Israele, Scoperto l’ossario di una parente del sommo sacerdote Caiàfa

Degli archeologi israeliani hanno annunciato nei giorni scorsi la scoperta di un ossario con i resti della nipote di Caiàfa, sommo sacerdote dei Giudei dal 18 al 36 d. C.

Scoperto l’ossario della nipote di Caifa

Questa è vera archeologia biblica. Altro che Sindone o chiodi. Il reperto era stato trovato lo scorso anno, bottino di un gruppo di ladri di reliquie, nei pressi della Valle di Elah. Il suo studio è stato affidato a Yuval Goren e Boaz Zissu. L’ossario appartiene alla nipote del sommo sacerdote che condannò Gesù: Giuseppe Caifa. L’iscrizione in aramaico è stata decifrata da Zissu (si vede nella parte in alto dell’ossario, appena sotto il coperchio). Recita:

Maria, figlia di Gesù figlio di Caifa sacerdote di Maaziah di Bet ‘Imri

Pensate un po’: studiosi di professione hanno autenticato l’ossario della nipote di Giuseppe Caifa. Il figlio si chiamava Gesù. Qui il comunicato stampa dell’AIA. L’articolo è uscito sul volume 61 dell’Israel Exploration Journal.

Via | antoniolombatti.it

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Scoperto a Gerusalemme un antico bagno usato dai legionari di Tito

Bagno della Decima Fretensis rinvenuto a Gerusalemme

L’Israel Antiquities Authority ha comunicato che gli archeologi israeliani hanno scoperto un antico bagno romano probabilmente usato dai soldati della legione che distrusse il Secondo Tempio a Gerusalemme.

Sono stati identificati anche l’iscrizione della decima legione romana (“Fretensis” – LEG X FR) e l’impronta della zampa di un cane. Secondo il direttore dello scavo, Ofer Sion, l’animale probabilmente apparteneva a un soldato; l’impronta è frutto del caso oppure fatta intenzionalmente per gioco.

Gli archeologi non si aspettavano di trovare la struttura romana nel quartiere ebraico, dove fu costruita una mikvah, o bagno rituale ebraico.

Ofer Sion ha dichiarato che l’iscrizione, che ha la forma dei sigilli stampati sulle tegole dei tetti e sui mattoni di argilla che si trovano nel luogo, prova che furono i soldati della legione a costruire il complesso.

Sembra che il bagno venisse usato da soldati che presidiarono il luogo dopo la repressione della ribellione di Bar Kokhba nel 135 d.C., quando Gerusalemme fu trasformata in Aelia Capitolina.

La struttura comprende diverse vasche da bagno intonacate a lato di una piscina, un tubo che portava acqua alla piscina e un pavimento in mosaico bianco.

Sul fondo della piscina sono state trovate centinaia di tegole in terra cotta, ciò spiega che la struttura era coperta.

Un esperto ha affermato che la scoperta dimostra che l’accampamento romano era più ampio di quanto si pensasse.

Yuval Baruch, archeologo della circoscrizione di Gerusalemme, ha notato che, a fronte dell’estensione degli scavi archeologici eseguiti nel quartiere ebraico, finora non è stato ancora trovato un edificio che appartenga alla legione romana. L’assenza di tali ritrovamenti possono far pensare che Aelia Capitolina avesse una superficie limitata.

Quest’ultima scoperta, però, insieme ad altre scoperte degli anni recenti, mostra che la città era considerevolmente più estesa di quanto si stimasse in precedenza.

Conoscere i resti di Aelia Capitolina è di estremo interesse perché, come ha ricordato l’archeologo, è questa città ad aver determinato la forma delle antiche mura di Gerusalemme e la posizione delle porte visibili ancora oggi.

Adattamento: R.P.

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Israele: Tel Tzafi, tempio filisteo distrutto da un terremoto

Durante gli scavi condotti a Tel Tzafi (Tel es-Safi) National Park presso Kiryat Gat gli archeologi hanno portato alla luce un tempio filisteo e resti che portano i segni di un crollo dovuto a un forte terremoto avvenuto ai tempi dell’Antico Testamento.

Per il Prof. Aren Maeir, della Bar-Ilan University, il tempio può offrire dati interessanti sull’architettura filistea del periodo dell’eroe biblico Sansone. E’ la prima struttura di questo tipo ad essere stata trovata a Gat. Meier ritiene che il tempio possa essere simile a quello di Dagon, dove ebbe luogo la vicenda della distruzione del tempio da parte del noto personaggio biblico.

I sismologi che hanno esaminato il sito hanno confermato che il crollo dell’edificio avvenne per un terremoto, la cui intensità dovette essere dell’ottavo grado della scala di Richter. La prova principale è la presenza di diverse mura di mattoni prima spostate e poi collassate una dopo l’altra. Nei libri dei profeti Amos e Isaia si parla di terremoti che hanno lasciato il segno nei loro ricordi.

Altre scoperte di rilievo sono stati i ritrovamenti associati alla distruzione di Gat da parte di Azael, re di Aram-Damasco, intorno all’830 a.C., e i resti del primo insediamento filisteo in Canaan.

Tra gli oggetti rinvenuti vi sono attrezzature adoperate dall’esercito di Azael nel corso dell’attacco alla città, i più antichi ritrovamenti archeologici di questo genere mai venuti alla luce.

Adattamento: R.P.

Fonte: Ben Hartman, The Jerusalem Post (29 luglio 2010) via SBF Taccuino

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Su una tavoletta d’argilla il più antico testo mai rinvenuto a Gerusalemme

Gli archeologi hanno scoperto a Gerusalemme un antico frammento di tavoletta di argilla risalente a 3.400 anni fa e recante il più antico testo mai trovato nella città santa.

Il frammento, rinvenuto nel corso degli scavi in un’area poco distante dalle mura meridionali della città antica, misura 2 per 2,8 centimetri e porta segni di scrittura in caratteri cuneiformi.

Secondo i ricercatori dell’università ebraica di Gerusalemme il frammento indica l’importanza della città intorno al 1.400 a.C. Gli esperti ipotizzano che facesse parte dell’archivio di corte.

Il reperto è stato trovato nei detriti rimossi dalla base di una torre del decimo secolo a.C.

I segni cuneiforni sono stati scritti con cura. Wayne Horowitz, l’assirologo a cui è stata affidata la decifrazione del testo, ritiene che lo scritto deve essere di uno scriba esperto che, molto probabilmente, preparò la tavoletta per la corte del tempo.

I ricercatori ipotizzano che la tavoletta possa trovarsi in relazione con le lettere inviate dal monarca cananeo di Gerusalemme al faraone egiziano Amenhotep IV, meglio conosciuto come Akhenaton, vissuto nel quattordicesimo secolo a.C.

Il frammento risale alla stessa epoca delle 380 tavolette scoperte in Egitto a El-Amarna, che facevano parte degli archivi di Akhenaton.

Prima della scoperta di questo frammento il testo più antico scoperto a Gerusalemme era quello trovato nel tunnel di Siloe, datato all’ottavo secolo a.C., periodo corrispondente al regno di Ezechia.

Il nuovo testo è più antico di circa 600 anni.

Adattamento: R.P.

Fonte: AFP (12 luglio 2010) via SBF Taccuino

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[Video] L’arca di Noè ritrovata?

http://www.youtube.com/watch?v=grM9vaS13PA

Degli esploratori Evangelici affermano di avere trovato l’arca di Noè sul Monte Ararat

27 Aprile 2010

Un gruppo di esploratori evangelici Cinesi e Turchi hanno affermato Lunedì (26 Aprile 2010) che essi credono di aver trovato l’arca di Noè ad un altezza di 4000 metri su una montagna in Turchia.

Gli esploratori dicono di avere recuperato dei campioni di legno da una struttura sul Monte Ararat nella Turchia orientale che tramite l’esame al carbonio – loro affermano – risalgono a 4800 anni fa.

Yeung Wing-cheung, membro del team appartenente al Noah’s Ark Ministries International, ha affermato: ‘Non diciamo che sia l’arca di Noè al 100% ma pensiamo che lo sia al 99.9%.

Notizia tratta dal sito del Sydney Morning Herald

Per chi vuole saperne di più vada qua al sito di Noah’s Ark Ministries

Guarda il video sopra con i filmati relativi a questa spedizione sul monte Ararat e al supposto ritrovamento dell’Arca di Noè

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Ricordiamo il racconto biblico sul diluvio e sull’arca di Noè:

“E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo. E l’Eterno si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. E l’Eterno disse: ‘Io sterminerò di sulla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento d’averli fatti’.

Ma Noè trovò grazia agli occhi dell’Eterno. Questa è la posterità di Noè. Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi; Noè camminò con Dio. E Noè generò tre figliuoli: Sem, Cam e Jafet.

Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era ripiena di violenza. E Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché ogni carne avea corrotto la sua via sulla terra. E Dio disse a Noè: ‘Nei miei decreti, la fine d’ogni carne è giunta; poiché la terra, per opera degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra. Fatti un’arca di legno di gofer; falla a stanze, e spalmala di pece, di dentro e di fuori. Ed ecco come la dovrai fare: la lunghezza dell’arca sarà di trecento cubiti; la larghezza, di cinquanta cubiti, e l’altezza, di trenta cubiti. Farai all’arca una finestra, in alto, e le darai la dimensione d’un cubito; metterai la porta da un lato, e farai l’arca a tre piani: uno da basso, un secondo e un terzo piano. Ed ecco, io sto per far venire il diluvio delle acque sulla terra, per distruggere di sotto i cieli ogni carne in cui è alito di vita; tutto quello ch’è sopra la terra, morrà. Ma io stabilirò il mio patto con te; e tu entrerai nell’arca: tu e i tuoi figliuoli, la tua moglie e le mogli de’ tuoi figliuoli con te. E di tutto ciò che vive, d’ogni carne, fanne entrare nell’arca due d’ogni specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina. Degli uccelli secondo le loro specie del bestiame secondo le sue specie, e di tutti i rettili della terra secondo le loro specie, due d’ogni specie verranno a te, perché tu li conservi in vita. E tu prenditi d’ogni cibo che si mangia, e fattene provvista, perché serva di nutrimento a te e a loro’.

E Noè fece così; fece tutto quello che Dio gli avea comandato.

E l’Eterno disse a Noè: ‘Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, poiché t’ho veduto giusto nel mio cospetto, in questa generazione. D’ogni specie di animali puri prendine sette paia, maschio e femmina; e degli animali impuri un paio, maschio e femmina; e parimente degli uccelli dei cieli prendine sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza sulla faccia di tutta la terra; poiché di qui a sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti, e sterminerò di sulla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto’.

E Noè fece tutto quello che l’Eterno gli avea comandato.

Noè era in età di seicent’anni, quando il diluvio delle acque inondò la terra. E Noè, coi suoi figliuoli, con la sua moglie e con le mogli de’ suoi figliuoli, entrò nell’arca per scampare dalle acque del diluvio. Degli animali puri e degli animali impuri, degli uccelli e di tutto quello che striscia sulla terra, vennero delle coppie, maschio e femmina, a Noè nell’arca, come Dio avea comandato a Noè.

E, al termine dei sette giorni, avvenne che le acque del diluvio furono sulla terra. L’anno seicentesimo della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno, tutte le fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte del cielo s’aprirono. E piovve sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. In quello stesso giorno, Noè, Sem, Cam e Jafet, figliuoli di Noè, la moglie di Noè e le tre mogli dei suoi figliuoli con loro, entrarono nell’arca: essi, e tutti gli animali secondo le loro specie, e tutto il bestiame secondo le sue specie, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro specie, e tutti gli uccelli secondo le loro specie, tutti gli uccelletti, tutto quel che porta ali. D’ogni carne in cui è alito di vita venne una coppia a Noè nell’arca: venivano maschio e femmina d’ogni carne, come Dio avea comandato a Noè; poi l’Eterno lo chiuse dentro l’arca. E il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni; e le acque crebbero e sollevarono l’arca, che fu levata in alto d’in su la terra. E le acque ingrossarono e crebbero grandemente sopra la terra, e l’arca galleggiava sulla superficie delle acque. E le acque ingrossarono oltremodo sopra la terra; e tutte le alte montagne che erano sotto tutti i cieli, furon coperte. Le acque salirono quindici cubiti al disopra delle vette dei monti; e le montagne furon coperte. E perì ogni carne che si moveva sulla terra: uccelli, bestiame, animali salvatici, rettili d’ogni sorta striscianti sulla terra, e tutti gli uomini. Tutto quello ch’era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici, morì. E tutti gli esseri ch’erano sulla faccia della terra furono sterminati: dall’uomo fino al bestiame, ai rettili e agli uccelli del cielo; furono sterminati di sulla terra; non scampò che Noè con quelli ch’eran con lui nell’arca. E le acque rimasero alte sopra la terra per centocinquanta giorni.

Or Iddio si ricordò di Noè, di tutti gli animali e di tutto il bestiame ch’era con lui nell’arca; e Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si calmarono; le fonti dell’abisso e le cateratte del cielo furono chiuse, e cessò la pioggia dal cielo; le acque andarono del continuo ritirandosi di sulla terra, e alla fine di centocinquanta giorni cominciarono a scemare. E nel settimo mese, il decimosettimo giorno del mese, l’arca si fermò sulle montagne di Ararat. E le acque andarono scemando fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le vette dei monti. E in capo a quaranta giorni, Noè aprì la finestra che avea fatta nell’arca, e mandò fuori il corvo, il quale uscì, andando e tornando, finché le acque furono asciugate sulla terra. Poi mandò fuori la colomba, per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra. Ma la colomba non trovò dove posar la pianta del suo piede, e tornò a lui nell’arca, perché c’eran delle acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese, e la portò con sé dentro l’arca. E aspettò altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell’arca. E la colomba tornò a lui, verso sera; ed ecco, essa aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo; onde Noè capì che le acque erano scemate sopra la terra. E aspettò altri sette giorni, poi mandò fuori la colomba; ma essa non tornò più a lui. L’anno secentesimoprimo di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque erano asciugate sulla terra; e Noè scoperchiò l’arca, guardò, ed ecco che la superficie del suolo era asciutta. E il secondo mese, il ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta.

E Dio parlò a Noè, dicendo: ‘Esci dall’arca tu e la tua moglie, i tuoi figliuoli e le mogli dei tuoi figliuoli con te. Fa’ uscire con te tutti gli animali che son teco, d’ogni carne: uccelli, bestiame, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, perché abbondino sulla terra, e figlino e moltiplichino sulla terra’. E Noè uscì con i suoi figliuoli, con la sua moglie, e con le mogli dei suoi figliuoli. Tutti gli animali, tutti i rettili, tutti gli uccelli, tutto quel che si muove sulla terra, secondo le loro famiglie, uscirono dall’arca. E Noè edificò un altare all’Eterno; prese d’ogni specie d’animali puri e d’ogni specie d’uccelli puri, e offrì olocausti sull’altare. E l’Eterno sentì un odor soave; e l’Eterno disse in cuor suo: ‘Io non maledirò più la terra a cagione dell’uomo, poiché i disegni del cuor dell’uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza; e non colpirò più ogni cosa vivente, come ho fatto. Finché la terra durerà, sementa e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno mai’

Genesi 6:5-22; 7:1-24; 8:1-22

La grazia del Signore sia con tutti i suoi santi

Giacinto Butindaro

Aggiornamento – 28 aprile 2010

ATTENZIONE – La notizia sul ritrovamento dell’arca è una BUFALA

Fratelli nel Signore, la notizia che ieri in poche ore aveva fatto il giro del mondo, cioè la notizia del ritrovamento dell’arca di Noè è una colossale frode, studiata a tavolino e messa in atto da questo team di cosiddetti Evangelici.

Veramente sono riusciti ad ingannare tante persone, peggio per loro.

Hanno provveduto loro al legno, a metterlo in una cava, e a fare tutta quella messa in scena. Questa è gente riprovata quanto alla fede.

Per chi conosce l’Inglese invito a leggere questo articolo che smaschera il supposto ritrovamento.

Comunque su siti specializzati in archeologia biblica viene già confermata che il tutto è una bufala

Dio vi benedica

Giacinto Butindaro