loro riforma sanitaria che implica l’astensione dalla carne. Con ciò non vogliamo dire che tra gli Avventisti non ci siano veri credenti, ma solo che essi errano grande­mente nell’innalzarsi in questa maniera e nel cercare di convin­cerci di dare ascolto al loro particolare messaggio.

Oltre a ciò vogliamo dire che se da un lato neghiamo nella maniera assoluta che Dio abbia suscitato il Movimento Avventista per restaurare l’osservanza del sabato ed altri loro precetti smentiti dalla Scrittura, perché il Vangelo con quei loro precetti viene danneg­giato e i credenti ingannati, dall’altro crediamo che Dio in ogni tempo abbia suscitato in seno al suo popolo dei credenti per mettere enfasi su alcune parti del consiglio di Dio dimenticate o trascurate in quel periodo dal suo popolo, per l’edificazione della sua Chiesa. Queste parti del consiglio di Dio a cui faccio riferimento sono il battesimo per immersione, il battesimo con lo Spirito Santo, i doni dello Spirito Santo, la santificazione ed altre. Ma questo non deve portare nessuno a ritenere questi credenti ‘speciali’ o di una categoria superiore alla media. Essi sono dei membri del corpo di Cristo che a suo tempo con la grazia di Dio hanno fatto quello che Dio aveva decretato facessero per l’edificazione della sua Chiesa.

Infine vogliamo fare notare una incongruenza nella dottrina avventista del rimanente della progenie della donna. Da un lato gli autori di Questions on Doctrine affermano che, quantunque essi sono il rimanente della progenie descritto in Apocalisse, essi non si ritengono i soli salvati, i soli figliuoli di Dio, i soli membri del popolo di Dio perché ritengono che ci sono dei credenti sia nelle denominazioni protestanti e sia nella chiesa cattolica romana, ma dall’altro la profetessa degli Avventisti nei suoi scritti afferma in svariate maniere che il solo popolo di Dio è quello che osserva il sabato. Ecco le sue dichiarazioni: ‘Oggi i nemici della vera chiesa considerano il piccolo gruppo che osserva il sabato come un Mardocheo alla porta del re. Il rispetto del popolo di Dio per la sua legge è un costante rimprovero per coloro che non temono l’Eterno e non riconoscono la santità del sabato’.[4] ‘Io vidi che il santo Sabato è, e sarà, il muro di separazione tra il vero Israele di Dio e gli incredu­li..’;[5] ‘Per quelli che riveriscono il Suo santo giorno, il Sabato è un segno che Dio li riconosce come il suo popolo scelto…’[6]; ‘Come il Sabato era il segno che distinse Israele quando essi uscirono fuori dall’Egitto per entrare nella Canaan terrena, così è il segno che ora distingue il popolo di Dio come essi escono fuori dal mondo per entrare nel riposo celeste. Il Sabato è un segno della relazione esistente fra Dio e il Suo popolo, un segno che essi onorano la Sua legge. Esso distingue i Suoi leali sudditi dai trasgressori’;[7] ‘Oggi, come ai giorni di Elia, la linea di demarcazione fra gli osservatori dei comandamenti di Dio e gli adoratori di falsi dèi è chiaramente tracciata’.[8]

Come potete vedere le dichiarazioni degli autori di Questions on Doctrine non si conciliano affatto con le affermazioni di Ellen G. White. Quindi la posizione avventista è abbastanza ambigua e contraddi­cente su questo punto. Una cosa è certa; alla luce di quello che ha affermato Ellen G. White e di quello degli autori del libro sopra citato gli Avventisti mostrano doppiezza nel parlare, una doppiezza che ci induce a diffidare di loro. Perché non compren­diamo come essi facciano a definire Ellen G. White una messaggera del Signore le cui istruzioni sono ispirate dal Signore, e nello stesso tempo contraddirla in questa maniera. Sarebbe meglio quindi per loro dichiarare apertamente che Ellen G. White errò nel parlare in quella maniera. Ma come farebbero a dichiarare queste sue affermazioni false e nello stesso tempo dichiarare che ella aveva il dono di profezia e i suoi scritti sono ispirati dal Signore? Noi riteniamo che gli Avventisti si trovino in non piccolo imbarazzo nel dovere affermare che Ellen G. White non errò mai nell’insegnamento e nello stesso tempo nel volere dimostrare ai non Avventisti che loro non si considerino i soli figli di Dio sulla terra. E questo imbarazzo sfocia inevitabilmente in aperte contraddizioni con lo ‘spirito della profezia’!!! Ecco quello che succede quando si vogliono difendere a tutti i costi delle dot­trine false.

 


[1] 1 Tim. 2:11-12

[2] Atti 2:17

[3] Roger W. Coon, op. cit., pag. 28.

[4] Ellen G. White, Profeti e Re, pag. 303-304

[5] Citazione tratta da una lettera a Joseph Bates scritta il 7 Aprile 1847, che si trova in A Word to the Little Flock”, pag. 18-19: citato da Hoekema, op. cit., pag. 397

[6] Ellen G. White, Testimo­nies, Vol. VI, pag. 350

[7] Testimonies, Vol. VI, pag. 349

[8] Ellen G. White, Profeti e Re, pag. 105