SERBIA: crescente preoccupazione per gli evangelici

Gli evangelici in Serbia manifestano una crescente preoccupazione per la difficile condizione in cui versa il Paese. Tuttavia nutrono la viva speranza che, come cristiani, possano dare un fattivo contributo al superamento di ogni difficoltà e divisione in una regione spesso teatro di conflitti etnici. La storia recente della Serbia ha influenzato negativamente l’opera evangelica nel Paese e negli anni ’90 molti missionari hanno dovuto lasciarlo. Il bisogno è grande, basti pensare che la sola capitale, Belgrado, è una metropoli che conta ben tre milioni di abitanti ma soltanto otto piccole comunità evangeliche. Al momento, in Serbia ci sono circa diecimila credenti evangelici, pari allo 0,1% della popolazione.

Fonte: Cristiani Oggi, 16-30 Aprile 2008, pag. 3

Post correlati:

Condividi

Serbia: alcune chiese non sono riconosciute

25 settembre 2007 – In Serbia le Chiese evangeliche battiste e pentecostali non sono più riconosciute e non hanno dunque più nessun riconoscimento legale. Lo scorso mese di luglio è stata respinta dalle autorità la richiesta di riconoscimento inoltrata da queste chiese. In precedenza battisti e pentecostali erano riconosciuti come comunità religiose.
Anche alla Chiesa degli avventisti del settimo giorno Movimento di Riforma, la Chiesa cattolica cristiana e i Testimoni di Geova è stato negato il rinnovo del riconoscimento da parte delle autorità serbe.
Essere private del riconoscimento statale implica, per queste chiese e organizzazioni, incontrare maggiori ostacoli e difficoltà nel loro lavoro: non possono più diffondere letteratura religiosa e non possono assumere collaboratori provenienti dall’estero. Contro la decisione del governo, i battisti e i pentecostali intendono rivolgersi alla Corte costituzionale serba.

Fonte: VoceEvangelica/rna

Condividi