Pedofilia: vescovi Francia, 9 preti in carcere, 51 sotto esame

PARIGI – In Francia ci sono attualmente nove preti finiti in carcere per atti di pedofilia e 51 messi sotto esame dalla giustizia. È quanto emerge dagli ultimi dati della Conferenza episcopale francese (Cef), pubblicati in un documento intitolato “Combattere la pedofilia”, presentato oggi alla stampa.

Questi numeri sono il risultato di un’indagine condotta quest’estate dalla conferenza episcopale in tutte le diocesi di Francia. La Cef precisa anche che sempre in Francia sono 45 i preti che hanno già scontato pene legate a vicende di pedofilia.

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Fonte : SwissInfo

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Pedofilia: nuovi casi emergono in Baviera

Le dimensioni dello scandalo pedofilia scoppiato in Germania crescono. Nuovi casi vengono segnalati in alcune scuole di monasteri in Baviera.

I primi casi di abuso sono venuti alla luce all’inizio della settimana e riguardano l’internato del convento benedettino di Ettal, nell’alta Baviera. Le rivelazioni hanno spinto le locali autorità cattoliche a prendere provvedimenti severi: l’abate del convento, Barnabas Bögle, e il priore e direttore della scuola, Maurus Krass, sono stati costretti, da parte del vicario generale dell’arcivescovado di Monaco di Baviera, Peter Beer, a rassegnare le dimissioni. Nel 2003 e nel 2005, Bögle e Krass non avevano applicato le norme emesse dalla Conferenza episcopale tedesca che prevedono il dovere di denuncia in caso di abusi sessuali. Le linee direttive della Conferenza episcopale sono entrate in vigore nel 2002 e prevedono che ogni sospetto di abuso venga segnalato al responsabile della diocesi incaricato di occuparsi di tali questioni. Nel convento di Ettal i casi emersi – che nel frattempo sono stati confermati – erano invece stati trattati internamente.

Altre segnalazioni di abusi sono emerse ora a carico del convento dei benedettini missionari di St. Ottilien, in Baviera, in alcuni istituti dei salesiani di don Bosco ad Augsburg e in un internato cattolico di Mindelheim, in Svevia. Dei casi si occupano le procure pubbliche di Monaco di Baviera e di Augsburg. A Ettal è stato incaricato delle indagini un commissario straordinario.

Fonte: Voce Evangelica / br

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EST – Germania, scandalo preti pedofili in collegio gesuiti


Roma, 28 gen (Velino) – Un altro scandalo a sfondo sessuale imbarazza la Chiesa cattolica. Berlino anni ’70-’80, Canisius-Kolleg al Tiergarten, uno dei più prestigiosi licei della città – qui si è formata l’elite politica ed economica del Paese -, gestito dai gesuiti: è in questo collegio che due professori (gesuiti) avrebbero perpetrato violenze sistematiche su diversi studenti. La notizia è riportata dal quotidiano Berliner Morgenpost. L’attuale rettore, padre Klaus Mertes, ha inviato una lettera a tutti coloro (circa 600 persone) che all’epoca erano studenti del liceo, invitandoli a riferire eventuali informazioni che possano far luce sull’intera vicenda. Negli ultimi anni sono infatti emersi rapporti isolati su abusi, ma dopo la diffusione di un documento interno su questo problema, alcuni ex studenti hanno sporto denuncia, convincendo il rettore che si trattasse di un fenomeno ampio e sistematico, e non solo di casi isolati. “Con profonda costernazione e vergogna, ho appreso di queste terribili, non isolate, ma sistematiche violenze che sono andate avanti per anni” scrive Mertes.

Non si conoscono ancora le dimensioni di quanto avvenuto, mentre i due professori hanno lasciato l’ordine dei gesuiti e la scuola negli anni Ottanta. Le vittime “non hanno avuto la dovuta protezione che avevano il diritto di attendersi dal Collegio e dall’Ordine”, anzi, hanno avuto davanti persone che “non hanno avuto rispetto” per loro. “Anche solo per questo – continua padre Mertes – questi atti non riguardano solo il colpevole e la vittima, ma tutto il collegio. E per questo voglio chiedere perdono a tutte le vittime a nome del collegio per quello che hanno subito qui”. Il gesuita ha quindi assicurato “la discrezione più totale”. Coloro che hanno subito abusi sono “liberi di denunciare alla polizia o di rendere pubblica la cosa. Non subirete minacce se parlate, al contrario, ci aiuterete a riparare a questi abusi”.

Fonte: Il Velino

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Stati Uniti, diocesi dichiara il fallimento per risarcire gli abusi sui bambini

Secondo l’avvocato delle vittime la mossa ha lo scopo di ritardare il processo e tenere nascosti i documenti compromettenti

La diocesi di Wilmington, nello stato del Delaware ha dichiarato bancarotta e ha chiesto la protezione dello stato in previsione dei risarcimenti che avrebbe dovuto pagare alle vittime degli abusi sessuali perpetrati dai sacerdoti. Oggi avrebbe dovuto incominciare il processo.

“E’ stata una decisione difficile da prendere” spiega il vescovo Francis Malooly sul sito della diocesi, ma dopo il fallimento delle trattative con alcune delle vittime, si è temuto che una richiesta troppo ingente lasciasse la diocesi senza soldi per risarcire le altre cento trenta tre vittime. “Appellarsi al capitolo 11 (la protezione per bancarotta) – conclude il vescovo – significa offrire la miglior opportunità, il trattamento più giusto possibile a tutte le vittime degli abusi sessuali dei nostri preti, viste le nostre risorse limitate” .
Secondo Thomas Neuberger, un avvocato che rappresenta ottantotto delle vittime, la mossa ha lo scopo di ritardare il processo e nascondere all’opinione pubblica “migliaia di pagine di documenti scandalosi”. “Questo è solo l’ultimo, triste capitolo di una lunga storia di insabbiamento di questi deprecabili abusi, attuata per mantenere il segreto intorno alle responsabilità e alle complicità nell’abuso sessuale di centinaia di bambini cattolici” ha dichiarato.
Il processo sarebbe stato il primo ad essere celebrato grazie ad una nuova legge dello stato che ha prorogato per altri due anni la possibilità di denunciare gli abusi subiti.
Wilmington è la settima diocesi che ricorre alla bancarotta da quando nel 2002 scoppiò lo scandalo nell’ arcidiocesi di Boston e fino ad oggi ha pagato 6 milioni e 200 mila dollari per compensare alcune vittime e convincerle a non ricorrere in tribunale.

Fonte: peacereporter.net – riprodotto con autorizzazione

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Irlanda: arriva monumento nazionale per vittime abusi chiesa

LONDRA – Il governo irlandese ha deciso oggi la costruzione di un monumento nazionale che ricordi le decine di migliaia di bambini molestati nel corso dei decenni all’interno d’istituti gestiti dalla Chiesa. La proposta fa parte del piano d’intervento del governo dopo che due mesi fa si é conclusa l’indagine – il Ryan Report, è durata 10 anni – sulle violenze minorili. Il governo è riuscito a reperire 25 milioni di euro per finanziare una serie d’interventi.

Ma non è tutto. Il ministro per l’Infanzia Barry Andrews ha inoltre fatto sapere che l’esecutivo sta pensando all’introduzione di una giornata nazionale che ricordi coloro che sono morti a causa di violenze sessuali, psicologiche o torture. Andrews ha detto che nonostante la crisi economica il governo è riuscito a trovare il denaro necessario per far fronte a ciò che ha definito come un passaggio oscuro nella storia dell’Irlanda.

“Il ministro per le Finanze – ha proseguito – ha accettato questo piano in toto. Non ci sono quindi dubbi sull’effettiva realizzazione di questo progetto”. Che, tra le altre cose, prevede anche l’assunzione di 270 nuovi assistenti sociali nei prossimi 18 mesi e l’obbligo da parte delle strutture di assistenza ai minori di aprire le porte agli ispettori della Health Information and Quality Authority.

SDA-ATS

Fonte: SwissInfo

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