La predestinazione

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La dottrina avventista

Dio non ha predestinato alcuni alla salvezza ed altri alla perdizione.

Nel Dizionario di dottrine bibliche alla voce ‘predestinazione’ leggiamo: ‘Con predestinazione si intende abitualmente riferirsi al fatto che la salvezza dell’uomo o, per converso, la sua perdizione, dipendano da una decisione divina preesistente all’uomo stesso. (…). Che tale concetto sia presente nel testo biblico è un fatto incontestabile affermato con chiarezza in Rom. 8:29 ed Ef 1:5 anche se la predestinazione viene sempre messa in relazione alla salvezza e mai alla perdizione degli uomini, fatto significativo che incoraggia a sostenere la prospettiva illustrata più avanti. Il problema nasce quando si cerca di comprendere quali siano gli elementi che determinano la decisione divina di salvare o perdere. (…) Anche se l’uso che stiamo per fare del termine predestinazione non è attestato nelle Scritture – lo è però il concetto – si potrebbe dire che, sul piano ideale della volontà di Dio, tutti gli uomini sono predestinati alla salvezza. Infatti ‘la grazia di Dio’ è portatrice di salvezza per ‘tutti gli uomini’ (Tito 2:11). Non tutti però la ricevono e di conseguenza la volontà di Dio rimane efficace solo nei confronti dei credenti. Così, se sul piano della volontà ideale di Dio, tutti sono predestinati alla salvezza, su quello della realtà concreta, predestinati sono soltanto i credenti ed è in questa accezione che si ritrova il termine nel NT’.[1] In altre parole per gli Avventisti tutti gli uomini furono creati per lo stesso destino, cioè la salvezza; il fatto però che non tutti nella pratica hanno lo stesso destino è dovuto al fatto che alcuni accettano la salvezza ed altri la rigettano. Dio sapeva che alcuni avrebbero accettato la salvezza e che altri l’avrebbero rifiutata, ma non predestinò i primi ad accettarla e i secondi a rifiutarla. Lui preconobbe tutto ciò ma non predestinò tutto ciò e quindi non fece in modo che ciò avvenisse. Lui insomma non c’entra niente in questo; è l’uomo che sceglie o non sceglie di essere salvato perché egli è libero e Dio non interferisce nelle sue scelte. Questo concetto è espresso in Questions on Doctrine in questi termini: ‘L’uomo è libero di scegliere o di rigettare l’offerta della salvezza tramite Cristo; noi non crediamo che Dio abbia predeterminato che alcuni uomini saranno salvati ed altri perduti’.[2]

 


[1] Dizionario di dottrine bibliche, pag. 304,305

[2] Questions on Doctrine, pag. 23