L’Agnello di Dio che fu immolato [Audio Streaming]

È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “L’Agnello di Dio che fu immolato” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 17 MB (128 Kbps), 3 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 19 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Trascrizione audio:

Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, ascoltate. Quando Iddio istituì la festa della Pasqua, diede dei comandamenti ben precisi al popolo per mezzo di Mosè e Aronne. Il popolo era il popolo d’Israele che era tenuto in schiavitù da centinaia di anni sotto appunto Faraone, e il Signore, siccome che aveva promesso di liberare il suo popolo, mandò appunto Mosè e Aronne per liberare il suo popolo dalle mani degli Egiziani che li avevano appunto, ridotti in servitù ,una dura servitù, un’aspra servitù, e quando il Signore mandò loro, mandò dagli Egiziani Mosè e Aronne da Faraone per parlargli, per liberare il suo popolo, Faraone, indurato da Dio, si rifiutò di lasciare partire Israele, cioè gli israeliti. Questo perché Iddio aveva decretato di colpire l’Egitto con delle piaghe. Le piaghe furono 10 e alla decima piaga Faraone, costretto appunto da Dio, lasciò andare il popolo di Israele. Ma, prima che appunto l’Egitto e gli Egiziani fossero colpiti con l’ultima piaga, che consistette appunto nell’uccisione dei primogeniti, sia degli uomini che degli animali, il Signore appunto comandò di festeggiare la Pasqua, in quello che poi sarebbe diventato il primo dei mesi dell’anno del calendario ebraico e, per festeggiare la Pasqua, il popolo doveva prendere un agnello o un capretto senza difetto, maschio, dell’anno. E il quattordicesimo giorno di quel mese tutta la raunanza d’Israele radunata, lo doveva immolare sull’imbrunire e il sangue di quell’agnello doveva essere messo sui due stipiti e sull’architrave della porta delle case dove appunto sarebbe stato mangiato. La carne, dunque, di quell’agnello doveva essere mangiata in quella notte e si doveva mangiare arrostita al fuoco eh, con pane senza lievito e con delle erbe amare. Così Dio aveva stabilito. E doveva essere mangiato con i fianchi cinti, con i calzari ai piedi e col bastone in mano. Doveva essere praticamente la Pasqua mangiata in fretta. Quella notte, infatti, il Signore aveva detto che sarebbe passato per il paese d’Egitto e avrebbe percosso ogni primogenito del paese d’Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, per fare in questa maniera giustizia di tutti gli dèi d’Egitto. E il sangue che sarebbe stato messo, doveva essere messo sui due stipiti e sull’architrave della porta delle case degli Israeliti, sarebbe servito di segno, e quando il Signore passando per il paese d’Egitto in quella notte, avrebbe visto il sangue, sarebbe passato oltre, e quelle case non sarebbero state colpite con la piaga appunto che Iddio aveva decretato di mandare sull’Egitto, per percuotere l’Egitto. In sostanza quel sangue avrebbe salvato quelle famiglie, infatti poi il Signore, sempre quando istituì la festa della Pasqua, disse: “Quando sarete entrati nel paese che l’Eterno vi darà conforme ha promesso osservate questo rito e quando i vostri figlioli vi diranno: “Che significa per voi questo rito?”, risponderete: Questo è il sacrificio della Pasqua in onore dell’Eterno, il quale passò oltre le case dei figlioli d’Israele in Egitto quando colpì gli Egiziani e salvò le nostre case”. Infatti, il termine Pasqua, che viene da una parola ebraica, significa passaggio, atto del passaggio, e difatti quella notte le cose accaddero come il Signore aveva detto: Egli passò per il paese d’Egitto, percosse gli Egiziani e anche Faraone uccidendo i primogeniti degli Egiziani, ma salvò gli Israeliti, salvò appunto, le loro case, perché vide il sangue dell’agnello, o del capretto, sugli stipiti e sull’architrave della porta delle case dove dimoravano gli Israeliti e così appunto che il Signore istituì la Pasqua. Ora la Pasqua che istituì il Signore in Egitto prefigurava Cristo Gesù, il Figlio di Dio, è Lui infatti la nostra Pasqua che è stata immolata nella pienezza dei tempi. Egli, infatti, è l’Agnello di Dio, che Dio ha preordinato prima della fondazione del mondo; preordinato ad essere offerto per i nostri peccati, a cagione delle nostre colpe, affinché noi fossimo liberati dai nostri peccati, fossimo liberati con il suo sangue. Ecco perché Dio Padre, nella pienezza dei tempi, ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo per salvare i peccatori, salvarli dai loro peccati. Questa salvezza, Cristo Gesù l’ha portata morendo sulla croce per i nostri peccati e risuscitando dai morti il terzo giorno a cagione della nostra giustificazione. E badate che quello che Cristo compì, Iddio lo aveva preannunziato chiaramente tramite i suoi profeti ab antico. Infatti, aveva detto che il suo Cristo sarebbe stato ucciso. Infatti, il profeta Isaia aveva detto: “Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui”. E difatti è questo quello che è avvenuto, i Giudei uccisero il Signore Gesù Cristo, adempiendo così quello che Dio aveva innanzi determinato che dovesse accadere. Dunque, Gesù il Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, poi fu seppellito, ma il terzo giorno Dio lo risuscitò dai morti secondo le Scritture. Già, perché anche in merito alla sua resurrezione, cioè alla resurrezione del Cristo, Iddio aveva preannunziato quello che sarebbe avvenuto, cioè sarebbe risuscitato. Infatti, Davide che era profeta aveva detto: “Anche la mia carne riposerà in isperanza, poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione”. E in un altro luogo, è scritto nei Salmi, sempre in merito alla resurrezione del Cristo che sarebbe accaduta, “Tu sei il mio Figliuolo, oggi ti ho generato” e queste parole appunto concernevano la resurrezione di Cristo. E quindi Iddio aveva preannunziato che il suo Cristo non sarebbe stato lasciato nell’Ades e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione, e questo si è adempiuto in Gesù. E quindi vi annunziamo in Gesù la resurrezione dei morti, perché Egli è veramente risuscitato dai morti ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione, e dopo che risuscitò, si fece vedere dai suoi discepoli. Dunque, ecco che il Cristo, del quale avevano parlato i santi profeti ab antico, era la nostra Pasqua ed è ancora la nostra Pasqua che appunto è stata immolata. Questa, dunque, è la Buona Novella che Gesù è il Cristo di Dio e dunque, vi annunzio che nel suo nome c’è la remissione dei peccati, perché “Di Lui attestano tutti i profeti, che chiunque crede in Lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome”. Nel suo nome c’è la vita eterna, Egli è la vita eterna, per cui chi crede in Lui riceve la vita eterna, e ha la vita eterna. Chi crede nel Signore Gesù Cristo viene giustificato, quindi viene reso giusto e quindi riconciliato con Dio per mezzo di Cristo Gesù. Quindi io vi esorto, nel nome del Signore Gesù, a ravvedervi, a lasciare i vostri iniqui, malvagi e vani pensieri e a credere nell’Evangelo di Dio che, ve lo ripeto, è questo: Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, fu seppellito, risuscitò al terzo giorno secondo le Scritture e apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio, con i quali Gesù parlò, mangiò, bevve, dopo la sua resurrezione quando gli apparve, ed essi appunto, testimoniarono della resurrezione del Cristo che era avvenuta. E dunque, credendo nell’Evangelo si viene liberati dai peccati, si ottiene la remissione dei peccati, si viene giustificati e si ottiene la vita eterna. E quindi, in questa maniera, chi crede nell’Evangelo viene strappato al fuoco dove è diretto in quanto peccatore. Sì, perché tu devi sapere, tu che mi ascolti, che sei senza Cristo e senza Dio nel mondo, che sei un peccatore agli occhi di Dio; sei un nemico di Dio, l’ira di Dio è sopra di te. Hai bisogno della salvezza, hai bisogno di essere salvato, e la salvezza è solamente in Cristo Gesù. Non c’è salvezza fuori di Cristo Gesù, perché “Non c’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati”, e tu in quanto peccatore appunto sei sulla via che va all’inferno. È una via spaziosa e tu la stai percorrendo, e a tua insaputa ti stai veramente, stai andando all’inferno, ma io per questo ti ho annunziato il ravvedimento e l’Evangelo, affinché tu, ravvedendoti e credendo nell’Evangelo, tu venga salvato, salvato mediante la fede, per la grazia di Dio; salvato grazie al sangue di Cristo Gesù, l’Agnello di Dio, ben preordinato prima della fondazione del mondo. Sì, grazie a quel sangue sarai salvato, nel momento in cui crederai nell’Evangelo e di quel sangue sarei cosparso, e con quel sangue sarai purificato da tutti i tuoi peccati. Tutti i tuoi peccati saranno cancellati, la tua coscienza, che è contaminata dalle opere morte, sarà purificata mediante il sangue prezioso dell’Agnello di Dio. Quindi bada bene a quello che farai, perché se ti rifiuterai di ravvederti e di credere nell’Evangelo, l’ira di Dio rimarrà sopra di te e quando morirai, quando renderai lo spirito, la tua anima scenderà nelle fiamme dell’inferno, perché l’inferno è un luogo di tormento reale dove arde il fuoco, e dove vanno le anime di coloro che muoiono nei loro peccati. Quindi ti esorto, affinché tu non muoia nei tuoi peccati ti esorto a ravvederti e a credere nell’Evangelo, io ti scongiuro veramente nel nome del Signore, da parte di Dio: ravvediti peccatore e credi, credi in colui che è l’Agnello di Dio che è stato immolato, immolato a cagione delle nostre offese ed è risuscitato, il terzo giorno, a cagione della nostra giustificazione. Ravvediti e credi nel Signore Gesù Cristo, l’Agnello di Dio che fu immolato. Chi ha orecchi da udire oda.