I falsi dottori: figli della maledizione

Fratelli nel Signore, sono sorti in mezzo alla Chiesa di Dio tanti falsi dottori, e questo è avvenuto affinché si adempissero le parole dell’apostolo Pietro, che come sapete predisse il sorgere di questi empi in mezzo alla Chiesa dell’Iddio vivente descrivendo in maniera dettagliata il carattere e le opere malvagie di costoro.

Ecco le parole di Pietro: “Ma sorsero anche falsi profeti fra il popolo, come ci saranno anche fra voi falsi dottori che introdurranno di soppiatto eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina. E molti seguiranno le loro lascivie; e a cagion loro la via della verità sarà diffamata. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole finte; il loro giudicio già da tempo è all’opera, e la loro ruina non sonnecchia. Perchè se Dio non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi pel giudizio; e se non risparmiò il mondo antico ma salvò Noè predicatore di giustizia, con sette altri, quando fece venire il diluvio sul mondo degli empi; e se, riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, le condannò alla distruzione perchè servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente; e se salvò il giusto Lot che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati (perchè quel giusto, che abitava fra loro, per quanto vedeva e udiva si tormentava ogni giorno l’anima giusta a motivo delle loro inique opere), il Signore sa trarre i pii dalla tentazione e riserbare gli ingiusti ad essere puniti nel giorno del giudizio; e massimamente quelli che van dietro alla carne nelle immonde concupiscenze, e sprezzano l’autorità. Audaci, arroganti, non hanno orrore di dire male delle dignità; mentre gli angeli, benchè maggiori di loro per forza e potenza, non portano contro ad esse, dinanzi al Signore, alcun giudicio maldicente. Ma costoro, come bruti senza ragione, nati alla vita animale per essere presi e distrutti, dicendo male di quel che ignorano, periranno per la loro propria corruzione, ricevendo il salario della loro iniquità. Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; son macchie e vergogne, godendo dei loro inganni mentre partecipano ai vostri conviti; hanno occhi pieni d’adulterio e che non possono smetter di peccare; adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; sono figliuoli di maledizione. Lasciata la diritta strada, si sono smarriti, seguendo la via di Balaam, figliuolo di Beor, che amò il salario d’iniquità, ma fu ripreso per la sua prevaricazione; un’asina muta, parlando con voce umana, represse la follia del profeta. Costoro son fonti senz’acqua, e nuvole sospinte dal turbine; a loro è riserbata la caligine delle tenebre. Perchè, con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore, promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione; giacchè uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto. Poichè, se dopo essere fuggiti dalle contaminazioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lascian di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima. Perchè meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuta la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento ch’era loro stato dato. È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: Il cane è tornato al suo vomito, e: La troia lavata è tornata a voltolarsi nel fango” (2 Pietro 2:1-22).

Soffermiamoci su queste sue importanti parole.

L’apostolo aveva detto poco prima, parlando dell’origine divina della Scrittura, “che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; poiché non è dalla volontà dell’uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (2 Pietro 1:20-21), per spiegare che le profezie non procedettero dalla volontà dell’uomo in quanto i profeti di Dio, chiamati anche ‘santi profeti’, parlarono perchè furono sospinti a farlo dallo Spirito Santo, e quindi per volere di Dio dissero e scrissero quelle cose.
Ma – prosegue l’apostolo – in mezzo al popolo d’Israele ci furono anche dei falsi profeti, i quali profetizzarono di loro senno, seguendo il loro proprio spirito. Per spiegarvi perchè la Scrittura li definisce falsi profeti, è necessario però che vi parli prima di tutto di quale era la condotta del popolo d’Israele in quel tempo e di come i santi profeti esortarono il popolo di Dio a ravvedersi.
I figliuoli d’Israele abbandonarono la loro Ròcca e si volsero agli idoli delle nazioni circonvicine; essi si prostituirono a quegli idoli vani, infatti si fabbricarono i loro idoli e li posero sui loro alti luoghi dove si recavano per offrire loro i profumi e i sacrifici (arrivarono al punto di scannare i loro figli e le loro figlie per offrirli ai loro dèi).
Oltre a ciò, gli Israeliti rubavano, commettevano omicidi, commettevano adulteri, mentivano gli uni agli altri, ed erano avidi di guadagno; da ciò che insegna la Scrittura, in Israele i comandamenti di Dio erano stati dimenticati. Dio vide quello spettacolo di perversità e provò un grande dispiacere, ma Egli non rimase indifferente perchè suscitò dei profeti ai quali comandò di far conoscere ad Israele i suoi peccati e di esortare il suo popolo a ravvedersi. I santi profeti ubbidirono a Dio e riferirono al popolo ribelle le parole di Dio; ora vi menzionerò alcune delle esortazioni al pentimento rivolte al popolo, che sono scritte nei profeti, per farvi capire come parlarono i santi profeti.
Geremia disse: “Circoncidetevi per l’Eterno, circoncidete i vostri cuori, o uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, affinchè il mio furore non scoppi come un fuoco, e non s’infiammi sì che nessuno possa spengerlo, a motivo della malvagità delle vostre azioni!” (Geremia 4:4), ed ancora: “Torna, o infedele Israele, dice l’Eterno; io non vi mostrerò un viso accigliato, giacchè io son misericordioso, dice l’Eterno, e non serbo l’ira in perpetuo. Soltanto riconosci la tua iniquità: tu sei stata infedele all’Eterno, al tuo Dio, hai vòlto qua e là i tuoi passi verso gli stranieri, sotto ogni albero verdeggiante, e non hai dato ascolto alla mia voce, dice l’Eterno. Tornate o figliuoli traviati, dice l’Eterno…” (Geremia 3:12-14); Ezechiele disse: “Convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvage! E perchè morreste voi, o casa d’Israele?” (Ezechiele 33:11); Isaia disse: “O trasgressori, rientrate in voi stessi!…Lavatevi, purificatevi, togliete d’innanzi agli occhi miei la malvagità delle vostre azioni; cessate dal fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia…” (Isaia 46:8; 1:16,17). Dunque il messaggio che Dio mandò al popolo ribelle fu un messaggio di ravvedimento dalle opere malvagie, con la promessa che se esso si fosse convertito dalle sue vie malvage, Egli lo avrebbe perdonato. Ma Dio gli disse pure che se non si fosse convertito, lo avrebbe punito. I profeti infatti annunziarono ai ribelli i giudizi che Dio avrebbe esercitato contro di loro nel caso essi avessero continuato a camminare secondo la caparbietà del loro cuore; ecco come parlarono a tale riguardo Isaia e Geremia. Isaia disse: “Se siete disposti ad ubbidire, mangerete i prodotti migliori del paese; ma se rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada; poichè la bocca dell’Eterno ha parlato” (Isaia 1:19,20); e Geremia disse: “Ma se non mi date ascolto…io accenderò un fuoco alle porte della città, ed esso divorerà i palazzi di Gerusalemme, e non s’estinguerà…ecco, io mando contro di voi dei serpenti, degli aspidi, contro i quali non v’è incantagione che valga; e vi morderanno, dice l’Eterno” (Geremia 17:27; 8:17), ed ancora: “Ecco, io faccio venire da lungi una nazione contro di voi, o casa d’Israele, dice l’Eterno; una nazione valorosa, una nazione antica, una nazione della quale tu non conosci la lingua e non intendi le parole. Il suo turcasso è un sepolcro aperto; tutti quanti son dei prodi. Essa divorerà le tue mèssi e il tuo pane, divorerà i tuoi figliuoli e le tue figliuole, divorerà le tue pecore e i tuoi buoi, divorerà le tue vigne e i tuoi fichi; abbatterà con la spada le tue città forti nelle quali confidi” (Geremia 5:15-17). Come reagirono i ribelli alle esortazioni dei santi profeti? In questa maniera; perseguitandoli e oltraggiandoli.
Ma ecco che assieme ai santi profeti sorsero anche i falsi profeti che si misero a profetizzare di loro senno; anche loro dicevano di avere delle visioni e dei sogni, ma tutto quello che dicevano usando il nome del Signore, si opponeva alla legge e alle parole dei santi profeti. Questi falsi profeti, oltre che a profetizzare menzogne, avevano pure una condotta scellerata e Dio, di questo, ne rendeva testimonianza in questi termini: “Fra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, procedono con falsità, fortificano le mani dei malfattori, talchè nessuno si converte dalla sua malvagità…dai profeti di Gerusalemme l’empietà s’è sparsa per tutto il paese…come un leone ruggente che sbrana una preda, costoro divorano le anime, piglian tesori e cose preziose…essi vi pascono di cose vane; vi espongono le visioni del loro proprio cuore, e non ciò che procede dalla bocca dell’Eterno..e sperano che la loro parola s’adempirà!…Dicono del continuo a quei che mi sprezzano: ‘L’Eterno ha detto: Avrete pace’; e a tutti quelli che camminano seguendo la caparbietà del proprio cuore: ‘Nessun male v’incoglierà’…gridano: ‘Pace’, quando i loro denti han di che mordere, e bandiscono la guerra contro a chi non mette loro nulla in bocca… fanno predizioni per danaro… Io non ho mandato quei profeti; ed essi son corsi; io non ho parlato loro, ed essi hanno profetizzato” (Geremia 23:14,15; Ezechiele 22:25; Geremia 23:16; Ezechiele 13:6; Geremia 23:17; Michea 3:5,11; Geremia 23:21).
Ora veniamo ai falsi dottori. Pietro dice che come sorsero dei falsi profeti fra il popolo, così ci saranno in mezzo a noi dei falsi dottori; sì, proprio fra noi, perchè egli dice: “Ci saranno anche fra voi falsi dottori” (2 Pietro 2:1).

Vediamo allora qual’è il loro carattere spirituale, e la loro condotta.

“Introdurranno di soppiatto eresie di perdizione”

L’insegnamento di eresie distruttive è citato all’inizio della descrizione che fa Pietro di questi individui, perchè costoro sono dati all’insegnamento di false dottrine, che essi introducono di soppiatto, vale a dire di nascosto. Quindi sono astuti (e difatti sostengono che noi dobbiamo essere astuti come i serpenti, quando invece la Bibbia dice che noi dobbiamo essere prudenti come i serpenti) nel loro agire, come le volpi, perchè non lo fanno in maniera palese, e questo lo fanno essenzialmente in questi modi:
insegnando le false dottrine assieme a delle dottrine vere, per cui costoro l’errore te lo presentano assieme o accanto a cose vere che servono loro per guadagnarsi la fiducia dei loro ascoltatori e per distrarre la loro attenzione dal principio o concetto eretico che hanno in cuore di fargli accettare;
usando certi passi della Bibbia a sostegno delle loro eresie, già perchè come voi sapete la Bibbia può essere usata anche per appoggiare eresie. Questo avviene quando qualcuno prende un passo della Bibbia e lo spiega arbitrariamente isolandolo dal suo contesto, e facendogli dunque dire quello che vuole. I passi che costoro prendono a sostegno delle loro eresie, in effetti apparentemente sembrano dare ragione a loro, ma alla luce della somma della Parola di Dio, risultano essere presi solo a pretesto per far accettare delle false dottrine, e quindi non hanno per niente il significato che gli danno loro.
Per poter dunque discernere immediatamente le loro eresie distruttive è necessario vegliare del continuo e conoscere a fondo le Sacre Scritture.
E si badi che le loro eresie distruttive, una volta individuate, non vanno sottaciute o sottovalutate, ma vanno riprovate e confutate pubblicamente, affinché i santi non cadano vittime di questi falsi dottori.
Questa opera deve essere fatta innanzi tutto dai conduttori delle Chiese, che devono per questo essere attaccati alla fedel Parola quale gli è stata insegnata, onde siano capaci di esortare nella sana dottrina e di convincere i contradditori (Tito 1:9).
Essi insegnano queste loro eresie per amore di disonesto guadagno, e tramite di esse sovvertono le case intere, provocando divisioni.

“e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina”.

L’apostolo dice che costoro hanno rinnegato il Signore che li ha riscattati, e questo lo hanno fatto tramite la loro condotta dissoluta, in quanto sono “empî che volgon in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo” (Giuda 4). Fanno professione di conoscere Dio, come dice Paolo, “ma lo rinnegano con le loro opere, essendo abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona” (Tito 1:16). Come potete vedere, il Signore può essere rinnegato non solo con le proprie parole, ma anche con la propria condotta, e questi falsi dottori lo hanno rinnegato con la loro condotta, e questo perchè di fatto hanno smesso di considerare Gesù Cristo il Padrone e il Signore della loro vita. Pensano di potersi comportare come vogliono loro, e rifiutano di santificarsi come ci ordina di fare Dio, e perciò rifiutano di prestare le loro membra al servizio della giustizia, come si conviene ai santi. La loro vita dissoluta, data ai piaceri della vita, alle mondane e carnali concupiscenze, stanno lì a dimostrarlo.
A cagione di ciò naturalmente costoro andranno in rovina, e non può essere altrimenti, perchè “la via degli empi mena alla rovina” (Salmo 1:6).

“E molti seguiranno le loro lascivie; e a cagion loro la via della verità sarà diffamata”.

Non sono pochi quelli che costoro riescono a ingannare, ma molti, che seguono le vie immorali e vergognose di questi individui, che sono tali perchè costoro hanno mutato la grazia di Dio in dissolutezza, ed hanno fatto della libertà una occasione alla carne. E naturalmente a motivo della loro condotta dissoluta ed empia, la via della verità viene diffamata. In altre parole, a motivo dei loro scandali, la dottrina di Dio viene biasimata e il nome di Dio bestemmiato dai pagani. Perchè questo è quello che avviene ogni qualvolta i comandamenti di Dio vengono rigettati da persone che dicono con la bocca di essere Cristiani e si comportano come i pagani!

“Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole finte”

I falsi dottori amano il danaro, e approfittano di quei credenti sinceri e semplici che non hanno abbastanza discernimento, estorcendogli danaro con le loro parole dolci, ma nello stesso tempo finte. Paolo dice di costoro che “non servono al nostro Signor Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore de’ semplici” (Romani 16:18).
I pretesti che costoro usano per strappare il danaro di mano ai credenti, sono i più svariati; essi comunque, sappiate questo, non vi dicono: ‘Dateci i vostri soldi, perchè vogliamo comprarci delle macchine lussuose, costruirci delle ville deliziose, ed andare a divertirci’, ma vi dicono: ‘Dateci le vostre offerte per l’opera del Signore e Dio benedirà l’opera delle vostre mani, Egli riempirà i vostri granai e farà traboccare di mosto i vostri tini’, delle belle parole che questi servi di Mammona conoscono bene e recitano bene davanti alle folle che vanno ad ascoltare i loro aridi discorsi. Giuda Iscariota era un apostolo, e quando Maria prese una libbra d’olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo, e unse con esso i piedi di Gesù, egli disse: “Perchè non s’è venduto quest’olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?” (Giovanni 12:5); non è che Giuda Iscariota disse di fare qualcosa di inutile con quell’olio di gran prezzo, affatto, egli disse che si sarebbe potuto vendere e dare i soldi ai poveri. Ma quello che egli disse, lo disse, “non perchè si curasse dei poveri, ma perchè era ladro, e tenendo la borsa, ne portava via quel che vi si metteva dentro” (Giovanni 12:6); i falsi dottori parlano in una maniera simile, infatti parlano di voler aiutare i poveri, di voler diffondere la parola del Signore ed esortano le persone a dare loro del danaro per queste buone cause, ma poi si viene a sapere che vivono in case che sono delle regge, che posseggono delle macchine fuori serie, aerei, che vestono abiti firmati, che indossano orologi d’oro, e che fanno una vita scandalosa dandosi ai piaceri della vita.
Peculiarità di una gran parte di costoro è che hanno una vasta gamma di prodotti commerciali da vendervi, o meglio da darvi in cambio di una offerta o compenso, o come lo chiamano loro ‘un seme’. Scialli di preghiera, libri ‘ricetta’ di ogni genere per risolvere i propri problemi finanziari, di salute, di autostima e così via, gioielli, spille, statuette, soprammobili con versetti della Bibbia o simboli cristiani e altro ancora. C’è anche chi offre Bibbie autografate. Poi non mancano coloro che vendono acqua del fiume Giordano, o terra o pezzi di roccia provenienti dalla terra santa. Manda loro il tuo ‘seme’ e loro ti manderanno la loro merce.
Per costoro i santi sono semplicemente dei clienti da sfruttare.
Costoro sono dei ladri come lo era Giuda, ma non rimarranno impuniti, perchè Dio, a suo tempo, gli renderà secondo le loro opere. Ecco perchè Pietro dice che:

“il loro giudicio già da tempo è all’opera, e la loro ruina non sonnecchia”.

Dio tiene d’occhio questi empi, e a suo tempo li punirà come meritano, facendo ricadere sul loro capo tutto il male che le loro lingue e le loro mani hanno fatto. E’ vero che Dio pare sonnecchiare o non badarci affatto alle vie di questi empi, ma appunto è solo apparenza, perchè a suo tempo Dio li giudicherà e la rovina gli piomberà addosso improvvisa. La vendetta di Dio contro di essi si avvicina, perchè Dio è un vendicatore in tutte queste cose. Anche ai giorni dei profeti, pareva che gli empi, tra cui c’erano i falsi profeti, sarebbero rimasti impuniti, ma arrivò il giorno in cui l’ira di Dio si abbatté su di essi con una forza tremenda ed una giustizia perfetta, perchè Dio non terrà il colpevole per innocente, non lascerà l’empio impunito.
Come dice Dio all’empio nei salmi: “Spetta egli a te di parlar de’ miei statuti, e di aver sulle labbra il mio patto? A te che odii la correzione e ti getti dietro alle spalle le mie parole? Se vedi un ladro, tu ti diletti nella sua compagnia, e sei il socio degli adulteri. Tu abbandoni la tua bocca al male, e la tua lingua intesse frodi. Tu siedi e parli contro il tuo fratello, tu diffami il figlio di tua madre. Tu hai fatto queste cose, ed io mi son taciuto, e tu hai pensato ch’io fossi del tutto come te; ma io ti riprenderò, e ti metterò tutto davanti agli occhi. Deh, intendete questo, voi che dimenticate Iddio; che talora io non vi dilanii e non vi sia chi vi liberi” (Salmo 50:16-22). Giuda di costoro dice che per loro “già ab antico è scritta questa condanna” (Giuda 4).

“Perché se Dio non risparmiò gli angeli che aveano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi pel giudizio; e se non risparmiò il mondo antico ma salvò Noè predicator di giustizia, con sette altri, quando fece venire il diluvio sul mondo degli empi; e se, riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, le condannò alla distruzione perché servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente; e se salvò il giusto Lot che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati (perché quel giusto, che abitava fra loro, per quanto vedeva e udiva si tormentava ogni giorno l’anima giusta a motivo delle loro inique opere), il Signore sa trarre i pii dalla tentazione e riserbare gli ingiusti ad esser puniti nel giorno del giudizio; e massimamente quelli che van dietro alla carne nelle immonde concupiscenze, e sprezzano l’autorità”.

Pietro ora ricorda in che maniera si è manifestata la giustizia di Dio nell’antichità, e precisamente nel caso degli angeli che commisero fornicazione con le figlie degli uomini, del mondo degli empi ai giorni di Noè, e di Sodoma e Gomorra.
Dio non tenne per innocenti gli angeli che lasciarono la loro dignità primiera e commisero fornicazione con le figliuole degli uomini (Giuda 6-7), ma li inabissò nelle tenebre che sono nelle profondità della terra, dove sono tutt’ora custoditi in catene, per il giudicio del gran giorno. Del peccato di questi angeli ne parla Mosè nel libro della Genesi quando dice: “Or quando gli uomini cominciarono a moltiplicare sulla faccia della terra e furon loro nate delle figliuole, avvenne che i figliuoli di Dio videro che le figliuole degli uomini erano belle, e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte” (Genesi 6:1-2). Questi angeli sono tra quegli angeli che noi giudicheremo (1 Corinzi 6:3).
Dio non tenne per innocente neppure il mondo degli empi ai giorni di Noè, infatti lo punì, facendo venire il diluvio delle acque su di esso, e sterminando sia gli uomini che le bestie che erano sulla faccia della terra, secondo che è scritto: “E tutti gli esseri che erano sulla faccia della terra furono sterminati; dall’uomo fino al bestiame, ai rettili e agli uccelli del cielo” (Genesi 7:23); di mezzo alle acque, Dio salvò Noè con sette altri, secondo che è scritto: “Non scampò che Noè con quelli ch’erano con lui nell’arca” (Genesi 7:23), ed anche: “Poche anime, cioè otto, furono salvate tra mezzo all’acqua” (1 Pietro 3:20).
Dio non tenne per innocenti neppure gli abitanti di Sodoma e Gomorra (e delle città circonvicine), le quali vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane e nell’ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero (Ezechiele 16:49-50). Esse si erano abbandonate alla fornicazione ed erano andate dietro a vizi contro natura, e Dio fece piovere su di esse fuoco e zolfo, riducendole in cenere, affinché servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente, ma anche in questo caso, Dio manifestò la sua giustizia, non facendo perire nel castigo di quelle città il giusto Lot che abitava in mezzo a quella gente perversa e si tormentava del continuo la sua anima giusta a motivo delle loro opere malvage.
Dio non tenne per innocenti neppure quegli Israeliti che dopo essere stati tratti dall’Egitto, non credettero in Dio, infatti Giuda dice “che il Signore, dopo aver tratto in salvo il popolo dal paese di Egitto, fece in seguito perire quelli che non credettero” (Giuda 5).
Queste storie ci insegnano che Dio ama la giustizia e sa come trarre i pii dalla tentazione, ma anche che Egli fa ricadere sul capo degli empi tutta la loro malvagità. Non è forse scritto in Malachia: “Allora quelli che temono l’Eterno si son parlati l’uno all’altro e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome. Essi saranno, nel giorno ch’io preparo, saranno la mia proprietà particolare; dice l’Eterno degli eserciti; e io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve. E voi vedrete di nuovo la differenza che v’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve. Poiché, ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti i superbi e chiunque opera empiamente saranno come stoppia; e il giorno che viene li divamperà, dice l’Eterno degli eserciti, e non lascerà loro né radice né ramo. Ma per voi che temete il mio nome si leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali; e voi uscirete e salterete, come vitelli di stalla. E calpesterete gli empi, perché saran come cenere sotto la pianta de’ vostri piedi, nel giorno ch’io preparo, dice l’Eterno degli eserciti” (Malachia 3:16-18; 4:1-3)?
Sappiate dunque, fratelli, che Dio giudicherà gli ingiusti, quelli che camminano secondo i desideri della carne, e quelli che sprezzano le autorità; e i falsi dottori sono tra questi, perchè sono ripieni d’ogni ingiustizia, camminano secondo le concupiscenze carnali, e sprezzano le autorità. Questi impostori infatti sprezzano ed oltraggiano le autorità che sono ordinate da Dio, quali sovrani, governatori, ministri di governo, magistrati e giudici dei tribunali; essi non onorano chi noi dobbiamo onorare. È scritto nella legge: “Non maledirai il principe del tuo popolo” (Esodo 22:28), e Salomone dice: “Non maledire il re, neppure col pensiero” (Ecclesiaste 10:20), ma costoro non prestano nessuna attenzione a questi comandamenti perchè sono arroganti.

“Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità; mentre gli angeli, benché maggiori di loro per forza e potenza, non portano contro ad esse, dinanzi al Signore, alcun giudizio maldicente. Ma costoro, come bruti senza ragione, nati alla vita animale per esser presi e distrutti, dicendo male di quel che ignorano, periranno per la loro propria corruzione, ricevendo il salario della loro iniquità”.

Ma oltre a ciò, questi empi dicono male pure delle dignità, infatti ingiuriano il principe di questo mondo ed i principati e le potestà, mentre gli angeli di Dio, benchè siano maggiori delle dignità per forza e potenza, non portano contro ad esse, dinanzi al Signore, nessun giudizio maldicente, e questo è confermato da Giuda che dice nella sua epistola: “Dicono male della dignità. Invece, l’arcangelo Michele quando, contendendo col diavolo, disputava circa il corpo di Mosè, non ardì lanciare contro a lui un giudizio ingiurioso, ma disse: Ti sgridi il Signore!” (Giuda 8,9).
Ricordatevi che Gesù Cristo chiamò il diavolo “il principe di questo mondo” (Giovanni 14:30), e che quando Gesù fu tentato dal diavolo, non ardì neppure Lui, che era il Figlio di Dio, ingiuriare la dignità, infatti quando l’avversario tentò il Signore affinché si prostrasse davanti a lui e lo adorasse, Gesù gli rispose così: “Và, Satana, poichè sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto” (Matteo 4:10; Deuteronomio 6:13); egli non gli disse frasi tipo ‘Adesso…..ti faccio vedere io’, o ‘Se non te ne vai da qui ti mando all’……’ (queste ed altre abominevoli espressioni sono proferite contro la dignità da uomini corrotti ed arroganti che predicano l’Evangelo, ma la cosa più triste è constatare che molti credenti quando le sentono si mettono a ridere e a dire pure ‘amen’), e questo mi trovo costretto a dirvelo, per farvi capire che Gesù, benchè sapesse quante cose malvage il diavolo aveva fatto e detto fino ad allora e benchè sapesse di essere molto più potente del diavolo, non ardì ingiuriarlo per farsi beffe di lui. Gesù Cristo ci ha lasciato l’esempio anche in questo, ma questi falsi dottori non vogliono seguire l’esempio di Cristo, perchè sono arroganti, audaci e soprannominano il diavolo con i più svariati e ridicoli nomi per ingiuriarlo.
Il profeta Zaccaria ha scritto: “E mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava in piè davanti all’angelo dell’Eterno, e Satana che gli stava alla destra per accusarlo. E l’Eterno disse a Satana: ‘Ti sgridi l’Eterno, o Satana! ti sgridi l’Eterno che ha scelto Gerusalemme!…” (Zaccaria 3:1,2); ciò significa che pure Dio quando sgridò Satana gli rivolse le medesime parole che l’arcangelo Michele gli rivolse quando si trovò a contendere con lui. Perciò fratelli, state attenti a non farvi trascinare nell’errore da questi scellerati.
Questi uomini riprovati quanto alla fede, “dicono male di tutte le cose che non sanno; e in quelle che sanno per natura, come le bestie senza ragione, si corrompono” (Giuda 10), infatti alcuni di loro sono fornicatori, altri adulteri, e altri ancora sodomiti. “Siccome non si sono curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perchè facessero le cose che sono sconvenienti” (Romani 1:28). Essi, mentre sono ancora in questo mondo, già ricevono “in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento” (Romani 1:27), ma anche nel mondo avvenire non rimarranno impuniti perchè Dio farà loro trovare il salario della condotta che essi hanno tenuto sulla terra.

“Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; son macchie e vergogne, godendo dei loro inganni mentre partecipano ai vostri conviti; hanno occhi pieni d’adulterio e che non possono smetter di peccare “.

Un’altra opera della carne nella quale essi prendono piacere è la gozzoviglia, infatti banchettano senza ritegno in pieno giorno, ubriacandosi con i loro vini vecchi e le loro bevande forti. Anche nelle agapi si abbandonano alla gozzoviglia, ed è per questo che Giuda dice che “costoro sono delle macchie nelle vostre agapi” (Giuda 12). Ma sapete che altro fanno nelle agapi? Godono dei loro inganni perpetrati a danno dei semplici.
Costoro, inoltre, come profani buffoni da mensa, si dilettano nell’intrattenere il loro uditorio con le loro facezie scurrili. Sono peraltro uomini che hanno gli occhi pieni di adulterio che non possono smettere di peccare e difatti questa è la testimonianza che Dio rende di costoro: “Sono come tanti stalloni ben pasciuti ed ardenti; ognun d’essi nitrisce dietro la moglie del prossimo” (Geremia 5:8).

“adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; son figliuoli di maledizione. Lasciata la diritta strada, si sono smarriti, seguendo la via di Balaam, figliuolo di Beor, che amò il salario d’iniquità, ma fu ripreso per la sua prevaricazione: un’asina muta, parlando con voce umana, represse la follia del profeta”.

Questi falsi dottori adescano quelle anime che non sono stabili nella verità, che vengono sballottate e portate qua e là da ogni vento di dottrina. Hanno il cuore esercitato alla cupidigia, perchè il loro cuore è pieno di cupidigia, in quanto amano il denaro, il disonesto guadagno, essendo servitori di Mammona. E quindi da quel cuore escono frodi a non finire, che hanno come scopo quello di estorcere più denaro possibile alle anime da loro ingannate. Costoro praticano le arti seduttrici dell’errore, sono degli esperti in queste arti diaboliche.
Sono “figliuoli di maledizione” (2 Pietro 2:14) perchè non amano il Signore Gesù, secondo che è scritto: ” Se qualcuno non ama il Signore, sia anatema” (1 Corinzi 16:22), che significa ‘maledetto’. Come si fa a dire che non amano Gesù Cristo? Dal fatto che rifiutano di osservare i suoi comandamenti, secondo che disse Gesù ai suoi discepoli: “Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato” (Giovanni 14:24). Possono definirsi persone che amano Gesù delle persone che insegnano eresie di perdizione, che nella loro cupidigia sfruttano le anime del Signore con parole finte, che vanno dietro alla carne nelle immonde concupiscenze, che sono audaci e arroganti, che sprezzano l’autorità e portano dei giudizi ingiuriosi contro il diavolo, che sono dati alle gozzoviglie, e che godono delle loro frodi, e che hanno il cuore esercitato alla cupidigia?
Costoro quindi, in quel giorno saranno tra quelli a cui il Signore dirà: “Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato pel diavolo e per i suoi angeli!” (Matteo 25:41), ed anche: “Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Matteo 7:23). Come dunque costoro hanno rinnegato il Signore che un giorno li aveva riscattati dal presente secolo malvagio, così anche il Signore li rinnegherà, secondo che è scritto: “Se lo rinnegheremo, anch’egli ci rinnegherà” (2 Timoteo 2:13). Guai a loro, male gl’incoglierà!
Essi erano sulla diritta strada, ma l’hanno abbandonata e per amore di lucro si sono gettati nei traviamenti di Balaam (Giuda 11). Questo Balaam era stato chiamato da Balak, re di Moab, per maledire il popolo d’Israele, ma quando giunse da Balak non potè maledirlo, in quanto Dio aveva benedetto il popolo d’Israele, anzi dovette benedirlo da parte di Dio, e questo fece per diverse volte. Quando Balak vide ciò lo cacciò via (Numeri cap. 22-24). Ma questo stesso Balaam in seguito suggestionò le donne di Moab affinchè gli Israeliti commettessero fornicazione con esse e mangiassero cose sacrificate ai loro dèi (Numeri 31:16). In altre parole, Balaam insegnò “a Balac a porre un intoppo davanti ai figliuoli d’Israele, inducendoli a mangiare delle cose sacrificate agli idoli e a fornicare” (Apocalisse 2:14). Ecco perchè la dottrina che approva la fornicazione e il mangiare cose sacrificate agli idoli è chiamata da Gesù “la dottrina di Balaam” (Apocalisse 2:14). Tutto questo quindi Balaam lo fece per amore di lucro. Balaam poi, quando Dio fece compiere la Sua vendetta sui Madianiti, fu ucciso.
Anche questi individui per amore di lucro si sono corrotti, e non poteva essere altrimenti perchè la Scrittura afferma: “Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione. Poiché l’amor del danaro è radice d’ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori” (1 Timoteo 6:9-10).
Ed anche costoro come Balaam vanno ripresi per la loro prevaricazione. Non vanno tollerati, non vanno lasciati fare e dire, ma vanno ripresi severamente.

“Costoro son fonti senz’acqua, e nuvole sospinte dal turbine; a loro è riserbata la caligine delle tenebre. Perché, con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore, promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione; giacché uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto. Poiché, se dopo esser fuggiti dalle contaminazioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lascian di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima. Perché meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuta la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento ch’era loro stato dato. È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: Il cane è tornato al suo vomito, e: La troia lavata è tornata a voltolarsi nel fango”.

Costoro sono delle fonti senz’acqua, e nuvole senz’acqua portate qua e là da ogni vento di dottrina che soffia. Ditemi: ‘Ma a che serve una fonte senz’acqua a chi è assetato?’ Costoro sono vuoti della sapienza divina, ma pieni della sapienza diabolica; sono vuoti della sana dottrina, ma pieni di favole e di false dottrine, perciò non sono di nessuna edificazione a quei credenti che camminano secondo lo Spirito e discernono la voce del Signore; ma nonostante ciò riescono ad avere presa sulle folle, ci sanno fare, lo dobbiamo riconoscere.
Ma d’altronde anche Pietro ha detto che “con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore” (2 Pietro 2:18), quindi non c’è da meravigliarsi del ‘loro successo’. Giuda ha detto che “la loro bocca proferisce cose sopra modo gonfie, e circondano d’ammirazione le persone per motivi interessati” (Giuda 16); ciò significa che dicono tante cose che non corrispondono a verità, e che lusingano le persone che li ascoltano per guadagnarsi il loro favore.
Un’altra delle caratteristiche di questi seduttori di menti è che promettono la libertà a tutti quelli che riescono ad adescare, infatti hanno tutti i loro espedienti per liberare le persone da ogni vizio e da ogni problema, mentre loro stessi sono schiavi della corruzione perchè si sono lasciati avvolgere e vincere di nuovo dalle contaminazioni del mondo dalle quali un giorno erano fuggiti per la grazia di Dio. La loro condizione ultima è diventata peggiore della prima; per questo Giuda dice di costoro: “Alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; furiose onde del mare, schiumanti la lor bruttura; stelle erranti, a cui è riserbata la caligine delle tenebre in eterno” (Giuda 12-13), ed anche: ” Per loro pure profetizzò Enoc, il settimo da Adamo, dicendo: Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi per far giudicio contro tutti, e per convincere tutti gli empî di tutte le opere d’empietà che hanno empiamente commesse, e di tutti gli insulti che gli empî peccatori hanno proferiti contro di lui” (Giuda 14-15).

Concludo questo mio scritto con queste parole di Pietro: “Voi dunque, diletti, sapendo queste cose innanzi, state in guardia, che talora, trascinati anche voi dall’errore degli scellerati, non iscadiate dalla vostra fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in sempiterno. Amen.” (2 Pietro 3:17-18).

Chi ha orecchie da udire, oda.

Giacinto Butindaro