Storia del natale

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Vediamo innanzi tutto come è nata questa festa. Originariamente la Chiesa non celebrava la nascita di Gesù. Col passare del tempo, tuttavia, i Cristiani d’Egitto cominciarono a considerare il 6 Gennaio come data della natività. L’usanza di celebrare la nascita di Gesù in quel giorno si andò diffondendo in tutto l’Oriente e risulta come data per acquisita all’inizio del IV secolo. Più o meno nella stessa epoca, la Chiesa d’Occi­dente, che non aveva mai riconosciuto il 6 Gennaio come il giorno della natività, assunse come data celebrativa il 25 Dicembre. Essa fu successivamente adottata anche dalla chiesa d’Oriente. Le ragioni che spinsero molti vescovi a spostare la festa di natale dal 6 Gennaio al 25 Dicembre furono le seguenti: in quel giorno secondo una consuetudine pagana del tempo veniva celebrato ‘il dio sole’, o meglio la nascita del sole al quale si accendevano dei fuochi in segno di festa, e siccome molti che si erano con­vertiti al Cristianesimo prendevano pure loro parte a questa festa perché identificavano il sole con Gesù Cristo perché in Malachia egli é chiamato “il sole della giustizia”,[1] quando essi si resero conto che gli stessi Cristiani avevano una certa incli­nazione per questa festa, tennero consiglio e deliberarono che la natività di Cristo fosse solennizzata in quel giorno e la festa dell’epifania il 6 Gennaio.

La festa di natale non va celebrata perché sotto la grazia noi non siamo chiamati a celebrare delle feste; oltre tutto la festa di natale non solo si fonda su una data di nascita di Gesù inventata ma è pure di origine pagana

 

Certamente la nascita di Gesù Cristo rappresenta uno dei più grandi avvenimenti della storia dell’umanità, questo é fuori di dubbio; però bisogna dire che di essa nella Scrittura non è menzionata né il giorno e né l’ora. Ma il fatto é che non solo non c’é scritto né il giorno e né l’ora in cui nacque, ma sia Matteo che Marco che Luca e Giovanni non danno sufficienti indizi per stabilire esattamente neppure il mese in cui egli nacque. Noi sappiamo che Gesù Cristo nacque sotto l’impero di Cesare Augusto perché Luca dice che fu Cesare Augusto a emanare il decreto secondo il quale si doveva fare il censimento di tutto l’impero (Giuseppe si trovava a Betleem con Maria quando ella partorì perché vi era andato a farsi registrare);[2] sappiamo anche che quando nacque Gesù regnava sulla Giudea Erode detto il gran­de;[3] sappiamo anche che nella stessa contrada dove nacque Gesù nella notte in cui egli venne al mondo vi erano dei pastori che stavano nei campi e facevano la guardia al loro gregge e che ad essi apparve un angelo del Signore per annunciare loro che in quel giorno era nato nella città di Davide un Salvatore, che era Cristo il Signore.[4] Ma per ciò che concerne la data della sua nascita la Scrittura tace.

Ora, ci deve pure essere una ragione per cui Dio non abbia, per mezzo del suo Spirito, sospinto nessuno a scrivere la data della nascita di Gesù Cristo; noi non vogliamo dire il motivo perché non lo conosciamo però vogliamo fare alcune considerazioni su di essa.

–  Essa di certo era conosciuta sia da Giuseppe che da Maria, che dai fratelli e dalle sorelle di Gesù; essa era di certo pure registrata all’anagrafe del tempo. Giacomo era il fratello del Signore ed era in grande considerazione nella Chiesa primitiva, e pur sapendo la data di nascita del Signore che secondo la carne era suo fratello maggiore non ritenne opportuno solennizzare il giorno della nascita di Gesù.

–  Nella Scrittura vi sono scritte tante date che si riferiscono sia a feste giudaiche che ad avvenimenti particolari avvenuti nella storia del popolo d’Israele; ne ricordiamo alcune:

>la Pasqua secondo la legge doveva essere celebrata il quattordi­cesimo giorno del mese di Abib perché fu in quel giorno che il Signore trasse dall’Egitto il popolo d’Israele dopo una schiavitù secolare;[5]

>la festa della Pentecoste o delle primizie doveva essere cele­brata sette settimane dopo la festa degli azzimi quindi il terzo giorno del terzo mese che corrispondeva al giorno in cui Dio scese in mezzo al fuoco sul monte Sinai e pronunziò il decalogo.[6]

>la festa delle Capanne doveva essere celebrata il quindicesimo giorno del settimo mese per ricordare che gli Israeliti avevano dimorato in tende durante il loro pellegrinaggio nel deserto;[7]

>la festa delle Espiazioni doveva essere celebrata il decimo giorno del settimo mese; in quel giorno il sacerdote compiva l’espiazione dei suoi peccati e di quelli di tutto il popolo;[8]

>il settimo giorno del quinto mese del diciannovesimo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia, fu il giorno in cui Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilo­nia, giunse a Gerusalemme ed arse la casa dell’Eterno e la casa del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme;[9]

>il terzo giorno del mese di Adar del sesto anno del regno di Dario fu il giorno in cui la ricostruzione del tempio a Gerusa­lemme fu portata a termine;[10]

>il quinto giorno del quarto mese del quinto anno della cattività del re Joiakin la Parola dell’Eterno fu espressamente rivolta al sacerdote Ezechiele, figliuolo di Buzi, nel paese dei Caldei presso al fiume Kebar;[11] nel libro del profeta Ezechiele vi sono scritte molte altre date che si riferiscono ai giorni in cui Dio rivelò la sua parola al profeta.

Queste sono alcune delle date scritte nella Parola di Dio; parrà strano, eppure fra le tante date registrate non c’é quella della nascita del Salvatore, ma questo non ci preoccupa e neppure ci turba perché sappiamo che “l’Eterno ha fatto ogni cosa per uno scopo”,[12] quindi siamo sicuri che anche questa volontaria omissione di questa data non é a caso.

Ma come noi ben sappiamo, quello su cui tace la Parola di Dio è sempre fonte di speculazione per molti; e così, ecco che per le ragioni prima esposte gli uomini hanno pensato di prendere un giorno, nel quale poi veniva festeggiato il sole, per farlo diventare il giorno della nascita di Cristo. Riteniamo che non sia stato giusto da parte degli antichi prende­re a proprio piacimento un giorno qualsiasi del calendario e affermare che in esso era nato Gesù, perché così essi hanno fatto credere la menzogna a moltitudini di persone.

Ancora oggi molti sono convinti che Gesù sia nato il 25 Dicembre il che non può essere dimostrato in nessuna maniera! Badate che con questo non intendiamo dire che sia sbagliato ricordarsi della nascita di Gesù e di tutto quello che la Scrit­tura dice a riguardo; affatto, ma riteniamo che il ricordo di quel giorno non deve portare nessuno di noi ad inventarsi la data della natività di Gesù.

Vogliamo ora replicare alle parole della White facendo notare le seguenti cose. Lei dice che il Signore ha voluto tenere segreto il giorno preciso della nascita del Cristo’; bene, dunque nessuno ha il diritto di inventarsi questa data. Lei dice che è bene che i bambini in quel giorno siano ammaestrati con il precetto e l’esempio che quello fu un giorno di felicità, ma questo si può fare tutti i giorni e non c’è bisogno di aspettare il 25 dicembre per farlo. Ella dice che si andrebbe incontro a gravi difficoltà nell’ignorare quel giorno; ma le difficoltà, di qualsiasi genere esse siano, si possono risolvere con la sapienza dataci da Dio. I bambini devono imparare sin da piccoli che il 25 dicembre è una data della nascita di Gesù inventata, e devono capire che la sua origine è pagana. Se i genitori invece pur sapendo tutto ciò accondiscendono a festeggiare il natale, di certo essi non danno il retto esempio ai loro figli perché dimostrano in questo di conformarsi a questo mondo.

Un’osservazione doverosa va infine fatta; si rimane meravigliati nel sentire dire alla White, a lei che tanto si è scagliata contro il manomesso quarto comandamento della chiesa cattolica romana che dice: ‘Ricordati di santificare le feste’ (tra le cui feste c’è anche il natale), che il 25 dicembre si può commemorare la nascita di Gesù. A questo punto vorremmo domandare agli Avventisti: come fate ad osservare un giorno, sia pure in onore di Cristo, che affonda le sue radici nel paganesimo e che la chiesa cattolica romana ha tra le sue feste da santificare al pari della domenica, e poi condannare la stessa chiesa cattolica romana perché dice di santificare la domenica, in onore di Cristo, al posto del sabato? Come mai l’osservanza della domenica, che per voi affonda le sue radici nel paganesimo e difatti fate notare che in inglese la domenica è chiamata Sunday (giorno del sole), è da voi proibita, mentre l’osservanza del giorno del natale che è risaputo è una data di nascita di Gesù inventata ed affonda le sue radici nel paganesimo, è permessa? Probabilmente voi direte che nel primo caso si tratta di un giorno che ha soppiantato il sabato, mentre nel secondo di un giorno che non ha soppiantato nessun altro giorno. Al che io vi dico: ma rimane il fatto che la festa di natale è una festa inventata, un giorno della natività di Gesù che non è vero (per cui si potrebbe sempre dire che la vera data di nascita di Gesù fu sostituita con una data falsa). Almeno c’è la certezza che Gesù è risorto il primo giorno della settimana, cioè la domenica (anche se questo non significa che a motivo di ciò quel giorno fu santificato da Dio e da Lui ordinato di osservare), motivo addotto da coloro che hanno riguardo alla domenica per spiegare il loro riguardo verso questo giorno particolare, ma riguardo la nascita di Gesù non esiste nessuno sulla faccia della terra che sappia quando è avvenuta. Dunque voi siete caduti nell’ennesima contraddizione nel seguire ciecamente le parole di Ellen G. White.

 


[1] Mal. 4:2

[2] Cfr. Luca 2:1-5

[3] Cfr. Matt. 2:1

[4] Cfr. Luca 2:8-14

[5] Cfr. Es. 12:1-14

[6] Cfr. Deut. 16:9-12; Es. 19:16

[7] Cfr. Deut. 16:13-15; Lev. 23:34

[8] Cfr. Lev. 16:1-34

[9] Cfr. 2 Re 25:8,9

[10] Esd. 6:15

[11] Cfr. Ez. 1:1-3

[12] Prov. 16:4