Turchia: pastore evangelico minacciato di morte

Un giovane turco, il quale ha minacciato di morte il pastore evangelico Orhan Picaklar e ha preannunciato a più riprese l’intenzione di compiere una strage nella chiesa evangelica di Samsun, sul Mar Nero, è stato rilasciato dal giudice competente un giorno dopo il suo arresto, il 6 gennaio scorso.
Interrogato dalla polizia, il 17enne Semih Seymen, abitante nella città di Ordu, a 140 chilometri da Samsun, ha ammesso di avere telefonato più volte al pastore Picaklar, nei giorni precedenti, e di averlo minacciato di morte. Seymen si è difeso sostenendo di aver voluto spaventare il pastore dopo avere letto, in internet, le pagine della comunità evangelica Agape, di cui Picaklar è responsabile. Seymen ha ammesso di avere telefonato ad amici dicendo di voler compiere una strage, nella chiesa di Samsun, il 6 gennaio.
Il giudice ha rilasciato il giovane adducendo l’impossibilità di metterlo agli arresti a motivo della sua giovane età. Il pastore Picaklar ha inoltrato ricorso contro la decisione ricordando i numerosi atti di violenza compiuti contro cristiani in Turchia, negli ultimi mesi. E ricordando in particolare l’uccisione, lo scorso 18 aprile, a Malatya, da parte di cinque giovani turchi, di Tilmann Geske, Necati Aydin e Ugur Yuksel della comunità evangelica di quella città.

Fonte: VoceEvangelica/idea


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Turchia, giovane arrestato e rilasciato: «Voleva uccidere pastore protestante»

ANKARA. È stata l’agenzia turca online “Gazeteport” a riportare la notizia: «All’ultimo momento è stato sventato un nuovo assassinio contro un pastore protestante in Turchia». Teatro del possibile gesto – riferisce “AsiaNews” – la chiesa protestante “Agape” di Samsun (città turca sul Mar Nero) già nel passato bersaglio di diversi atti di violenza. L’attentato contro il pastore di nazionalità turca Orhan Piçakçilar era stato preparato dall’«ennesimo» diciassettenne, che è stato arrestato in tempo dalla polizia grazie a intercettazioni telefoniche. Il ragazzo si era vantato con i suoi due fratelli: «Domani sarò in tv, compirò un assassinio a Samsun». Il minorenne alla polizia – che lo ha catturato a Ordu, in possesso di una pistola – ha dichiarato di voler semplicemente spaventare il prete, dicendo di non appartenere a nessuna organizzazione. Così è stato immediatamente rilasciato, proibendogli semplicemente di recarsi all’estero.

Fonte: Avvenire.it – 10 gennaio 2008

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Turchia – Stava per uccidere un pastore protestante a Samsun: fermato e rilasciato

da: AsiaNews

Il responsabile è l’ennesimo minorenne coinvolto in gesti contro esponenti della minoranza cristiana: dice di non far parte di organizzazioni terroristiche. Ma il suo gesto rientra in una serie di azioni, anche pubbliche, contro la minoranza cristiana.

Ankara (AsiaNews) – E’ stata l’agenzia turca online Gazeteport a riportare la notizia: “all’ultimo momento è stato sventato un nuovo assassinio contro un pastore protestante in Turchia”. Teatro del possibile gesto: la chiesa protestante “Agape” di Samsun (città turca sul Mar Nero) già nel passato bersaglio di diversi atti di violenza.
L’attentato contro il pastore di nazionalità turca Orhan Pıçakçılar guarda caso era stato preparato

… continua la lettura di questa notizia.

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TURCHIA: Inquietanti sviluppi sul barbaro omicidio dei tre cristiani di Malatya

Un e-mail giunta ad alcuni leader cristiani turchi, segnala quanto già preannunciato da un giornale turco, cioè che ci sarebbero alcune personalità politiche e militari dietro l’assassinio dei tre cristiani di Malatya, nell’aprile scorso.

L’Agenzia di Informazione Firat (ANF), il 18 settembre ha riferito di una e-mail anonima, firmata semplicemente “A.A.”, in cui veniva citato un colonnello in servizio nella stessa città, a Malatya, insieme a un membro della facoltà islamica, come istigatori dell’uccisione.

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NE/ TURCHIA, MINISTRO INTERNO APRE INCHIESTA SU STRAGE MALATYA

Nel mirino i poliziotti sospettati di avere legami con i killer

Istanbul, 10 dic. (Apcom) – Il ministro dell’Interno ha fatto sapere questa mattina di aver predisposto l’apertura di un’indagine ai danni dei poliziotti sospettati di essere coinvolti nella strage di Malatya dello scorso 18 aprile, quando tre cristiani presbiteriani furono torturati e trucidati da quattro giovani che hanno agito apparentemente per motivi legati al fanatismo ultra nazionalista e religioso.

Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che se le indagini confermeranno le indiscrezioni trapelate dalla stampa turca, soprattutto dai quotidiani Radikal, Milliyet e Taraf, allora verranno presi severi provvedimenti in sede legale. Intanto il processo agli assassini è stato aggiornato al prossimo 14 gennaio.

Secondo le indiscrezioni riportate dai quotidiani durante il fine settimana, Emre Gunaydin, leader del gruppo di assassini, avrebbe incontrato più volte poliziotti per ricevere informazioni sulla dislocazione di chiese cristiane nella città.

Molti nel Paese cominciano a pensare che anche dietro questo omicidio, come quello di Don Andrea Santoro e del giornalista armeno Hrant Dink, ci sia dietro lo “Stato Profondo”, una vera e propria eminenza grigia all’interno della Turchia moderna, nella quale convergono ultra kemalisti, islamismi, elementi deviati dei servizi segreti e dell’esercito e che, secondo la stampa turca, compirebbe questi atti brutali per destabilizzare il Paese.

Fonte: Alice Notizie/Apcom.net

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