I figliuoli di Dio che si accoppiarono con le figlie degli uomini

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La dottrina avventista

Erano anch’essi discendenti di Adamo.

Ellen G. White scrisse: ‘I due gruppi rimasero a lungo separati. I discendenti, a partire dal luogo del loro primo insediamento, si espansero e occuparono pianure e valli che i figli di Seth avevano abitato; e quest’ultimi, per evitare di essere condizionati dai discendenti di Caino, si rifugiarono sulle montagne dove stabilirono la loro dimora. Finché tale separazione esistette, i discendenti di Seth conservarono tutta la purezza dell’adorazione di Dio; ma col passare del tempo un po’ alla volta si unirono con gli abitanti delle valli, e ciò provocò in loro conseguenze molto negative. ‘I figliuoli di Dio videro che le figliuole degli uomini erano belle’. I figli di Seth, attratti dalla bellezza delle figlie dei discendenti di Caino offesero il Signore imparentandosi con loro. Molti adoratori di Dio si fecero sedurre dal peccato, così allettante e sempre presente davanti a loro, tanto da perdere quel carattere santo che solo loro avevano. Unendosi con i depravati ne condivisero lo spirito e l’atteggiamento, dimenticarono il settimo comandamento ‘e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte’.[1] La White viene confermata da Gianluigi Lippolis in questi termini: ‘Il capitolo VI della Genesi ci fa sapere che in quei tempi l’umanità si era enormemente moltiplicata, e che, a causa della crescente malvagità degli uomini ‘l’Eterno disse: Lo spirito mio con contenderà per sempre con l’uomo; poiché, nel suo traviamento, egli non è che carne; i suoi giorni saranno quindi centovent’anni’ (Genesi 6:3). Che cosa aveva indotto Dio a prendere questa decisione? L’umanità si era enormemente moltiplicata e si erano formate due categorie di persone. La prima comprendeva ‘i figliuoli di Dio’, la seconda ‘i figliuoli degli uomini’. I primi avevano conservato la fede di Abele e di Enoc, gli altri seguivano le orme di Caino, perfetta immagine dell’empio. Queste due categorie, forse numericamente uguali, si moltiplicarono fra di loro per mezzo di connubi carnali. Agli occhi di Dio ogni simile unione non può che avere effetti disastrosi, conseguenze funeste’.[2]

 


[1] Ellen G. White, Conquistatori di pace, pag. 55

[2] Gianluigi Lippolis ‘Al tempo del diluvio’ in Il Messaggero Avventista, Gennaio 1967, pag. 4