Cristo quando morì scese nell’Ades a predicare

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Evidentemente non ci si può aspettare che gli Avventisti credano che quando Gesù morì andò nello spirito a predicare a degli spiriti ritenuti in un carcere sotterraneo, e questo perché essi negano categoricamente che l’uomo abbia un’anima che dopo morto continua a vivere. Come vedemmo a suo tempo, anche i Testimoni di Geova negano che Cristo tra la sua morte e la sua risurrezione andò a predicare agli spiriti ritenuti in carcere. La spiegazione però che danno gli Avventisti a quelle parole di Pietro è differente da quella che gli danno i Testimoni di Geova; difatti come abbiamo visto gli Avventisti ritengono che questa predicazione di Cristo di cui parla Pietro, fu compiuta dallo spirito di Cristo per mezzo di Noè ai giorni di Noè. Ma una tale spiegazione è falsa per i seguenti motivi.

Innanzi tutto perché la predicazione nello spirito compiuta da Cristo, di cui parla Pietro, è citata dopo che viene detto: “Essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito”,[1] per cui è logico ritenere che si tratti di una predicazione compiuta da Cristo senza il corpo dopo che spirò sulla croce. D’altronde lo stesso Pietro poco dopo dice: “Per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti”,[2] per cui non si può pensare che questa predicazione è quella fatta da Noè perché il patriarca predicò a persone vive fisicamente.

In secondo luogo perché la predicazione compiuta da Cristo fu rivolta a degli spiriti ritenuti in carcere, per cui non a esseri umani viventi sulla terra. Questo luogo chiamato carcere, che indica un luogo invisibile sotto terra, è menzionato anche da Isaia in queste parole: “In quel giorno, l’Eterno punirà nei luoghi eccelsi l’esercito di lassù, e giù sulla terra, i re della terra; saranno raunati assieme, come si fa de’ prigionieri nel carcere sotterra; saranno rinchiusi nella prigione, e dopo gran numero di giorni saranno puniti”.[3] Anche l’apostolo Paolo conferma che Gesù nello spirito andò in un luogo sottoterra quando dice: “Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigioni ed ha fatto dei doni agli uomini. Or questo è salito che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra?”.[4]

In terzo luogo perché Pietro poco dopo dice che “è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti”,[5] e dato che ai giorni di Noè l’Evangelo ancora non era stato rivelato è impensabile che il patriarca predicò ai suoi contemporanei il Vangelo.

Ma allora, qualcuno dirà, voi credete che esista una seconda opportunità di salvezza dopo morti? Affatto, perché la Scrittura dice che è stabilito che l’uomo muoia una volta dopo di che viene il giudizio.[6] Ma nello stesso tempo crediamo che quella di cui parla Pietro fu una reale predicazione fatta da Cristo nello spirito a degli spiriti ritenuti nel carcere sotterraneo, spiriti che al tempo di Noè erano stati ribelli. Anche se non comprendiamo appieno le parole di Pietro, non abbiamo il diritto di storcere il loro chiaro significato.

 


[1] 1 Piet. 3:18

[2] 1 Piet. 4:6

[3] Is. 24:21-22

[4] Ef. 4:8-9

[5] 1 Piet. 4:6

[6] Cfr. Ebr. 9:27