La perfetta unità esistente tra il Figlio ed il Padre

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Gesù nei giorni della sua carne fece menzione della perfetta unità che vi era tra lui e il Padre in diverse maniere.

Egli disse: “Io ed il Padre siamo uno”;[1] “Nella vostra legge é scritto che la testimonianza di due uomini é verace. Or son io a testimoniar di me stesso, e il Padre che mi ha mandato testimonia pur di me”;[2] “Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre é in me”;[3] “Le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente. Poiché il Padre ama il Figliuolo, e gli mostra tutto quello che Egli fa; e gli mostrerà delle opere maggiori di queste, affinché ne restiate maravigliati. Difatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figliuolo vivifica chi vuole. Oltre a ciò, il Padre non giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudicio al Figliuolo, affinché tutti onorino il Figliuolo come onorano il Padre”;[4] “Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figliuolo d’aver vita in se stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figliuol dell’uomo”;[5] “Chi crede in me, crede non in me, ma in Colui che mi ha manda­to; e chi vede me, vede Colui che mi ha mandato”;[6] “Se m’aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre”;[7] “Niuno conosce appieno il Figliuolo, se non il Padre; e niuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo”;[8] “Tutte le cose che ha il Padre, son mie”;[9] “E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro, e tu in me”.[10]

Per spiegare questa perfetta unione e collaborazione che esisteva ed esiste tuttora fra il Figliuolo ed il Padre metteremo ora a confronto fra loro alcuni passi della Scrittura.

Ÿ• Gesù parlò ai Giudei della sua risurrezione in questa maniera: “Disfate questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere”,[11] facendo capire che lui stesso avrebbe risuscitato il suo corpo dopo che esso sarebbe stato ucciso; mentre Pietro disse ai Giu­dei: “Uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti”,[12] facendo chiaramente capire che fu Dio a fare risorge­re il corpo di Cristo Gesù.

Ÿ• Gesù, quando promise ai suoi discepoli lo Spirito Santo, disse: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa”,[13] ed anche: “Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me”,[14] facendo capire chiaramente che lo Spirito Santo sarebbe stato mandato sia dal Padre che dal Figliuolo (rimane il fatto però che lo Spirito Santo procede dal Padre come disse lo stesso Gesù).

Ÿ• Gesù disse, parlando delle sue pecore: “Io do loro la vita eterna”,[15] e nella preghiera che rivolse al Padre disse: “Padre, l’ora é venuta; glorifica il tuo Figliuolo, affinché il Figliuolo glorifichi te, poiché gli hai data potestà sopra ogni carne, onde egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dato”,[16] facendo chiaramente capire che chi dona la vita eterna é lui. Paolo invece dice ai Romani: “Il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”,[17] e Giovanni dice: “Iddio ci ha data la vita eterna”,[18] facendo ambedue capire chiaramente che è Dio a dare la vita eterna. Possiamo dunque dire che la vita eterna la dà sia il Padre che il Figliuolo.

Ÿ• Gesù disse: “Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figliuolo e crede in lui, abbia vita eter­na; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.[19] Notate che Gesù qui ha detto che sarà lui a risuscitare noi che abbiamo creduto in lui. Ma è altresì scritto che sarà Dio a risuscitarci infatti Paolo ai Corinzi disse: “E Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza”.[20]

Ÿ• Paolo dice ai Romani: “… fra i quali Gentili siete voi pure, chiamati da Gesù Cristo..”.[21] Quindi colui che ci ha chiamati è Cristo. Ma sempre Paolo dice più avanti in questa epistola che quelli che Dio ha preconosciuti “li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati…”.[22] Quindi noi siamo stati chiamati da Dio e da Cristo Gesù.

Ÿ• Paolo dice a Timoteo: “Io rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della sua fiducia, ponendo al ministerio me…”.[23] Questo significa che Paolo fu approvato da Cristo che lo stimò degno della sua fiducia affidandogli il ministerio della Parola. Lo stesso apostolo dice ai Tessalonicesi: “… siccome siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare l’Evangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori”.[24] Quindi lui era stato approvato da Dio e da Cristo Gesù.

Ÿ• Paolo disse agli anziani di Efeso: “Ma io non fo alcun conto della vita, quasi mi fosse cara, pur di compiere il mio corso e il ministerio che ho ricevuto dal Signor Gesù…”.[25] Quindi fu Cristo a stabilirlo ministro del Vangelo, e questo lo confermò anche a Timoteo quando gli disse che lui rendeva grazie a Cristo che lo aveva reputato degno della sua fiducia ponendo al ministerio lui che prima era stato un bestemmiatore, un persecutore e un oltraggiatore.[26] Ma ai Colossesi Paolo dice che fu Dio a dargli il ministerio: ‘… io sono stato fatto ministro, secondo l’ufficio datomi da Dio per voi di annunziare nella sua pienezza la parola di Dio”.[27]

 


[1] Giov. 10:30

[2] Giov. 8:17-18

[3] Giov. 14:11

[4] Giov. 5:19-23

[5] Giov. 5:26-27

[6] Giov. 12:44-45

[7] Giov. 14:7

[8] Matt. 11:27

[9] Giov. 16:15

[10] Giov. 17:22-23

[11] Giov. 2:19

[12] Atti 3:15

[13] Giov. 14:26

[14] Giov. 15:26

[15] Giov. 10:28

[16] Giov. 17:1-2

[17] Rom. 6:23

[18] 1 Giov. 5:11

[19] Giov. 6:40

[20] 1 Cor. 6:14

[21] Rom. 1:6

[22] Rom. 8:29-30

[23] 1 Tim. 1:12

[24] 1 Tess. 2:4

[25] Atti 20:24

[26] Cfr. 1 Tim. 1:12-13

[27] Col. 1:25