Arabia Saudita: I turisti non possono introdurre alcolici, oggetti e articoli di religioni diverse dall’Islam

Le autorità saudite continuano a impedire ai turisti non musulmani di introdurre nel Paese oggetti come bibbie, crocifissi e Stelle di David. Secondo quanto riferisce oggi il quotidiano israeliano ‘Jerusalem Post’, sul sito della compagnia di bandiera saudita è indicato espressamente che ‘alcune cose non possono essere portate nel Regno

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Rilasciato il medico cristiano, “ostaggio” del Regno Saudita

Il dottor Mamdooh Fahmy è tornato in Egitto. Per due anni le autorità saudite gli hanno impedito di lasciare il Regno: la polizia religiosa lo aveva accusato di essere un missionario e gli aveva sequestrato il passaporto. Per lui una vasta campagna di mobilitazione internazionale.

Riyadh – È tornato a casa il medico cristiano, di origini egiziane, per due anni “ostaggio” delle autorità saudite a causa della sua fede. A dare la notizia l’organizzazione per i diritti umani International Christian Concern (ICC), che aveva denunciato il caso organizzando una campagna per la sua “liberazione”. “Abbiamo avuto conferma – dicono da Washington i responsabili di Icc – che il dottor Mamdooh Fahmy è atterrato al Cairo ed ora è con la sua famiglia”. Una fonte vicina al medico ha definito “un miracolo” il suo rientro in Egitto.

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L’Arabia Saudita minaccia di sequestrare bibbie, stelle di Davide e crocifissi ai turisti stranieri

Fonte: Jerusalem Post édition française – riprodotto con autorizzazione

Nonostante una serie di iniziative destinate ad attirare i turisti stranieri nel regno, il governo saudita continua ad impedire ai turisti ebrei e cristiani di portare, nei loro bagagli, degli oggetti religiosi come bibbie, crocifissi o stelle di Davide e minaccia di sequestrarli in caso di scoperta per strada.

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Reportage: Arabia Saudita, combattimento spirituale nonostante un accecamento onnipresente

L’Arabia Saudita ha espulso quattro cristiani dell’Africa dell’Est che erano stati arrestati mentre presiedevano un incontro di preghiera a Jeddah. Uno dei responsabili di chiesa, di origine etiopica, ha anche dovuto rimandare il suo matrimonio! Quest’esempio mette in evidenza il margine di manovra stretto di cui dispongono i cristiani in Arabia Saudita per esercitare le loro attività.

Arrestati il 9 giugno 2006, i responsabili della chiesa sono stati percossi, poi rinchiusi per più d’un mese; sono stati torturati durante questo periodo. Masai Wendewesen, rimandato nel suo paese d’origine, l’Etiopia, il 16 luglio 2006, ha dichiarato che lui e i suoi compagni non erano mai stati riconosciuti formalmente colpevoli. Secondo il datore di lavoro saudita di Masai, i quattro cristiani sono stati arrestati ed imprigionati per aver “predicato a dei musulmani, impiantato delle chiese e radunato uomini e donne per la preghiera”. I quattro cristiani lavoravano in Arabia Saudita come autisti e conducenti di camion.

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