Il sangue è quello che fa l’espiazione, mediante la vita [Audio Streaming]

È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Il sangue è quello che fa l’espiazione, mediante la vita” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 20 MB (128 Kbps), 3 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 21 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Trascrizione audio:

Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili ascoltate. Quando Dio diede a Israele la legge, diede loro, agli Israeliti, parecchie proibizioni, cioè parecchi comandamenti secondo i quali, gli Israeliti non dovevano fare parecchie cose, e uno di questi comandamenti o uno di questi divieti è quello che concerne il sangue, perché Dio vietò agli Israeliti di mangiare il sangue. Questo divieto lo troviamo scritto nel libro del Levitico che è uno dei libri della legge di Mosè. Adesso vi leggerò alcuni versetti, per farvi comprendere in che cosa consisteva questo divieto, e la ragione per cui Iddio vietò agli Israeliti di mangiare il sangue. Così è scritto al capitolo 17 del Levitico, a partire dal versetto 10. “Se un uomo qualunque della casa d’Israele o degli stranieri che soggiornano fra loro mangia di qualsivoglia specie di sangue, io volgerò la mia faccia contro la persona che avrà mangiato del sangue, e la sterminerò di fra il suo popolo. Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, mediante la vita. Perciò ho detto ai figliuoli d’ Israele: Nessuno tra voi mangerà del sangue; neppure lo straniero che soggiorna fra voi mangerà del sangue. E se uno qualunque de’ figliuoli d’Israele o degli stranieri che soggiornano fra loro prende alla caccia un quadrupede o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di polvere; perché la vita d’ogni carne è il sangue; nel sangue suo sta la vita; perciò ho detto ai figliuoli d’Israele: Non mangerete sangue d’alcuna specie di carne, poiché il sangue è la vita d’ogni carne; chiunque ne mangerà sarà sterminato”. Dunque, Iddio fu molto chiaro nel parlare del sangue, perché disse: La vita della carne è nel sangue. E proprio per questa ragione, Dio ordinò agli Israeliti di porre il sangue degli animali sull’altare per fare l’espiazione per le loro persone. Ora dovete sapere che Dio nella legge, prescrisse al popolo dei sacrifici per il peccato. Questi sacrifici di animali dovevano essere offerti seguendo delle regole ben precise, stabilite da Dio e Iddio stabilì un giorno, nel calendario ebraico, chiamato il giorno delle espiazioni, lo “Yom kippur”, nel quale il sommo sacerdote doveva offrire dei sacrifici per il peccato. Ne doveva offrire uno, di questi sacrifici per il peccato per sé e la sua casa, l’altro sacrificio che doveva appunto offrire era per il popolo. Dunque, questi animali dovevano essere scannati e il loro sangue dove essere portato nel luogo Santissimo del santuario, dove il sommo sacerdote con quel sangue avrebbe asperso col dito il propiziatorio dal lato d’oriente, e avrebbe fatto sette volte l’aspersione del sangue col dito davanti al propiziatorio. Il propiziatorio era uno oggetto sacro che Iddio aveva diciamo, ordinato di costruire e che poi era stato posto dentro appunto il luogo Santissimo del tabernacolo del santuario, che era un luogo differente dal luogo Santo. Il Santuario era formato da due luoghi, il luogo Santo e il luogo Santissimo. Nel luogo Santissimo poteva entrare solo il sommo sacerdote, una volta all’anno, appunto con del sangue di animali che serviva per compiere l’espiazione. L’espiazione dei peccati sia, del sommo sacerdote e della sua casa, ma anche dei peccati del popolo Dunque, questo sangue, sia il sangue del sacrificio appunto che il sommo sacerdote offriva per i propri peccati, che il sangue che il sommo sacerdote offriva per i peccati del popolo, con questo sangue doveva anche fare l’espiazione in questa maniera: avrebbe preso del sangue, e di questi due animali, li avrebbe messi sui corni dell’altare tutto all’intorno. Quindi questo, dopo che appunto sarebbe uscito dal luogo Santissimo. Questo faceva parte del rituale appunto nel giorno dell’espiazione. Ora il Signore, dunque, aveva stabilito che i peccati dovevano essere espiati mediante il sangue. Iddio fu chiaro, il sangue è quello che fa l’espiazione mediante la vita, perché il peccato è la violazione della legge, dunque, essendo la violazione della legge, chi lo compie contrae un debito nei confronti di Dio che ha dato la legge. Ora una volta che il peccatore aveva stabilito questo debito, diciamo così verso Dio, c’era bisogno che questo debito fosse pagato. Ora in che maniera dunque poteva essere pagato, espiato? In questa maniera: Dio aveva appunto stabilito che dovevano essere offerti dei sacrifici per il peccato, e ciò che faceva l’espiazione di peccati commessi, era il sangue degli animali. Ma badate bene che, e appunto per questo poi Iddio vietò al popolo di mangiare il sangue, divieto peraltro che tutt’ora è valido; dunque, il sangue è quello che fa l’espiazione mediante la vita. Ora, in quel giorno dunque di cui prima vi ho parlato, cioè nello Yom Kippur, Iddio disse: “Si farà l’espiazione per voi, al fin di purificare, voi sarete purificati da tutti i vostri peccati davanti all’Eterno”. Questa espirazione però non implicava la purificazione della coscienza. La coscienza in sostanza, continuava a rimanere contaminata, la coscienza degli adoratori; perché? Perché la legge ha un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose. Quindi non può mai, con quei sacrifici che sono offerti o che comunque venivano offerti, perché poi il tempio è stato distrutto nell’anno 70, che venivano offerti continuamente, anno dopo anno, perché non potevano quei sacrifici rendere perfetti quelli che s’accostavano a Dio, perché era impossibile che il sangue di tori e di becchi togliesse i peccati. Dunque, quel sangue che veniva offerto sotto la legge, prefigurava un sangue migliore, e il sangue migliore era quello del Cristo, del Figlio di Dio che sarebbe venuto nel mondo, nella pienezza dei tempi, per volontà di Dio, per essere la propiziazione per i nostri peccati. Ossia, Egli avrebbe offerto, sparso, il suo sangue per compiere l’espiazione mediante di esso, dei nostri peccati. E difatti il Cristo doveva, secondo le promesse che Dio aveva fatto tramite i profeti, doveva morire per i nostri peccati. Infatti, il profeta Isaia aveva preannunziato, in merito al Cristo, questo: “Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità”. Quindi la morte del Cristo, cioè dell’Unto di Dio, sarebbe stata una morte espiatoria, propiziatoria. Egli, cioè il Cristo, si sarebbe caricato delle nostre iniquità, perché Egli era il Giusto, il Santo, ma non solo Egli doveva morire, ma doveva anche risuscitare, sarebbe resuscitato secondo quello che Iddio aveva preannunziato. Infatti, Davide che era profeta, parlando da parte di Dio per lo Spirito, aveva detto: “Anche la mia carne riposerà in isperanza, poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione”. Quindi Egli cioè il Cristo, sarebbe resuscitato dai morti, dopo aver offerto se stesso per le nostre colpe, Egli sarebbe risuscitato dai morti. Dunque, queste furono parole concernenti il Cristo di Dio, parole che si sono adempiute in Gesù di Nazareth; di Nazareth perché Egli fu allevato a Nazareth, una cittadina della Galilea. Queste parole dunque, concernenti il Cristo, si sono adempiute in Gesù. Gesù è il Cristo, il quale è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, fu seppellito, e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture, e apparve ai testimoni che erano prima stati innanzi scelti da Dio, cioè ai suoi discepoli. Dunque, Colui del quale Iddio preannunziò la venuta, Colui che doveva compiere l’espiazione dei nostri peccati, offrendo, versando, spargendo il suo sangue è venuto; il suo nome è Gesù di Nazareth. E in Lui io vi annunzio la remissione dei peccati, dicendovi che, “Di Lui attestano tutti i profeti che, (prestate attenzione) chiunque crede in Lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome”. Quindi sappiate questo: La remissione, la cancellazione dei peccati che voi avete commesso contro Dio, e ne avete commesse, la potete ottenere solamente credendo in Gesù il Cristo. Non c’è un’altra maniera, perché è Lui che Iddio padre ha mandato nel mondo per essere la propiziazione per i nostri i nostri peccati; è Lui che è morto sulla croce per i nostri peccati; è Lui che si è caricato su di sé i nostri peccati; è Lui che ha versato il suo sangue per la remissione dei nostri peccati. E dunque? E dunque, la remissione dei peccati è solamente in Cristo Gesù. Quindi io vi esorto a ravvedervi e a credere in Cristo Gesù, affinché otteniate la remissione dei vostri peccati. Considerate quello che ha fatto Gesù, il Cristo, il Santo, il Giusto, Colui che non aveva conosciuto peccato, Egli si è caricato dei nostri peccati, è morto per i nostri peccati. Il sangue che versò, lo verso per la remissione dei nostri peccati. Ma dopo essere stato ucciso dai Giudei, Egli fu seppellito, ma il terzo giorno Dio lo risuscitò dai morti, e si fece vedere con molte prove, per diversi giorni, dimostrando così che Egli era veramente risuscitato dai morti. Dunque, sappiate questo, per ottenere la remissione dei vostri peccati dovete ravvedervi e credere che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu seppellito, che resuscitò il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. Credendo in questo, che è l’Evangelo, la Buona Novella, otterrete di certo la remissione dei vostri peccati. E non solo la remissione dei vostri peccati, ma anche la vita eterna; la vita eterna! E sarete quindi strappati al fuoco dove siete diretti, sì, perché in quanto peccatori siete diretti nel fuoco dell’inferno; sì, esiste l’inferno; esiste l’inferno. L’ inferno è un luogo di tormento dove vanno coloro che muoiono nei loro peccati, e cioè che muoiono con i loro peccati ritenuti, coloro che invece muoiono con i loro peccati rimessi vanno in cielo eh, hanno la vita eterna e quindi quando muoiono si dipartono dal corpo e vanno ad abitare col Signore in cielo; Ma quelli che muoiono nei loro peccati vanno all’inferno. Ora, voi peccatori siete diretti all’inferno, ma io vi ho annunziato la Buona Novella che Gesù è il Cristo, e che quindi credendo in Lui si ottiene la remissione dei peccati. Che farete? Io spero che voi vi ravvediate e crediate nella Buona Novella che Gesù è il Cristo, affinché veramente Iddio abbia misericordia di voi, misericordia delle vostre iniquità, e veramente ve le cancelli, perché altrimenti se vi rifiuterete di credere nella Buona Novella, l’ira di Dio resterà sopra di voi perché continuerete ad essere dei peccatori e non vedrete la vita, non vedrete la vita, non vedrete la vita, quando morirete vi aspetta questo orribile luogo di tormento che è l’inferno, quindi…Chi ha orecchi da udire oda.