Azerbaigian: La traduttrice della Bibbia che aveva sognato il Cielo

Tarana Mirzayeva, che lavora sulla traduzione del Nuovo Testamento in azero moderno, racconta come la trasformazione di suo marito ed un sogno l’hanno condotta alla fede cristiana.

Mi sono sempre interessata a Dio, anche quando ero piccola. La mia famiglia era musulmana e mia nonna materna era una mullah molto rispettata. Trascorrevo le mie vacanze estive a casa sua e memorizzavo dei versetti del Corano. Volevo leggere e imparare quanto possibile su Dio.

Divenuta adulta ottenni un impiego come segretaria in un’amministrazione locale e mi sposai. Ebbi una bambina, poi un bambino, e i miei figli erano la mia gioia. Ma la mia vita di coppia era terribile.

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Azerbaigian: Un uomo di 133 anni sente per la prima volta il nome di Gesù

A Lerik, un piccolo paese (famoso per la longevità di alcuni suoi abitanti) del sud-est dell’Azerbaigian vicino alla frontiera con l’Iran, un uomo di 133 anni ha sentito per la prima volta il nome di Gesù.

“Quando un’équipe di Kitab Shirketi si è recata a Lerik quest’anno per distribuirvi delle opere bibliche ha incontrato uno degli abitanti più vecchi del paese.
‘Siamo stati invitati da qualcuno e vi abbiamo incontrato un uomo di 133 anni, racconta Namik Kerimov, che è responsabile del ministero fra i rifugiati, gli immigrati e i membri delle minoranze etniche. Potevamo a malapena crederci! Era circondato dai suoi figli, nipoti, pro-nipoti e pro-pro-nipoti! Era in buonissima salute e ci ha detto che non era mai stato malato. Suo nipote ci ha detto che gli chiede del continuo di trovargli una nuova moglie!
“Gli abbiamo chiesto se avesse già sentito parlare di Gesù ed egli ha risposto che non aveva mai sentito questo nome prima. Gli abbiamo dato delle opere bibliche ed abbiamo parlato un po’ con lui della Bibbia e di Gesù”. Fonte: ABU – Nouvelles bibliques de l’ABU n° 416, novembre 2007, pag. 24

Nella foto: L’uomo di 133 anni che l’équipe ha incontrato a Lerik. Photo: Kitab Shirketi/Elkin Huseynon

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Azerbaigian: Condannato un pastore battista

Lo scorso 8 agosto, in Azerbaigian, un pastore battista è stato condannato a due anni di prigione. Zaur Balaev è accusato di violenza contro le forze dell’ordine e di tenere riunioni illegali sotto pretesto di religione. In un primo tempo, avrebbe sguinzagliato un cane contro la polizia durante un servizio domenicale. A seguito della deposizione di cinquanta testimoni che attestavano la sua innocenza, questa accusa è stata ritirata.
Ilya Zenchenko, presidente dell’Unione Battista, ha annunciato che il pastore Balaev stava per fare appello.

Fonte: Christianisme Aujourdhui – riprodotto con autorizzazione

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AZERBAIGIAN: A giudizio un pastore battista detenuto da due mesi

L’uomo, esile, è accusato di aver aggredito 5 poliziotti e di avere guidato funzioni religiose illegali, ma i fedeli negano l’aggressione. Il suo gruppo da 13 anni chiede il riconoscimento. Esperti: l’autorità usa il rifiuto dell’autorizzazione per discriminare gruppi religiosi non graditi.

Baku – E’ fissato per il 20 luglio il processo contro il pastore battista Zaur Balaev, detenuto dal 20 maggio con l’accusa di avere percosso cinque poliziotti e danneggiato la loro auto, di “avere guidato riunioni illegali mascherate da attività religiose senza la registrazione statale”, di “avere attirato giovani a questi incontri” e persino di “avere cantato ad alta voce e suonato speciali strumenti musicali che violano le regole sulla convivenza sociale e recano disturbo ai vicini”. Intanto è stata respinta la richiesta di arresti domiciliari.

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