Attenzione alle Bibbie con le note esplicative

Introduzione

Fratelli nel Signore, come voi sapete, fino ad ora sono state pubblicate diverse Bibbie annotate, sia da parte dei Cattolici Romani che dei Protestanti, ed anche da entrambi le parti in collaborazione. Le cosiddette note esplicative però non sono altro che uno dei mezzi che hanno usato sia Cattolici Romani che Protestanti per introdurre o confermare svariate false dottrine.

Bibbia Annotata Cattolica Romana – ‘Edizioni Paoline’

Nelle Bibbie della Chiesa Cattolica Romana (che noi ovviamente sconsigliamo vivamente) la curia romana ha posto delle note esplicative con le quali al lettore vengono propinate le eresie della Chiesa Cattolica Romana, come la perpetua verginità di Maria, la sua immacolata concezione, la supremazia del cosiddetto papa sulla chiesa universale, il purgatorio, il potere di rimettere i peccati da parte dei preti, la rigenerazione battesimale, il celibato forzoso, e così via.

Per esempio, nella Bibbia Edizioni Paoline, sesta edizione 1990, ci sono le seguenti note:

Rigenerazione battesimale

Tito 3:5. La nota dice: ‘Lavacro di rigenerazione è comunemente chiamato il battesimo’.

Cena del Signore come ripetizione del sacrificio di Cristo

Matteo 26:26-29 che concerne l’istituzione della Cena del Signore. La nota dice: ‘L’Eucaristia è sacrificio e sacramento’.

Potere di rimettere i peccati concesso ai preti

Giovanni 20:22. La nota afferma: ‘Il soffio di Gesù simboleggia il dono dello Spirito Santo e con esso la partecipazione alla potestà di Gesù di rimettere i peccati o di ritenerli, e cioè di perdonarli o no’.

Purgatorio

1 Corinzi 3:15. La nota afferma: ‘La salvezza come attraverso il fuoco denota un ottenimento stentato. Origene ha ravvisato per primo qui l’indicazione del purgatorio; a seguito di lui non pochi cattolici hanno portato questo passo a conferma di tale insegnamento della Chiesa’.

Primato di Pietro

Matteo 16:17-19. La nota afferma: ‘…. Gesù promette a Pietro ch’egli sarà la roccia su cui poggerà la sua Chiesa, la quale sarà inespugnabile per le forze avverse. Pietro viene così costituito, come vicario di Gesù, fondamento e capo della Chiesa, con il potere legislativo e giudiziario. Il suo operato sarà convalidato da Dio’.

Immacolata concezione di Maria

Luca 2:22-24. La nota afferma ‘Alla purificazione era obbligata solo la madre, Lv 12,2-8, e non vi era obbligata Maria, purissima; tuttavia l’evangelista vuole sottolineare la fedeltà all’osservanza della legge da parte dei genitori di Gesù e indicare la Città santa come punto di partenza della salvezza apportata da lui’.

Perpetua verginità di Maria

Matteo 1:25. La nota afferma: ‘fino alla nascita: l’espressione di Mt – intento a dimostrare il concepimento verginale di Gesù – non implica, nel linguaggio semitico, che la situazione ‘dopo’ sia cambiata’. La verginità perpetua di Maria, frutto della riflessione della Chiesa sull’insieme dei dati della Rivelazione, è già contenuta nelle più antiche formule, o simboli, della fede cristiana’

Luca 1:34. La nota afferma: ‘La domanda di Maria all’angelo non avrebbe senso se ella non avesse in cuore il proposito di perpetua verginità …’.

I fratelli di Gesù sono i cugini

Galati 1:19. La nota afferma: ‘Giacomo, il fratello, cioè parente, cugino del Signore, si deve distinguere da Giacomo di Zebedeo, detto il Maggiore, e da Giacomo di Alfeo, entrambi del collegio dei Dodici.’.

Maria trionfa sul male

Genesi 3:15. La nota afferma: ‘Il v. 15 si è trasformato allora in un canto di speranza: Messia e Madre del Messia trionfano sul male’.

Celibato forzoso

1 Timoteo 3:2 in merito a ‘marito di una sola moglie’. La nota afferma: ‘Il passo può quindi documentare l’inizio di un processo che porterà rapidamente alla richiesta del celibato sacerdotale’.

Bibbia Annotata Protestante – Scofield

La stessa cosa va detta a proposito delle Bibbie annotate fatte da Protestanti. Voglio sottoporre per esempio alla vostra attenzione alcune note esplicative presenti nella traduzione Italiana della Bibbia Scofield (Società Biblica di Ginevra, 2003), che è molto usata in ambito evangelico anche in Italia ma che noi sconsigliamo.

Gap-theory

In una nota alle seguenti parole di Isaia: “Poiché così parla l’Eterno che ha creato i cieli, l’Iddio che ha formato la terra, l’ha fatta, l’ha stabilita, non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata: Io sono l’Eterno e non ve n’è alcun altro” (Isaia 45:18), si legge quanto segue: ‘Questo è uno dei brani della Scrittura che giustificano l’interpretazione secondo la quale tra gli avvenimenti dei primi due versetti della Bibbia sarebbe intervenuto un giudizio (vd Ge 1:2, nota). In origine, la terra era stata creata perfetta; ma, dopo un tempo indeterminato e senza dubbio a causa della ribellione di Satana contro l’Onnipotente (vd. Is. 14:12; Ez 28:12, note), il giudizio si riversò sul nostro globo che divenne allora «informe e vuoto». Dopo un ulteriore ed indefinito lasso di tempo «lo Spirito di Dio» cominciò a muoversi «sulla superficie delle acque» (Ge 1:2) per restaurare il pianeta’.

Questa è la ‘gap-theory’ o ‘teoria dell’intervallo’ che è stata creata per conciliare il racconto biblico della creazione con le cosiddette scoperte scientifiche sull’origine ed evoluzione del pianeta terrestre. La gap-theory è una falsa dottrina. Le ragioni sono le seguenti.

Se le cose fossero realmente così come dicono i sostenitori della gap-theory la Scrittura sarebbe annullata per i seguenti motivi. Innanzi tutto ciò significherebbe che le cose descritte nel primo capitolo della Genesi sarebbero delle cose rifatte da Dio per cui si dovrebbe parlare di ri-creazione e non più di creazione. Mentre la Scrittura parla continuamente di creazione in riferimento agli eventi del primo capitolo della Genesi. Dice infatti la Scrittura dopo che Dio si riposò dell’opera sua il settimo giorno che “queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l’Eterno Iddio fece la terra e i cieli” (Genesi 2:4). Dio stesso quando ordinò ad Israele di ricordarsi del settimo giorno per santificarlo disse che “in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò ch’è in essi, e si riposò il settimo giorno” (Esodo 20:11). Non è abbastanza chiaro che prima di quei sei giorni creativi non ne esistettero altri? Che senso avrebbe dire fu il primo giorno, fu il secondo giorno, fu il terzo giorno e così via, se il primo giorno non era quello perchè in realtà c’era già stato un primo giorno miliardi di anni prima? Non sarebbe questo ammettere implicitamente che nel libro della Genesi ci siano delle menzogne?

Ma veniamo all’uomo. Se questa teoria fosse vera si dovrebbe giungere alla conclusione che Adamo non fu il primo uomo; perchè questo? Perchè se quando viene detto che nel principio Iddio creò i cieli e la terra significasse che Egli creò una creazione perfetta che poi fu distrutta dalla caduta di Satana sulla terra, ciò significherebbe che a quel tempo Dio aveva creato anche l’uomo e la donna sulla terra perchè la creazione non sarebbe stata perfetta senza la creazione dell’essere umano. E quindi prima di Adamo sarebbero esistiti altri esseri umani sulla terra prima che quest’ultima diventasse informe e vuota. E questo non è possibile perchè la Scrittura chiama Adamo il primo uomo. Paolo dice infatti ai Corinzi: “Il primo uomo, Adamo, fu fatto anima vivente” (1 Corinzi 15:45). Ma ditemi un pò: quando Gesù parlò della creazione dell’uomo e della donna non disse forse: “Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina, e disse: Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre e s’unirà con la sua moglie e i due saranno una sola carne” (Matteo 19:4-5)? Che significa quel “da principio”? A quale creazione si riferiva? Per quanto noi sappiamo si riferiva all’unica creazione dell’uomo e della donna avvenuta per opera di Dio e cioè quella descritta nella Genesi. Quindi quel ‘da principio’ non può che riferirsi all’unico principio di cui la Scrittura parla; quello in cui Dio creò e non ricreò l’uomo e la donna. E di questo passo si dovrebbe dire che Adamo non nominò per la prima volta gli animali, perchè in realtà essi erano stati già nominati dal primo vero uomo che era esistito miliardi di anni prima di lui, e quindi lui si limitò a rinominarli e ci sarebbe da domandarsi allora a questo punto se i nomi dati agli animali da Adamo siano stati uguali a quelli dati dall’altro uomo vissuto in precedenza. Insomma se si ammettesse questa teoria si potrebbe finire coll’ammettere tante cose strane che si oppongono alla Scrittura. E chissà? Magari qualcuno sarebbe tentato persino di metterci in quei miliardi di anni che hanno preceduto la ri-creazione di Dio descritta nel primo capitolo della Genesi anche l’Homo Erectus e l’uomo di Neanderthal ecc., ecc.; così si andrebbe a finire col dire che questa cosiddetta evoluzione dell’uomo ebbe luogo prima della ri-creazione di Dio! Insomma, ammettere una simile teoria sulla creazione significherebbe finire collo scontrarci con la Parola di Dio su diversi punti, e questo non lo vogliamo fare.

Ma allora come si spiega il fatto che nella Genesi ci sia scritto che la terra era informe e vuota cosa questa che a dire dei sostenitori della gap-theory sosterrebbe la loro tesi? Si spiega perchè quando Iddio creò la terra essa non aveva la forma che ha adesso, ma era informe. Quindi non è che essa diventò informe ma fu fatta inizialmente informe da Dio, poi in seguito egli la formò. Si tenga presente infatti che inizialmente i continenti terrestri non erano visibili come lo sono adesso perchè essi erano sommersi sotto le acque secondo che è scritto che Dio il terzo giorno disse: “Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e apparisca l’asciutto. E così fu” (Genesi 1:9). E con ciò s’accordano le parole del salmista che dice: “Tu l’avevi coperta dell’abisso come d’una veste, le acque s’erano fermate sui monti. Alla tua minaccia esse si ritirarono, alla voce del tuo tuono fuggirono spaventate. Le montagne sorsero, le valli s’abbassarono, nel luogo che tu avevi stabilito per loro” (Salmo 104:6-8). Quindi quando si legge che al principio la terra era informe bisogna tenere presente che la terra non era ancora emersa dalle acque come lo fu il terzo giorno secondo che dice Pietro che “ab antico, per effetto della Parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall’acqua” (2 Pietro 3:5). Inoltre essa era vuota perchè noi sappiamo che sia le piante, sia gli animali e sia l’uomo furono creati da Dio rispettivamente il terzo giorno ed il sesto. A giusta ragione quindi, e senza che ci dobbiamo meravigliare, è detto che era anche vuota.

Una cosa simile si può dire anche dell’uomo perchè anch’esso non assunse la forma che ha adesso subito, perchè la Scrittura dice che Dio “formò l’uomo dalla polvere della terra” (Genesi 2:7). Questo “formò l’uomo” implica che inizialmente fu informe ed in seguito assunse la forma che Dio aveva decretato dovesse avere. (Quanto questo processo di formazione sia durato con precisione in termini di tempo non è detto, comunque sia esso avvenne nel corso di un giorno di 24 ore). Non c’è nulla di strano in tutto ciò, perchè anche il neonato che deve nascere, prima di assumere la forma con cui uscirà dal seno della madre, inizialmente era informe ed ha subìto un processo di trasformazione durato in questo caso alcuni mesi. Quando Davide dice nei Salmi: “I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo” (Salmo 139:16) non intendeva forse dire che anche lui era stato informe all’inizio? E badate che il tutto è opera di Dio perchè sempre Davide dice a Dio: “Sei tu …. che mi hai intessuto nel seno di mia madre” (Salmo 139:13) e Giobbe: “Le tue mani mi hanno formato, m’hanno fatto tutto quanto (…) ricordati che m’hai plasmato come argilla…” (Giobbe 10:8,9). Ma l’uomo quando fu inizialmente plasmato dalle mani di Dio non solo era informe ma anche vuoto perchè in lui non c’era vita. Fu quando Dio terminò di plasmare il suo corpo che gli soffiò l’alito vitale e l’uomo divenne un anima vivente (cfr. Genesi 2:7). Quindi il tutto rientra nel modo di agire di Dio; ma purtroppo questo modo di agire di Dio così chiaramente descritto è stato offuscato da questa teoria che non è altro che una idea scaturita da una errata interpretazione data alle parole: “E la terra era informe e vuota” (Genesi 1:2); idea però che se da un lato è inconciliabile con l’insegnamento della Scrittura riguardo alla creazione dall’altro getta una sorta di ponte tra la scienza e la Genesi perchè in una certa maniera conferma che le ere geologiche degli scienziati in cui noi non crediamo minimamente in effetti si possono benissimo e tranquillamente collocare nel racconto della Genesi.

Sette dispensazioni o epoche dell’umanità

In una nota a Genesi 1:28 si legge: ‘Nella presente edizione della Bibbia verranno distinte sette dispensazioni (epoche, età, regimi): l’Innocenza (Ge 1:28); la Coscienza o responsabilità morale (Ge 3:7); il Governo umano (Ge 8:15); la Promessa (Ge 12:1); la Legge (Es 19:1); la Chiesa (At 2:1); il Regno (Ap. 20:4)….’.

Questo è il dispensazionalismo di cui era sostenitore e proclamatore C.I. Scofield (il ‘padre’ del dispensazionalismo fu John Nelson Darby, 1800-1882), che tanto danno ha fatto nelle Chiese che lo hanno accettato. Questa suddivisione della storia dell’umanità in sette epoche è arbitraria, e non è per niente biblica.

La Chiesa non è il vero Israele

Nella presentazione a ‘I quattro vangeli’, si legge: ‘Di conseguenza, iniziando lo studio dei vangeli, lo spirito dovrebbe essere liberato il più possibile da certe idee preconcette: per es. che la Chiesa debba essere assimilata al vero Israele …’.

Che la Chiesa non è il vero Israele è falso, in quanto Paolo chiama la Chiesa “l’Israele di Dio” (Galati 6:16), ed afferma ai Romani: “Poiché Giudeo non è colui che è tale all’esterno; né è circoncisione quella che è esterna, nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, in ispirito, non in lettera; d’un tal Giudeo la lode procede non dagli uomini, ma da Dio” (Romani 2:28-29), ed ai Filippesi: “I veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci gloriamo in Cristo Gesù, e non ci confidiamo nella carne” (Filippesi 3:3).

Sette epoche della Chiesa

Nella nota a Apocalisse 1:20 si legge tra le altre cose: ‘Inoltre, per il loro stesso contenuto, questi sette messaggi vanno ben oltre le comunità locali citate, presentando un’esatta visione della storia spirituale della Chiesa …’.

No, non è così. Le sette chiese dell’Apocalisse non rappresentano per niente sette epoche spirituali della Chiesa. Dire una cosa del genere è antibiblico.

Il rapimento segreto della Chiesa prima della grande tribolazione

In una nota a 2 Tessalonicesi 2:3 leggiamo: ‘L’apparizione dell’empio avrà luogo soltanto quando chi lo trattiene scomparirà, vale a dire al momento del rapimento della Chiesa, quando lo Spirito Santo smetterà di agire per mezzo di essa come un freno’.

Nella nota a 1 Tessalonicesi 5:4 leggiamo: ‘La precisione con la quale in questo brano Paolo passa dalla terza alla seconda persona plurale [essi/voi] è sufficiente a provare che l’apostolo non ha mai pensato che la Chiesa, corpo di Cristo, sarebbe rimasta sulla terra al momento dell’ira del giorno del Signore’.

Nella nota di Apocalisse 4:1: ‘A partire dall’inizio di questo capitolo, Giovanni osserva il succedersi degli avvenimenti dal cielo. Potremmo considerare il rapimento di Giovanni, portato in cielo dallo Spirito, come una rappresentazione simbolica del rapimento della Chiesa, che avverrà prima della tribolazione descritta nei capp. 6-19′.

Il rapimento segreto (ritorno di Gesù invisibile per prendere i suoi) prima della grande tribolazione, seguito dal ritorno visibile di Cristo dopo la tribolazione con i suoi, è una falsa dottrina.

Per dimostrarvi che, alla luce delle Sacre Scritture, la dottrina del rapimento segreto è falsa comincerò con il citarvi alcune parole di Gesù Cristo pronunciate sul monte degli Ulivi, che concernono il Suo ritorno, in risposta alla domanda di alcuni suoi discepoli ‘Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?’. Ecco le parole di Gesù: “Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti. Or voi udirete parlar di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in varî luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori. Allora vi getteranno in tribolazione e v’uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagion del mio nome. E allora molti si scandalizzeranno, e si tradiranno e si odieranno a vicenda. E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. E questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. Quando dunque avrete veduta l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge pongavi mente), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; chi sarà sulla terrazza non scenda per toglier quello che è in casa sua; e chi sarà nel campo non torni indietro a prender la sua veste. Or guai alle donne che saranno incinte, ed a quelle che allatteranno in que’ giorni! E pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno né di sabato; perché allora vi sarà una grande afflizione; tale, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati. Allora, se alcuno vi dice: ‘Il Cristo eccolo qui, eccolo là’, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigî da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Eccolo, è nel deserto, non v’andate; eccolo, è nelle stanze interne, non lo credete; perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo. Dovunque sarà il carname, quivi si raduneranno le aquile. Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli” (Matteo 24:4-31).

Ora, i discepoli fecero a Gesù una domanda chiara a proposito del Suo ritorno, e Gesù rispose loro in maniera altrettanto chiara. Gesù spiegò loro quali saranno le cose che precederanno il suo ritorno, e come potete vedere tra queste cose c’è pure una grande afflizione che gli eletti di Dio, cioè i santi, passeranno, infatti disse che “vi sarà una grande afflizione”, subito dopo la quale avverrà il Suo ritorno dal cielo e l’adunamento degli eletti in cielo, secondo che disse: “Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli”. Ora, come avverrà il Suo ritorno? Sarà visibile a tutti, perché tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con grande potenza e gloria. E cosa farà Gesù quando ritornerà dal cielo? Manderà i suoi angeli a radunare i suoi eletti. E chi sono i suoi eletti? Sono tutti i discepoli di Cristo, coloro che credono in Lui, essendo stati eletti in Cristo a salvezza prima della fondazione del mondo. Infatti Paolo dice agli Efesini: “Benedetto sia l’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il quale ci ha benedetti d’ogni benedizione spirituale ne’ luoghi celesti in Cristo, siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell’amore, avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà: a lode della gloria della sua grazia, la quale Egli ci ha largita nell’amato suo” (Efesini 1:3-6), ed ai Romani: “Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. Chi sarà quel che li condanni? Cristo Gesù è quel che è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi” (Romani 8:33-34). Quindi tutto il mondo vedrà sia il ritorno di Cristo che il nostro adunamento con Lui sulle nuvole del cielo. E’ una menzogna dunque l’insegnamento secondo cui ci sarà un ritorno invisibile di Cristo con il relativo adunamento invisibile dei Suoi discepoli. Un tale insegnamento non esiste nella Bibbia. E quando avverrà questo ritorno visibile di Cristo e il nostro adunamento con lui? Subito dopo l’afflizione di quei giorni, che noi sappiamo è la tribolazione. Quale grande occasione aveva Gesù per insegnare la dottrina del rapimento segreto ai Suoi discepoli, ‘la dottrina delle due fasi del Suo ritorno’ – che oramai è uno degli articoli di fede di quasi tutte le Chiese oggi!! Ma non ne parlò, perché queste cose Gesù non le credeva assolutamente. E difatti Egli non parlò mai di queste due fasi del Suo ritorno, distanziate da un periodo di grande afflizione.

Neppure gli apostoli parlarono mai di due fasi del ritorno di Cristo, perché non credevano in simili cose. E non poteva essere altrimenti, perché gli apostoli erano guidati dallo Spirito della verità. Prendiamo per esempio l’apostolo Paolo: egli confermò pienamente l’insegnamento di Cristo sul Suo ritorno, e cioè che il ritorno di Cristo e il nostro adunamento con Lui avverranno nello stesso giorno, perché il nostro adunamento con Lui seguirà immediatamente la Sua venuta dal cielo, venuta che avverrà dopo la grande tribolazione. Ecco le sue parole: “Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch’egli è Dio. Non vi ricordate che quand’ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete quel che lo ritiene ond’egli sia manifestato a suo tempo. Poiché il mistero dell’empietà è già all’opra: soltanto v’è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l’empio, che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta” (2 Tessalonicesi 2:1-8). Ora, vorrei innanzi tutto farvi notare che Paolo menziona la venuta di Cristo assieme al nostro adunamento con Lui, perché il nostro adunamento con Cristo fa parte della venuta di Cristo o è strettamente collegato alla Sua venuta. Come chiama Paolo questi due eventi? Li chiama ‘il giorno del Signore’, che quindi comprende sia la venuta di Cristo che il nostro adunamento con Lui. I santi di Tessalonica erano stati turbati da alcuni che facevano passare il ritorno di Cristo come un ritorno imminente, e allora Paolo saputolo li esorta a non lasciarsi ingannare. In altre parole spiegò loro che il giorno del Signore non era imminente, perché quel giorno si verificherà solo dopo che si verificheranno alcune cose ben precise, infatti disse loro: “Quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto”. E’ evidente dunque che secondo Paolo prima del ritorno di Cristo devono verificarsi sia l’apostasia che la manifestazione dell’anticristo, e quindi i credenti passeranno la tribolazione. Come potete vedere inoltre le parole di Paolo “la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui” confermano le parole di Gesù che abbiamo visto prima: “E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli” (Matteo 24:30-31). Perché esse attestano che il nostro adunamento con Cristo avrà luogo alla venuta di Cristo dal cielo, e vi ricordo che affinchè si verifichi questo adunamento in cielo è necessario che i morti in Cristo risuscitino per prima e poi che i santi viventi vengano trasformati e rapiti con loro sulle nuvole del cielo a incontrare il Signore nell’aria (cfr. 1 Tessalonicesi 4:15-17).

Ora vi vorrei fare notare un’altra cosa: e cioè che anche al capitolo 1 della seconda epistola di Paolo ai Tessalonicesi, Paolo parla della venuta di Cristo ma ne parla usando un espressione differente. Ecco le sue parole: “Poiché è cosa giusta presso Dio il rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; e a voi che siete afflitti, requie con noi, quando il Signor Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Iddio, e di coloro che non ubbidiscono al Vangelo del nostro Signor Gesù. I quali saranno puniti di eterna distruzione, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza, quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, e in voi pure, poiché avete creduto alla nostra testimonianza dinanzi a voi” (2 Tessalonicesi 1:6-10). Notate che Paolo parla anche qui di quel giorno o giorno della venuta di Cristo; e che cosa avverrà in quel giorno? Gesù apparirà dal cielo, e sarà glorificato nei Suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, e farà anche vendetta di coloro che non conoscono Iddio e di coloro che non ubbidiscono al Vangelo di Cristo. Quindi è evidente che anche qui l’adunamento degli eletti è messo in relazione all’apparizione di Cristo. Non esiste una apparizione o venuta di Cristo per i suoi eletti che vedranno solo i Suoi eletti, e una apparizione o venuta di Cristo con i Suoi eletti che sarà visibile anche ai non credenti, seconda venuta che coinciderà con la distruzione di coloro che non conoscono Iddio e non ubbidiscono al Vangelo. Perché praticamente quelli che sostengono il rapimento segreto affermano che gli empi saranno puniti alla seconda fase della venuta di Cristo dal cielo. Dunque la dottrina della venuta di Cristo è stata stravolta con questo rapimento segreto.

Cessazionismo

Il cessazionismo è la falsa dottrina secondo cui verso la fine del primo secolo dopo Cristo sono cessati il parlare in lingue e altre manifestazioni dello Spirito Santo. Scofield era un cessazionista. Nella sua introduzione ad uno scritto dal titolo ‘Tongues, signs, and visions, not God’s order for today’ (Lingue, segni, e visioni, non l’ordine di Dio per oggi’ scritto dal missionario A. E. Bishop, che è uno scritto dove il cessazionismo è descritto in termini molto chiari, Scofield dice: ‘Non c’è mai stato un bisogno maggiore, sia nel campo delle missioni che qui da noi tra le Chiese, di una chiara parola di testimonianza concernente questa importante parte della rivelazione divina. Sono felice di raccomandarla senza riserve’.

Da: http://www.bereanbiblesociety.org/

Nella nota di 1 Corinzi 14:1 Scofield dice tra le altre cose: ’1° Il dono di profezia è il più importante (v. 1). Il profeta nel N.T. non è un semplice predicatore, ma un predicatore ispirato che comunicava le rivelazioni della nuova dispensazione (1 Co 14:29-30), fino a che non si fosse conclusa la stesura del N.T. 2° Il dono delle lingue e alcuni segni miracolosi cesseranno (cfr. At 2:1-2; 4:31). Nel frattempo, il dono delle lingue deve essere esercitato con discrezione e soltanto in presenza di un interprete (vv. 1:19, 27-28).

Ho confutato biblicamente in maniera dettagliata il cessazionismo in un mio libro, che vi invito a leggere quindi. Qui mi limito a dire che oltre ad essere falso alla luce della Scrittura, è falso anche dal punto di vista storico, in quanto Ireneo (115-150 – 202 circa), vescovo di Lione, nella sua famosa opera apologetica Contro le Eresie (che risale al 180 circa), scrisse: ‘Dunque, anche, coloro che sono veramente Suoi discepoli, ricevendo grazia da Lui, fanno nel suo Nome [miracoli], in maniera da promuovere il benessere di altri uomini, secondo il dono che ognuno ha ricevuto da Lui. Perché alcuni cacciano certamente e veramente diavoli, cosicché frequentemente quelli che sono stati in questa maniera purificati dagli spiriti malvagi credono [in Cristo] e si uniscono alla Chiesa. Altri hanno preconoscenza di cose a venire: essi vedono visioni, ed emettono delle espressioni profetiche. Altri ancora guariscono gli ammalati imponendo loro le mani, ed essi sono guariti. Inoltre, sì, come ho detto, persino i morti sono stati risuscitati, e sono rimasti in mezzo a noi per molti anni. E che dirò di più? Non è possibile nominare il numero dei doni che la Chiesa [sparsa] per tutto il mondo ha ricevuto da Dio nel nome di Gesù Cristo’ (Contro le Eresie, Libro II, cap. 32,4), ed ancora: ‘Similmente, sentiamo molti fratelli nella chiesa, i quali possiedono doni profetici e che, per mezzo dello Spirito, parlano ogni genere di lingue e manifestano [o portano alla luce] per l’utile comune le cose nascoste degli uomini e dichiarano i misteri di Dio …’ (Contro le Eresie, Libro V, cap. 6,1). Inoltre, Ireneo mette severamente in guardia la fratellanza da quegli Gnostici che falsificavano i doni spirituali, essendo dati ad imposture magiche o posseduti da demoni tramite cui riuscivano a compiere prodigi bugiardi e a profetizzare e a trarre dietro a loro molte persone (cfr. Contro Le Eresie, Libro I, cap. 13). Come si può vedere, la testimonianza di Ireneo è molto chiara.

Da: http://www.ccel.org/ccel/schaff/anf01.ix.ii.html

Bibbia Annotata Cattolica-Protestante – TOB

Ci sono poi le Bibbie Ecumeniche annotate fatte assieme da Cattolici Romani e Protestanti, che anch’esse contengono delle note fuorvianti e che ovviamente sconsigliamo vìvamente.

Prendiamo per esempio alcune note presenti nella T.O.B (Torino 1976), che è la traduzione italiana della Traduction Oecuménique de la Bible .

Perpetua verginità di Maria

‘Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù’ (Matt. 1:24,25).

La nota dice che ‘il testo non permette di affermare che Maria abbia avuto in seguito rapporti con Giuseppe’.

E ci credo che il testo non lo permette; è stato adulterato! Il testo originale dice: “E non la conobbe finch’ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù” (Matt. 1:25); da questo testo si apprende che Giuseppe dopo che Maria partorì Gesù la conobbe, cioè ebbe delle relazioni carnali con lei. Il che poi è confermato dal fatto che egli ebbe dei figli e delle figlie da Maria.

I fratelli di Gesù potevano essere i suoi parenti prossimi come cugini

B) ‘Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli’ (Matt. 12:46).

La nota dice: ‘Nella Bibbia, come ancora oggi in Oriente, la parola fratelli può indicare i figli della stessa madre, ma anche i parenti prossimi (Cf Gn 13,8; 14,16; 29,15; Lv 10,4; I Cr 23,22).

Qui, il discorso nella nota è giusto perché in effetti talvolta nella Bibbia il termine fratelli indica anche dei parenti prossimi come cugini, nipoti ecc., ma è evidente che una tale nota non s’addice affatto in riferimento ai fratelli di Gesù; perché? Perché noi siamo sicuri che i fratelli di Gesù di cui Matteo parla in questo passo sono i figli di sua madre e non suoi cugini o nipoti; e non ci mettiamo a pensare neppure per un attimo che questi fratelli potessero essere dei suoi parenti prossimi. Una tale nota posta in questo passo fa comprendere ancora una volta quanto lo spirito ecumenico possa influire negativamente non solo nella traduzione ma anche nel commento alle note. In questa nota, nessuno si sbilancia; nessuno prende posizione, si lascia al lettore di pensare che i fratelli di Gesù potevano essere i figli di sua madre ma anche che potevano essere i suoi parenti prossimi. Ecco una forma di compromesso ecumenico che tende a soffocare la verità che Maria non è rimasta vergine perché Giuseppe, dopo che nacque Gesù, ebbe da lei dei figli.

Il battesimo rigenera e cancella i peccati

‘Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo’ (Tito 3:4,5).

La nota in riferimento al lavacro di rigenerazione dice: ‘Allusione al battesimo’.

Perché? Per accontentare i Cattolici che affermano che il battesimo degli infanti rigenera. Ma le parole di Paolo a Tito non fanno allusione al battesimo, ma alla rigenerazione compiuta in noi dall’acqua della Parola di Dio.

La tradizione da affiancare alla Parola di Dio

‘Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso così dalla nostra parola come dalla nostra lettera’ (2 Tess. 2:15).

La nota dice: ‘Si può pensare alla prima lettera canonica. Ma Paolo, per mezzo di Timoteo, ha avuto altre occasioni di comunicare con i tessalonicesi. Le tradizioni sono le verità riguardanti la fede e la vita cristiana, che Paolo ha ricevuto dalla Chiesa primitiva e che insegna, a sua volta, alle comunità da lui fondate’.

Perché questa nota dice questo? Per sostenere la tradizione cattolica che, secondo la curia romana, è l’insegnamento degli apostoli trasmesso a voce ma non scritto. Nella nota c’è una menzogna perché Paolo non ricevette verità riguardanti la fede e la vita cristiana dalla Chiesa primitiva perché lui l’Evangelo non lo ricevette e non lo imparò da nessun uomo ma lo ricevette per rivelazione di Gesù Cristo. Basta ricordare, per confermare ciò, che a riguardo della cena del Signore l’apostolo non ha detto di averla trasmessa come l’aveva ricevuta dagli apostoli ma come l’aveva ricevuta dal Signore stesso!

La cena del Signore come sacrificio

‘Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli…’ (Matt. 26:26).

La nota dice: ‘Matteo presuppone, senza dirlo esplicitamente come Lc (22,19) o Paolo (I Cor 11,24), che i discepoli devono fare questo in memoria di Gesù. Su iniziativa di Gesù non si tratta soltanto di ricordarsi di questo fatto o di ripetere la Cena, ma di attualizzare il gesto sacrificale compiuto da Gesù sulla croce e di anticipare il banchetto escatologico’.

Ecco spuntare pure la messa cattolica (la cosiddetta ripetizione del sacrificio di Cristo) sotto le parole ‘attualizzare il gesto sacrificale compiuto da Gesù sulla croce’!

Questi qui sopra citati sono solo alcune delle note fuorvianti che compaiono in questa traduzione ecumenica fatta da ‘specialisti’!

Conclusione

Concludo, fratelli, mettendovi in guardia quindi dalle Bibbie annotate, perchè contengono del lievito da cui guardarsi.

Ovviamente, a quelle esistenti ne seguiranno altre, ma il discorso sarà sempre lo stesso, ossia le note conterranno del lievito.

Quindi state molto attenti.

Chi ha orecchi da udire, oda.

Giacinto Butindaro

Roma, Agosto 2011