Kazakistan: La nuova restrittiva legge sulla libertà religiosa è incostituzionale

Il Consiglio costituzionale kazako boccia la nuova legge, perché viola il diritto di scegliere con libertà la religione e può causare discriminazioni. Ora il presidente Nazarbaiev può uniformarsi, o chiedere al Consiglio una nuova decisione.

Astana – Il Consiglio costituzionale del Kazakistan ha annunciato l’11 febbraio che la nuova restrittiva legge sulla libertà religiosa è incostituzionale. L’agenzia Forum 18 spiega che ora il presidente Nursultan Nazarbaiev ha un mese di tempo per decidere se sostenere la legge.

Igor Rogov, presidente del Consiglio, ha spiegato che la nuova legge viola la previsione dell’art. 39 paragrafo 3 della Costituzione, che prevede che i diritti e le libertà riconosciuti dalla Carta “non possono essere in alcun modo ristretti”. Come pure l’art. 14 il quale esclude discriminazioni per ragioni anche religiose. L’art. 19, poi, prevede per ognuno “il diritto di determinare e indicare o non indicare” “l’appartenenza religiosa”. Norme violate dalla nuova legge che – prosegue Rogov – pretende per il riconoscimento dei gruppi religiosi “condizioni in precedenza non applicate in Kazakistan”.

Ora Nazarbaiev può anche chiedere al Consiglio di cambiare decisione, ma sarebbe necessario il voto favorevole dei due terzi dei membri.

La nuova legge era stata molto criticata da gruppi religiosi e dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Ocse), che avevano chiesto a Nazarbiev di non promulgarla. Il presidente aveva allora rimesso la questione al Consiglio costituzionale.

Fonte: AsiaNews/F18 – riprodotto con autorizzazione

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Kazakistan – Sta per essere approvata legge per la non libertà religiosa

Sta per esser approvata una nuova legge sulla libertà religiosa e la riforma del Codice degli illeciti amministrativi prevederà severe restrizioni per le comunità religiose in Kazakistan. La normativa, approvata il 24 settembre dalla Camera bassa del parlamento kazako, ora si trova sotto esame al Senato. Con le nuove norme i gruppi religiosi dovranno chiedere l’autorizzazione ad operare, rischiando anche che venga negata. I funzionari locali del Comitato affari religiosi terranno sotto controllo le iniziative religiose. I gruppi per la tutela dei diritti dicono che la legge va a intaccare la libertà religiosa. Ninel Fokina, responsabile ad Almaty del Comitato di Kelsinki, afferma che ci saranno restrizioni maggiori per i religiosi, ad esempio alle comunità sarà vietato stampare o importare testi religiosi, senza l’autorizzazione dello Stato. L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Ocse) ritiene la legge “contraria a ogni principio di libertà religiosa”.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione

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KAZAKISTAN: La polizia antiterrorismo “controlla” le preghiere dei cristiani

Irruzioni della polizia durante le funzioni religiose cristiane, per filmare e identificare i presenti. E’ già applicata la nuova legge, non ancora approvata, che prescrive l’autorizzazione persino per la visita di un religioso di un’altra città.

Astana – Irruzioni della polizia in chiesa durante le funzioni religiose e ripetuta diffamazione sui media statali: le autorità kazake stringono la morsa sui gruppi cristiani protestanti.

Domenica 25 maggio a Aktobe la polizia anti-terrorismo è irrotta nella chiesa dei protestanti di New Life durante la funzione e ha filmato i circa 60 presenti, come riferisce il pastore Zholaman Nurmanov. Dopo la funzione li ha interrogati, soprattutto per la presenza di Maksim Tashenov, pastore di New Life ad Aktau, sul mar Caspio, in visita nella capitale.

Nurtai Nugaev, capo locale della polizia speciale, risponde all’agenzia Forum 18 che “non è stata un’incursione ma solo un controllo per verificare il rispetto della legge. Questo gruppo ha violato la legge invitando un missionario a parlare senza il permesso del locale Dipartimento di polizia interna e riunendosi in un luogo diverso da quello registrato”. Nugaev promette altri “controlli la domenica” ed eventuali denunce.

Da tempo la polizia kazaka identifica chi partecipa agli incontri di protestanti, Testimoni di Geova e anche islamici, mentre nei media statali avviene una ripetuta denigrazione di queste minoranze. Ad aprile l’Ufficio del Procuratore generale ha qualificato vari gruppi religiosi, tra cui la Chiesa New Life, come “pericolosi” e “distruttivi”.

“La polizia – spiega Tashenov – mi ha detto che per l’attività missionaria mi occorre un permesso specifico”.

Ma Aleksandr Klyushev, capo dell’Associazione delle organizzazioni religiose del Kakakistan, ribatte che “a una chiesa non occorre alcun permesso per invitare un pastore da altre chiese del Paese, è un diritto riconosciuto dalla Legge sulla religione. Invece così prevede la nuova proposta di legge” in discussione al parlamento, che introdurrà maggiori limiti all’attività religiosa costringendo i gruppi a chiedere l’autorizzazione praticamente per ogni attività, consentendo alle autorità un controllo capillare. L’intervento della polizia speciale, poi, fa ritenere in atto un’operazione di lungo respiro per schedare e controllare qualsiasi attività.

Le autorità stanno anche cercando di togliere a New Life un ex asilo acquistato 10 anni fa nella vicina città di Alga.

Intanto prosegue la persecuzione contro i cristiani battisti, che si rifiutano di registrare i loro gruppi e affermano il diritto costituzionale a riunirsi per praticare la fede. Ma le autorità proibiscono gli incontri religiosi, anche in case private, identificano e interrogano i presenti e irrogano pesanti multe ai pastori e ai padroni di casa.

Quando il 9 maggio a Shchuchinsk, nella regione di Akmola, è venuto lo scrittore tedesco Werner Gitt a parlare a circa 200 fedeli battisti, la polizia lo ha interrotto, identificato e accusato di “attività missionaria illegale”, insieme ai suoi accompagnatori. Il pastore Pyotr Zimens, che ha organizzato l’incontro, è stato accusato di illeciti amministrativi e multato di 20mila tenge (circa 107 euro).

Fonte: AsiaNews/F18 – riprodotto con autorizzazione

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Kazakistan – Delega a perseguitare

da: ICN-News

Non c’è pace per la Chiesa presbiteriana “Grazia” nella città settentrionale di Karaganda: in ordine è stata tormentata dalla polizia, dai servizi segreti, dall’ufficio del procuratore, dall’ufficio sanitario di epidemiologia ed ora anche dalla Finanza che, invece d’interessarsi di questioni fiscali,

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KAZAKISTAN: Cristiani cacciati di casa per impedire gli incontri di preghiera

Da anni le autorità colpiscono con carcere e pesanti multe gli incontri dei gruppi religiosi non registrati, specie i cristiani battisti. Ora sequestrano le case per impedire gli incontri o per costringerli a pagare le multe.

Astana – E. Sabirova e il giovane figlio sono stati cacciati dalla casa, sigillata per impedire gli incontri della comunità cristiana battista non registrata. L’attività de gruppo era stata proibita dal tribunale di Shymkent, distretto di Enbekshi, il 23 ottobre 2006, perché non registrato. A marzo il pastore Fauzi Gubaidullin era stato tre giorni in carcere per avere continuato gli incontri di preghiera. Che sono continuati, anche a casa della Sabirova, ala quale ora è impedito di rientrare in casa. Ma “il tribunale – protestano i battisti all’agenzia Forum 18 – ha ordinato di fermare l’attività del gruppo religioso, ma non di impedire” al proprietario di abitare nella sua casa. “Il funzionario esecutore ha abusato del suo potere”.

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