Noi credenti non siamo chiamati a perseverare anche nelle parole di Branham che sono un miscuglio di verità e menzogne

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Ma come abbiamo anche visto, per i Branhamiti, una volta nati di nuovo occorre perseverare nella Parola di Dio per essere salvati, dove per Parola di Dio essi non intendono solo quello che è scritto negli Scritti Sacri, ma anche le parole di William Branham. Ora, è vero che chi nasce di nuovo essendo una nuova creatura in Cristo deve perseverare nella Parola di Dio fino alla fine per essere salvato nel regno celeste di Dio. Gesù stesso disse: “Con la vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre”.[1] Ma attenzione, fratelli, per Parola di Dio si deve intendere solo quella che troviamo scritta nella Bibbia. Che dire allora delle parole di Branham? Esse non sono Parola di Dio; esse non si possono mettere né a fianco e neppure ‘dentro’ la Bibbia. Ho letto parecchie cose dette da Branham; per cui non esprimo questo giudizio stando al sentito dire, ma perché ho esaminato personalmente i suoi scritti alla luce della sacra Scrittura. Come nel caso di Ellen G. White, la ‘profetessa degli Avventisti’, anche nel suo caso ci si trova davanti a scritti in cui la verità è mescolata, abilmente devo dire, alla menzogna. Molte cose dette da Branham, alla luce della Scrittura, non stanno affatto così come dice lui, per cui vanno senza indugio rigettate. Devo però anche dire che ci sono cose dette da Branham che sono scritturali e perciò inconfutabili; anzi dirò di più, Branham ha detto cose che oggi tanti predicatori pentecostali, e non pentecostali, non dicono per svariate ragioni (che vanno dalla paura di perdere denaro e consensi a quella di apparire dei ‘fanatici legalisti’). Per esempio Branham parlava spesso contro il permettere alla donna di predicare e di insegnare facendo presente che ciò non è scritto da nessuna parte nella Bibbia.[2] Egli parlava contro la mondanità che già ai suoi tempi dilagava in molte chiese, come per esempio contro il truccarsi della donna, il mettersi vesti succinte e provocanti e il tagliarsi i capelli come gli uomini,[3] divertimenti di svariato genere, ecc.; tutte cose queste che oggi quasi nessuno, neppure tra i pentecostali trinitari riprova. Anche su altri argomenti, egli ha detto delle cose giuste (per esempio, egli credeva e diceva che Dio parla ancora per via di sogni e di visioni, e che egli fa ancora miracoli e guarigioni, cose che in certi ambienti pentecostali si sentono raramente); ma ripeto, ha detto anche tante cose false. Per riassumere, si può dire che c’è una parte delle sue parole sana, ma un’altra marcia che costituisce un cancro e che va rigettata.

I suoi seguaci vorrebbero invece che noi accettassimo tutto quello che lui ha detto; essi dicono che se Dio fu con lui nel campo delle visioni tanto che nessuna cadde a terra (cosa questa che non si può affatto condividere perché anche nel campo delle rivelazioni Branham si è inventato parecchie cose che si sono rivelate delle imposture), per certo fu con lui anche quando insegnava per cui anche i suoi insegnamenti sono verità. No, non è affatto così e chi legge i suoi scritti si può rendere conto personalmente di come Branham talvolta quando parlava su qualche argomento insegnava delle cose false, e le insegnava talvolta facendo dei ragionamenti così complicati da risultare incomprensibili e cercando di dimostrarle invano con le Scritture. Talvolta Branham quando parla crea una tale confusione che non si capisce proprio cosa stia dicendo.

I suoi seguaci per convincere gli altri che di Branham occorre accettare tutto quello che ha detto, prendono anche i miracoli e le guarigioni da lui compiuti nel nome di Gesù. Ora, le opere di Dio sono verità e noi non possiamo fare nulla contro la verità, per cui è follia cercare di confutare un miracolo o una guarigione compiuta da Branham nel nome di Gesù. Noi riconosciamo che quest’uomo compì delle opere potenti nel nome di Gesù; non abbiamo nessuna difficoltà a riconoscerlo. Ma da qui a dire che siamo per questo chiamati ad accettare tutto quello che ha detto ce ne passa tantissimo. Noi piuttosto rigettiamo e confutiamo le falsità da lui insegnate. I segni e i prodigi che un uomo di Dio compie possono essere i più grandi e i più spettacolari; egli può persino fare scendere il fuoco dal cielo nel nome di Gesù, egli può anche dividere un mare o un fiume nel nome di Gesù, può risuscitare persino una persona morta da un mese, può camminare sull’acqua e sul fuoco, e può anche volare; ma se egli in mezzo alle sue parole ci mette qualcosa di suo che non corrisponde a verità, questo qualcosa va rigettato senza esitazione per non rimanere sedotti. I credenti di Berea quando Paolo annunciò loro il Vangelo, non accettarono quello che Paolo insegnava loro perché Paolo aveva ricevuto da Dio dei ministeri e dei doni dello Spirito Santo, il che era manifesto, come è manifesta la luce in mezzo alle tenebre, ma perché esaminando tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavano così furono persuasi dalle Scritture che in realtà Paolo diceva loro il vero.[4] Questo è il comportamento giusto da tenere. Ma nel momento in cui qualcuno comincia a dire: voi dovete credere a tutto quello che Tizio dice perché Dio è con lui e compie tramite lui miracoli e guarigioni, allora occorre stare molto attenti perché ciò può portare ad accettare eresie, questo naturalmente nel caso Tizio insegna anche eresie. Se invece egli non le insegna, allora chi lo ascolta non rimarrà sedotto. Nel caso specifico di Branham chi accetta tutto quello che ha detto si svia dalla verità che è in Cristo Gesù. Comunque sia, è sbagliato dire che si è tenuti ad accettare tutti gli insegnamenti di un ministro del Vangelo solo perché costui compie segni e prodigi. Siate prudenti fratelli.

Ovviamente, questo nostro discorso implicitamente fa capire che uno può fare segni e prodigi nel nome di Gesù Cristo, e può avere anche delle visioni da Dio che poi si adempiono, o delle rivelazioni sul presente o sul passato delle persone che risultano vere, e nello stesso tempo insegnare o magari in futuro mettersi a insegnare delle false dottrine a riguardo di qualche cosa.

Balaam non aveva forse avuto delle visioni da Dio e poi si mise ad insegnare ai figli di Israele a fornicare e a mangiare cose sacrificate agli idoli?[5]

E che dire allora dell’apostolo Pietro che aveva ricevuto i doni di guarigioni ed aveva avuto delle visioni e delle rivelazioni, ma che ad Antiochia si mise a costringere i Gentili a giudaizzare, il che significa che si mise a insegnare che si viene giustificati non per fede ma per le opere della legge, per la quale cosa Paolo dice ai Galati che egli era da condannare e per la quale cosa Paolo ammonì Pietro davanti a tutti (nel caso di Pietro egli non perseverò nel costringere i Gentili a giudaizzare)? Ma ditemi un po’: ‘Che cosa avrebbe dovuto fare Paolo davanti a questo comportamento dell’apostolo Pietro che era considerato una delle colonne della Chiesa? Che cosa doveva fare davanti all’atteggiamento di Pietro? Dire: ‘Dato che Dio ha chiamato Pietro ad essere apostolo, e conferma la parola del suo servo Pietro con segni e prodigi, e lui ha avuto anche delle visioni veraci, per certo se costringe i Gentili a giudaizzare egli avrà delle buone ragioni per farlo, per certo Dio gli ha ordinato di fare così?’ No, fratelli, Paolo non si lasciò trarre in inganno dalla stima che godeva Pietro nelle Chiese di allora; Paolo non si lasciò trarre in inganno dal fatto che Dio compiva tramite Pietro segni e prodigi, ma con l’autorità datagli da Dio (dallo stesso Dio che aveva costituito Pietro apostolo) lo ammonì davanti a tutti. Per certo, se Paolo avesse ragionato in un’altra maniera non avrebbe agito in quella maniera; ma siccome che lui era saggio, quando vide che Pietro e coloro che erano con lui “non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo”,[6] allora lo ammonì. Ecco il comportamento saggio, ecco il comportamento da tenere nei confronti di un ministro del Vangelo (quand’anche fosse potente in parole e in opere) quando egli si mette a insegnare cose false, cose contrarie alla sana dottrina o un altro Vangelo. Non si deve andargli dietro come delle pecore senza discernimento, quasi che fosse Dio in terra per cui qualsiasi cosa egli faccia o dica la si deve accettare, ma si deve accettare il suo comportamento o il suo insegnamento solo se è corretto rispetto alla verità del Vangelo. Se invece esso è contrario alla verità del Vangelo, allora va rigettato, e il ministro ammonito.

Ma veniamo al giorno di oggi; non ci sono forse dei preti e dei vescovi della chiesa cattolica romana che pregano sugli ammalati o sgridano i demoni nel nome di Gesù, ma nello stesso tempo insegnano le eresie della chiesa cattolica romana? Che faremo allora quando sentiamo che un prete fa guarigioni nel nome di Gesù? Gli andiamo dietro perché sicuramente tutto quello che dice è verità? Così non sia.

I segni e i prodigi che uno compie nel nome di Gesù non stanno sempre a dimostrare che chi li compie è approvato da Dio tanto è vero che Gesù un giorno disse: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno de’ cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demonî, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità”.[7] Ci sono tanti che predicano Cristo e che pregano sugli ammalati in mezzo alle Chiese, la cui vita però è disordinata e piena di opere inique ed insegnano anche cose strane. Essi annunciano sì Gesù Cristo, ma per motivi interessati, guariscono sì gli ammalati nel nome di Gesù ma non si santificano e insegnano dottrine strane. Che faremo? Ci metteremo al loro seguito credendo alle loro eresie perché guariscono gli ammalati nel nome di Gesù? Così non sia. Che si deve fare allora? Tenerli d’occhio e ritirarci da loro perché essi non servono Cristo ma il loro ventre. Ecco quello che si deve fare.

Dunque fratelli, attenzione al discorso dei Branhamiti perché è falso e si propone di farvi cadere in una trappola del nemico.

 


[1] Luca 21:19

[2] Branham disse: ‘E come se ciò non bastasse una gran parte di voi ha avuto l’idea d’invadere perfino i pulpiti e di rivestire magari dei ministerii nella Chiesa che Dio ha riservato agli uomini, solo a loro. Oh, ho toccato un punto debole, nevvero? Ebbene mostratemi un solo passo nella Bibbia in cui Dio abbia ordinato anche ad una sola donna di predicare o di prendere autorità sull’uomo; allora vi chiederò scusa per tutto quello che ho detto su questo soggetto. Non potrete provare ch’io sia nel torto’ (Esposto…, pag. 464), ed anche: ‘Se la donna poi va addirittura sul podio o pulpito, quando LE VIENE DETTO PER COMANDAMENTO CHE NON DEVE FARLO, mostra da quale spirito ella è animata’ (Ibid., pag. 289).

[3] ‘Potete dire delle donne che gironzolano con la loro capigliatura tagliata ed acconciata a guisa di maschio, o con pantaloni o pantaloncini o con arabesche e bizzarre collane pendenti al collo e che si dipingono come Jezabel, che sono riempite dello Spirito? E’ questo il modo di vestirsi e di comportarsi per una donna che si dice cristiana? (…) Ma ascoltate bene donne, v’è ancora abbastanza stoffa da comprare e macchine da cucire a sufficienza. Non avete bisogno di comprare ciò che v’è disponibile nei negozi e scusarvi poi che non vi sia altro da mettervi. So che così dicendo m’ingaggio in un tema serio come la morte (…) So bene che a voi donne non piace affatto questo genere di predicazione. Tuttavia sorelle posso dirvi soltanto che se fate queste cose vi trovate in tal modo completamente nell’errore. La Bibbia vi proibisce di tagliarvi la capigliatura come fanno i maschi… Egli ha dato il comandamento che dovete portare la vostra capigliatura lunga. Ed è a vostro onore’ (Ibid., pag. 463). A riguardo delle collane però vorrei far notare che in un’altra occasione lui disse che se una donna vuole mettersi una piccola collana che gli ha dato il marito, secondo la sua opinione, non è una cosa cattiva (cfr. Questions and Answers [Domande e Risposte], 64-0823E; 1007-Q-283).

[4] Cfr. Atti 17:11

[5] Cfr. Ap. 2:14

[6] Cfr. Gal. 2:14

[7] Matt. 7:21-23