Come riconoscere gli ‘evangelici’ massoni

Virgilio Gaito, ex Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ha affermato:

‘…. lo spirito vero del massone è quello della tolleranza e della libertà di pensiero. Ho sempre combattuto tutto ciò che era intolleranza e integralismo’ (in Ferruccio Pinotti e Giacomo Galeazzi, Vaticano Massone, Edizioni Piemme, Milano, 2013, pag. 491).

Ecco dunque come riconoscere i massoni con o senza il grembiule che esistono in mezzo alle Chiese Evangeliche. Questo infatti è il vero spirito che anima gli ‘evangelici’ massoni.

Teneteli d’occhio quindi quegli ‘evangelici’ che sono tolleranti e a favore della libertà di pensiero (che significa implicitamente per la libertà di religione per tutti), e che disprezzano e combattono quei Cristiani che giustamente sono intolleranti verso le false dottrine e i falsi ministri del Vangelo come anche verso il peccato e gli operatori di scandali che sono nelle Chiese, e che sono ‘integralisti’ nel senso che accettano esclusivamente solo quello che afferma e conferma la Bibbia (la Sacra Scrittura) e rigettano e confutano tutto ciò che invece contrasta la Bibbia: sono certamente dei massoni perché hanno abbracciato i principi della Massoneria che sono ‘libertà, uguaglianza e fratellanza’. Ritiratevi da essi perché sono dei massoni che stanno lavorando alla costruzione del ‘tempio dell’umanità’ promuovendo i principi della Massoneria.

Ben diceva l’apostolo Paolo ai santi di Filippi:

“Siate miei imitatori, fratelli, e riguardate a coloro che camminano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti camminano (ve l’ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), da nemici della croce di Cristo; la fine de’ quali è la perdizione, il cui dio è il ventre, e la cui gloria è in quel che torna a loro vergogna; gente che ha l’animo alle cose della terra. Quanto a noi, la nostra cittadinanza è ne’ cieli, d’onde anche aspettiamo come Salvatore il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, in virtù della potenza per la quale egli può anche sottoporsi ogni cosa” (Filippesi 3:17-21).

Chi ha orecchi da udire, oda.

Giacinto Butindaro

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