Il dono di profezia e il dono di parola di sapienza

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La dottrina unitariana.

Come abbiamo visto quando abbiamo parlato del divieto per la donna di insegnare, per gli Unitariani il dono di profezia consiste nella predizione di un particolare evento futuro. Citiamo le parole di David Bernard a tale riguardo: ‘Atti 11:27-28 provvede un esempio di profezia pubblica: ‘Or in que’ giorni, scesero de’ profeti da Gerusalemme ad Antiochia. E un di loro, chiamato per nome Agabo, levatosi, predisse per lo Spirito che ci sarebbe stata una gran carestia per tutta la terra; ed essa ci fu sotto Claudio”. La chiesa in Antiochia rispose alla profezia mandando un assistenza finanziaria ai credenti in Giudea, che erano relativamente poveri’,[1] ed ancora: ‘Atti 21:10-11 offre un esempio di profezia personale: ‘Eravamo quivi da molti giorni, quando scese dalla Giudea un certo profeta, di nome Agabo, il quale, venuto da noi, prese la cintura di Paolo, se ne legò i piedi e le mani, e disse: Questo dice lo Spirito Santo: Così legheranno i Giudei a Gerusalemme l’uomo di cui è questa cintura, e lo metteranno nelle mani dei Gentili”.[2]

Per quanto riguarda invece il dono di parola di sapienza esso viene definito così: ‘La parola di sapienza è il dono soprannaturale di una porzione di intuito divino (divine insight), giudizio, o guida per un particolare bisogno’.[3] E come esempi biblici di questo dono vengono presi; 1) l’avvertimento di Paolo a proposito del pericolo del viaggio che stavano intraprendendo da Creta: “Paolo li ammonì dicendo loro: Uomini, io veggo che la navigazione si farà con pericolo e grave danno, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre persone”.[4] Per Bernard ‘il Signore gli rivelò che era imprudente navigare oltre, ed egli comunicò questo messaggio al centurione romano che lo aveva in custodia, al timoniere e al proprietario della nave’.[5] 2) la guida che lo Spirito Santo impartì a Paolo e i suoi collaboratori nel loro secondo viaggio missionario. ‘Lo Spirito gli vietò di andare in Asia o in Bitinia a quel tempo; poi Dio diede a Paolo una visione di qualcuno della Macedonia che chiedeva aiuto. Il gruppo missionario concluse che Dio voleva che loro andassero in Macedonia’.[6] Nella spiegazione che il Bernard fa di questo dono, citando alcuni esempi contemporanei, emerge che per lui si tratta di una guida particolare concessa da Dio ad un credente in alcune particolari circostanze tramite cui Dio gli permette o non gli permette di fare qualche cosa. Per esempio lui racconta la storia di suo padre che mentre era in Corea del Sud nel 1976, aveva in programma di partire per Gerusalemme per partecipare ad una conferenza della denominazione, ma in preghiera egli si sentì pressato dallo Spirito Santo a non partire e così cancellò questo viaggio. Quest’annullamento del viaggio si rivelò una giusta decisione perché in seguito seppe dalle autorità governative che il governo aveva saputo del suo piano di andare a Gerusalemme e aveva deciso di non farlo rientrare in Corea, invece che espellerlo dalla Corea, a motivo di alcune accuse che erano state portate contro di lui da alcuni oppositori della chiesa secondo le quali lui complottava di uccider il presidente della Corea. Ma siccome lui non aveva intrapreso quel viaggio, le autorità furono costrette a fare delle ricerche e le ricerche rivelarono che i suoi accusatori avevano mentito.

Confutazione.

L’apostolo Paolo dice ai Corinzi: “Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione”.[7] Come si può ben vedere chi profetizza non predice un evento particolare come può esser la carestia, la nascita di qualcuno, la morte di qualcuno, l’imprigionamento di qualcuno, ecc., ma rivolge agli uditori un linguaggio di edificazione, esortazione, e consolazione. Ora, per far capire in che cosa consista questo linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione citerò alcune profezie proferite dal profeta Isaia.

Linguaggio di edificazione: “Porgete orecchio, e date ascolto alla mia voce! State attenti, e ascoltate la mia parola! L’agricoltore ara egli sempre per seminare? Rompe ed erpica egli sempre la sua terra? Quando ne ha appianata la super­ficie, non vi semina egli l’aneto, non vi sparge il comino, non vi mette il frumento a solchi, l’orzo nel luogo designato, e il farro entro i limiti ad esso assegnati? Il suo Dio gl’insegna la regola da seguire e l’ammaestra. L’aneto non si trebbia con la trebbia, né si fa passar sul comino la ruota del carro; ma l’ane­to si batte col bastone, e il comino con la verga. Si trebbia il grano; nondimeno, non lo si trebbia sempre; vi si fan passar sopra la ruota del carro ed i cavalli, ma non si schiaccia. Anche questo procede dall’Eterno degli eserciti; maravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua sapienza”.[8]

Linguaggio di esortazione: “O trasgresso­ri, rientrate in voi stessi!… L’Eterno degli eserciti, quello, santificate! Sia lui quello che temete e paventate!… Lavatevi, purificatevi, togliete d’innanzi agli occhi miei la malvagità delle vostre azioni; cessate dal fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate ragione all’orfano, difendete la causa della vedova!”.[9]

Linguaggio di consolazione: “Io, io son colui che vi consola; chi sei tu che tu tema l’uomo che deve morire, e il figliuol dell’uomo che passerà com’erba?… Ascoltatemi, o voi che conoscete la giustizia, o popolo che hai nel cuore la mia legge! Non temete l’obbrobrio degli uomini, né siate sgomenti per i loro oltraggi. Poiché la tignola li divorerà come un vestito, e la tarma li roderà come la lana… Non temere, perché io t’ho riscattato, t’ho chiamato per nome; tu sei mio! Quando passerai per delle acque, io sarò teco; quando traverserai de’ fiumi, non ti sommergeranno; quando cammi­nerai nel fuoco non ne sarai arso, e la fiamma non ti consumerà”.[10]

Qualcuno allora domanderà: ma allora la rivelazione di un particolare evento futuro che dono è? E’ il dono di parola di sapienza. Infatti la parola di sapienza è una rivelazione di un evento che deve ancora avvenire. Le predizioni di Agabo dunque, citate da Bernard come profezie, sono la manifestazione del dono di parola di sapienza che quel profeta aveva essendo profeta. Citiamo altri esempi biblici che mostrano in che cosa consiste il dono di parola di sapienza.

Il profeta Eliseo mentre imperversava la carestia in Samaria ebbe una parola di sapienza che preannunciava la cessazione della carestia. Ecco il fatto: “Or dopo queste cose avvenne che Ben-Hadad, re di Siria, radunato tutto il suo esercito, salì contro Samaria, e la cinse d’assedio. E vi fu una gran carestia in Samaria; e i Sirî la strinsero tanto dappresso che una testa d’asino vi si vendeva ottanta sicli d’argento, e il quarto d’un kab di sterco di colombi, cinque sicli d’argento. Or come il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: ‘Aiutami, o re, mio signore!’ Il re le disse: ‘Se non t’aiuta l’Eterno, come posso aiutarti io? Con quel che dà l’aia o con quel che dà lo strettoio?’ Poi il re aggiunse: ‘Che hai?’ Ella rispose: ‘Questa donna mi disse: – Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio. – Così cocemmo il mio figliuolo, e lo mangiammo. Il giorno seguente io le dissi: – Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo. – Ma essa ha nascosto il suo figliuolo’. Quando il re ebbe udite le parole della donna, si stracciò le vesti; e come passava sulle mura, il popolo vide ch’egli portava, sotto, un cilicio sulla carne. E il re disse: ‘Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore, se oggi la testa di Eliseo, figliuolo di Shafat, rimane ancora sulle sue spalle!’ Or Eliseo se ne stava sedendo in casa sua, e con lui stavano a sedere gli anziani. Il re mandò innanzi un uomo; ma prima che questo messo giungesse, Eliseo disse agli anziani: ‘Lo vedete voi che questo figliuol d’un assassino manda qualcuno a tagliarmi la testa? Badate bene; quand’arriva il messo, chiudete la porta, e tenetegliela ben chiusa in faccia. Non si sente già dietro a lui il rumore de’ passi del suo signore?’ Egli parlava ancora con essi, quand’ecco scendere verso di lui il messo. E il re disse: ‘Ecco questo male vien dall’Eterno; che ho io più da sperar dall’Eterno?’ Allora Eliseo disse: ‘Ascoltate la parola dell’Eterno! Così dice l’Eterno: – Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d’orzo si avranno per un siclo’. Ma il capitano sul cui braccio il re s’appoggiava, rispose all’uomo di Dio: ‘Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa siffatta?’ Eliseo rispose: ‘Ebbene, lo vedrai con gli occhi tuoi, ma non ne mangerai”.[11] E le cose avvennero come predisse Eliseo infatti è scritto che il giorno dopo: “Allora il popolo uscì fuori, e saccheggiò il campo dei Sirî; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo, e due misure d’orzo per un siclo secondo la parola dell’Eterno. Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio s’appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta e morì, come avea detto l’uomo di Dio, quando avea parlato al re ch’era sceso a trovarlo. Difatti, quando l’uomo di Dio avea parlato al re dicendo: ‘Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, due misure d’orzo s’avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo’, quel capitano avea risposto all’uomo di Dio e gli avea detto: ‘Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa siffatta?’ Ed Eliseo gli avea detto: ‘Ebbene, lo vedrai con gli occhi tuoi, ma non ne mangerai’. E così gli avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta, e morì”.[12]

Il profeta Samuele predisse a Saul ciò che gli sarebbe accaduto dopo che questi sarebbe andato via da lui: “Oggi, quando tu sarai partito da me, troverai due uomini presso al sepolcro di Rachele, ai confini di Beniamino, a Tseltsah, i quali ti diranno: Le asine delle quali andavi in cerca, sono trovate; ed ecco tuo padre non è più in pensiero per le asine, ma è in pena per voi, e va dicendo: Che farò io riguardo al mio figliuolo? E quando sarai passato più innanzi e sarai giunto alla quercia di Tabor, t’incontrerai con tre uomini che salgono ad adorare Iddio a Bethel, portando l’uno tre capretti, l’altro tre pani, e il terzo un otre di vino. Essi ti saluteranno, e ti daranno due pani, che riceverai dalla loro mano. Poi arriverai a Ghibea-Elohim, dov’è la guarnigione dei Filistei; e avverrà che, entrando in città, incontrerai una schiera di profeti che scenderanno dall’alto luogo, preceduti da saltèri, da timpani, da flauti, da cetre, e che profeteranno. E lo spirito dell’Eterno t’investirà e tu profeterai con loro, e sarai mutato in un altr’uomo”.[13]

Il profeta Daniele ricevette da un angelo di Dio una parola di sapienza che comprende parecchi eventi che sarebbero successi, li trascrivo nella loro integrità. “Ecco, sorgeranno ancora in Persia tre re; poi il quarto diventerà molto più ricco di tutti gli altri; e quando sarà diventato forte per le sue ricchezze, solleverà tutti contro il regno di Javan. Allora sorgerà un re potente, che eserciterà un gran dominio e farà quel che vorrà. Ma quando sarà sorto, il suo regno sarà infranto, e sarà diviso verso i quattro venti del cielo; esso non apparterrà alla progenie di lui, né avrà una potenza pari a quella che aveva lui; giacché il suo regno sarà sradicato e passerà ad altri; non ai suoi eredi. E il re del mezzogiorno diventerà forte; ma uno de’ suoi capi diventerà più forte di lui, e dominerà; e il suo dominio sarà potente. E alla fine di varî anni, essi faran lega assieme; e la figliuola del re del mezzogiorno verrà al re del settentrione per fare un accordo; ma essa non potrà conservare la forza del proprio braccio, né quegli e il suo braccio potranno resistere; e lei e quelli che l’hanno condotta, e colui che l’ha generata, e colui che l’ha sostenuta per un tempo, saran dati alla morte. E uno de’ rampolli delle sue radici sorgerà a prendere il posto di quello; esso verrà all’esercito, entrerà nelle fortezze del re di settentrione, verrà alle prese con quelli, e rimarrà vittorioso; e menerà anche in cattività in Egitto i loro dèi, con le loro immagini fuse e coi loro preziosi arredi d’argento e d’oro; e per varî anni si terrà lungi dal re del settentrione. E questi marcerà contro il re del mezzogiorno, ma tornerà nel proprio paese. E i suoi figliuoli entreranno in guerra, e raduneranno una moltitudine di grandi forze; l’un d’essi si farà avanti, si spanderà come un torrente, e passerà oltre; poi tornerà e spingerà le ostilità sino alla fortezza del re del mezzogiorno. Il re del mezzogiorno s’inasprirà, si farà innanzi e moverà guerra a lui, al re del settentrione, il quale arrolerà una gran moltitudine; ma quella moltitudine sarà data in mano del re del mezzogiorno. La moltitudine sarà portata via, e il cuore di lui s’inorgoglirà; ma, per quanto ne abbia abbattuto delle diecine di migliaia, non sarà per questo più forte. E il re del settentrione arrolerà di nuovo una moltitudine più numerosa della prima; e in capo a un certo numero d’anni egli si farà avanti con un grosso esercito e con molto materiale. E in quel tempo molti insorgeranno contro il re del mezzogiorno; e degli uomini violenti di fra il tuo popolo insorgeranno per dar compimento alla visione, ma cadranno. E il re del settentrione verrà; innalzerà de’ bastioni, e s’impadronirà di una città fortificata; e né le forze del mezzogiorno, né le truppe scelte avran la forza di resistere. E quegli che sarà venuto contro di lui farà ciò che gli piacerà, non essendovi chi possa stargli a fronte; e si fermerà nel paese splendido, il quale sarà interamente in suo potere. Egli si proporrà di venire con le forze di tutto il suo regno, ma farà un accomodamento col re del mezzogiorno; e gli darà la figliuola per distruggergli il regno; ma il piano non riuscirà, e il paese non gli apparterrà. Poi si dirigerà verso le isole, e ne prenderà molte; ma un generale farà cessare l’obbrobrio ch’ei voleva infliggergli, e lo farà ricadere addosso a lui. Poi il re si dirigerà verso le fortezze del proprio paese; ma inciamperà, cadrà, e non lo si troverà più. Poi, in luogo di lui, sorgerà uno che farà passare un esattore di tributi attraverso il paese che è la gloria del regno; ma in pochi giorni sarà distrutto, non nell’ira, né in battaglia. Poi, in luogo suo, sorgerà un uomo spregevole, a cui non sarà stata conferita la maestà reale; ma verrà senza rumore, e s’impadronirà del regno a forza di lusinghe. E le forze che inonderanno il paese saranno sommerse davanti a lui, saranno infrante, come pure un capo dell’alleanza. E, nonostante la lega fatta con quest’ultimo, agirà con frode, salirà, e diverrà vittorioso con poca gente. E, senza rumore, invaderà le parti più grasse della provincia, e farà quello che non fecero mai né i suoi padri, né i padri de’ suoi padri: distribuirà bottino, spoglie e beni e mediterà progetti contro le fortezze; questo, per un certo tempo. Poi raccoglierà le sue forze e il suo coraggio contro il re del mezzogiorno, mediante un grande esercito. E il re del mezzogiorno s’impegnerà in guerra con un grande e potentissimo esercito; ma non potrà tener fronte, perché si faranno delle macchinazioni contro di lui. Quelli che mangeranno alla sua mensa saranno la sua rovina, il suo esercito si dileguerà come un torrente, e molti cadranno uccisi. E quei due re cercheranno in cuor loro di farsi del male; e, alla stessa mensa, si diranno delle menzogne; ma ciò non riuscirà, perché la fine non verrà che al tempo fissato. E quegli tornerà al suo paese con grandi ricchezze; il suo cuore formerà dei disegni contro al patto santo, ed egli li eseguirà, poi tornerà al suo paese. Al tempo stabilito, egli marcerà di nuovo contro il mezzogiorno; ma quest’ultima volta la cosa non riuscirà come la prima; poiché delle navi di Kittim moveranno contro di lui; ed egli si perderà d’animo; poi di nuovo s’indignerà contro il patto santo, ed eseguirà i suoi disegni, e tornerà ad intendersi con quelli che avranno abbandonato il patto santo. Delle forze mandate da lui si presenteranno e profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il sacrifizio continuo, e vi collocheranno l’abominazione che cagiona la desolazione. E per via di lusinghe corromperà quelli che agiscono empiamente contro il patto; ma il popolo di quelli che conoscono il loro Dio mostrerà fermezza, e agirà. E i savî fra il popolo ne istruiranno molti; ma saranno abbattuti dalla spada e dal fuoco, dalla cattività e dal saccheggio, per un certo tempo. E quando saranno così abbattuti, saran soccorsi con qualche piccolo aiuto; ma molti s’uniranno a loro con finti sembianti. E di que’ savi ne saranno abbattuti alcuni, per affinarli, per purificarli e per imbiancarli sino al tempo della fine, perché questa non avverrà che al tempo stabilito. E il re agirà a suo talento, si estollerà, si magnificherà al disopra d’ogni dio, e proferirà cose inaudite contro l’Iddio degli dèi; prospererà finché l’indignazione sia esaurita; poiché quello ch’è decretato si compirà. Egli non avrà riguardo agli dèi de’ suoi padri; non avrà riguardo né alla divinità favorita delle donne, né ad alcun dio, perché si magnificherà al disopra di tutti. Ma onorerà l’iddio delle fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con oro, con argento, con pietre preziose e con oggetti di valore un dio che i suoi padri non conobbero. E agirà contro le fortezze ben munite, aiutato da un dio straniero; quelli che lo riconosceranno egli ricolmerà di gloria, li farà dominare su molti, e spartirà fra loro delle terre come ricompense. E al tempo della fine, il re del mezzogiorno verrà a cozzo con lui; e il re del settentrione gli piomberà addosso come la tempesta, con carri e cavalieri, e con molte navi; penetrerà ne’ paesi e, tutto inondando, passerà oltre. Entrerà pure nel paese splendido, e molte popolazioni saranno abbattute; ma queste scamperanno dalle sue mani: Edom, Moab e la parte principale de’ figliuoli di Ammon. Egli stenderà la mano anche su diversi paesi, e il paese d’Egitto non scamperà. E s’impadronirà de’ tesori d’oro e d’argento, e di tutte le cose preziose dell’Egitto; e i Libi e gli Etiopi saranno al suo séguito. Ma notizie dall’oriente e dal settentrione lo spaventeranno; ed egli partirà con gran furore, per distruggere e votare allo sterminio molti. E pianterà le tende del suo palazzo fra i mari e il bel monte santo; poi giungerà alla sua fine, e nessuno gli darà aiuto”.[14]

Avendo spiegato con degli esempi biblici in che cosa consiste la parola di sapienza, è evidente che la guida che Dio ci impartisce facendoci sentire al nostro interno di intraprendere o di non intraprendere un viaggio, non può essere considerata una parola di sapienza. Sarebbe una parola di sapienza se Dio ci dicesse in visione o in sogno o con una voce udibile: ‘Non andare in quel luogo per questo motivo’. Allora sì che avremmo una parola di sapienza perché nella parola di sapienza ci può essere anche l’ordine di fare o di non fare qualcosa. Nell’esempio citato da Bernard sul viaggio navale da Creta, occorre dire che non possiamo dire che le parole di Paolo sul pericolo che si andava incontro intraprendendo quel viaggio gli furono rivelate dal Signore, certamente l’apostolo Paolo sentì per lo Spirito il pericolo avvicinarsi, ma dire che ebbe una rivelazione a riguardo non si può dire. Per quanto riguarda invece la guida di Dio verso l’apostolo e i suoi collaboratori, guida che li portò in Macedonia, si deve dire che la visione che ebbe Paolo a Troas fu una parola di sapienza perché in essa gli fu ordinato di andare in Macedonia a predicare il Vangelo. Dunque se per parola di sapienza si intende una rivelazione di Dio in cui Egli ci dice di andar in un luogo o di non andarci allora ciò corrisponde al vero, ma se per parola di sapienza si intende anche una forte spinta a fare qualcosa o un forte freno a non farla allora ciò non corrisponde al vero, come non corrisponde al vero escludere che la parola di sapienza sia una rivelazione di un evento futuro.

 


[1] David Bernard, op. cit., pag. 205-206

[2] Ibid., pag. 206

[3] Ibid., pag. 104

[4] Atti 27:9-10

[5] Ibid., pag. 104-105

[6] Ibid., pag. 105-106

[7] 1 Cor. 14:3

[8] Is. 28:23-29

[9] Is. 46:8; 8:13; 1:16,17

[10] Is. 51:12; 51:7,8; 43:1,2

[11] 2 Re 6:24-33;7:1-2

[12] 2 Re 7:16-20

[13] 1 Sam. 10:2-6

[14] Dan. 11:2-45