Il divorzio

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La dottrina avventista

A motivo di fornicazione è lecito alla parte innocente di passare a nuove nozze.

Ellen G. White affermò a proposito del legame matrimoniale che ‘nel sermone sul monte Gesù dice chiaramente che il legame del matrimonio è indissolubile, eccezion fatta del caso d’infedeltà di uno dei due coniugi al voto matrimoniale’,[1] ed ancora che ‘c’è un solo peccato, l’adulterio, che può porre il marito o la moglie in una posizione che permetta loro di essere liberi dal vincolo matrimoniale davanti a Dio’.[2]

Nel Manuale di Chiesa, a proposito del divorzio, si legge: ‘Sebbene le Scritture permettano il divorzio in caso di ‘infedeltà al voto coniugale’, seri sforzi dovranno essere fatti da parte dei coniugi interessati in vista della riconciliazione, l’innocente essendo esortato a perdonare il colpevole e quest’ultimo a emendare la propria condotta in modo che l’unione matrimoniale possa essere mantenuta. Se la riconciliazione non viene realizzata, l’innocente ha il diritto biblico di chiedere il divorzio e anche di contrarre un nuovo matrimonio’.[3]

 


[1] Ellen G. White, Con Gesù sul monte delle beatitudini, Firenze 1964, pag. 74

[2] Ellen G. White, The Adventist Home [La Casa Avventista], pag. 344; citato da Ellen G. White, Momenti di luce, Firenze 1975, pag. 51

[3] Manuale di Chiesa, pag. 260-261