Apertura del Museo del Buon Samaritano nella West Bank

Fonte: Jerusalem Post édition française – riprodotto con autorizzazione

Il Museo del Buon Samaritano, vicino a Maaleh Adumim, sulla strada che collega Gerusalemme a Gerico, è stato aperto ufficialmente giovedì dopo scavi archeologici durati nove anni. Vi si potranno ammirare dei mosaici provenienti dalla Giudea-Samaria e da Gaza.

“L’apertura del museo in questo luogo è un progetto fresco in questi giorni in cui gravi minacce pesano sugli insediamenti, e la legittimità della nostra presenza è rimessa in questione”, ha detto Reuven Rivlin, un membro del Likud alla Knesset.

“L’apertura di un sito di tale importanza è un segnale chiaro: non abbiamo abbandonato questa regione e non smetteremo di sottolineare che le nostre radici nazionali e storiche sono in questi luoghi”, ha aggiunto.

Il ministro del Turismo Stas Misezhnikov ha espresso il desiderio che il sito, che si potrà visitare gratuitamente tutti i giorni, tranne il sabato, sia molto frequentato dai turisti cristiani che si recano in Terra Santa. “Credo che questo luogo diventerà un luogo di pellegrinaggio per milioni di cristiani”, ha detto.

Il luogo, conosciuto come la Locanda del Buon Samaritano, è stato chiamato così nel periodo bizantino, quando si è scoperto che il luogo menzionato nella parabola del Buon Samaritano del Nuovo Testamento era qui.

Gli archeologi,  durante gli ultimi dieci anni, hanno scoperto nel sito dei resti risalenti al periodo del Secondo Tempio.

Durante il periodo bizantino, il sito è diventato un punto di passaggio per i pellegrini cristiani, e una locanda – comprendente una chiesa, una cisterna, degli alloggi residenziali ed una fortezza per proteggere i pellegrini dai briganti – è stata costruita.

La struttura che ospita il museo è stata costruita durante il periodo ottomano ed era allora un posto di guardia.

I mosaici che sono esposti sono stati trovati in sinagoghe e in chiese della Giudea-Samaria e di Gaza.

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Svizzera, Dal 24 aprile al 1° novembre 2009: mostra «Une journée dans la vie de Calvin»

Museo internazionale della Riforma, Ginevra.

Scoprite la storia completa della Riforma.

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Museo internazionale della Riforma, Ginevra.

In occasione del cinquecentenario della nascita di Calvino il Museo internazionale della Riforma ospita dal 24.4 fino all’1.11.2009 la mostra «Une journée dans la vie de Calvin» (Una giornata nella vita di Calvino, ndr) che racconta in formato 3D la vita di uno degli iniziatori del movimento protestante. Il museo, che sorge nella corte S. Pietro, comunica attraverso un sotterraneo con il sito archeologico situato sotto la cattedrale di S. Pietro e custodisce, accanto a reperti originali, le tecnologie audiovisive di ultima generazione.

Via | SBB

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Progetto: “Il futuro di Babilonia”

babilonia-ischtar-torIl World Monuments Fund sta per lanciare un progetto con l’Iraq per preservare l’antica città di Babilonia, dove il re Nebuchadnezzar II (630-562 a.C.) costruì i suoi giardini pensili, una delle Sette Meraviglie del Mondo.

Il gruppo non-profit con sede a New York, che preserva i siti architettonici e culturali, collaborerà con lo State Board of Antiquities and Heritage dell’Iraq per sviluppare un piano generale per promuovere la conservazione e il turismo nella città, situata a circa 90 km sud di Bagdad sulla costa est dell’Eufrate.

Il Presidente del World Monuments, Bonnie Burnham, ha dichiarato in una intervista che in futuro il turismo sarà uno degli strumenti per lo sviluppo economico in Iraq, e si teme che Babilonia possa essere danneggiata da uno sviluppo non controllato. Non è stata mai tracciata una carta della città e ci sono stati dei cambiamenti evidenti.

Holly Evarts, la portavoce del World Monuments Fund, ha comunicato in un’intervista che il Dipartimento di Stato degli USA ha donato circa 700.000 $ per il progetto denominato “Il futuro di Babilonia”. L’organizzazione sta ora cercando ulteriori finanziamenti da altri enti.

L’ambasciatore Samir Sumaida’ie ha dichiarato che il patrimonio culturale iracheno è patrimonio di tutta l’umanità.

L’antica città, fondata intorno al diciottesimo secolo a.C., ha subito danni negli anni recenti dai tentativi di Saddam Hussein di renderla un’attrazione turistica, dai saccheggi dopo l’invasione guidata dagli Stati Uniti e dopo essere stata usata come base militare durante la guerra in Iraq.

La seconda fase del progetto del World Monuments Fund riguarda l’assistenza per un decennio alla città. Nell’ottobre 2003 il fondo collaborò con il Getty Conservation Institute per dare avvio all’Iniziativa di Conservazione del Patrimonio Culturale Iracheno destinato ai musei e ai siti archeologici e storici in Iraq.

Istituito nel 1965, il fondo si è impegnato nella conservazione di circa 500 siti storici in 90 paesi nel mondo e ha classificato la nazione dell’Iraq come uno dei 100 luoghi più a rischio nel 2006 e nel 2008.

Altri siti in Iraq rientrano in progetti di restauro garantiti dal fondo, che comprendono l’antica regione di Sumer e siti connessi alle culture babilonese, assira e persiana.

Quest’anno sarà avviato un corso per la formazione di specialisti in antichità, che saranno istruiti su tecniche moderne di valutazione e restauro dei siti. Si vuole nello stesso tempo creare un archivio nazionale per il rilevamento e il controllo delle migliaia di siti archeologici diffusi nella nazione.

Adattamento : R.P.

Fonte: SBF Taccuino / Patrick Cole, Bloomberg.com

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Presentazione di una tavoletta cuneiforme a Gerusalemme

tavoletta

di Yael Ancri

Nell’ambito delle celebrazioni di Tu BiShvat, il Museo dei Paesi della Bibbia a Gerusalemme presenta una tavoletta cuneiforme vecchia di 4.000 anni che permette di apprendere molto sulle credenze e sulle pratiche religiose babilonesi.

La grande tavoletta cuneiforme è esposta nel cuore della Galleria dei Patriarchi del museo. Secondo gli scienziati, essa rivela le origini del calendario ebraico che deriva dall’antica Babilonia. La tavoletta permette di scoprire le pratiche religiose dei Babilonesi all’epoca di Avraham Avinu.

Secondo il Dr. Elie Borowski, fondatore del museo, questa tavoletta sarebbe “il più importante documento e tesoro storico che permette di comprendere il calendario ebraico, così come la storia antica della culla dell’umanità”.

La tavoletta descrive la routine dei templi della città di Larsa nel mese di Shabatu, 4.000 anni fa. E’ l’unico testo conosciuto che descrive tali pratiche. Larsa, che è oggi la città di Tell Senkere in Iraq, era una città della Mesopotamia, capitale di un regno amorreo e vicina a Ur Kasdim.

Su più di 630 righe, la tavoletta descrive i riti che avevano luogo nei templi mesopotamici durante il mese di Shabatu, che corrisponde al mese ebraico di Shevat, l’11esimo mese del calendario.

Il museo dei Paesi della Bibbia a Gerusalemme è aperto:

Ogni domenica, lunedì, martedì e giovedì dalle 9:30 alle 17:30.

Il mercoledì dalle 9:30 alle 21:30.

Il venerdì e le vigilie di feste dalle 9:30 alle 14:00.

E’ chiuso il Sabato e nei giorni di festa.

Fonte: actu.co.il

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Giordania. Lavori al Museo di Lot

Taylor Luck
Il Museo di Lot - Foto: Taylor Luck

La prossima settimana il Ministero del Turismo e delle Antichità esaminerà le offerte presentate dalle compagnie interessate a investire 1,2 milioni di dinari giordani per la realizzazione degli interni del Museo di Lot, situato nell’area del Mar Morto.

Inhab Amarin, Assistente Segretario Generale del Ministero, ha comunicato che il ministero ha diffuso la gara di appalto lo scorso mese.

Il museo, che si trova a Ghor Al Safi, a 300 metri dalla grotta dove si racconta che Lot e la sua famiglia cercarono rifugio durante la devastazione di Sodoma e Gomorra, è un progetto di primo piano in ambito turistico.

I lavori per la realizzazione del museo, che si sviluppa su due piani ed ha l’aspetto di una conchiglia, si sono protratti per più di cinque anni.

Inizialmente ne era stata programmata l’apertura nell’aprile del 2005, poi rimandata a causa di varianti in corso d’opera suggerite dal ministero, che prevedevano la costruzione di speciali barriere per proteggere l’edificio da inondazioni, frequenti nell’area di Ghor.

Una seconda data di conclusione dei lavori fu fissata per il luglio del 2005, ma fu anch’essa rimandata per mancanza di fondi. L’edificio è stato completato definitivamente lo scorso anno.

Amarin ha dichiarato che il costo della costruzione del museo ammonta a 1,2 milioni JD e l’allestimento dei servizi intorno a 250,000 JD.

Nel museo sono esposti manufatti che vanno dall’Età della Pietra fino al periodo islamico. Vi sono presentate la topografia e la geologia dell’area del Mar Morto e le scoperte archeologiche della regione circostante, dove sono numerosi i siti riconducibili ai tempi biblici.

I servizi includeranno laboratori di restauro, un centro di ricerca e una pensione per turisti con ristorante annesso e una stazione di polizia turistica.

L’area intorno alla caverna di Lot è ricca di storia. Gli scavi hanno portato alla luce una chiesa e un monastero probabilmente costruiti dai cristiani bizantini e dedicati a San Lot.

Gli storici ricordano che fu il luogo dove i Nabatei scoprirono l’utilità del bitume estratto dal Mar Morto e usato dagli Egiziani per imbalsamare le mummie.

L’area è anche nota per la presenza di stabilimenti per la produzione di zucchero nella parte meridionale del Mar Morto.

La canna da zucchero, che fu scoperta nella valle del Giordano e nei pressi delle sponde sud-est del Mar Morto, rappresentò un prodotto chiave nell’agricoltura locale dei secoli ottavo e nono.

La produzione di zucchero si diffuse maggiormente nel dodicesimo secolo, quando gli stabilimenti lavoravano lo zucchero e la melassa.

Secondo Amarin lo sviluppo del Museo di Lot è un importante passo nella diversificazione e nell’incremento dei servizi turistici nelle aree del Mar Morto e della Valle del Giordano.

Adattamento R.P.
Dalya Dajani, The Jordan Times ( 12 settembre 2008 )

Fonte: SBF Taccuino

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