Cabilia: La polizia vuole la chiusura di un luogo di culto cristiano

“La polizia ha ordinato al pastore della chiesa di Makouda di firmare dei documenti relativi alla chiusura del luogo di culto entro 48 ore”, lo riferisce l’agenzia Siwel avendolo appreso dalla comunità cristiana di Makouda.

Secondo il racconto di uno dei fedeli, è stato “Sabato, 23 Aprile 2011, intorno alle 13.30, subito dopo la fine del culto, che tre poliziotti in borghese si sono presentati nella chiesa di Makouda per chiedere al pastore Nourredine B. di firmare dei documenti riguardanti l’ordine di chiudere i locali della chiesa entro 48 ore.”

Il giovane cristiano ha aggiunto che “ciò è avvenuto dopo aver convocato due volte A. L., il proprietario del terreno dove è stato costruito il luogo di culto in questione”.

“La prima convocazione gli è stata rivolta l’11 aprile 2011, la seconda, tre giorni dopo, il 14 aprile”, ha detto ancora.

Il proprietario del terreno ha “dovuto subire intimidazioni da parte del commissario di polizia della regione”, dicono i cristiani di Makouda.

In terzo luogo, informa ancora il giovane cristiano, “il pastore Nourredine è stato invitato (verbalmente) a recarsi al commissariato per giustificare l’autorizzazione dell’apertura del luogo di culto”.

“I documenti presentati, un’affiliazione ufficiale alla Chiesa Protestante d’Algeria (EPA), anche se largamente sufficienti, sono stati riconosciuti come illegali da parte del commissario”, riferisce un altro credente contattato dalla Siwel.

I membri della comunità cristiana di Makouda hanno sottolineato che il luogo di culto è aperto da 10 anni “senza avere avuto questo tipo di problemi con le autorità.”
Infine, essi dicono che “il rischio è reale, il luogo di culto può essere chiuso.”

via collectifalgerie

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