COREA DEL SUD: La Chiesa presbiteriana Saem-Mul ha perso un secondo membro giustiziato dai Talebani in Afghanistan

Il corpo dell’ostaggio sudcoreano che i Talebani hanno annunciato di aver ucciso lunedì è stato ritrovato nella provincia di Ghazni (140 km a sud di Kabul), ha annunciato oggi il capo della polizia provinciale Alishah Ahmadzai.

“Il corpo del sudcoreano è stato ritrovato nella notte nel distretto di Andar. Portava tracce di pallottole”, ha dichiarato questo responsabile.

Quest’uomo è il secondo ostaggio cristiano ucciso dai Talebani che detengono ormai da tredici giorni 21 evangelici sudcoreani, membri della Chiesa presbiteriana Saem-Mul.

Fonte: Journal Chrétien

Nelle foto : il padre di Bae Hyung Kyu, la madre di Shim Sung-min

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Afghanistan – Fissato nuovo ultimatum per gli ostaggi sudcoreani

“Se il governo non esaudirà le nostre richieste uccideremo altri ostaggi” queste le parole utilizzate dal portavoce dei talebani, Yousuf Ahmadi, dopo il ritrovamento del cadavere di un ostaggio sudcoreano avvenuto questa mattina nella provincia di Ghazni. Nel frattempo un nuovo ultimatum sarebbe stato fissato per domani, quando in Italia saranno le 09.30. Sono ancora 21 gli ostaggi sudcoreani nelle mani dei talebani.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione

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Afghanistan: Ritrovato cadavere dell’ostaggio sudcoreano ucciso ieri

Il capo della polizia della provincia di Ghazni, Alishah Ahmadzai, ha confermato la notizia secondo cui il cadavere dell’ostaggio sudcoreano ucciso ieri dai talebani sarebbe stato ritrovato. Il corpo senza vita dell’ostaggio sudcoreano presentava diverse tracce di proiettili ed è stato rinvenuto a circa 140 chilometri a sud della capitale afgana Kabul. Altri 21 ostaggi sudcoreani sono ancora nelle mani dei talebani.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione

Nella foto: Shim Sung-min, l’ostaggio coreano ucciso dai Talebani

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Afghanistan: Cattive le condizioni di salute di alcuni ostaggi coreani

I 23 volontari della Sammul Presbyterian Church di Bundang, Corea del Sud, ostaggi dei talebani dal 19 luglio, erano in viaggio da Kabul a Kandahar con l’obiettivo di prestare servizio volontario presso un ospedale dove tre loro connazionali, una donna e una coppia, curano 150 pazienti al giorno. Si ritiene che gran parte di loro abbiano difficoltà di salute, uno di loro è stato operato tre anni fa per cancro alla tiroide e senza le medicine necessarie la sua salute è in pericolo.
Dopo tre ultimatum, i talebani hanno assassinato il capo gruppo, un uomo di 42 anni che aveva una lunga esperienza nella formazione di giovani universitari single per viaggi di questo tipo. I media coreani e alcuni membri della comunità internazionale a Kabul, hanno criticato il gruppo per avere preso alla leggera il loro viaggio in un paese come l’Afghanistan. Ma un amico del pastore ucciso ha affermato che al contrario il gruppo era stato meticolosamente preparato per questo viaggio. In un paese in guerra, quando tutti se ne vanno per ragioni di sicurezza, chi è disposto a rimanere per aiutare la popolazione?

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