Guardatevi dal lievito di Alton Garrison

Fratelli nel Signore che frequentate Chiese ADI, vi ho già messo abbondantemente in guardia da Alton Garrison, Assistente Sovrintendente delle Assemblee di Dio negli Stati Uniti d’America, che – se il Signore lo permetterà – sarà il predicatore ufficiale da sabato 29 ottobre a martedì 1° novembre 2011, a Fiuggi Terme (FR), durante il XXXVI Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI; ma torno a mettervi in guardia da questo uomo.

Ho da poco tempo infatti ricevuto e letto il suo libro ‘Building the Winning Team’ ossia ‘Costruire la Squadra Vincente’, e avendo trovato in esso alcuni falsi insegnamenti mi sono trovato costretto a scrivervi di nuovo.

Innanzi tutto però è bene che teniate a mente che l’anno di pubblicazione di questo libro è il 1998, quando lui era pastore della Prima Chiesa delle Assemblee di Dio a North Little Rock, nell’Arkansas (infatti fu pastore di quella chiesa dal 1986 al 2001 – http://ag.org/top/About/Leadership/index.cfm), dove lui portò strategie nuove nella predicazione che portarono la chiesa nel tempo a sperimentare una significante crescita numerica. E per rendervi conto di quali sono queste strategie vi esorto a vedere questi video realizzati proprio da quella Chiesa.
In secondo luogo dovete tenere a mente che lui conferma di essere stato influenzato dal ribelle Rick Warren, in quanto dice che un certo esempio da lui usato nel libro è adattato dal materiale sviluppato da Rick Warren per il suo libro ‘The Purpose Driven Church’ (tradotto in italiano con il titolo: ‘La Chiesa Condotta da Propositi’). Ecco la foto che prova ciò.

In terzo luogo tenete a mente che in questo libro l’autore spiega come essere dei vincenti insegnanti della Scuola domenicale e conduttori di piccoli gruppi di credenti, infatti è importante proprio per costoro questo suo libro. In altre parole, Garrison spiega loro praticamente cosa fare per aiutare con successo i credenti a diventare spiritualmente maturi, cioè discepoli perchè lui dice che ‘un credente maturo è chiamato un discepolo’ (Alton Garrison, Building the Winning Team, Gospel Publishing House, Springfield, Missouri, 1998, pag. 17).

Ma veniamo ora ai falsi insegnamenti che ho riscontrato in questo suo libro.

Un discepolo di Cristo è uno che paga la decima

Nello spiegare cinque fondamentali abitudini che hanno e devono avere i discepoli del Signore, e quindi i credenti maturi, Garrison afferma che una di queste è il pagare la decima (le altre sono: leggere la Bibbia, pregare, frequentare regolarmente le riunioni della Chiesa, e testimoniare o evangelizzare), infatti afferma:
‘Un discepolo è caratterizzato dall’obbedienza nel dare a Dio. Molti credenti non pagano la decima; inoltre, i predicatori sono riluttanti ad affrontare le loro congregazioni su ciò. Essi temono di alienarsele o di apparire avidi. Ma pagare la decima è un comando di Dio per il credente: “Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno” (Levitico 27:30) … Pagare la decima è un tratto distintivo caratteristico della qualità del discepolo …. Secondo le stesse parole di Gesù, un individuo che è riluttante a diventare uno che paga la decima ed un donatore, semplicemente non può essere un discepolo’ (Ibid., pag. 22,23).
Queste affermazioni sono molto gravi, in quanto fanno credere che un discepolo di Cristo non può essere tale se non paga la decima sulle sue entrate, il che è assolutamente falso in quanto da nessuna parte nel Nuovo Testamento Gesù Cristo il Figlio di Dio ha insegnato ai suoi discepoli a dargli la decima: non lo ha fatto mentre era sulla terra, e neppure dopo che fu assunto in cielo trasmettendo questo ordine tramite gli apostoli.
Ci sono sì dei passi nel Nuovo Testamento che parlano della decima, ma essi non comandano ai santi di pagare la decima. Vediamoli da vicino questi passi.
– Gesù disse agli scribi e ai Farisei: “Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più gravi della legge: il giudicio, e la misericordia, e la fede. Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre” (Matteo 23:23).
Si noti innanzi tutto che Gesù parlava a persone che erano sotto la legge, e poi che Gesù dicendo ‘senza tralasciare le altre’ non si è limitato a dire che gli Ebrei dovevano pagare la decima ma anche che dovevano osservare gli altri precetti della legge. Se noi quindi dovessimo fare nostro questo passo dovremmo non solo metterci a pagar la decima ma anche ad osservare il sabato, astenerci dai cibi impuri della legge, osservare tutte le feste ebraiche, ecc. ecc. Ma a questo punto noi ricadremmo sotto il giogo della legge da cui siamo stati affrancati. Vuole questo il Signore? No, infatti Paolo dice ai Galati: “Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non vi lasciate di nuovo porre sotto il giogo della schiavitù!” (Galati 5:1). Occorre dunque stare attenti affinché tramite il precetto della legge sulla decima non cadiamo sotto il giogo pesante della legge. Badate bene che il fatto che alcuni dicano che il Signore non ha mai disapprovato il precetto della decima non è una buona ragione per doverlo osservare infatti se è per questo Gesù non ha detto neppure di non osservare il sabato, di non festeggiare la Pasqua, e di non fare circoncidere i propri figli maschi. Che faremo allora? Ci metteremo ad osservare il sabato, le feste ebraiche, e la circoncisione perchè Gesù non li disapprovò? Così non sia, sapendo che tutte queste cose sono solo un ombra di cose che dovevano avvenire.
– Lo scrittore agli Ebrei dice: “Or quelli d’infra i figliuoli di Levi che ricevono il sacerdozio, hanno bensì ordine, secondo la legge, di prendere le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli.. e poi qui, quelli che prendono le decime son degli uomini mortali; ma là le prende uno di cui si attesta che vive” (Ebrei 7:5,8).
Innanzi tutto bisogna dire che “quelli che qui prendono le decime” (Ebrei 7:8), erano dei Leviti (quindi dei Giudei di nascita), che, quando l’epistola fu scritta, ancora prendevano le decime dagli altri Giudei, secondo l’ordine della legge di Mosè, quindi, siccome che noi non siamo dei Giudei di nascita che sono sotto la legge e fra di noi Gentili non ci sono dei discendenti della tribù di Levi, questo non ci riguarda. Qualcuno dirà: ‘Ma qui è scritto: “Qui, quelli che prendono le decime”, perciò se il verbo è al presente, significa che anche sotto la grazia i santi in Cristo dovevano pagare la decima!’ Rispondo dicendo che il verbo non è al presente solo quando la Scrittura parla della decima, ma anche quando parla dei doni e dei sacrifici i quali venivano ancora offerti (in quel tempo) nel santuario terreno in Gerusalemme dai sacerdoti Giudei, infatti nella stessa epistola è scritto: “Ci sono quelli che offrono i doni secondo la legge, i quali ministrano in quel che è figura e ombra delle cose celesti..” (Ebrei 8:4,5) ed ancora: “Ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati…” (Ebrei 10:11); oltre a ciò, notate in queste scritture l’espressione “secondo la legge”, perchè essa si riferisce alla legge di Mosè e non a quella di Cristo, infatti i Leviti prendevano le decime dal popolo per ordine di Mosè, e i sacerdoti offrivano i doni e i sacrifici nel tempio, sempre secondo la legge di Mosè, ma ricordatevi che quelli che facevano ciò erano dei Giudei di nascita che erano ancora sotto la legge e che non erano ancora stati affrancati da essa come invece lo siamo stati noi da Cristo Gesù. Ma allora a questo punto, siccome che anche in relazione ai sacrifici di becchi offerti dai Giudei per i loro peccati, il verbo è al presente, noi pure dovremmo presentare su qualche altare ed in qualche santuario terreno dedicato al culto di Dio sacrifici di bestie grasse per i nostri peccati! Così non sia, perchè è altresì scritto nella medesima epistola: “Si offrono doni e sacrifici che non possono, quanto alla coscienza, rendere perfetto colui che offre il culto..” (Ebrei 9:9), ed anche: “Poiché la legge, avendo un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, rendere perfetti quelli che s’accostano a Dio” (Ebrei 10:1), ed ancora che “noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono il tabernacolo” (Ebrei 13:10). Il fatto dunque che i sacerdoti e i Leviti anche dopo che Gesù fu assunto in cielo, offrivano doni e sacrifici per i peccati e prendevano le decime dal popolo, non significa affatto che i Gentili, sotto la grazia, facevano o dovevano fare (in quel tempo) quelle medesime cose, benchè quelle cose venivano eseguite dai sacerdoti e dai Leviti in ubbidienza alla legge che Dio diede a Mosè per tutto Israele.
Vorrei ora ritornare brevemente sul fatto dei sacerdoti Leviti, perchè? Perchè quando si parla della decima si rischia di dimenticare che secondo la legge erano i Leviti che dovevano riscuotere le decime dalle mani del popolo e nessun altro lo poteva fare. Non si può dunque separare la riscossione della decima dal sacerdozio Levitico perchè sono cose unite. E’ come un pò la riscossione di certe tasse che compie lo Stato Italiano, non si può parlarne senza fare riferimento agli Uffici e alle persone preposti dalla legge italiana a compierla. Così è della decima, non si può parlarne senza parlare dei sacerdoti Leviti preposti da Dio sotto la legge a riscuoterla dalle mani del popolo. Dio aveva infatti detto a Mosè: “E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: ‘Parlerai inoltre ai Leviti e dirai loro: Quando riceverete dai figliuoli d’Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un’offerta da fare all’Eterno: una decima della decima; e l’offerta che avrete prelevata vi sarà contata come il grano che vien dall’aia e come il mosto che esce dallo strettoio. Così anche voi metterete da parte un’offerta per l’Eterno da tutte le decime che riceverete dai figliuoli d’Israele, e darete al sacerdote Aaronne l’offerta che avrete messa da parte per l’Eterno. Da tutte le cose che vi saranno donate metterete da parte tutte le offerte per l’Eterno; di tutto ciò che vi sarà di meglio metterete da parte quel tanto ch’è da consacrare. E dirai loro: Quando ne avrete messo da parte il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il provento dell’aia e come il provento dello strettoio. E lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è la vostra mercede, in contraccambio del vostro servizio nella tenda di convegno” (Numeri 18:25-31). Stando dunque così le cose, per ordinare la decima ai credenti occorrerebbe che ci fossero nel nostro mezzo dei sacerdoti Leviti perchè è a loro che Dio aveva ordinato di prelevare le decime, da cui a loro volta essi dovevano prelevare una decima. Ci sono questi sacerdoti che svolgono le funzioni prescritte dalla legge? No, quindi la decima non va ordinata ai credenti. La cosa si potrebbe fare se noi fossimo ancora sotto la legge e avessimo dei sacerdoti leviti nel nostro mezzo, ma siccome non ci sono queste condizioni nessuno ha il diritto di ordinare la decima.
E a questo punto vorrei farvi notare che neppure Gesù Cristo ordinò il pagamento della decima ai suoi discepoli, e questo perchè Gesù era della tribù di Giuda e non di Levi, e quindi se lo avesse fatto avrebbe trasgredito la legge. Gesù avrebbe commesso un peccato se avesse comandato ai suoi discepoli di pagargli la decima delle loro entrate, non aveva il diritto di farlo. Avete mai pensato a questo? Se non lo avete mai fatto, pensateci attentamente. E non solo Gesù Cristo, ma neppure Paolo ordinò la decima e questo perchè egli era della tribù di Beniamino. Paolo ha sì detto che coloro che annunciano il Vangelo devono vivere del Vangelo, ma vivere del Vangelo non significa vivere delle decime perchè le decime fanno parte della legge e non del vangelo. A me pare invece che alcuni che predicano il Vangelo vogliono vivere della legge ordinando la decima. E’ un controsenso questo che però purtroppo alcuni non vedono.
Alla luce dunque della Scrittura, Garrison mente contro la verità quando afferma che uno dei tratti caratteristici di un discepolo di Cristo è il pagare la decima. Lui praticamente ha aggiunto ai comandamenti di Cristo, uno che lui non ha dato ai Suoi discepoli.
State dunque attenti, fratelli, perchè questo predicatore non si propone di fare altro – con questo suo insegnamento sulla decima – che farvi ricadere sotto la legge. Non vi fate ingannare dai suoi vani ragionamenti a tal proposito, perchè quello che lui afferma è smentito in maniera categorica dalla Sacra Scrittura. Quello che afferma Garrison sulla decima è un insegnamento falso, che però serve alle ADI soprattutto in questo periodo in cui molte chiese ADI hanno visto decrescere le offerte in denaro dei loro membri.

Bisogna predicare in una maniera positiva

Garrison afferma che moltissimi predicatori e insegnanti dicono le cose in una maniera negativa, e che non si rialzano le persone mortificandole (ibid., pag. 80)! E quindi bisogna evitare di biasimare o riprendere le persone per i peccati che commettono, biasimo e riprensione che lui chiama ‘critica’ e che secondo lui rende le persone diffidenti o chiuse! E allora spiega come insegnare: ‘Gesù è venuto a predicare la buona notizia. Quando tu stai preparando una lezione, domandati: E’ questa lezione una buona notizia? Insegni ancora contro il peccato? Certamente. Il problema è, noi abbiamo peccato; la promessa è, noi possiamo essere perdonati. “Poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23). Voi potete insegnare contro l’adulterio o potete insegnare sul come rendere il vostro matrimonio impermeabile a relazioni amorose illecite. Promuovete l’alternativa positiva! Mostrate alle persone come cambiare!’ (Ibid., pag. 80-81). Come bisogna fare allora per insegnare su un passaggio biblico negativo? Invece che dire ‘Voi avete bisogno di …’ si deve dire ‘Noi abbiamo bisogno di …’ (Ibid., pag. 81).
Dunque il messaggio ai monitori e ai pastori nella pratica è: non predicate contro l’idolatria della Chiesa Cattolica Romana e neppure contro gli idolatri, ma insegnate piuttosto che bisogna adorare Dio in ispirito e verità! Non predicate contro le mondane concupiscenze e le passioni giovanili e quindi contro coloro che si abbandonano ad esse, ma dite soltanto che dobbiamo essere santi! Non predicate contro la menzogna e coloro che la amano e la praticano in mezzo alla Chiesa, ma dite piuttosto che dobbiamo dire la verità! Non predicate contro la fornicazione (a cui sempre più credenti si abbandonano nelle Chiese), ma dite soltanto che i rapporti sessuali sono solo per marito e moglie! Non predicate contro l’adulterio e gli adulteri (che sono peraltro sempre in aumento anche nelle Chiese), ma dite soltanto che i coniugi devono essere fedeli l’uno all’altro! Non predicate contro la frode e coloro che la praticano, ma dite che dobbiamo essere onesti! Scegliete la parte positiva! E naturalmente di questi esempi se ne possono fare tanti altri! Ma che va cianciando Garrison?
Ma non è forse scritto che gli apostoli ripresero severamente quei credenti che si erano sviati o abbandonati alla dissolutezza, e che lo fecero non includendosi tra i meritevoli di biasimo?
Non disse forse l’apostolo Paolo ai santi di Corinto: “Ed io, fratelli, non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. V’ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate ancora da tanto; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. Infatti, poiché v’è tra voi gelosia e contesa, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l’uomo? Quando uno dice: Io son di Paolo; e un altro: Io son d’Apollo; non siete voi uomini carnali?” (1 Corinzi 3:1-4), ed ancora: “E siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi!” (1 Corinzi 5:2)? Notate che li definì gonfi e carnali, e quindi fu severo, o come direbbe Garrison, negativo! Li mortificò? Sì ma per rialzarli. Perchè esistono circostanze in cui bisogna parlare come faceva Paolo per indurre i credenti a rialzarsi! Avete notato poi che Paolo non si incluse tra i gonfi e i carnali?
E non disse forse Giacomo ai santi: “O gente adultera, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. Ovvero pensate voi che la Scrittura dichiari invano che lo Spirito ch’Egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia? Ma Egli dà maggior grazia; perciò la Scrittura dice: Iddio resiste ai superbi e dà grazia agli umili. Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a voi. Nettate le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo! Siate afflitti e fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegrezza in mestizia! Umiliatevi nel cospetto del Signore, ed Egli vi innalzerà” (Giacomo 4:4-10), ed ancora: “A voi ora, o ricchi; piangete e urlate per le calamità che stanno per venirvi addosso! Le vostre ricchezze son marcite, e le vostre vesti son rôse dalle tignuole. Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro a voi, e divorerà le vostre carni a guisa di fuoco. Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. Ecco, il salario dei lavoratori che han mietuto i vostri campi, e del quale li avete frodati, grida; e le grida di quelli che han mietuto sono giunte alle orecchie del Signor degli eserciti. Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste” (Giacomo 5:1-6)? Anche qui notate con quali parole dure Giacomo si rivolse ai credenti corrotti chiamandoli gente adultera, peccatori, doppi d’animo, e dicendo ai ricchi che frodavano i loro operai del loro salario “piangete e urlate per le calamità che stanno per venirvi addosso”! Anche lui dunque usò un parlare che secondo Garrison è negativo! E avete notato che anche nel caso di Giacomo egli non si incluse tra i peccatori e i doppi d’animo?
No, il ragionamento di Garrison è assolutamente sbagliato, perchè non suscita negli uditori nessuno sdegno e nessuna riprovazione verso il peccato, come anche nessun timore di Dio! E’ vero che dobbiamo predicare il rimedio al peccato e alla vita di peccato, ma questo non si può fare senza parlare contro i peccati in maniera franca ed anche contro coloro che li commettono annunciando i giudizi di Dio che piomberanno su di essi se non si ravvederanno. Gli apostoli ce lo hanno insegnato, come anche i profeti prima di loro. La strategia di Garrison è evidente, non accusare nessuno, ma parlare solo in maniera positiva per evitare che quei credenti che vivono in maniera disordinata e ribelle si arrabbino e si infurino o si impauriscano! Proprio quello che ci vuole nelle ADI in questo tempo, in cui abbondano i ribelli e i dissoluti!

Bisogna incoraggiare le persone e non mortificarle

Garrison afferma: ‘Gesù disse cose negative agli ipocriti Farisei, non ai non frequentatori di chiesa [in inglese sono chiamati ‘unchurched’]. Perchè Egli mortificò i Farisei? Egli lo fece perchè essi dicevano sempre cose negative a tutti gli altri. Non siate negativi! Non dite soltanto la cosa come essa è. Tutti sanno com’è. Ditela come può essere. Le parole incoraggianti creano eccitazione nella mente dell’ascoltatore’ (ibid., pag. 81).
Ora, innanzi tutto Garrison mente quando fa capire che Gesù disse cose negative (cioè che rivolse parole di biasimo o riprensione perchè questo lui intende per ‘cose negative’) solo ai Farisei, in quanto in Matteo è scritto quanto segue: “Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute. Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute fra voi, già da gran tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere. E però vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra. E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell’Ades. Perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, ella sarebbe durata fino ad oggi. E però, io lo dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua” (Matteo 11:20-24), ed in Luca: “E affollandosi intorno a lui le turbe, egli prese a dire: Questa generazione è una generazione malvagia; ella chiede un segno; e segno alcuno non le sarà dato, salvo il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figliuol dell’uomo sarà per questa generazione. La regina del Mezzodì risusciterà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché ella venne dalle estremità della terra per udir la sapienza di Salomone; ed ecco qui v’è più che Salomone. I Niniviti risusciteranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui v’è più che Giona” (Luca 11:29-32). Dunque Gesù fu duro e severo anche con le turbe impenitenti e non solo con gli ipocriti Farisei.
E poi che vuol dire Garrison quando afferma che i Farisei dicevano sempre cose negative a tutti gli altri? Pare che voglia dire che i Farisei erano negativi nel parlare perchè riprendevano e biasimavano tutti quelli che non osservavano la tradizione dei padri, e quindi noi dobbiamo stare attenti a non diventare negativi come loro riprendendo e biasimando quelli che trasgrediscono la Parola di Dio! Certamente, i Farisei erano anche negativi nel parlare nel senso da me spiegato prima, ma non tutto quello che essi dicevano agli altri era sbagliato agli occhi di Dio, altrimenti Gesù non avrebbe detto alle turbe e ai suoi discepoli: “Fate dunque ed osservate tutte le cose che vi diranno” (Matteo 23:3).
La ragione per cui Gesù rimproverò severamente i Farisei risiede nella loro ipocrisia, nella loro malvagità, e nel loro non avere misericordia.
Devo dire che su questo punto, Garrison ha voluto creare confusione nel lettore, perchè le sue affermazioni sono false, ambigue e oscure. Ma d’altronde lui deve portare avanti le sue idee, che ha assimilato da Rick Warren, e quindi non può essere molto chiaro. Comunque, conoscendo quali siano le perverse idee di Rick Warren, si comprende che Garrison vuole che i predicatori cambino modo di parlare e di predicare, che cambino il loro vocabolario dal pulpito: in peggio naturalmente! E questo lo si capisce molto meglio quando si sente Garrison stesso predicare e insegnare!
Poi, c’è un’altra cosa, da come parla Garrison pare che le comunità siano formate solo da persone scoraggiate e afflitte! I disordinati, che danno motivo di scandalo, ossia quelli che devono essere ripresi severamente ed anche pubblicamente mancano all’appello! I disordinati invece esistono, e Paolo comanda di ammonirli!
Fratelli, l’apostolo Paolo disse a Timoteo: “Io te ne scongiuro nel cospetto di Dio e di Cristo Gesù che ha da giudicare i vivi e i morti, e per la sua apparizione e per il suo regno: Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo. Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole” (2 Timoteo 4:1-4), ed a Tito: “Poiché vi son molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turar la bocca; uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno. Uno dei loro, un loro proprio profeta, disse: ‘I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri’. Questa testimonianza è verace. Riprendili perciò severamente, affinché siano sani nella fede, non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d’uomini che voltan le spalle alla verità” (Tito 1:10-14).
Altro che non essere negativi, altro che dire parole incoraggianti! Qui bisogna prendere la verga della correzione in questi tempi così malvagi ed usarla del continuo in mezzo alla Chiesa, dove abbondano quelli che non sopportano la sana dottrina, che sono ribelli, cianciatori e seduttori di menti. Ma che va cianciando Alton Garrison?
Attenzione dunque al messaggio subdolo che vuole trasmettervi Alton Garrison, fratelli, perchè porta lontano dalla dottrina di Dio!

Ricorso ad aiuti audiovisivi

Qual’è la maniera più efficace per trasmettere agli altri una verità? Per Garrison ci sono molti metodi, tra cui gli aiuti audiovisivi a cui lui dedica un paragrafo. Egli afferma infatti: ‘La nostra memoria viene aumentata quando noi vediamo le informazioni. Molti differenti aiuti visivi possono essere utilizzati per aumentare la comprensione. I punti del sermone o della lezione possono essere visualizzati su uno schermo usando video proiettori o convenzionali proiettori da muro. I punti possono essere illustrati con un breve video clip o uno sketch eseguito dai membri della classe. Usare una varietà di metodi e di mezzi di comunicazione aiuta a rendere il messaggio memorabile. Questo è efficace a tutti i livelli d’età. Quando insegnate ai bambini, voi potete usare video, arti, argilla, carte da colorare, pupazzi, o canzoni per rinforzare l’argomento centrale. Quando insegnate ai giovani, potete usare video, articoli correnti tratti dalle riviste e dai giornali, il teatro, e video musicali per aiutare ad illustrare il vostro messaggio’ (Ibid., pag. 96).
Eccoci dunque arrivati ad un punto chiave e fondamentale di tutto il discorso di Garrison, i metodi da usare per trasmettere la Parola di Dio ai bambini e ai ragazzi. Questa è la metodologia che lui dice viene influenzata dal mondo, e come potete vedere lo è! Per Garrison infatti la Chiesa può ricorrere a parodie, scene teatrali, arti dello spettacolo di ogni genere, pupazzi, musica moderna e così via. E tutto questo perchè il messaggio usando questi mezzi viene reso memorabile!
Ma non è forse scritto che lo Spirito della verità ci ricorderà tutto quello che Gesù ha detto? Io così leggo: “Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto” (Giovanni 14:26). E quindi è evidente che chi predica la parola di Dio, deve credere che lo Spirito Santo provvederà a ricordare il messaggio all’uditore! E chi lo crede, certamente non farà ricorso agli aiuti audiovisivi proposti da Garrison! Ma quando mai gli apostoli si appoggiarono su aiuti audiovisivi per rendere il loro messaggio memorabile? Ma che va cianciando Garrison?
Notate poi che secondo Garrison, questi metodi aumentano la comprensione di un argomento biblico trattato! Falso, perchè i pupazzi, il teatro, le parodie, e la musica moderna ‘cristiana’, non fanno altro che creare confusione! Questo è una cosa certa.
E non solo, essi portano la corruzione nella Chiesa, perchè adottando questi metodi la Chiesa si conforma al mondo disubbidendo al comandamento: “E non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà” (Romani 12:2).

Conclusione

E’ dunque evidente che il messaggio di Garrison per i monitori ed anche per i conduttori contiene del lievito da cui guardarsi, per evitare alla corruzione e alla confusione di entrare nella Chiesa e guastarla.
State attenti ai suoi vani ragionamenti e ai suoi sofismi. Rigettateli, perchè sono molto dannosi alla Chiesa, e difatti il danno che essi fanno si può vedere nelle Assemblee di Dio USA che sono oltremodo mondane, carnali e corrotte.
Comunque, voglio che sappiate che anche nelle Assemblee di Dio USA ci sono dei fratelli che stanno lottando e si stanno opponendo a questo andazzo e conformismo al mondo che i dirigenti di questa denominazione approvano e promuovono.

Chi ha orecchi da udire, oda.

Giacinto Butindaro

Roma, 4 Ottobre 2011

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